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Autore: muffin_is_mine    07/05/2013    6 recensioni
Chi ha mai detto che un figlio di Ade non poteva trovare l’amore, in una notte magica come quella di Natale poi?
Perché quella di sicuro era il Natale più magico e bello che Nico avesse passato in vita sua.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Nico Di Angelo, in veste di un buon figlio di Ade, era comodamente seduto all’ombra di un albero, da solo, al padiglione di tiro con l’arco.
Lui e quella materia si erano dichiarati guerra da sempre, Nico non era fatto per tirare con l’arco, a meno che non volesse fare differenza tra semidei e mostri.
Si limitava a fissare i suoi due cugini che si allenavano, Talia Grace, figlia di Zeus, e Percy Jackson, figlio di Poseidone.
Era una strana occasione che tutti i figli dei Tre Pezzi Grossi si ritrovassero al Campo Mezzosangue, ma in fondo era Natale.
Talia faceva parte delle Cacciatrici di Artemide, ed era più che strano che fosse li, ma per un inconveniente tutte le Cacciatrici erano state ospitate al Campo per il periodo natalizio.
Talia si stava divertendo come una matta a sminuire Percy con la sua abilità con l’arco, Percy era davvero una frana.
Una figura femminile attirò la sua attenzione. Alle spalle di Percy, una ragazza con l’arco mirava al suo bersaglio.
Nico fece uno scatto in avanti, temendo che fosse una qualche spia che voleva uccidere Percy, ma la ragazza lo notò.
Lo guardò e gli fece cenno di stare fermo. Percy sbottò qualcosa contro Talia e Nico osservò i suoi movimenti.
Percy dava delle occhiate di affermazione alla ragazza nascosta e si preparò a scoccare la freccia.
Lo scattò fu fulminio.
Quando Talia urlò << SCOCCA! >>, Percy prese la freccia e la nascose sotto la maglietta, mentre una seconda freccia si infilzava nel centro del bersaglio.
Nico era quasi troppo sbalordito per muoversi.
Talia non era da meno, fissava Percy sorpresa. La ragazza nascosta si dileguò quasi subito dopo. Percy fece un mezzo inchino e se ne andò trionfante, mentre la figlia di Zeus rimaneva ferma sul posto.
Nico si alzò velocemente e raggiunse Percy: << Perché lo hai fatto? >>
Percy sobbalzò poi capì: << Talia non mi voleva lasciare andare e io ho un appuntamento con Annabeth, se arrivo in ritardo mi ucciderà di certo >>
<< E chi era quella ragazza? >> fece un cenno con la testa verso il punto dove si stava nascondendo.
<< Una bravissima figlia di Apollo. L’ho salvata dalle grinfie di una Clarisse in collera e lei si è offerta di farmi un favore. >>
Mentre Nico rifletteva sul piano ben elaborato, un centauro gli si parò davanti, Chirone.
<< Salve Chirone >> lo salutò velocemente Percy.
<< Nico! Percy! Stavo cercando proprio voi. Dov’è Talia? >> chiese il Direttore delle attività del Campo.
<< Qui Chirone. Posso fare qualcosa per lei? >> la voce della figlia di Zeus fece voltare Percy terrorizzato, ma la ragazza non sembrava aver sentito niente della loro chiacchierata.
<< Seguitemi >>
 
Nico si buttò sul divano della Casa Grande, giocherellando con l’elsa della sua spada nera.
<< Ragazzi ho un compito per voi. >> gli disse Chirone.
<< Di cosa si tratta? >> chiese Talia.
<< Come sapete domani è la Vigilia di Natale e vorrei affidarvi il compito di allestire il Campo. >> si bloccò un attimo osservando le facce sbalordite dei ragazzi << Molti nuovi ragazzi sono arrivati al campo, e molti di loro sono dei bambini. Dovete allestire il Campo per una piccola festicciola di Natale, niente di più. >>
<< Seriamente? >> chiese Nico quasi impaurito.
<< Non posso! Annabeth mi farà a pezzettini! >> si intromise Percy.
<< Le Cacciatrici vorranno andarsene! >> aggiunse Talia.
<< Ho già parlato con Artemide, mi ha dato la sua approvazione. Percy, Annabeth capirà! >> spiegò Chirone a braccia conserte.
Nico sbuffò << Cos’è che dovremmo fare? >>
 
Nico non avrebbe mai voluto chiederlo. Si ritrovò ad arrampicarsi su un albero con un rotolo di lucine a neon bianche da dover sistemare.
Aveva proposto di farsi aiutare dai suoi amici morti, ma Chirone lo aveva vietato per evitare di spaventare gli altri semidei. Nico si era rassegnato.
Percy era sull’albero di fronte a quello di Nico che sistemava le lucette giallo, mentre Talia era a terra a dare ordini.
<< Bene. Percy tu vai a prendere le altre luci e sistemale sulla tua cabina. Nico fa lo stesso! >> ordinò infatti la figlia di Zeus.
<< Dovrei mettere delle lucette bianche su una casa che onora il Dio dei Morti? >> sbuffai saltando giù dall’albero.
<< Si, se proprio vuoi puoi metterle rosse. Le altre rosse dalle ai figli di Ares, mentre quelle gialle a quelli di Apollo >> gli rispose Talia facendo spallucce << Percy tu dai quelle blu ai figli di Ermes, non ai fratelli Stoll, e quelle verdi ai figli di Demetra. Io darò quelle bianche ai figli di Afrodite e mi occuperò dei tetti di Era e Zeus >> continuò sicura di sé.
Nico si allontanò borbottando cose insensate e andò a prendere le lucette.
Si ricordò di prendere quelle rosse per Ares e quelle gialle di Apollo e iniziò ad andare alla ricerca di qualcuno che lo aiutasse.
Mentre si avviava verso ‘’ l’atrio ‘’ delle cabine andò a sbattere contro una ragazza.
<< Attenta a dove vai! >> la rimproverò.
<< Scusa. Oh… tu sei quello del patibolo di tiro con l’arco! >> esclamò la ragazza.
Solo allora Nico poté ammirarla meglio. Aveva dei lunghi capelli biondi legati in una coda di cavallo. Il viso, quasi del tutto rotondo, splendeva con la luce degli occhi azzurro cielo. Le labbra erano carnose e il naso all’insù. Era poco più bassa di lui, ma non sembrava importargli.
<< Già. Io sono Nico. >> disse. Si meravigliò di se stesso a fare amicizia con qualcuno.
<< Figo. Io sono Nicole! >> gli strinse la mano, che neanche aveva offerto.
<< Tu sei una figlia di Apollo, vero? >> cercò di non essere troppo invadente, ma non avrebbe sopportato di dover sistemare quelle stupide lucette anche alla cabina di Apollo.
<< Si. Posso esserti d’aiuto? >>
<< Stiamo sistemando il Campo per la Vigilia di Natale e dovrei mettere queste lucette sulle cabine. Potresti aiutarmi? >> chiese facendo un mezzo sorriso sghembo.
<< Certo. A tua disposizione >>
Nico gli spiegò brevemente cosa doveva fare e gli diede le luci, prima di andare a sistemare le sue.
Salì sul tetto della sua cabina e iniziò a sistemare le luci rosse, in modo da farle pendere verso l'esterno. Da li sopra si poteva vedere tutto il Campo, che non era per niente piccolo.
Ma la cosa strana fu che Nico si mise ad osservare Nicole. Insieme a qualche sue fratello stavano sistemando le lucette gialle sulla porta della cabina e sulle finestre.
Scosse la testa liberandosi dei suoi pensieri su di lei, e scese dal letto lentamente. Bussò alla Cabina Cinque. Fissava la testa del cinghiale incerto, cercando di risolvere uno dei suoi tanti complessi mentali.
Un ragazzo aprì la porta seccato. Era così muscoloso che i bicipiti per poco non gli comprimevano la faccia nel collo.
<< Prendi queste e sistemale sul tetto. Fallo ora, servono per domani sera. >> gli disse velocemente dandogli le lucette e svignandosela.

Il corno che segnava l’ora di cena risuonò nel campo facendolo sobbalzare. Era quasi un’ora che Nico si nascondeva da Talia, che lo cercava disperatamente per tutto il Campo. Non gli andava affatto di appendere stupide lucette per tutto il Campo. Per questo si era nascosto su un albero vicino al padiglione della cena, in attesa di quel momento.
Quando notò la casa di Atena, sistemata in gruppo, che si avviava verso il padiglione, vide anche Percy che litigava, come sempre, con Annabeth.
Scese dall’albero con un balzo e gli raggiunse velocemente.
<< Annabeth! Te l’ho già detto, Talia non mi mollava! >> cercò di giustificarsi Percy.
<< Potevi anche avvertirmi! >> gli fece notare Annabeth.
<< Scusate l’intrusione ragazzi! Annabeth ti assicuro che Talia ci ha tenuti stretti per tutto il pomeriggio, Percy non c’entra. Ora io avrei fame e se non vi dispiace spostarvi… >> si intromise Nico.
Per un attimo temette che Annabeth iniziasse a prenderlo a pugni, ma poi la bionda annuì e si spostò, lasciando il passaggio libero.
Inconsapevolmente Nico si fermò al centro del padiglione e diede un’occhiata fugace al tavolo di Apollo. Nicole era seduta comodamente sulla panca di pietra a parlare con i suoi fratelli.
Alla fine, prima di fare una figuraccia, si avviò al suo tavolo solitario e si sedette comodamente.
Quando tutti presero posto Chirone si schiarì la voce, attirando l’attenzione.
<< Buonasera ragazzi. Non penso che abbiate saputo l’iniziativa di quest’anno. Come ben sapete il Campo ha acquistato molti nuovi semidei, che non hanno deciso di tornare a casa per le feste, quindi tre ragazzi hanno deciso di allestire il Campo per festeggiare la Vigilia di Natale. E volevo anche dirvi che, come una festa che si rispetti, ci sarà un ballo. Spero vi divertiate!
Ringraziamo Talia Grace, Percy Jackson e Nico di Angelo >> concluse Chirone battendo insieme le mani.
Tutti gli sguardi dei presenti si posarono su Nico, sorpresi.
Ovvio, uno come lui non avrebbe mai aderito ad aiutare per una tale scemenza, ma con Talia non avevi molta scelta.
Sbuffò e gli guardò uno ad uno, finché non distolsero lo sguardo a disagio.

Il giorno dopo fu un inferno vero e proprio.
Forse Nico preferiva quello del padre, che quello che stava avvenendo al Campo.
Talia andava in giro a dare ordini, tanto che mezzo Campo saltò le lezioni solo per aiutarla. Nico voleva nascondersi di nuovo sull’albero e aspettare che finisse, ma Talia lo teneva d’occhio continuamente ed era impossibile anche andare in bagno.
Forse pensava anche che se andavi in bagno potevi buttarti dentro e farti risucchiare dallo scarico, e Nico lo avrebbe volentieri fatto pur di andare via.
L’occasione non aspettò molto a presentarsi. Mentre Talia se la prendeva con Annabeth e Percy perché si fermavano a parlare invece che lavorare, Nico sgattaiolò via. Si addentrò nel bosco e lo attraversò correndo, evitando di incontrare anche qualche mostro. Si buttò sulla spiaggia e sospirò di sollievo.
<< Tu non lavori? >> una voce femminile lo rimproverò.
Nico fremette e si alzò nuovamente in piedi: << Talia io posso spiegarti tut…. Nicole? >>
<< Già, proprio io! Chissà perché da ieri non facciamo altro che ritrovarci. Mi stai per caso pedinando? >> chiese lei ridendo.
<< Perché dovrei pedinarti? Ti credi importante? >> rispose lui infastidito.
<< Affatto. Scappo dalle grinfie di mio fratello, non fa altro che stare dietro a Talia e mi costringe ad aiutarlo. Credo che abbia una cotta per lei. Le vuole chiedere se vuole andare con lui al ballo. >> Nicole si buttò sulla spiaggia vicino a lui e chiuse gli occhi rilassata.
Nico rimase un attimo immobile, prima di imitarla.
<< E tu non hai un accompagnatore? >> azzardò.
<< Non credo che andrò a quello stupido ballo. Non so neanche perché lo stanno organizzando >>
<< Me lo chiedevo anche io, ma con Talia è impossibile pensare >> sbottò Nico seccato.
<< Tu invece? Ci andrai con qualche ragazza? >> chiese lei timidamente.
<< Ci andrò solo perché la metà del lavoro delle luci l’ho fatto io e dovrò almeno prendermi qualche merito, ma non credo ci andrò in compagnia. >>
<< Che ne dici di andare insieme? Due asociali che vanno ad uno stupido ballo insieme. Un po’ strano direi. >> si decise a dire Nicole.
Nico rimase sorpreso e voltò la testa per guardarla. Lei non si girò, forse perché era troppo timida, ma sorrise.
<< Un po’ troppo strano, ma alla fine non credo che nessuno lo noterebbe. Accetto. >> si sorprese delle sue stesse parole.
<< Davvero? >>  Nicole si mise immediatamente seduta e lo fissò.
<< Perché no? >> lui rimase immobile.
<< Ok, ma ti prego non vestirti elegante. >> lo implorò lei prendendolo in giro.
<< Mi vedi per caso come uno che si veste elegante? >> la canzonò.
<< No >> lei fece spallucce alzandosi e allontanandosi << A dopo. >>
Quella ragazza lo farò impazzire, questo è certo.

Come previsto il ballo fu uno spasso. I bambini più piccoli si divertivano come matti a fare scherzi ai più grandi e costrinsero i fratelli Stoll a vestirsi da renna e portarli in giro a cavalluccio.
Erano delle vere pesti.
Nico si cambiò d’abito, ma non indossò nessuno smoking (perché anche se avesse voluto non avrebbe saputo dove trovarlo), si limitò a una maglia a mezza manica nera, senza nessun teschio sfortunatamente, un paio di jeans scuri e uno giaccone ancora più scuro.
Voleva passare inosservata tra tutta quella gente, ma quando scoprì che tutti erano vestiti per bene e pieni di colori, si ritrovò al centro dell’attenzione.
Per poco non urlò anche dalla vergogna.
<< Amico! >> la voce di Percy lo distolse dai suoi pensieri.
<< Ciao Percy >> anche Percy non era vestito molto elegante, solo con una paio di jeans e una maglia blu, evitando quelle del Campo.
<< Hai visto Annabeth? >> chiese lui speranzoso.
<< No. Qui non ci vedo proprio niente in realtà. Le figlie di Afrodite ci hanno dato dentro con i colori e ti confondo le idee peggio di quando un satiro ha il mal di testa. >> disse lui esasperato.
<< Ma i satiri non hanno il mal di testa. >> gli fece notare Percy.
<< Appunto! >> sbottò lui bevendo della Coca.
<< Testa d’Alghe! >> lo richiamò la voce inconfondibile di Annabeth.
E da quel momento Nico capì davvero che quello era il giorno più strano della sua vita, mancava solo che chiamasse un segugio infernale solo per farsi fare compagnia.
Annabeth era molto ben vestita  per questo era tutto strano.
Indossava un abito rosso molto lungo e a maniche lunghe.
Nico si chiese se non avesse freddo, ma alla fine lasciò perdere.
<< Percy, non dirmi che sbavi anche quando non dormi! >> lo prese in giro Nico.
La ferrea gomitata nelle costole fu una degna risposta.
<< S-sei bell-bellissima Sa-Sapienton >> balbettò il moro.
Annabeth abbassò lo sguardo imbarazzata.
Nico poggiò il bicchiere e sorrise ad Annabeth: << Già. Ragazzi io tolgo il disturbo. Buon divertimento. >>
Si allontanò velocemente in cerca di Nicole, cosa sempre più impossibile.
Alla fine vide il Capo Cabina, Will Solance. Lo richiamò e gli si avvicinò quasi di corsa.
<< Ehi Will, hai per caso visto Nicole? >>
<< Nicole della mia cabina? >> chiese incerto Will.
<< Si. >> rispose secco.
<< Credo che sia lì infondo, vicino al tavolo del cibo. >> gli indicò un punto oltre tutta la gente che ballava.
<< grazie Will >> lo ringraziò posandoli una mano sulla spalla e scappò via velocemente.
Attraversò la pista a suon di gomitate, era impossibile scansare la gente.
Poi vide la sua chioma bionda.
Stranamente Nicole aveva i capelli sciolti e boccolosi. Indossava un lungo vestito bianco, non molto appariscente, a maniche corte.
<< N-Nicole? >> A Nico sembrò di somigliare a Percy in quel momento.
La bionda si voltò e istintivamente sorrise: << Ciao Nico. Avevo perso la speranza di trovarti. >>
La ragazza che stava di fronte a lei iniziò a ridacchiare e la salutò velocemente. Doveva essere una sua amica.
<< Non.. avevi detto niente vestiti eleganti? >> chiese Nico stupidamente.
<< Si, ma pensavo che alla fine potevo anche trasgredire un po’, se vuoi vado a cambiarmi, non ci metto molto >> fece segno di avviarsi ma Nico la fermò istintivamente.
<< NO! >> gridò attirando l’attenzione di parecchia gente. << Emh… volevo dire… No! Sei stupenda così come sei >> si ricompose.
Nicole ridacchiò e si avvicinò di qualche passo: << Grazie >>
<< Ti va di ballare? >> chiese Nico, mentre l’istinto lo faceva impazzire.
cosa? Cosa? COSA? COSA? Che diamine gli passava per l’anticamera del cervello?
<< Certo >> rispose Nicole sorpresa.
Nicole fece strada verso il centro della pista, e quasi immediatamente Nico l’attirò a sé.
Il tutto era davvero impossibile e strano. Nico non era così amichevole e non sapeva neanche ballare. C’era sicuramente qualcosa nella Coca Cola. Se la sarebbe presa con i fratelli Stoll, sicuramente era per colpa loro.
<< Sono una frana, ti avverto. >> gli disse Nicole ridendo.
<< Anche io tranquilla. >> al diavolo i buoni propositi da perfetto figlio di Ade, un po’ di divertimento non fa male a nessuno!
Si voltò di poco verso l’angolo di DJ, occupato da Talia e Phoebe, una Cacciatrice di Artemide.
Lei annuì prima ancora che Nico gli dicesse qualcosa e fece cenno a Phoebe di mettere un lento.
Nico poggiò le mani sui fianchi di Nicole e l’attirò nuovamente a sé, il tutto come se fosse un automa programmato per fare qualcosa che il vero Nico non sapeva affatto fare.
 Ballarono il lento così dolcemente, che per poco a Nico non venne il diabete. Nicole poggiò la testa sul suo petto, troppo bassa per arrivare alla spalla, e ondeggiò sotto la guida del figlio di Ade.
Molte ragazze li guardava invidiate, i ragazzi invece guardavano Nico come se fosse un alieno. Durante il lento si aggiunsero anche Annabeth e Percy, che evitarono un enorme figura a Nico, e parecchie altre coppie.

Dopo un’intera ora di risate e balli sfrenati, Nico e Nicole erano esausti.
<< Andiamo a farci un giro? >> chiese supplichevole lei, gridando tra il trambusto.
<< Ovvio. >> intercciò le loro mani e la guidò verso la fontana dell’atrio delle cabine. Da lì la musica era quasi inaudibile e nessuno gli disturbava, solo qualche coppia che correva verso chissà dove per imboscarsi.
Nicole si sedette sulla fontana e si stiracchiò stanca.
<< Meno male che non sapevi ballare! >> le fece notare Nico divertito.
<< Eh già. Sei un bravo insegnante. >> fece una pausa poi aggiunse << Grazie. >>
<< E di cosa? >> chiese Nico incerto.
<< Per la serata. Non pensavo realmente che mi sarei divertita così, pensavo che sarei finita su un albero a guardare le coppiette che ballavano amorevolmente. >>
<< Oh credimi, era il mio piano da ieri. Grazie a te. >>
Si sedette accanto a lei, che fece una cosa che non si aspettava.
Si stese sulla piccolo muro che impediva all’acqua della fontana di uscire e poggiò la testa sulle sue gambe.
Nico iniziò istintivamente ad accarezzarli i capelli: << Sei davvero bellissima, Nicole. >> gli sfuggì.
Lei sorrise e fremette sfregandosi le mani sulle bracciai
<< Hai freddo? >> chiese preoccupato.
<< No, tranquillo. >> mentì lei.
Nico si sfilò la giacca scura e gliela poggiò sopra sorridendole.
<< E tu? >> chiese lei.
<< Starò bene, infondo non fa così freddo. >> non l’avesse mai detto.
A quanto pare Chirone aveva permesso alla neve natalizia di entrare tra i confini del campo, perché un piccolo fiocco si poso sul naso di Nicole.
Nico rise e la guardò: << Forse dovrei stare zitto. >>
Nicole si mise seduta e si passò la giacca sulle spalle, allargando le braccia.
Nico rimase un attimo indeciso, poi si buttò tra le sue braccia e immediatamente il caldo passò.
<< Grazie. >> gli disse divertito.
<< Grazie a te. >>
Nico alzò di poco il collo e lei si accoccolò nel sul incavalco.
Restarono così per parecchio tempo, prima che lei alzasse di poco la testa e gli sorrise.
<< Posso fare una cosa? >> gli sussurrò appena.
Nico annuì appena confuso.
O almeno era confuso finché le labbra carnose di lei non si posarono sulle sue. Il contatto non durò a lungo, come Nico aveva iniziato a sperare, perché Nicole si allontanò quasi subito.
<< Scusa.. non dovevo… dimentica di questa cosa… >> Nicole si alzò velocemente iniziando a dire un sacco di scuse. Nico sbuffò e l’attirò a sé, poggiando le labbra sulle sue.
<< Dovevi eccome >> le sussurrò prima di approfondire il bacio.
Chi ha mai detto che un figlio di Ade non poteva trovare l’amore, in una notte magica come quella di Natale poi.
Perché quella di sicuro era il Natale più magico e bello che Nico avesse passato in vita sua.





ANGOLO AUTRICE: Salve gente!
Questa è una delle tante cavolate che mi escono dal cervello, l'ho pensata stanotte alle 3 e quindi scusate tanto per la mia stupidità e per i tanti errori, perché sicuramente ci sono.
Di notte poi non ci vedevo una mazza e ho messo ore a scriverla. Poi ora per pubblicarla ci ho messo un sacco solo per mettere le avvertenze, le coppie e tutte quelle cose in modo decente, e sicuramente le ho messe anche sbagliate. Ora vi lascio in pace, buona giornata gente :3 Kelly vi ama ;)
   
 
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