Romantico, 'Il diario di un talento.' di imnotahero su EFP Fanfiction

Mora, alta, occhi scuri. Mi chiamo Allie, amo cantare, amo suonare il pianoforte, amo lui.

Decisi di iscrivermi a quel camp, quel camp-music che mi fece cominciare a vivere. Ero carichissima, sin dall'inizio, non vedevo l'ora di partire, me lo sentivo, mi sentivo dentro che la mia vita sarebbe cambiata, non sapevo se in meglio o in peggio, ma in qualche modo sarebbe cambiata.

Il camp sarebbe durato un mese e mia madre era più in fibrillazione di me. "All, dai, vai a prendere la valigia di sopra, o faremo tardi!" urlò. "Mamma, calma! Sono ancora le sei e mezza, partiamo alle sette in modo che per le nove saremo in quel paesino sperduto sul lago." risposi cercando di essere il più garbata possibile.

Salii su, presi la valigia e la buttai nella macchina, dopodichè rientrai in casa, andai in cucina e mi preparai un toast. Devo ammetterlo, ero agitata anche io, però lei stava pienamente esagerando, non faceva altro che urlare, aveva persino svegliato mio fratello Matt che voleva dormire in santa pace. Per rilassarmi, presi l'iPod, salii in macchina e ascoltai la prima canzone che mi capitò. Canticchiavo, sembravo quasi felice, quasi una bimba che aveva appena ricevuto una caramella dopo aver pianto a dirotto, forse questo camp mi avrebbe fatto bene, davvero bene.

"All, All!" sentii urlare da dentro casa. Certo che mia madre proprio non ne voleva sapere di stare zitta. "Mamma, cosa c'è?" risposi. "E' tardi dobbiamo andare!" "Ero già in macchina, smettila di urlare come una quindicenne al concerto del suo idolo per favore."

Due ore di viaggio sfiancanti, ma per fortuna, arrivammo.

Era già pieno di persone, sotto il sole cocente, che si ammassavano intorno a due ragazzi che, molto probabilmente, erano i ragazzi che avrebbero diretto il camp.

Mi sentii bussare sulla spalla, mi girai. "Margaret!" urlai. Era un'amica, un'amica che conoscevo da tempo. Stravagante, sempre allegra, era lesbica, ma non lo consideravo affatto un problema. "All, come stai?" mi chiese lei con un sorriso che le partiva da un orecchio e le finiva all'altro. "Io sto benissimo, tu?" "Bene" ricambiai il sorriso.

Dopo un'ora, finalmente, ci divisero per età. Noi eravamo nella fascia 16-19, i più grandi. Ci chiamarono per nomi e ci divisero per camerate, ogni camerata era da dieci persone.

Fortunatamente, capitai in camerata con Marg e Emily, un'altra mia amica, la migliore amica di Margaret. Subito, sistemai le mie cose. Avevamo la giornata libera, ma alle sette c'era la cena. Decidemmo di fare un giro per il camp. Ci sedemmo su un tronco. Davanti a noi c'erano tre ragazzi, sdraiati sul prato, ma appena arrivammo noi si sedettero. Dopo poco, si alzarono e venirono verso noi. "Ciao, piacere." disse sorridente uno dei tre. "Io mi chiamo Vin, lui è Charlie e lui è Adam." continuò indicando i suoi amici. Adam era tremendamente bello. I suoi capelli si muovevano col vento, quei due occhi azzurri illuminavano tutto e la sua carnagione era perfetta. Notai subito il dilatatore all'orecchio destro, quando mi strinse la mano e mi sorrise.

I tre si sedettero vicino a noi ed io, imbarazzata, avevo Adam davanti. "Che fate qui?" chiese Charlie. Pronta, Emily rispose "Io suono la chitarra, Marg canta ed Allie canta e suona il piano." Adam mi sorrise, come se lui facesse lo stesso, vivesse la stessa cosa. "Voi cosa fate invece?" continuò Emily. "Io suono il piano, Vin il basso e Adam pianoforte, voce e chitarra." rispose Charlie. Mi limitai a qualche sorriso, qualche risata per il resto della giornata.