She
was already perfect
Pepper stava
mettendo la firma sull’ennesima foglio svolazzante che le
avevano recapitato.
Era almeno il centesimo in un solo pomeriggio. Questa era una richiesta
di
colloquio con Tony Stark per la presentazione di un progetto. Lo lesse
distrattamente: riguardava la costruzione di un missile che sarebbe
stato
invisibile, applicabile eventualmente anche all’armatura.
Sbadigliò e firmò il
consenso. A Tony non sarebbe dispiaciuta l’idea anche se lei
personalmente, la
trovava poco originale.
Posò finalmente la penna sul tavolo vetrato e sorride
pensando all’imminente
serata. Tony le aveva promesso che questa sera l’avrebbe
portata fuori a cena ,
dicendole che sarebbe stata una serata speciale, diversa. Ultimamente
il genio
indiscusso d’America, passava la maggior parte del tempo in
laboratorio. Dopo
l’operazione al cuore, era tornato ad essere un uomo normale
anche se
perseguitato continuamente da paparazzi e giornalisti che gli
chiedevano quale sarebbe
stato il destino di Iron Man. Oltre a loro, si erano aggiunti anche il
governo
Statunitense e nientemeno che Nick Fury.
Tony non aveva ancora rilasciato dichiarazioni ufficiale, ma lei e
Rhodes erano
gli unici a sapere che il genio, miliardario e ex playboy, filantropo,
stava
lavorando ad una nuova armatura, motivo per cui lo vedeva di rado,
stando
sempre rifugiato nel laboratorio.
La ragazza scese di sotto, trovandolo ovviamente ad armeggiare con
computer e
strumenti vari. Il laboratorio era nel caos più totale e
Ferro Vecchio, che era
stato aggiustato da Tony stesso, puliva con una vecchia scopa.
“Come procede il lavoro?” gli chiese, appoggiandosi
alla sua schiena.
Lui rabbrividì al contatto col suo corpo e si
girà verso di lei “Bene.
Prossimamente lascerò tutti col fiato sospeso” poi
si sporse verso di lei,
dandole un bacio veloce e Pepper sentì il cuore salirle in
gola per l’emozione.
Ancora non si capacitava di come un uomo come Tony, che poteva avere
qualunque
ragazza desiderasse, avesse scelto proprio lei. “Non sei
ancora pronta,
tesoro?”.
Rise “Senti chi parla”.
“Andiamo a fare una doccia?” chiese malizioso.
“Mi piace la sua idea signor Stark” disse
sorridendo. Quasi non ebbe il tempo
di finire la frase che si ritrovò sollevata da due braccia
muscolose. Lei rise
e in meno di un secondo si ritrovarono sotto il getto caldo
dell’acqua, ancora
vestiti.
Anthony Edward Stark era sempre stato un uomo eccentrico, su questo non
c’era
dubbio. Nella sua stanza poteva creare il caos, ma era comunque un tipo
preciso
in ogni cosa che faceva e questa volta non era stato da meno. Aveva
organizzato
la serata in ogni singolo dettaglio. Tutto sarebbe stato perfetto,
nulla gli
avrebbe impedito di godersi una sera speciale con la donna che amava e
che gli
rendeva la vita speciale in ogni singolo giorno. Avrebbe dato la vita
per lei.
Questo era il suo pensiero mentre finiva di farsi il nodo della
cravatta
argentata che aveva deciso di indossare per quell’occasione. .
Nel frattempo anche Pepper si stava preparando. Aveva deciso di
indossare un
abito lungo, rosa color champagne. Le fasciava perfettamente il fisico
asciutto, magro, lasciandole spalle e una parte di schiena scoperta.
Prese le
scarpe col tacco che aveva ricevuto come regalo dalla sua migliore
amica e se
le mise. Guardò la sua immagine riflessa allo specchio. Il
viso era rilassato,
gli occhi brillavano di felicità.
Dalla borsetta estrasse un rossetto che si curò di mettere
in modo perfetto. I
capelli rossicci, lisci e setosi al tatto, ricadevano lungo le spalle e
la
schiena.
Afferrò la pochette e scese le scale, trovando Tony ad
attenderla. Inutile dire
che lui rimase estasiato alla visione della compagna, anzi il termine
giusto da
dire era che gli si era smorzato il fiato. Era bellissima, la donna
più bella
che avesse mai visto, la più bella del mondo. (*1)
“Dove vuoi andare vestita così? Mi farai morire
tutti” scherzò lui, facendola
arrossire lievemente.
“Faccio morire anche te, signor Stark?”.
Sorrise, avvicinandosi alla sua ragazza “Non sai
quanto”. La baciò sul collo e
Pepper sospirò, poi si staccò da lui.
“Abbiamo un appuntamento o sbaglio?”
chiese sorridendogli. Lo guardò per un interminabile
secondo, pensando a quanto
fosse fortunata ad averlo accanto, a come rendesse la sua vita
straordinaria.
Quella sera era ancora più affascinante del solito nel suo
completo nero e la
cravatta argentata che gli aveva regalato
per il suo scorso compleanno.
La
camicia bianca metteva risaltava il suo fisico muscoloso, atletico. Era
semplicemente perfetto. Accanto a lui si sentiva sempre la
più fortunata di
tutte.
“Anche tu comunque non sei male caro Iron Man”.
Lui ridacchiò “Aspetta”. Tirò
fuori dalla tasca dei pantaloni una collana
argentata, che aveva come ciondolo un cuore color rosso rubino. Gliela
allacciò
al collo, scostandole i capelli, poi la fece girare verso di lui.
“Ecco, adesso possiamo andare”.
Il modesto ristorante, che aveva definito Tony, si era rivelato in
realtà il
più lussuoso della città, ma era prevedibile:
eccentrico come lui. Appena
scesero dall’Audi nera che lui aveva scelto per quella
serata, furono invasi da
flash e domande dei giornalisti e paparazzi.
“Signor Stark!”
“Cosa pensa di fare?”.
“Dov’è finito Iron Man?”.
“Signorina Potts, non si è più vista ad
incontri e conferenze! È incinta?”. Un
altro giornalista si attaccò alla domanda fatta da
quest’ultimo “è il signor
Stark il padre?”.
I due riuscirono a cavarsela e ad entrare all’interno del
ristorante.
Nonostante fosse tutto occupato, c’era silenzio, solo un
leggero
chiacchiericcio di sottofondo, quasi un sussurro. Un ragazzo vestito di
bianco,
li accompagnò al tavolo davanti alla vetrata che lasciava
una vista di tutta la
città illuminata.
Pepper si commosse quasi di fronte a tutte quell’attenzione,
a tutto ciò che
aveva.
“Ti piace amore?”.
Lei sorrise “Come potrebbe essere diversamente?”.
Tony ridacchiò “Beh,
allora dopo mi
aspetto un caloroso ringraziamento” disse malizioso.
“Tutto ciò che vuole, signor Stark”.
Il cameriere venne a prendere le ordinazioni: i due avevano deciso di
darsi al
pesce quella sera, richiedendo un branzino con contorno.
Nel frattempo l’uomo che aveva recentemente sconfitto i
Chitauri ed il
famigerato Mandarino, anche se in realtà era stata Pepper,
la sua fidanzata, si
soffermò a guardarla: era sempre stata importante per lui,
fondamentale,
l’aveva sempre protetto, anche quando era solo la sua
segretaria. Gli venne un
brivido ripensando alla sera in cui si era scontrato con Killian,
quando lui le
aveva promesso che l’avrebbe presa, ma aveva fallito,
assistendo impotente alla
sua caduta nelle fiamme. Scosse la testa, cercando di scacciare quelle
immagini
dalla testa. Ricordò anche come la sua fragile fidanzata,
era ricomparsa con
occhi incandescenti e corpo di fuoco, sconfiggendo lei il Mandarino e
salvandogli la vita. Erano cambiate tantissime cose, Pepper era
cambiata. Aveva
affrontato cose che probabilmente non aveva mai immaginato di vivere in
tutta
la sua vita, eppure era rimasta con lui. E lui l’amava e s
sentiva l’uomo più
fortunato del mondo ad averla accanto.
“Tony?” lo richiamò la ragazza,
accorgendosi della sua assenza, mentre gustava
il piatto che avevano servito.
“Come?”.
“Mi stai ascoltando?”.
“Stavo pensando a quanto sei sexy stasera” disse
malizioso.
Pepper lo guardò “Se vuoi possiamo andarcene e
farmi vedere quanto lo sono per
te”.
Il miliardario sobbalzò di fronte alla proposta della sua
fidanzata. Era molto
allettato dall’idea ma poi si riscosse. Non era
così che aveva programmato la
loro sera, affatto. Voleva fare le cose per bene. La scatolina di
velluto che
teneva in tasca bruciava, scottava.
“Vieni” le disse, prendendola per mano e portandolo
fuori, nell’enorme
terrazza. La città brillava, in lontananza si sentivano le
onde del mare e la
luna, quella sera, piena,
splendeva come
non mai.
“Io ti amo” sbottò
d’improvviso.
Lei gli sorrise “Ti amo anche io, Tony”.
“No aspetta fammi finire” la interruppe
avvicinandosi a lei. Le prese le mani
tra le sue e la guardò negli occhi azzurri come il mare
“Io ti amo come non ho
mai amato nessuna donna. Tu mi fai sentire come un adolescente al primo
appuntamento. Tu mi hai salvato la vita.”.
Un sorriso si formò sulle labbra della ragazza, sentendo
fare il suo uomo, in
modo un po’ impacciato, imbarazzato, quel discorso
così importante.
“Non intendo con Killlian o quando mi hai fatto scudo con
l’armatura.
Pepper tu mi hai
salvato molto prima,
quando sei entrata in casa mia. Mi hai cambiato. Mi hai trasformato
nell’uomo
che sono. Hai cambiato la mia vita, l’hai resa bella,
finalmente”. E
fu allora che Pepper capì. Si irrigidì
leggermente, tesa, nervosa. Si guardarono come mai avevano fatto. Lui
si
inginocchiò davanti a lei, tirando fuori dalla tasca
finalmente quella
famigerata scatoletta, che rivelò un anello con sopra un
diamante, il quale a
malapena colpito dalla luce lunare, brillò. Pepper rimase
senza fiato.
“Io voglio passare il resto della mia vita con te. Virginia
Potts” disse
utilizzando il suo nome completo che la fece sussultare. In quel
momento, nel
cielo scuro, comparirono delle luci, dei fuochi di artificio che
formarono una
scritta: Mi vuoi sposare?
Lei sorrise. Megalomane come sempre, anche per chiederle quello ma era
proprio
questo che gli piaceva di lui, una delle tante cose per cui
l’amava.
“Sì, Tony” disse la ragazza senza un
attimo di indugio “Ti voglio sposare” poi
gli prese il volto tra le braccia e lo baciò. I loro respiri
si confusero l’un
l’altro e furono travolti da tutto il loro amore, da tutta la
loro passione.
“Ti amo” gli sussurrò
all’orecchio.
Lui sorrise “Che ne dici, andiamo a casa?”.
“Non vedo l’ora”.
Quando si ritrovarono tra le mura domestiche, Tony afferrò
la ragazza,
baciandola con tutta la passione del mondo, togliendole il fiato.
Frettoloso,
le sfilò il vestito, sentendo il sorriso di lei contro le
sue labbra.
“Allora hai mantenuto la parola, signor Stark” gli
sussurrò all’orecchio
“Lascia che ricambi il favore”.
“Non vedo l’ora” disse l’ex
playboy, utilizzando le stesse parole che Pepper
aveva pronunciato poco prima, approfondendo il contatto con lei.
1 mese dopo
Tony si aggiustò nervosamente la cravatta, mentre
rubò da uno dei tavoli un
drink che si sgolò in fretta.
“Non credo che tu voglia arrivare ubriaco” fece una
voce maschile. Si girò,
preso di sorpresa.
“Poche persone sono in grado di sorprendermi”
borbottò lui.
“Di solito è la sposa a farsi attendere, non lo
sposo” lo rimproverò
bonariamente il colonnello, meglio conosciuto come War Machine.
Il miliardario sbuffò “Ricordami perché
ti ho nominato come testimone”.
L’altro sorrise “Perché sono il tuo
migliore amico” poi posò il bicchiere
“Forza, muoviti”.
“Lei è già lì?”.
“No, ma se non ti muovi, arriverà prima lei di
te”-
“E se cambiasse idea?” chiese, sentendosi per la
prima volta insicuro su tutto.
Rhodes rise “Cambierà idea se arriverai al vostro
matrimonio in ritardo”.
Vedendo che stavolta Tony non era per niente scherzoso, si fece serio
“Lei ti
ama. Questo lo sai meglio di chiunque altro. Tra poco vi direte
sì e ti
sentirai stupido per aver avuto tutte queste incertezze”.
“Parli facile tu” sbottò “Tu
sei già sposato”.
L’amico ridacchiò “Già.
Avanti, Iron Man ha paura di sposarsi?”.
“Questo mai. Andiamo”.
Uscirono finalmente nel giardino, trovando tutti gli invitati
già ai propri
posti. Il sole splendeva nel cielo della California, ed in fondo si
trovava
l’orchestra. Tony scorse i genitori di Pepper e qualche amico
dell’MIT che
probabilmente non vedeva da anni, ma di cui comunque conservava ricordi
fantastici.
Con occhi stupiti, vide che c’erano anche Natasha, Bruce
Banner e nientemeno
che Nick Fury e Steve Rogers. Si chiese chi diavolo li avesse invitati,
poi
lasciò perdere. Nonostante alcuni contrasti, aveva comunque
un buon rapporto
con loro. Insieme ne avevano passate tante.
Teso come non mai, arrivò all’altare, aspettando
la sua amata.
Una limousine si fermò e Tony sentì il suo cuore
fermarsi. La portiera venne
aperta da un uomo vestito in giacca e cravatta e dall’auto
scese lei. Era
bellissima.
Indossava un lungo abito bianco, con dei piccoli diamanti sul corpetto.
I
capelli erano lasciati liberi di ricadere sulla schiena, non erano
lisci come
sempre ma con dei boccoli che Tony aveva amato fin dal primo momento.
Il suo
viso era leggermente contratto per il nervoso, un po’ come il
suo, eppure era
bellissima.
La marcia nuziale incominciò a diffondersi ma lui quasi non
la sentì, troppo
concentrato su di lei per pensare ad altro. Ogni pensiero
svanì.
I loro sguardi si incrociarono. Pepper sorrise e Tony si
sentì l’uomo più beato
della terra.
Il padre di Pepper la lasciò nelle mani dell’uomo,
dopo avergli lanciato uno
sguardo di ammonizione ma allo stesso tempo di affetto. Sapeva che
quell’uomo
la amava, la rendeva felice come mai l’aveva vista.
Tony prese la sua mano, resistendo all’impulso di baciarla.
“Sei bellissima” le
sussurrò.
Lei sorrise, timidamente. “Anche tu”.
Un bambino nel frattempo portò gli anelli. Gli occhi azzurri
del fanciullo
incrociarono quelli di Tony, che riconobbe subito quel viso familiare,
attento
ed intelligente. “Harley?”.
Il ragazzino sorrise, non dicendo nulla e limitandosi solamente a
porgere gli
anelli ai due. Sempre in silenzio, rivolse uno sguardo di intesa a
Tony, per
poi sparire tra la folla.
Finalmente, il sacerdote iniziò a fare la sua predica, ma
Tony non prestò
attenzione a nessuna parola che sentì, troppo concentrato su
Pepper, che
continuava a sorridergli.
“Siamo qui per celebrare il matrimonio di Anthony Edward
Stark e Virginia
Potts. Siete pronti ad accogliere la nuova vita matrimoniale e ad
amarvi ed
onorarvi in ogni giorno della vostra vita?”.
Guardandola negli occhi, Tony disse solamente
“sì”.
“Sì” fece eco lei.
“Vuoi tu, Anthony Edward Stark, prendere la qui presente
Virginia Potts come
tua legittima sposa ed amarla, in salute e in malattia, in ricchezza e
povertà
finchè morte non vi separi?”.
Lui si perse negli occhi azzurri della donna. Le prese la mano
“Sì, lo voglio”
infilò le fede al dito “Con questo anello io ti
sposo”.
“E vuoi tu, Virginia Potts, prendere il qui presente Anthony
Edward Stark come
tuo legittimo sposo ed amarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e
povertà
finchè morte non vi separi?”.
“Sì, lo voglio. E con questo anello io ti
sposo” disse Pepper.
“Con i poteri conferitomi da Dio e dallo Stato della
California, io vi dichiaro
marito e moglie. Ora lo sposo può baciare la
sposa”.
Il sacerdote quasi non ebbe tempo di finire la frase, che Tony prese la
donna
tra le braccia e la baciò appassionatamente. Non
badò a nessuno dei presenti ,
che cominciarono a fischiare ed applaudire. Niente contava, apparte
loro due.
Quando gli invitati notarono che i neo sposi non accennavano a
staccarsi l’uno
dall’altra, cominciarono a ridacchiare. Rhodes
tossì piuttosto rumorosamente,
facendo girare Tony.
“Scusate” mormorò il supereroe
“Ma guardatela: è bellissima. Come si
può
resisterle?” disse facendo ridere tutti i presenti.
“Scemo” gli disse Pepper, abbracciandolo. Lui la
strinse a sé, baciandole i
capelli e fu in quel momento che vennero immortalati dai fotografi ed
alcuni
giornalisti. Tony non seppe come erano riusciti ad entrare ma in quel
momento
gli importava ben poco. Era il giorno più bello della sua
vita e niente poteva
rovinarglielo.
Un’ora dopo, tutti gli invitati stavano ballando, compresi
Tony e Pepper che
erano abbracciati, sorridenti come non mai.
“Questa scena mi ricorda qualcosa” fece Tony,
mentre lei aveva il viso appoggiato
alla spalla dell’uomo.
Pepper sorrise, sapendo esattamente che si riferiva a quella famosa
serata di
beneficenza, in cui si stavano quasi per baciare.
“Mmm.. anche a me, Signor Stark” disse, allacciando
le sue braccia al suo collo
“Ma vorrei che finisse diversamente, non crede anche
lei?”.
“Mi crede, signorina Potts. Finirà molto
diversamente questa volta”.
Lei sorrise “Sono curiosa di sapere che piani ha”.
“La sorprenderò”. Amavano scherzare
così, giocando ancora ad essere il capo e
la timida segretaria.
“Ehi” disse Tony, serio “Sei stupenda. Ti
amo, lo sai?”.
“Beh direi
che è per questo che siamo
qui”.
Vennero interrotti da James Rhodes che chiese un ballo con la sposa.
“Posso?”.
“Certo amico. Trattamela bene” rise, poi diede un
bacio alla ragazza. “Ci
vediamo dopo”.
Tony si concesse finalmente un drink al bancone, dove rimase ad
osservare la
sua Pepper, rapito dai suoi movimenti, dal suo sorriso mentre scherzava
con il
suo migliore amico. Un’ombra
silenziosa
si avvicinò a lui. Bruce Banner rimase silenzioso affianco a
Stark.
“Ti diverti?” chiese il miliardario al dottore.
“Non c’è male”.
Lui rise “Disprezzi la mia festa?”.
“Il tuo matrimonio, vorrai dire”.
I due si guardarono, ridacchiando. Aveva un buon rapporto con Banner,
più che
con gli altri. Durante le missioni a New York, era quello con cui aveva
trascorso più tempo e poi gli aveva salvato la vita.
Gli doveva tutto.
Rimasero in silenzio, Bruce individuò l’oggetto
dell’attenzione del genio.
“E’ bella, eh?”.
Tony lo guardò, stupito da quell’affermazione. Una
punta di gelosia affiorò in
lui, ma poi si diede dello stupido.
Era
ovvio che il Dottore non stava facendo apprezzamenti inappropriati su
sua
moglie. Sì, doveva abituarsi: era sua moglie, non solo
più la sua fidanzata.
“Mi stai cercando di rubare la ragazza, Hulk?” fece
lui serio, ma il tono
minaccioso non concordava con il sorriso che aveva il miliardario sulle
labbra.
“Certo che no, Iron Man”.
Stark la guardò, avvolta nel suo abito bianco “No.
È magnifica” concluse
sospirando.
La sera stessa, a mezzanotte, Tony e Pepper avevano finalmente concluso
i
festeggiamenti per la cerimonia. Casa loro era nel disordine
più totale ma i
suoi fidati robot stavano già provvedendo a mettere a posto.
Pepper si era finalmente tolta i tacchi e rimase a pensare alla
giornata appena
trascorsa. Era stato tutto stupendo, tutto perfetto. Tony aveva
organizzato
tutto nei minimi dettagli ed ogni volta che la guardava la faceva
sentire
speciale. Si rigirò la fede che portava al dito. Cavolo. Non
poteva ancora crederci.
Era diventata la signora Virginia ‘Pepper’ Stark.
“Tesoro” la chiamò l’uomo,
anche lui cambiatosi, vestito con dei pantaloni neri
e tshirt rossa “Sei pronta?”.
“Per andare dove?”.
“Il nostro viaggio di nozze”, disse andandole
incontro “Non crederai di
cavartela così facilmente, vero?”.
La ragazza sorrise “Non mi sottovalutare, Iron Man”
gli sussurrò all’orecchio.
Tony sorrise, stringendola a sé, senza dire nulla. Rimasero
così, in piedi, al
centro del salone, immobili, semplicemente godendosi la presenza
reciproca.
Fu lui a rompere delicatamente l’abbraccio e a prendere un
valigetta in terra.
“Andiamo?”.
Lei annuì, prendendola per mano. Non chiese quali fossero i
suoi piani, non era
sicura di volerlo sapere … E poi era una sorpresa, quindi
voleva godersela.
Un jet privato li stava aspettando, già pronto al decollo.
“I bagagli?” chiese lei, previdente come al solito.
“Sono già dentro. Ho pensato a tutto. E poi non
potevo lasciare che tu
preparassi i bagagli, altrimenti che razza di sorpresa sarebbe
stata?”.
“Devo aver paura?”.
Lui ridacchiò “Forse.”
“Tony?”.
“Sì, amore?”.
“Che cos’hai in quella valigetta?” chiese
adocchiando quella che aveva in mano.
“Questa è la mia nuova armatura.”
“Che?! Vuoi portartela in viaggio di nozze?”.
“E che problemi ci sono?”.
“Non ti metterai mica a sparare e a salvare il mondo, vero?
Siamo in luna di
miele!” sbottò lei, tirando fuori il carattere che
l’aveva fatto innamorare.
Le prese delicatamente le braccia tra le mani “Tesoro, non
voglio salvare
nessun mondo. Niente supereroi o divinità aliene. Solo
noi” disse
rassicurandola “Non ho intenzione di partire per missioni
improvvisate di
salvataggio … Almeno per ora” sussurrò
tra sé, poi si riscosse dai suoi
pensieri “La porto per precauzione. Non ho nessun mondo da
salvare. L’unica
persona che voglio proteggere sei tu”.
Pepper sorrise, commossa dalla dolcezza delle parole del suo uomo,
pensando a
quanto fosse cambiato.
“Non potrai sempre proteggermi.”
“Invece sì. Darei la mia vita per te ..”.
“Tony ..” fece lei con nota di rimprovero.
“Non ti preoccupare amore, non ci sarà nessun
pericolo imminente. Infondo,
siamo in vacanza l’hai detto tu stes-“, ma non ebbe
il tempo di finire la frase
che lei si fiondò sulle sue labbra, baciandolo.
“Ti amo.” Gli disse “Quando sto con te,
quando mi guardi .. Mi fai sentire la
ragazza più carina della festa”.
“Perché lo sei” rispose. “Ora
andiamo”. La prese per mano, aiutandola a salire
sul jet.
Lui rimase qualche secondo fuori, godendosi l’aria fresca che
gli scompigliò i
capelli.
“Lei era già perfetta. È sempre stata
perfetta” sussurrò tra sé e
sé.
Ora tutto era cambiato. Era diventato suo marito, doveva proteggerla e
soprattutto doveva amarla.
Aveva il suo cuore: ora era davvero il più ricco del mondo,
pensò salendo sul
jet e chiudendosi lo sportellone alle sue spalle. Una nuova avventura
stava per
cominciare: la loro vita insieme.
Notes: Prima fic su Pepper
e Tony. Non seguo
Iron Man solo dall’ultima uscita del film nelle sale, ma
dall’uscita del primo.
Da diverso tempo in realtà, solo che non ho mai scritto
nulla su di loro.
E’ un eventuale proseguimento di Iron Man 3.
Che dire? Li amo, sono stupendi, perfetti insieme. La coppia
cinematografica
che più adoro.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che lasciate recensioni.
Franci
(*1) si riferisce al fatto che Gwyneth sia stata eletta come la donna
più bella
del mondo secondo la rivista americana People.