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Autore: moni_cst    08/05/2013    8 recensioni
Cosa succede se Josh Davidson rientra improvvisamente nella vita di Kate Backett nel cuore di una notte?
Una one shot.... originariamente. Ora una mini long.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Josh Davidson, Kate Beckett, Lanie Parish, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Capitolo 7. Too late!

 

Il telefono era staccato da ore ormai e non riusciva a contattarlo. Gli aveva scritto sms, lasciato un messaggio in segreteria, mandato un tweet e adesso si stava apprestando a inviargli una mail. Non poteva essere così arrabbiato con lei. Era stato tutto un malinteso. Perché non l'aveva chiamata? Che settimana surreale!

Pensò con amarezza al periodo in cui si erano mentiti a vicenda per mesi interi, lei facendo finta di non ricordare niente del momento in cui le avevano sparato e lui nascondendole che era in contatto con il Dr. Smith e che stava indagando sull’omicidio di sua madre. Era stato terribile scoprire per entrambi la portata delle loro menzogne e non voleva neanche lontanamente pensare di non riuscire a chiarirsi con Castle immediatamente.

Avrà pensato sicuramente che ero uscita con Josh. In fin dei conti gli ho detto che stanotte è stato a casa mia, anzi che l'ho trovato dentro casa mia. Meno male che non l'ho messo al corrente di altri dettagli. Se ha spento il telefono vuol dire che è furioso. Chissà cosa avrà pensato in preda alla gelosia.

Era strano, non avevano mai parlato della loro esclusività, né di quanto il loro rapporto stava diventando serio e importante. Ma come sempre, tra loro, le parole non erano necessarie. Spesso le cose importanti le avevano comunicate con i gesti, con gli sguardi o con qualche parola chiave detta in momenti cruciali. Il significato che aveva per loro la parola Always era molto più di una dichiarazione di amore. Era una dedizione totale, l’uno verso l'altro. La cosa straordinaria è che avevano iniziato a usarla davvero moltissimo tempo prima, quando il loro rapporto era ancora solo professionale e di stima reciproca. Per lei era sempre stato così. Ora però le venivano i dubbi che Castle potesse non aver dato a tutto questo lo stesso significato che gli dava lei. Non avergli mai detto ti amo, in maniera classica, a parole, come fanno tutti, poteva avergli lasciato ancora dei dubbi. In fin dei conti l'aveva aspettata così a lungo... Forse lui non aveva la stessa idea al riguardo.

Ne avrebbero dovuto parlare, ora più che mai.

Aveva bisogno dell’ennesimo caffè della giornata. Involontariamente, passando, aveva allungato una mano accarezzando lo schienale della sedia di Castle e per un momento le si inumidirono gli occhi. Era la riprova che il suo equilibrio psicofisico stava davvero cedendo. Era stanca, non sapeva più neanche lei da quante ore non dormiva, l’ultima volta che aveva mangiato qualcosa era stato con Castle ad Orlando prima di riprendere il volo del rientro. E poi c’era Josh. Aveva davvero superato ogni limite di accettabilità. Non poteva tollerare il modo in cui era ripiombato nella sua vita e soprattutto l’arroganza con cui l’aveva fatto. Era stato meschino: aveva fatto perno sul rapporto medico paziente per riavvicinarsi e poi, appena abbassate le sue barriere, aveva con maestria giocato l’arma del sedotto e abbandonato per una tardiva dichiarazione, con parole che tanto avrebbe voluto sentire anni prima.

Sorry dear, it’s too late, definitely TOO late!!!*

E questo lo avrebbe pensato in ogni caso. Figuriamoci adesso che nella sua vita c’era Castle. Non voleva neanche lontanamente pensare a come poteva sentirsi lui sapendo che gli aveva mentito.

Il fatto che fosse irraggiungibile poteva significare solo due cose: o stava firmando autografi in qualche libreria, ma ormai era passato troppo tempo, o si era davvero arrabbiato. Potrebbe aver pensato che fosse uscita con Josh...

Proprio in quell'istante il detective Ryan si affacciò nella sala relax con un fascicolo in mano, facendola sobbalzare per la sorpresa.

Ehi Beckett, scusa non volevo spaventarti” la apostrofò con uno sguardo interrogativo.

Ciao Ryan, non ti preoccupare ero solo sovrappensiero. Ma non avevi la giornata libera?” chiese la donna.

No, volevo solo accompagnare Jenny a fare una visita di controllo ma abbiamo già finito. Il fascicolo del caso Sheldon” disse mentre alzava il fascicolo verso di lei “ne è rimasto uno che è sfuggito alla Gates, lo dò a lei o ci pensi tu?” chiese con titubanza.

Ci penso io, lascialo pure sulla mia scrivania. Tutto ok con Jenny?”.

Si grazie, splendidamente. Ha fatto anche l’ecografia morfologica e la cosa importante è che tutto è a posto. Però Kate... ho visto il profilo del viso è … è bellissimo” disse tutto emozionato “Mi sa che mi sto già rincretinendo...”.

Beckett afferrò la sua tazza di caffè e rivolgendogli un sorriso lo abbracciò.

Sono tanto contenta, Kevin. Vattene a casa da lei. Approfittane finché c’è questa pace qui, lo sai che non capita spesso e non dura mai a lungo”.

Oh Beckett grazie. Jenny ne sarà felicissima. Ma tu piuttosto come stai? Sembri stanca”.

Ecco un altro che si preoccupa.

La detective sorrise per rassicurarlo e con la tazza che teneva in mano gli fece cenno verso l’ascensore. “Vai..”.

In quel momento sentì il telefono della sua scrivania squillare e allungò il passo sporgendosi dall’altro lato per rispondere prima che il telefono tacesse.

Beckett”.

Ciao Kate, novità? L’hai sentito?”

Niente Lanie. Ha ancora il cellulare spento ed è irreperibile”.

Oh Kate mi dispiace l’ho combinata grossa”.

Spero di no, Lanie. Spero di no.” Sussurrò facendo un gran respiro.

 

 

Castle era rimasto fuori dalla libreria attonito fissando il cellulare che aveva spento immediatamente dopo la telefonata con Lanie, Dove diavolo era andata Kate? E perché mentirgli dopo quello che avevano passato il giorno precedente? Non aveva senso ma quella donna era così frustrante alle volte. Non sarebbe mai riuscito a svelare il mistero che lei rappresentava. Doveva farsene una ragione. Era inaccettabile che il dottorino si fosse introdotto in casa sua. Non ci poteva pensare: mentre lui stava beandosi della mattinata d’amore passata insieme, in attesa di una sua chiamata, Kate era a casa sua con motorcycle boy. Il solo pensiero gli faceva salire la bile in bocca. Non gli era mai piaciuto Josh ma aveva sempre pensato che il suo astio derivasse dal fatto che lui avesse Kate, che lui la potesse toccare, accarezzare e passare tutti i momenti liberi con lei quando in realtà avrebbe voluto esserci lui al suo posto. Bruciava ancora come allora il ricordo dell’arrivo di Josh quando, dopo la quarantena e poi la bomba che stava per esplodere, stava per dichiararsi. Le parole che Kate gli aveva confidato dentro il tendone della quarantena, in maniera così aperta e intima, gli avevano fatto aprire gli occhi. Lui amava una donna che invece stava con un emerito cretino che non riusciva nemmeno a farla sentire importante.

Idiota.

Così idiota e bastardo che adesso se la voleva riprendere. Ne era certo. Quale medico, anche se ex fidanzato, avrebbe violato una proprietà privata per convincere una sua paziente a fare dei controlli?

La realtà apparve ai suoi occhi così chiara in quel momento che all’improvviso seppe cosa doveva fare: riprendersi la sua donna.

Kate non gliela raccontava giusto. Perché non le aveva parlato di cosa era successo a casa sua quella notte? Qualcosa doveva essere pure accaduto, aveva deliberatamente mentito a lui e a Lanie. Cosa stai combinando detective?

Come una furia rientrò nella libreria alla ricerca di Gina. La trovò ad intrattenere le fans un po’ deluse dal suo comportamento freddo; di certo quel giorno non aveva dedicato loro la consueta attenzione. Come moglie, come compagna di vita Gina era stata un disastro, ma doveva ammetterlo come editrice era straordinaria e valeva tutti i soldi che le dava. La copriva d’oro ma non si poteva certo dire che non ci sapesse fare.

Pur sapendo che quello che stava per fare avrebbe scatenato una litigata furiosa in un prossimo futuro, la interruppe.

Gina, scusami, ho urgenza di parlarti” poi rivolto verso le sue fans “Abbiate pazienza ve la porto via solo per un momento” e nel pronunciare questa ultima frase sfoderò tutto lo charme di cui era capace in quel momento. Castle la prese per un braccio e cercò di allontanarla rispetto al gruppetto di fan. Non sapeva quanto quella conversazione sarebbe rimasta su toni amichevoli ed era ancora abbastanza lucido per capire di non dover dare spettacolo di fronte alle sue lettrici.

Rick ma sei impazzito? Si può sapere cosa ti è preso oggi? Hai deciso di non vendere più nean….”

Gina ascoltami.”

Ma tu non capisci! Così stai distruggendo il personagg…”

ZITTA!”. Il tono della sua voce era così perentorio che lo guardò stupita.

Devi farmi un favore, Gina. Devi annullare gli impegni dei prossimi giorni. Il tour promozionale finisce qui”.

Sei impazzito? E cosa dovrei raccontare? Eh? Sentiamo!”

Inventati qualcosa, leggi al posto mio, autografa i libri al posto mio, se vuoi. Ma io la finisco qui,. Devo rientrare a New York, adesso!”

E’ successo qualcosa ad Alexis o a tua madre?” la bionda ex moglie dello scrittore all’improvviso cambiò tono e sembrava sinceramente preoccupata. Era molto affezionata ad Alexis, molto meno a Martha.

No. Loro stanno bene”.

Figlio di puttana!! Allora? Sicuramente c’è di mezzo la tua poliziotta. Rick non sei più lo stesso. Ti sei completamente rimbambito, sono anni che ti tiene per le palle, te ne rendi conto sì? Da un anno a questa parte è praticamente impossibile vederti a qualche evento mondano, il NY Ledger non ti dedica neanche un trafiletto da mesi… stai mandando a puttane tutto il lavoro fatto fino ad adesso. Stai sputando sul piatto in cui mangi!!!”

Gina era furiosa e Castle sapeva quanto. Quando iniziava ad insultarlo in questo modo doveva sempre rabbonirla con costosi regali, ma ora era un uomo diverso e non si voleva più piegare ai suoi ricatti.

Gina ascolta. D-e-v-o andare! Ne parleremo al tuo rientro”. Scandì bene le parole in modo che fosse chiara la sua inflessibilità.

Ma Rick, ripensaci! Almeno domani. Abbiamo anche l’intervista in radio….”

Ciao Gina. Ah visto che ci sei, per favore pensa tu a saldare l’hotel.” detto questo afferrò la sua giacca, le voltò le spalle e andò in strada prima che l’ira funesta di Gina gli si potesse riversare contro.

Fermò un taxi al volo e una volta comunicata all’autista la destinazione, si voltò indietro per vedere Gina ancora in strada che guardava dalla sua parte.

Mentre le strade di Orlando scorrevano davanti ai suoi occhi, si ritrovò a fissare un punto indefinito, una macchia opaca che non riusciva a mettere a fuoco per lo scorrere della velocità ma che lo aiutava a concentrarsi sul da farsi.

Il tassista lo distolse dai suoi pensieri.

Signore si sente bene?”

La vena della sua tempia pulsava in maniera regolare ma evidente. Si rese conto di avere il respiro leggermente accelerato e sudava freddo. Il rossore del suo viso gli provocava una vampata di calore improvviso in faccia.

Si grazie, sto bene. Non si preoccupi”.

Kate. Kate. Kate. Che stai combinando? Non ti permetterò di andartene o di fare cavolate. Sono ben deciso di venire da te e di riprendermi la mia donna, con la forza se è necessario. Dovresti saper di cosa sono capace quando le persone che amo sono in pericolo. E tu, cara Kate, stai correndo il pericolo di perderti di nuovo. Non mi avresti mai mentito altrimenti.

 

* questa frase l’ho presa dalla recensione di Germangirl ad un capitolo di questa storia.

 

 

Spazio di Monica:

Eccoci qui con un altro capitolo introspettivo, l’ultimo del genere.. Un capitolo dove vediamo le due facce di una stessa medaglia.

Il prossimo capitolo dovrebbe portare all’epilogo di questa storia, i finali sono più difficili da costruire di tutto il resto. Speriamo che riesca a domare la tastiera e a non ripartire per la tangente.

Un grazie sincero a Germangirl per il tempo che mi ha dedicato.

 

  
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