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Autore: FairyJuls    08/05/2013    0 recensioni
Infine si rivolse a Percy, avvicinandosi a lui di qualche passo, -Ciao Percy. E' bello conoscerti.- il sorriso che rivolse a lui fu probabilmente il più radioso.
L'espressione di Percy non era delle più eroiche, aveva gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta;
Annabeth fu la prima a notare l'espressione da pesce lesso sul volto di Percy, trattenne una risata e lo affiancò dandogli una leggera gomitata.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per la lunga assenza, ma eccomi nuovamente.
Ecco a voi il penultimo capitolo di questa fanfiction che sta volgendo al termine.
Spero vi piaccia e ringrazio di cuore chi mi segue e chi recensisce con tanta dolcezza.
 
Buona lettura!!
 
 
 
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L'arrivo del Dio dei morti rompe l'incantesimo di Morfeo.
Il suo incantesimo ora aveva effetto solo sul perimetro dell'Empire State Building.
Le persone che fino a poco prima erano addormentate a terra ora stavano risvegliandosi e le urla di paura iniziavano a sentirsi ovunque.
Percy, Annabeth e Grover erano rimasti rinchiusi nel perimetro che ancora era sotto l'incantesimo. Ginevra invece si stava ritrovando con la madre e con Paul fuori da quell'area.
Quando lei si rese conto di ciò che era successo girò il volto verso l'Empire State Building, dove all'ingresso vide Percy e poco lontano Crono che avanzava,
fece cosi segno al fratello di muoversi a salire e di salvare l'Olimpo.
 
Percy, insieme ad Annabeth e Grover scomparvero ben presto nell'ingresso del palazzo e lei rimase li fuori, al fianco della madre e degli ultimi compagni rimasti.
Sally e Paul si davano da fare, recuperando le spade dei caduti e combattendo con quelle, mentre l'esercito dei morti era davvero forte , e averlo dalla loro parte era quasi una boccata d'aria.
-Spero che tuo fratello riesca a finirlo. Sennò la fine verrà per noi!- asserì Thom che era arrivato, tra un combattimento e l'altro, al fianco di Ginevra.
-Lo spero anche io.- rispose lei tra un fendente e l'altro.
 
Il combattimento era ormai nel pieno e Ginevra si era allontanata da dov'era prima.
I mostri delle forze nemiche erano ormai ridotte e in continua scomparsa.
Poco lontano, vide sua madre e Paul, che tra un mostro e l'altro lanciavano un'occhiata al tetto del palazzo per vedere se vi era un qualche segno di vittoria.
Un sonoro tonfo fece tornare Ginevra con lo sguardo davanti a se.
Thom era stato scagliato a una decina di metri da un segugio infernale che ancora non era morto.
Senza pensarci troppo Ginevra vi si scagliò contro, la spada puntata davanti a se per trafiggere il mostro.
Quando la lama penetrò nella pelle e nella carne del mostro, subito iniziò a dissolversi in una nube giallastra.
-Stai bene?- domandò avvicinandosi a Thom che ancora era disteso a terra dolorante.
Lui annuì cercando di rimettersi seduto tra una smorfia e l'altra.
 
In quel momento, l'Empire State Building si illuminò di azzurro, e da qualche parte, tra la folla di morti, centauri e semidei un urlo si levò mentre tutti ammutolirono.
Ginevra sorrise chinando il capo e scuotendo la testa.
-Abbiamo vinto.- sussurrò mentre rialzando il volto incontrò lo sguardo di Thom.
Lui si lasciò cadere a terra, stendendosi sull'asfalto e tirando un lunghissimo sospiro di sollievo.
-Finalmente è finita!- borbotto sospirando.
 
Passarono un paio d'ore prima che tutto tornò alla normalità, o pressappoco.
Quando gli Dei ripresero il loro posto sull'Olimpo, dopo la battaglia che si era conclusa, tutti si radunarono li, assieme a loro.
Quando Zeus annunciò che era il momento delle premiazioni per chi aveva mostrato devozione e coraggio tutti si zittirono.
Tyson fu il primo ad essere premiato e venne nominato capo delle guardie dell'Olimpo;
Annabeth coronò il suo sogno e diventò l'architetto dell'Olimpo;
Grover diventò capo dei satiri.
Quando fu il turno di Percy e gli venne proposta la possibilità di diventare un Dio immortale,
Annabeth sobbalzò e strinse il braccio di Ginevra che era accanto a lei, -Calmati... stai tranquilla.- le disse l'amica prendendola per mano.
Percy rifiutò il dono che gli era stato proposto, chiese invece agli dei di impegnarsi a riconoscere tutti i loro figli mezzosangue entro i tredici anni, compresi i figli degli dei minori.
Chiese l'amnistia generale per il tradimento per tutti gli dei minori schieratesi dalla parte di Crono (Nemesi, Ecate, Morfeo, Giano, Ebe e Pomona) e per tutti i figli dei Titani (come Calipso);
e chiese che gli altri dei minori come Eolo o Estia avessero più considerazione nell'Olimpo ed anche Ade avrà un trono sull'Olimpo e una casa al Campo Mezzosangue per i suoi figli.
Annabeth tirò un sospiro di sollievo quando Percy tornò vicino a loro.
-Ginevra Jackson.- la voce di Zeus tuonò, -Avvicinati.-
Un pò titubante la semidea si avvicinò, fermandosi davanti al trono di Zeus.
-Tu hai lasciato il regno di tuo padre per salire in superficie, ignorando ogni vincolo.- continuò il dio.
Thom non riuscì a rimanere in quella sala, sicuro che Ginevra sarebbe stata rimandata nel regno di Poseidone.
Non disse nulla e senza farsi vedere si defilò, uscendo dall'Olimpo e prendendo l'ascensore; una volta arrivato al piano terra prese il primo taxi diretto alla Collina Mezzosangue.
-Hai uno spirito ribelle come tuo fratello.- Zeus parlò ancora, -Quindi immagino che hai qualcosa da dire.- finì, restando in silenzio ad aspettare.
Percy guardò Annabeth e Grover, erano tutti e tre in trepidante attesa di sapere cosa sarebbe successo.
Annabeth girò lo sguardo a cercare Thom, ma non lo trovò e scosse il capo.
-Si, ho qualcosa da dire.- annuì la semidea, -Per quanto voglia bene a mio padre, e per quanto io sia stata bene in questi anni con lui...- girò lo sguardo a guardare Poseidone,
lui le sorrise come a volerla incoraggiare, -...mi piacerebbe rimanere qui. Vorrei conoscere meglio Percy e mia madre.- fece spallucce poi,
restando ad osservare il dio del cielo ed aspettando una qualsiasi reazione.
Lui la guardò da capo a piedi, portò poi lo sguardo sugli altri dei seduti li attorno,
annuirono tutti e alla fine anche lui disse la sua, -E sia. Puoi rimanere sulla terra.- Zeus espresse il suo verdetto.
Ginevra sorrise e sospirò, tornando di corsa verso Percy che allargò le braccia richiudendole dietro la schiena della sorella che invece circondò con le braccia il collo di lui.
Annabeth, Grover e perfino Tyson applaudirono, e per l'occasione, anche il dio del mare si scompose applaudendo a quella scena.
 
Finiti gli applausi ci furono grossi festeggiamenti per le strade dell'Olimpo.
Chi ballava, chi mangiava, chi rideva e scherzava.
Gli dei avevano preso sembianze umane per poter passare quei pochi momenti con i loro figli e tutti sorridevano.
Annabeth, dopo aver lasciato sua madre che parlava con Percy cercò Ginevra.
-Hey, congratulazioni. Quindi ci vedremo più spesso.- disse avvicinandosi alla mora che era seduta sopra una panchina di cemento a sorseggiare una bibita.
Ginevra si girò a guardare l'amica che si stava sedendo accanto a lei, -Ti romperò le scatole tutto il tempo.- rise la mora dando una piccola spallata alla bionda,
-Senti, hai visto tuo fratello?- la domanda le uscì spontanea.
-E' scomparso quando Zeus ti ha chiamata davanti a lui, credo sia tornato al campo.- rispose Annabeth, -Ma tranquilla, quando torniamo la lo potrai cercare.- concluse lei sorridendole.
 
I festeggiamenti andarono avanti per un paio d'ore e quando fu ora di tornare al campo, i semidei rimasti vennero caricati sui furgoni con i quali erano arrivati.
 
Arrivati al campo, Ginevra corse subito a cercare Thom nella casa di Atena, ma lui non era li.
 
 

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TO BE CONTINUED...

   
 
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