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Autore: S a c r e d    25/11/2007    1 recensioni
Sogno o realtà diverrà? Come canta Cenerentola "i sogni son desideri..." e anche questa storia con protagonista una ragazza normale e Bill Kaulitz dei TH, può essere un sogno che, un giorno, potrebbe diventare realtà...perchè i sogni costruiscono il nostro futuro...
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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JUST ME AND YOU: PARTE PRIMA

Faceva un caldo fenomenale qui a Napoli...mai visto nulla di simile! L'afa era insopportabile, e le mie infradito preferite si stavano lentamente sciogliendo per il troppo sole. Ecco, ci stavamo lentamente avvicinando verso il luogo dove, forse, il mio più grande sogno sarebbe diventato realtà. Volevo incontrare i fantastici 4, i Tokio Hotel. Grazie alle mitiche ragazze del forum italiano, seppi che i TH sarebbero approdati a Napoli per registrare una puntata del Festivalbar a Piazza del Plebiscito, e mi diedero addirittura l'indirizzo dell'hotel dove alloggiavano! Inutile dire che, impossibilitata ad andare a vederli al festival, andai due giorni prima per magari vederli mentre passeggiavano per Napoli, oppure lasciare il mio regalo per loro alla reception dell'hotel... Mia sorella per tutta la strada non faceva altro che prendermi in giro per la mia fissazione: "ma che dici, quelli sono orrendi. Quel Bill, poi, sembra una femmina. Le loro canzoni fanno pena, lasciali perdere...faresti meglio ad ascoltare i 30 second to mars, quelli si che sono fighi!" "De gustibus" è l'unica frase che riuscivo a dire. Qualche altro minuto mi sarei incavolata come una belva e l'avrei picchiata a sangue. Mi sono scocciata sinceramente di dare conto agli altri dei miei gusti musicali. E le mie amiche, e mia sorella, e mia madre...ma quando avrò libera scelta su quello che posso fare della mia vita? pensai. Se fosse per mio padre, dovrei rimanere zitella. Non riesce a sopportare nessuno dei ragazzi che mi piacciono, figurarsi se mi fidanzassi con un tipo particolare come Bill! Senza contare che, per colpa delle mie "fissazioni" ho perso un sacco di amicizie. Ma non me ne frega niente, sono LORO, i Tokio Hotel la cosa più importante per me. Mentre pensavo queste cose, mi accorsi che eravamo arrivate, ma l'hotel era stato letteralmente preso d'assedio da un cumulo di fans! E pensare che credevo di essere una delle poche qui a Napoli ad amare i Tokio Hotel...l'impresa di scavalcare quella folla era disperata, tutti i giorni passati ad imparare il tedesco sono andati a farsi benedire, tristissima chiesi a mia madre di andare via, ma non mi accorsi che, camminando, persi il foglietto con l'indirizzo dell'albergo. Sentii d'un tratto una voce bellissima e sexy (*ç*) che parlava poco lontano da me, ma non riuscivo a capire in che lingua parlasse! Mi accorsi che era tedesco, non l'avevo capito subito perchè per la delusione che avevo avuto non sarei stata capace di sentire nulla, ero troppo occupata a compiangermi. Mi sentii toccare una spalla, mi voltai e vidi che un ragazzo alto, con degli enormi occhiali da sole neri, un cappellino in testa ed una t-shirt nera mi porgeva un foglietto. (Scusa, è tuo questo?*) Era l'occasione di fare sfoggio del mio pessimo tedesco. Mi sporsi meglio verso di lui, per vedere cosa c'era scritto sul foglietto, e gli dissi (Si, è mio. Dove l'hai trovato?) (Ti è caduto lì, ma non te ne sei accorta, così te l'ho riportato, magari per te era qualcosa di importante...) (Bè, puoi anche buttarlo...alla fine non sono riuscita ad incontrarli...) la mia faccia, dallo stupore iniziale, tornò ad assumere l'espressione triste e delusa che avevo poco dopo l'allontanamento dall'hotel. (Scusa, non vorrei essere indiscreto ma...chi dovevi incontrare?) (I Tokio Hotel. Quello che c'è scritto sul foglietto è l'indirizzo dell'albergo dove alloggiano.) (Beh, allora sei molto fortunata, uno dei Tokio Hotel ce l'hai davanti...) e il ragazzo tutto coperto sorrise, togliendosi gli occhiali. Rimasi paralizzata (O mio dio...) Era Bill Kaulitz. (Che figura, che figura!) esclamai in preda al panico. (Calmati, può capitare a tutti di non riconoscere qualcuno...e poi ero talmente coperto, che neanche la più grande fan avrebbe saputo riconoscermi. Sembro Matusalemme!) Mi scappò una risata. (Ecco, non devi farti venire un infarto, vedi che sono un ragazzo normale? Voglio che le mie fan sorridano, non che piangano o svengano! Non sono mica Dio!) Annuii. Non mi sembrava vero che stavo amabilmente chiacchierando con lui, il mio mito, uno dei protagonisti dei miei sogni più segreti. (Ma gli altri del gruppo dove sono?) (Si sono rifugiati dietro quel vico, lì...le fans hanno assediato anche i bar, quindi non possono neanche entrarci, li noterebbero subito. Io sono uscito per vedere se potevamo tornare nell'albergo. Oh, eccoli) Non si poteva fare a meno di ridere assistendo ad una scena come quella: Tom, Georg e Gustav correvano come matti in direzione di Bill, tutti con enormi occhialoni, e in atteggiamenti che i più avrebbero trovato molto strani: Tom cercava di coprire i suoi dreadlocks alla meglio con l'inseparabile cappello, Georg si legò i capelli e li legò con un codino per cercare di non farsi riconoscere, mentre Gustav tolse il cappello di Tom dalla sua testa e lo indossò. (Ehi! Ridammi il mio cappello!) (No!)esclamò Gustav ridendo, e correndo come un pazzo. Tom arrancò dietro il suo amico, cercando di riprendere il suo amato cappello, e io facevo di tutto per non ridere. Guardai di sottecchi Bill, sorrideva. Fortunatamente eravamo abbastanza lontani dall'hotel e dalle fans, che si sarebbero subito accorte di Tom, Georg e Gustav. Vidi mia sorella e la sua amica che scrutavano Georg e Gustav con grande interesse, e, attenta a non farsi sentire da me (che quando voglio ho un udito fenomenale) mia sorella sussurrò: Però! Questa band comincia decisamente a piacermi!** (Siete proprio dei cretini!) esclamò Bill trattenendo a stento le risate. (Non sembra proprio che abbiamo 17 anni! Dovremmo metterci a rincorrere le ragazze, non a fare giochi stupidi!) (A proposito di ragazze, fratellino caro, questa dove la tenevi nascosta? Ha un bel davanzale!) disse a voce non troppo bassa Tom, indicando la mia terza abbondante. (Idiota, guarda che sa il tedesco, ha capito quello che hai detto!) (Ops!)esclamò Tom con una risatina. Io divenni di un colore indefinito tra il rosso e il violaceo, e cercai di alzarmi la maglietta un pò scollata e contemporaneamente albbassarmi il pinocchietto jeans per non far vedere le gambe un pò cicciotte. (Come ti chiami?) chiese Tom, con tono normale, come se non fosse successo nulla. Gli risposi, un pò imbarazzata. (E come si chiamano loro?) mi chiesero Georg e Gustav indicando mia sorella e la sua amica, che soffocarono un risolino. (Rossella e Titti) (Sono nomi un pò strani...) osservò Bill (Sono nomi napoletani. La maggior parte di essi lo ereditiamo dai nostri nonni o dalle nostre nonne) (Uau! Mio nonno si chiamava Otto ***! Immagina: Otto Kaulitz! Avrebbe fatto morire dalle risate chiunque!) esclamò ridacchiando Bill. (Già. E ti avrebbero cacciato a calci dalla casa discografica) questa volta era Tom che ridacchiava. Io accennai appena un sorriso: che situazione imbarazzante! Ancora non mi ero ripresa dall'"apprezzamento" di Tom. (Ma guarda un pò! Georg e Gustav stanno facendo conquiste!) osservò divertito, ma con una punta d'invidia, Bill. Osservai mia sorella e Titti che parlavano e ridacchiavano con Georg e Gustav, e ogni tanto mia sorella, con un finto sorriso stampato in faccia, sorrideva a Georg e sussurrava a Titti nell'orecchio: Tì, traduci! io non capisco un cazzo di quello che dice! E continuavano a ridere, come se fossero un semplice gruppetto di amici che stava chiacchierando normalmente. Presa dalle emozioni di quel momento, dimenticai completamente che dovevo consegnare loro il mio regalo! Presi il pacchetto dalla borsa sperando che i ragazzi, soprattutto Bill, l'avrebbero apprezzato. (Ehm, io...questo è per voi...cioè tutta la band intendo...) Bill mi guardò stupito. (Un regalo...grazie!) sorrise. Un sorriso dolcissimo.Quel sorriso illuminò il mio volto. Mi ritrovai a fissarlo come un'ebete mentre chiamava a raccolta Georg e Gustav per aprire il regalo tutti insieme. (Che vuoi, Bill, non vedi che stiamo parlando?) esclamò infastidito Gustav. (C'è un regalo per tutta la band, venite a scartarlo tutti insieme!) rispose Bill con tono autoritario, da vero leader. Rossella, Titti, Georg e Gustav si avvicinarono a noi. (Chissà che cos'è...) osservò pensieroso Georg. (Mah...apriamo e vediamo) disse Tom con tono indifferente, come se non gliene importasse poi così tanto del mio regalo. (Tom! Tu e la tua linguaccia!) sibilò Bill incavolato. (Che c'è, che ho detto?) (Lasciamo perdere...) sospirò Bill. Scartò il regalo. Quando si rese conto del contenuto del pacchetto passò in rassegna, meravigliato, i visi dei suoi amici, poi si soffermò sul mio. Avevo regalato ad ognuno dei ragazzi una maglietta con la loro effige, e 4 magliette con il ritratto di tutta la band. (Uao...ma le hai disegnate tu??) mi chiese Tom. (Si, secondo il vostro stile...per Bill una aderente, nera, dato che veste sempre questo colore ai concerti...per Tom bianca, asimmetrica e larghissima, da rapper. Per Georg e Gustav come due normali tshirt ma decorate in maniera speciale!) (Anche i ritratti li hai fatti tu?) (Si, e li ho colorati e rifiniti al computer, poi grazie all'aiuto di una sarta sono riuscita a cucirla, e a mettere persino il testo di totgeliebt. (Che meraviglia...ammetto che ci era capitato qualsiasi tipo di regalo, perfino un vibratore -che ho apprezzato molto- da una fan tedesca...ma nessuno aveva mai fatto un regalo così bello! Grazie infinite, la metterò quando registreremo il concerto!) Tom sembrava davvero contento, e mi sorrise. Un sorriso davvero dolcissimo. (Si...la metterò anche io! E' davvero fantastica! E poi, il mio ego si amplificherà ancora di più quando vedrò il mio viso sulla maglietta!) esclamò divertito Bill. Georg e Gustav non persero tempo, e indossarono le magliette togliendosi quelle che avevano indosso rimanendo per un pò a petto nudo, con Rossella e Titti che li guardavano, mangiandoseli con gli occhi. (Era il minimo che potessimo fare, per un regalo così bello!) si giustificò Georg. Il mio sospetto (che si trasformò ben presto in una certezza) era che in realtà l'avevano fatto solamente per farsi vedere nudi da loro. Sembrava che Bill e Tom pensassero la stessa cosa. (Bè, allora il minimo che possiamo fare noi è un autografo e le foto, ma comunque non varrebbero tutto il tempo che ci hai messo per fare tutto questo!) Bill mi guardò sorridendomi. (Per me è già tanto aver parlato con voi!) esclamai felice. Feci le foto prima con ognuno di loro (Bill e Tom mostrarono orgogliosi le magliette) e poi tutti insieme, poi ognuno firmò dei fogli con la loro firma ed una dedica. Quella di Bill e Tom mi colpì particolarmente: "Alla ragazza dal davanzale meno scoperto (purtroppo...) che abbiamo mai incontrato, sei davvero fantastica! Baci, Bill e Tom - Tokio Hotel". Scoppiai a ridere per quella dedica. E quel giorno entrò di diritto come il più bello di tutta la mia vita. Bill e Tom mi salutarono con un bacio sulla guancia, "ci rivedremo presto" mi dissero, "salutaci tutte le nostre fans del forum!" (Certamente!) risposi. (Oh aspetta Bill!) (Si?) chiese lui. (Potresti farmi vedere il tuo tatuaggio? Quello che hai...lì, insomma!) ecco! mi stavo nuovamente imbarazzando! (Certo!) e, senza nessuna remora o vergogna, Bill si abbassò leggermente i pantaloni. A malincuore, Georg e Gustav si allontanarono assieme a Bill e Tom, non prima però di avere dato a mia sorella ed a Titti i loro numeri di cellulare e il contatto msn, raccomandando loro di contattarli al più presto. Titti e Rossella annuirono contente, dopodichè ci incamminammo tutte insieme verso il bar dove mia madre ci stava aspettando. Mi ha lasciato da sola, senza fare nessun commento imbarazzante su di loro, lasciandomi libera di parlare con loro, con quelli che lei considera "strani, orrendi - addirittura satanici!". La mia felicità è andata oltre tutti i pregiudizi che provava verso di loro. Eh, cuore di mamma! *: i dialoghi in parentesi vogliono dire che i personaggi parlano in tedesco. **: i dialoghi senza parentesi voglion dire che i personaggi parlano in italiano. ***: non ho la minima idea di come si chiamasse il nonno di Bill e Tom, ho sparato un nome tedesco a caso^^ FINE PRIMA PARTE
  
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