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Autore: MadLucy    07/05/2013    6 recensioni
-Dove pensi che Mello sia, Near?-
-Non c'è bisogno di cercarlo. Non sarò io a trovare Mello: sarà Mello a trovare me.
Alla fine, ritorna sempre.-
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NM

La luna nel pozzo.



-Bianco? Ma il bianco è debole, Near, annerisce subito.-
-Forse che il nero non si schiarisce?-

In fondo, era sempre stato la tua ossessione. Near era il centro esatto dell'inferno, ma il paradiso era appeso al filo ch'egli reggeva fra le dita. Falena innamorata delle fiamme, gravitavi attorno a lui, vittima d'un magnetismo invincibile, preda morbosamente attratta dal suo carnefice. Libellula incantata che vola a pelo dell'acqua ed annega. Non dovevi stargli così vicino, Mello. La follia ti attese con pazienza dietro l'angolo finchè non abbassasti la guardia, tu, vulnerabile nemico di te stesso: e la follia ti calò un cappuccio nero sul viso per non farti più vedere con gli occhi, ma solo reagire alla corrente del sangue.
Gli giravi intorno come una tigre inquieta, nella speranza di vederlo vacillare dal suo piedistallo, incalzato dal voluttuoso desiderio di fare scacco matto al re bianco. Dove tu eri la violenza e la dissolutezza, Near era l'integrità e l'intransigenza. Dove tu eri l'istinto, egli era la razionalità. Dove tu eri perdente, egli era vincitore. Questo era, ma a tuo dire non sarebbe mai più dovuto essere.
Necessitavi di lui, ne dipendevi così come da tutti gli altri tuoi vizi, quei miseri piaceri terreni di basso ed infimo squallore che rendevano la vita meno difficile e la verità meno crudele. La tua arroganza aveva bisogno d'un avversario, d'un obiettivo, d'un traguardo, altrimenti diventava pigra. Il tuo animo feroce ed ardito si sostentava divorando adrenalina e furia, nutrendosi di sfide e passioni, consumando furore e collera, altrimenti inaridiva.
In quello sguardo avevi cercato le sue lacrime e avevi trovato le tue: il buio che gli dilatava le pupille era quello dei fantasmi, e ancora una volta ti insegnava a non sapere.
Era sempre stato un gioco di sguardi, un caleidoscopio di frammenti, minacce che cadevano nel baratro degli occhi di Near come monete inutili, e nessuno dei tuoi desideri si realizzò.
Near, oh, Near. Near che da te non aveva mai voluto nulla, Near a cui tu avevi dato tutto: egli teneva il tuo cuore sul palmo della mano. Adorava giocare, quindi accettò la tua sfida senza mai partecipare alla partita. Vinceva senza bisogno di gareggiare; eccelleva senza necessitare di competizione. Muoveva le sue pedine, seguendo tattiche che non avresti compreso se non troppo tardi, e non ti guardava mai. 
L'obiettivo era quel misero autocompiacimento di cui ti eri stancato da un pezzo? Qualunque fosse, era la luna nel pozzo, il riflesso di chi eri diventato negli occhi di Near, una sentenza senza giudizio, una constatazione come un'altra; l'inesorabile profezia di chi avresti potuto essere e del sipario che era destinato a calare.
L'obiettivo era quello sguardo che non ti aveva mai concesso niente; l'obiettivo era la soluzione. Eppure, ogni qualvolta ti affacciasti per vedere cosa c'era in fondo a quella voragine nera, le vertigini ti assalivano per trascinarti giù. C'era solo un modo per annerire quel bianco e schiarire quel nero. La brama ti divorava, ma l'occasione fuggiva come una ladra.
Era l'indovinello che monopolizzava la mente, confondeva le notti ed esasperava la resistenza. L'incapacità di scovare la dannata risposta punzecchiava il tuo orgoglio morto come un empio sfigura un cadavere. Prendevi Matt per saziare la fame e addormentare l'orgoglio, ma al mattino lo gettavi da parte e ti rivestivi più frustrato di prima.
La soluzione. Near era re di un castello di dadi: eppure non veniva mai spodestato.
Avevi bisogno di sporcare il suo bianco ed illuminare il suo nero; ne avevi bisogno più dell'aria che respiravi, perchè altrimenti sarebbe stato fiato sprecato. Lui era sempre stato la tua ossessione, e lo sapevi. Ma ammetterlo era denigrare la vittoria e deridere la sconfitta.
Near ti parlava come si fa ai bambini, senza illudere nè scoraggiare, senza promettere nè scongiurare. Aspettava. Tutto sarebbe successo da sè.



-Dove pensi che Mello sia, Near?-
-Non c'è bisogno di cercarlo. Non sarò io a trovare Mello: sarà Mello a trovare me.
Alla fine, ritorna sempre.-

-Riuscirai o no a sconfiggere Near, una volta per tutte?-
-Sta' zitto, Matt. Se andiamo avanti così, ci riuscirò solo da morto.-




Perchè in fondo desideravi il suo rispetto quasi quanto la tua vittoria.
Perchè in fondo il suo rispetto era la tua vittoria.



Perchè in fondo hai vinto.

































Note dell'Autrice: Dopo un'eternità, rieccomi. E con cosa? Una flash su Mello e Near. Madonna, che fantasia, eh? -.-
Non c'è niente da fare, sono irrecuperabile. Che dire? Spero vi piaccia. Impossibile a credersi, ma non mi sono ancora stancata a scrivere su di loro. Voi però vi siete stancati di me, suppongo. ^-^ Grazie mille per aver letto, se qualcuno mi lascerà una recensione sarò molto contenta.
Lucy
  
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