Oggi è una di quelle giornate che chiamerei 'apocalittiche'. Mi guardo intorno: la mia stanza è un totale disastro. Vestiti ovunque, una scarpa manca e vicino al mio letto c'è una chiazza di vomito. Dio che schifo. E la cosa più tremenda è che sento già arrivare le urla di mia madre dall'altra parte della casa, e l'eco della sua voce rimbomba nella mia testa.

Mi chiamo Brittany S. Pierce, ma tutti mi chiamano solo Britt. Sono una sedicenne nulla-facente che ieri sera si è presa una bella sbronza. Per la seconda volta. In una settimana.

In questo ultimo periodo mi sto dando alla pazza gioia: serate con gli amici, feste e quant'altro. Ma sto facendo anche la stronza, trascurando le persone a me più vicine e tradendo il mio ragazzo con gente sconosciuta (anche se il nostro rapporto è finito praticamente da più di un mese).

Ma nonostante il mal di testa, la nausea e la puzza che emette la mia camera da letto, se così si può definire, la prima cosa che ho pensato appena ho aperto gli occhi è quanto mi manchi Santana. Non la vedo e non la sento da più di quattro giorni, eppure mi sembra un'eternità. Santana è la mia migliore amica, se così possiamo definirla. La conosco dalla prima media, e ancora mi ricordo il primo giorno che l'ho vista: i suoi grandi occhi color nocciola mi hanno guardato e mi hanno fatto sorridere e, ancora oggi, ci riescono come nessuno abbia mai saputo fare. 

Il nostro rapporto è qualcosa di magnifico, non saprei neanche definirlo: siamo una sola anima. A volte ho messo in discussione anche la mia sessualità nei suoi confronti, ma non gliel'ho mai rivelato, mi vergognerei troppo. La amo con tutta me stessa: è la mia più grande amica, mia sorella, mia madre e la fidanzata che non ho mai avuto allo stesso tempo, anche se nell'ultimo periodo ci siamo un po' allontanate.

Non accendo il cellulare da quando sono iniziate le vacanze di primavera, spero mi abbia chiamato. Bene: duecento messaggi su whatsapp.

Solo il pensiero di doverli leggere tutti mi fa venire la voglia di rispengere quell'aggeggio. Ma un messaggio risalta tra tutti, l'unico che devo veramente leggere. E' da parte di Rachel, la mia compagna di banco dell'ora di chimica. Il mondo si colora di grigio, e il tempo inizia a rallentare vertiginosamente. Sento di poter vomitare un'altra volta. A lettere cubitali, l'sms dice: CHIAMAMI APPENA PUOI, SANTANA E' IN COMA.