"Come mai contempli quella margherita così assorta? Ancora persa nel mio ragionamento, gli spiego: "Perchè le margherite sono speciali. Sono come le persone. Alcune più belle, alcune più brutte, tutte simili ma diverse. Vedi?". Con la mano gli indico il prato fiorito tutto intorno a noi, e poi gli mostro quella che ho in mano: "Questa per esempio ha la fine dei petali violetta. Altre ce l'hanno rosa, o manca del tutto, per esempio. E poi, ecco, puzzano. E solo se ti piacciono davvero le tieni comunque vicino e le accetti per quello che sono." Poi mi riprendo. "Cioè, so che è da psicolabili una cosa del genere, ma..." "Ma è una cosa bellissima", dice lui. È sorridente, ma non mi prende in giro. Ed è assorto. Ci sta pensando sul serio. "Per questo ti piacciono tanto?" Annuisco. "E per questo", aggiungo, ora più sicura di me, "al mio matrimonio avrò un'enorme bouquet di margherite". Lui mi guarda e sorride, finchè in un attimo il suo sorriso da dolce torna spavaldo. "Guarda che se ti piacciono per fare m'ama non m'ama bastava dirlo". Io gli tiro uno scapellotto amichevole, e scoppiamo a ridere entrambi. *** Abbasso lo sguardo sul mio bouquet da sposa: margherite. Margherite e piccoli fiori di campo. Proposto dalla stessa persona a cui sto per infilare l'anello al dito, la persona più importante a cui abbia mai raccontato delle margherite.