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Autore: Ehyca    08/05/2013    2 recensioni
Ne-bu-la: luogo in cui nascono le stelle.
Sehun ama l'astronomia e Jongin è una stella luminosa.
" 'Un essere celestiale che desidera crearsi una casa tra le sue amate stelle,' Luhan sospirò tra sè. 'E lasciarsi alle spalle questa…' "
Storia originariamente scritta da Minspro e postata su AFF.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Storia originariamente scritta da: Minspro



Usando un braccio per tenere lo strabordante cestino della biancheria contro un fianco, Luhan sorrise tra sé e sé mentre raggiungeva la porta celeste della camera del suo fratellino. Bussando insistentemente, sospirò, non ricevendo alcuna risposta, prima di passarsi una mano tra i biondi capelli disordinati.
 
Scommetto che sta di nuovo guardando in quel dannato telescopio, grugnì con irritazione, mentre ruotava la maniglia ed entrava nella camera buia. Lo sapevo che non avrei dovuto comprarglielo per il compleanno…
 
“Yah, Sehun! Non mi hai sentito bussare?” si lamentò, posando la cesta sul letto disfatto, prima di togliere la biancheria piegata ordinatamente e sistemarla nei vari cassetti. “Una risposta sarebbe gradita.”
 
“Scusa Lu,” mormorò Sehun distrattamente, ancora piegato sul telescopio vicino alla finestra aperta. “Ero…ero distratto.”
 
Con un cipiglio preoccupato, Luhan smise di fare quello che stava facendo e si voltò per osservare il suo giovane fratello, che stava scrutando le profondità dello spazio.
 
Mia piccola stella... Come mi fai preoccupare, pensò con un sorriso triste.
 
“Sehun-ah…” sospirò, avvicinandosi lentamente per poi appoggiarsi al davanzale, prima di scompigliare i capelli castani di Sehun, sorridendo quando il fratello sbuffò irritato. “Non hai... altre cose da fare?”
 
I suoi occhi studiarono la figura del suo fratellino, l’espressione pensierosa sul suo viso bellissimo mentre osservava il brillare delle stelle, su nel cielo, attraverso l’oculare del suo telescopio.
 
Con la camera inondata dai raggi d’avorio della luna – con l’eccezione di vari angolini e crepe ancora scuri, dove la luce non riusciva a filtrare – Sehun sembrava una creatura di un altro pianeta; un paio di occhi color cioccolato, che sparivano in mezzelune crescenti mentre li strizzava contro le lenti, e incorniciati da ciglia delicatamente ricurve, erano circondati da pelle luminosamente pallida, con delle sottili labbra rosa, curvate in un sorriso.
 
Un essere celestiale che desidera crearsi una casa tra le sue amate stelle, Luhan sospirò tra sé. E lasciarsi alle spalle questa …
 
“Tipo cosa?” replicò Sehun con voce disinteressata, smettendo di guardare le stelle per fissare lo sguardo confuso sul fratello. “Ho già fatto i miei compiti …”
 
“Beh... perché, non lo so, non esci con qualche tuo amico – come un normale adolescente?” suggerì casualmente Luhan,enfatizzando con scaltrezza la sua idea.
 
“Sono le otto di sera …” si accigliò, incerto sul perché il fratello lo stesse incoraggiando ad uscire con gli amici così tardi. “Non pensi che sia un po’ troppo all’ultimo minuto?”
 
“Allora perché non guardi un po’ di TV?” insistette, cercando di convincere il fratello a lasciare le stelle per un momento. “Credo che stiano ridando Doctor Who.”
 
“L’ho già visto tutto – sono solo repliche,” mugugnò Sehun sovrappensiero, la punta della lingua fuoriusciva dalla bocca mentre aggiustava l’angolazione del telescopio.
 
“Che ne dici dei videogames allora? O la Play Station?” continuò disperato Luhan, quasi implorava il fratello. “Giocherò a Mario Kart con te.”
 
“Perché dovrei fissare uno schermo inanimato quando posso guardare le meraviglie dell’universo?” rispose Sehun, sollevando un sopracciglio prima di riportare l’attenzione al cielo stellato. “Non è semplicemente magnifico, Lu? A volte…Vorrei essere io una stella, che brilla da lassù.”
 
Con un grande sospiro – e senza preoccuparsi di nasconderlo, Luhan raggiunse il fratello al telescopio, sorridendo appena quando Sehun si fece da parte per permettergli di guardare.
 
Non poteva negare che la vista fosse spettacolare, o bellissima o qualsiasi altra parola il fratello utilizzava per descrivere il cielo notturno, ma la quantità di tempo che il fratello passava con il naso in libri di astronomia o osservando il cielo cresceva significativamente, e Luhan cominciava ad essere davvero preoccupato.
 
Forse era la continua assenza dei loro genitori a causa di viaggi d’affari che portava Sehun a guardare in alto? O forse il suo atteggiamento timido e l’incapacità di intrattenere rapporti sociali? Quale che fosse il motivo, in qualità di guardiano di Sehun, voleva che il fratello si godesse ciò che fosse a portata di mano – e non quello che era lontano anni luce.
 
Quando scenderai dalle nuvole, Sehun-ah? Luhan sospirò pensieroso, passando l’oculare al fratello. E tornerai da me?
 
In quel preciso istante, Luhan ruotò il viso guardando fuori dalla finestra e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa quando vide una scia luminosa attraversare il cielo d’inchiostro.
 
“Sehun! Guarda!” squittì eccitato, indicando il raggio luminoso e saltando su e giù. “Una stella cadente – veloce, esprimi un desiderio!”
 
Sehun spostò obbedientemente lo sguardo dove il suo animato fratello maggiore stava indicando, e il suo viso si addolcì quando vide la scena. Aprì la bocca per correggere Luhan, infatti quella non era una stella, ma un pezzo di detrito interspaziale chiamato meteora  che bruciava nell’atmosfera terrestre; ma la gioia infantile che scintillava negli occhi del fratello lo fermò dal rovinargli il divertimento.
 
“Lu-” cominciò, ma lo sguardo del fratello lo zittì.
 
“Sbrigati, prima che se ne vada!” brontolò Luhan, chiudendo gli occhi e assottigliando le labbra mentre esprimeva il suo desiderio.
 
Vorrei che mio fratello trovasse qualcuno con cui guardare le stelle.
 
Sehun alzò gli occhi al cielo prima di seguire l’esempio di Luhan.
 
Desidero… cominciò silenziosamente, chiudendo gli occhi. Trovare la mia stella luminosa.
 
Non sapeva però, che i desideri espressi ad una stella cadente diventano davvero realtà.
 
~**~
 
“…e quindi, ero tipo ‘perché l’avresti fatto, Channie?’ e allora mi ha guardato in modo strano – come se fossi io ad aver fatto qualcosa di incredibilmente stupido,” si lamentò Baekhyun, mentre lui e Sehun stavano di fronte alla loro classe, aspettando che arrivasse il professore. “E allora mi ha detto che ‘l’ha fatto perché pensava mi avrebbe reso felice’, voglio dire, onestamente, come ha fatto a pensare una cosa del genere quando gli ho detto un migliaio di volte che quando andiamo al cinema …”
 
Sehun roteò gli occhi e smise completamente di ascoltare il suo amico, le costanti lamentele circa le varie azioni di Chanyeol gli causavano sempre un mal di testa terribile e si chiedeva ogni volta perché si fosse scelto quella strana coppia come migliori amici.
 
Decidendo di fissare il molto interessante pavimento grigio, Sehun si preparò mentalmente ad un’altra noiosa giornata di scuola – un completo spreco del suo prezioso tempo ad essere onesti.
 
Se le stelle fossero visibili di giorno, allora non mi disturberei nemmeno a venire qui, rifletté, con espressione estremamente pensosa – un contrasto rispetto alla sua solita facciata inespressiva. Infatti... forse dovrei semplicemente rimanere a casa e leggere i miei libri di astronomia.
 
Pensando che Sehun si stesse davvero interessando al drama adolescenziale che era la vita quotidiana di Byun Baekhyun, il ragazzo si illuminò e continuò il suo vomito di parole.
 
“…quindi ora lo sto ignorando e non ci parliamo da, tipo, nove ore – riesci a crederci?!” continuò drammaticamente, posando una mano con manicure perfetta sul fianco. “Ha provato a chiamarmi stamattina ma ho detto a mia mamma di dirgli che non mi interessa sentire la sua stupida voce, e allora ha continuato a mandarmi messaggi, chiedendomi perché fossi arrabbiato con lui e io sono tutto ‘lo sai cosa hai fatto quindi non fingere’ e ora sto pensando di …”
 
Penso di volermi uccidere... violentemente, se devo ascoltare ancora questa merda, mormorò Sehun tra sé e sé, mentre il suo amico continuava a blaterare, solo Dio sa su cosa. Giuro, questi due si mollano e riprendono almeno due volte a settimana.
 
“Baek… il prof Do è qui,” lo interruppe, sentendosi sollevato mentre Baekhyun smetteva di parlare e raccoglieva da terra il proprio zaino, prima di seguire il resto dei compagni in classe.
 
Prima di entrare, Sehun fece un respiro profondo e per qualche ragione – a lui sconosciuta – si guardò velocemente alle spalle, i suoi occhi scannerizzarono per pochi secondi il corridoio quasi vuoto mentre tutti si facevano strada nelle rispettive aule. E fu allora che lo vide. Sehun si bloccò, gli occhi spalancati per la sorpresa e la bocca che formava una piccola ‘o’ mentre si voltava per fronteggiare la persona che si stava dirigendo verso di lui.
 
Un giovane ragazzo – molto probabilmente della sua età – camminava casualmente nel corridoio, le grandi porte di vetro in fondo all’andito riflettevano i raggi del sole da dietro di lui, creando una sorta di aura intorno al ragazzo, rendendolo ancora più bello ai suoi occhi.
 
Deglutendo nervosamente, gli occhi di Sehun si posarono sui capelli castani del ragazzo, prima di osservare i bellissimi tratti del suo viso baciato dal sole; inclinati occhi color cioccolato, un bottoncino carino come naso e labbra piene e rosee.
 
Mentre il suo sguardo continuava verso il basso, ammirando la sua figura ben scolpita, Sehun si bloccò, rendendosi conto che forse il suo fissare era abbastanza ovvio, e a giudicare dal sorriso divertito del ragazzo quando i loro occhi si incontrarono, arrivò alla conclusione che fosse il caso di smetterla.
 
Con le guance leggermente arrossate per essere stato beccato sul fatto, Sehun spostò velocemente lo sguardo, prima di afferrare la borsa e stringere il libro di geografia al petto, come se avesse potuto proteggerlo dall’imbarazzo. Quando risollevò lo sguardo sul ragazzo, Sehun rimase scioccato nel vederlo arrossire e mordersi il labbro, fermo in mezzo al corridoio.
 
Per un po’ si guardarono, mentre il ragazzo studiava la figura di Sehun, e dall’espressione di apprezzamento nei suoi occhi e il rossore che ancora gli tingeva le guance, Sehun poté capire che gli piaceva quello che stava vedendo. Pochi momenti dopo, sembrò fare un respiro profondo prima di fare un piccolo, tremolante sorriso per poi continuare a camminare in fondo al corridoio – a passo notevolmente più svelto rispetto a prima.
 
Stringendo forte il cuore che batteva erraticamente – soffriva di qualcosa? – Sehun si diresse lentamente dentro la classe, ignorando il rimprovero del professore per essere rimasto fuori per nessuna ragione apparente, e si incamminò al proprio posto senza riuscire a non sorridere mentre raggiungeva un confuso Baekhyun.
 
“Buon Dio... Che è successo là fuori?” ansimò il suo amico, studiando velocemente il viso arrossato dell’altro. “Stai sorridendo come se fossi... felice!”
 
Ignorando il suo amico preoccupato, Sehun tirò fuori uno dei suoi libri e cominciò a scarabocchiare delle stelle all’interno, il tutto mentre pensava al bellissimo ragazzo che aveva appena visto, inondato dai raggi del sole.
 
 Stava brillando... più o meno come una stella.
 
~**~
 
Svuotando l’astuccio azzurro da tutti gli strumenti, le labbra di Sehun si curvarono in un piccolo sorriso mentre si preparava all’ultima lezione prima di pranzo – scienze. Aveva aspettato questa lezione tutto il giorno – infatti, era una delle poche materie per cui si impegnava seriamente – e questo si notava, dato che sedeva dritto al primo banco.
 
Con Baekhyun in un’altra classe con il suo ragazzo – l’ultimo gossip diceva che si erano rimessi insieme dopo che Chanyeol aveva inseguito Baekhyun per tutti i corridoi gridando ‘lascia che ti ami!’ seguito da una serie di pomiciate in biblioteca – Sehun si permise di rilassarsi e prendere un profondo respiro, finalmente libero dalle patetiche scenette teatrali adolescenziali del suo migliore amico.
 
Non è che non gli piacesse Baekhyun; infatti i due erano amici sin dall’infanzia – i loro genitori li avevano portati nello stesso asilo quando erano piccoli. È solo che... a volte aveva bisogno di una pausa dal socializzare con altre persone. E la lezione di scienze gli forniva una molto desiderata via di uscita.
 
Mollando lo zaino sul banco vuoto affianco, Sehun aprì l’eserciziario e sfogliando velocemente le pagine coperte da vari scarabocchi, ripassò il lavoro fatto nelle lezioni precedenti.
 
Astronomia.
 
Inutile dirlo, gli piaceva molto quello su cui stavano lavorando – Dalle Nebulose alle Supernova – soprattutto perchè si focalizzava nell’insegnare tutto circa le luci brillanti nel cielo notturno. E giocherellando con la penna nera tra le dita, Sehun aspettò l’arrivo del professore così che la lezione potesse iniziare.
 
“Buongiorno classe,” salutò il professore oltrepassando la porta, gli occhi curvati formando lune crescenti mentre sorrideva ai suoi studenti. “Ora, rivedendo quello che abbiamo fatto la volta scorsa, qual è la differenza tra magnitudine apparente e magnitudine assoluta? Jongdae, ci sai rispondere? Sembri molto impaziente di parlare.”
 
“Uhhh, b-beh,” balbettò il ragazzo, le guance in fiamme mentre rovistava nel cervello per la risposta esatta. “Um… la magnitudine apparente l’abbiamo quando misuriamo la luminosità di una stella dalla Terra... e la magnitudine assoluta quando la misuriamo da una data distanza della terra?”
 
“Me lo stai chiedendo o dicendo?” rispose il professor Kim, con una luce negli occhi mentre posava i gomiti sul bancone da laboratorio e sorrideva al giovane ragazzo.
 
“Uh… dicendo?” mormorò ansioso, pregando mentalmente ogni dio che fosse giusto. “Penso…”
 
Sehun si voltò e fece un sorriso rassicurante a Jongdae, facendogli capire che aveva ragione. Era uno dei più gentili in classe, quindi a Sehun non dispiaceva aiutarlo di tanto in tanto.
 
“Voglio dire, lo so.”
 
“Bene, bene,” annuì il professore, soddisfatto per la risposta del suo alunno mentre si voltava e cominciava a scrivere la lezione del giorno sulla lavagna con un pennarello verde. “Okay classe, prima di tutto lavoreremo sui colori e sulle temperature delle stelle – come misurarle, e poi faremo qualche calcolo. dopo di che, ho un ‘mini-progetto’ per voi, che potrete iniziare in questa lezione.”
 
La maggior parte della classe grugnì – il professor Kim era famoso a scuola perché dava costantemente ‘mini-progetti’, e questo era l’unico lato negativo di averlo come insegnante.
 
“Ma prof,” si lamentò una ragazza, imbronciandosi mentre alzava una mano per protestare. “Ne abbiamo consegnato uno solo la scorsa lezione. Non possiamo fare una pausa?”
 
“Beh... che ne dite se vi do il tempo di farlo in classe allora?” offrì con un sospiro, già aggiustando i piani della lezione della settimana successiva.
 
A Sehun non poteva fregare di meno, davvero. Non gli dispiaceva fare del lavoro extra per questa unità comunque – gli dava la scusa per continuare ad usare il telescopio e leggere i suoi libri di astronomia senza venire disturbato da Luhan. Era per scuola, in fondo – uno non poteva davvero discutere su quello.
 
Nonostante tutto, la classe grugnì ancora un po’ prima di annuire e tirare fuori le loro agende, annotando velocemente il lavoro di scienze. Mentre scriveva la nota, Sehun sentì la porta dell’aula aprirsi e richiudersi, un paio di passi leggeri riecheggiarono nella stanza quando lo studente ritardatario entrò in classe.
 
Ragazzo stolto, pensò mentre infilava l’agenda nello zaino e lo chiudeva. Arrivare in ritardo a questa lezione è chiedere guai…
 
Alzando lo sguardo sulla persona in piedi di fronte alla porta, con un sorriso smagliante sul volto, a Sehun quasi venne un infarto quando vide chi era.
 
“S-Scusi il ritardo,” mormorò il ragazzo abbronzato, spostando qualche ciuffo di capelli dagli occhi mentre guardava dispiaciuto il professore. “Mi sono perso…”
 
Ahhh, devi essere il mio nuovo studente,” sorrise il professor Kim, mentre faceva avvicinare il giovane ragazzo. “Non fa niente se sei in ritardo – non abbiamo ancora fatto niente. Siediti pure... vicino a Sehun da quella parte, ti potrà dire tutto quello che abbiamo fatto su questo argomento.”
 
Sehun lo fissò. Fissò i familiari timidi occhi castani, le labbra incurvate e i soffici capelli, mentre il ragazzo camminava verso di lui, lentamente e con lo sguardo a terra.
 
È lui…
 
Tutto intorno a sé poteva sentire i deboli sussurri e i mormorii che facevano i suoi compagni mentre scrutavano il loro nuovo compagno.
 
“Tiff… Credo di essere in Paradiso.”
 
“Hai visto quelle labbra? Buon Dio... Potrei baciarle tutto il giorno se me lo lasciasse fare!”
 
“È un modello? È così attraente... Chissà se è single?”
 
Era come se stessero dando voce alle emozioni conflittuali che ruggivano nel suo petto.
 
“Che figo... Io me lo farei.”
 
Okay…forse non quella, ridacchiò tra sè mentre spostava lo zaino per terra, facendo spazio al suo nuovo partner di laboratorio che al momento era molestato da ragazze ormonali. Anche se a pensarci bene
 
“C-ciao.”
 
Sehun sollevò lo sguardo da dove stava sistemando lo zaino tra i piedi quando sentì il gentile saluto, e mentre la gola gli si seccava guardando il simbolo della perfezione stare di fronte a sé, deglutì e cercò di sembrare normale.
 
“Uh… sì,” cominciò, la comunicazione tra il suo cervello e la sua bocca aveva deciso che ora era il momento adatto per smettere di funzionare. “Erm… ciao.”
 
“Sono Jongin,” disse, presentandosi con un timido sorriso mentre si sedeva affianco a Sehun che era ancora sotto shock.
 
Si sta sedendo vicino a me… Credo potrebbe venirmi un attacco di cuore, proprio ora.
 
“S-Sehun,” rispose, forzando le sue labbra a fare quello che poteva vagamente assomigliare a un sorriso. “Ci siamo incontrati prima.. in corridoio.”
 
“Già,” mormorò Jongin, cominciando a tirare fuori le cose dalla borsa e posandole sul banco. “ci siamo incontrati prima.”
 
Dopo qualche momento imbarazzante in cui Sehun fissava apertamente il viso di Jongin – almeno il resto della classe cercava di non farsi notare mentre lo faceva –  Jongin copiava gli appunti dalla lavagna e ogni singola ragazza gli lanciava occhiatine assorte mentre i ragazzi lo invidiavano in silenzio per tutta l’attenzione che stava ricevendo, Sehun si schiarì la gola e cercò di cominciare una piccola conversazione.
 
“Allora... uh, abbiamo appena cominciato a parlare delle stelle, davvero,” iniziò, il suo cuore accelerò quando Jongin si voltò per guardarlo con attenzione. “Abbiamo studiato tipo ‘cosa è una stella’ così come abbiamo osservato diverse costellazioni.”
 
“Okay, grazie,” rispose, annotando velocemente quello che gli stava dicendo Sehun, in modo da studiarlo dopo.
 
“Di niente,” disse, abbassando il volto quando le sue guance si accaldarono.
 
Baekhyun sarebbe fiero... Sono più o meno socievole.
 
Verso la fine della lezione, il professor Kim fermò i suoi studenti da quello che stavano facendo e mentre tutti posavano le penne e si scrocchiavano le dita indolenzite, decise di informarli circa il loro prossimo lavoro.
 
“Dovete trovare un partner e scegliere uno stadio del ciclo vitale di una stella – per esempio, una protostella o una gigante rossa,” annunciò, tirando fuori la propria agenda e scribacchiando qualche punto. “Poi durante l’orario di lezione – e magari un po’ del vostro tempo – voglio che ricerchiate tutto ciò che c’è da sapere circa l’argomento da voi scelto e che facciate una presentazione PowerPoint qui in classe il 20 di questo mese – quindi fra circa due settimane.”
 
Con un debole grugnito, Sehun seppellì il viso tra le mani e imprecò contro la persona che aveva inventato il lavoro di gruppo. Da passate esperienze, il suo partner non contribuiva mai, lasciandolo  a dover finire tutto il lavoro da solo – spesso il giorno della scadenza. Per di più, né Baekhyun né Chanyeol erano in questa classe quindi non aveva davvero nessuno con cui lavorare.
 
Forse avrei dovuto seriamente farmi degli amici in questa classe... Ecco perchè Baekhyun mi chiama asociale.
 
“Sehun… ti va di farlo insieme?” chiese all’improvviso Jongin, ignorando l’espressione di disperazione e desiderio che alcuni membri della classe gli stavano rivolgendo.
 
“Uh… come scusa?” biascicò, gli occhi spalancati per la sorpresa che Jongin volesse essere il suo partner.
 
“Se non vuoi farlo con me…” mormorò Jongin, l’espressione rattristata da un’ovvia delusione mentre si imbronciava.
 
Che... carino – aspetta, cosa? Da quando trovo i ragazzi carini? Dev’esserci qualcosa che non va in me... più del solito.
 
“No! Mi piacerebbe lavorare con te,” gridò velocemente, afferrando il braccio di Jongin mentre si alzava per trovare qualcun’altro – facendo voltare tutta la classe, che li guardò scioccata.
 
“Okay,” Jongin gli sorrise entusiasta, risedendosi e voltando pagina del suo quaderno. “Cosa vuoi fare? Potremmo fare le Supernova o i buchi neri – sono abbastanza interessanti. Non mi dispiacerebbe fare uno dei due.”
 
Arricciando il naso in leggero disgusto, Sehun scosse la testa.
 
“Che ne dici delle nebulose?” propose mentre scene di spirali colorate e nuvole gli passavano davanti agli occhi. “Il luogo in cui nascono le stelle... molto più bello di quello che succede alle stelle quando muoiono.”
 
“Certo,” Jongin acconsentì con un cenno e un sorriso dolce. “E nebulose sia.”
 
E mentre cominciarono il loro progetto, facendo piani di incontrarsi in biblioteca dopo scuola o a casa di uno dei due nel caso non avessero finito durante la lezione, Sehun non poté fare a meno di chiedersi se il suo desiderio fosse davvero diventato realtà.
 
Forse è davvero una stella... la mia stella.
 
~**~
 
Nel corso dei giorni successivi, Sehun e Jongin passarono molto tempo uno in compagnia dell’altro, lavorando sul loro progetto o semplicemente uscendo – visto che ora Jongin era un abituale al tavolo da pranzo di Sehun, diviso con Chanyeol e Baekhyun.
 
In quei momenti, impararono molte cose della vita e della personalità dell’altro  – Sehun era sempre più convinto che Jongin fosse esattamente quello che aveva desiderato, e il legame tra i due si rafforzava sempre più con ogni sorriso, ogni sguardo sfuggevole e ogni tocco accidentale.
 
Per non parlare di come mentre il loro progetto sulle nebulose avanzava agli stadi finali, Sehun aveva cominciato a sentire come se Jongin fosse una delle poche persone al mondo che capisse davvero lui e il suo amore per le stelle, forse anche più di quelli che lo conoscevano da tutta una vita.
 
Mentre Sehun camminava verso la sala prove di danza dopo l’ultima lezione del giorno – doveva incontrarsi lì con Jongin prima di andare insieme in biblioteca – un sorriso gli balenò sulle labbra, stringendo la presa sul suo zaino quel poco in più, non potè fare a meno di pensare che forse i suoi sentimenti per Jongin erano più forti di quanto non avesse originariamente pensato.
 
Amo le stelle.
 
Penso che Jongin sia una stella.
 
… Questo significa che amo Jongin?
 
Scuotendo la testa per liberarsi dei pensieri che gli offuscavano la mente, Sehun spinse esitante la porta della sala, e il suo sorriso si allargò quando vide una familiare figura muoversi. Con un’occhiata profonda verso l’ignaro ragazzo, Sehun decise di non far sapere della propria presenza per un poco in più, volendo invece ammirare il ballerino di fronte  a sé.
 
Spalle scolpite si assottigliavano in un bacino esile, con la leggera curva dei fianchi, che ondeggiavano sensualmente al ritmo della musica che pompava dalle cuffie di Jongin. Leccandosi inconsciamente le labbra, Sehun fece passare lo sguardo sulla schiena e sulle gambe di Jongin, ammirando la pelle tirata e i muscoli, prima di cominciare ad apprezzare seriamente il suo talento nel ballo.
 
Al diavolo, pensò Sehun, mentre guardava un Jongin completamente preso eseguire mosse che lui non avrebbe nemmeno osato tentare di fare. È definitivamente una stella.
 
Senza accorgersi che Jongin lo aveva notato dagli specchi a parete, si era fermato e voltato verso di lui curioso, Sehun continuò ad immaginare Jongin brillare nel cielo, circondato da milioni di stelle.
 
“Nato, forse, nella nebulosa più bella di tutte,” mormorò delicatamente, uno sguardo patinato sul viso, mentre continuava a non notare Jongin che lo guardava sorpreso.
 
“Chi è nato in cosa?” chiese innocentemente Jongin, facendo un passo avanti mentre Sehun si riscuoteva e tornava alla realtà.
 
“T-tu… uh,” biascicò in risposta Sehun, le guance rosse mentre indietreggiava, non voleva che Jongin lo sentisse. “I-io, um…”
 
“I-io non capisco…” sussurrò, gli occhi sgranati e speranzosi cercavano una risposta in quelli di Sehun. “Ti prego... d-dimmelo.”
 
Non essendo mai stato in una situazione del genere prima, Sehun poté solo aprire e chiudere la bocca, le parole che desiderava disperatamente dire rimanevano non dette mentre la paura dell’ignoto offuscava la sua mente. Senza sapere davvero cosa fare, arrivò ad una conclusione che sebbene sembrava da codardi, era almeno leggermente efficace.
 
Ritirata.
 
Corse via dalla stanza come se i diavoli dell’inferno lo stessero inseguendo.
 
~**~
 
“Sehun-ah?” cominciò Luhan, avvicinandosi timidamente al letto sul quale era disteso il fratello, rannicchiato in posizione fetale sin da quando era tornato a casa. “È tutto okay?”
 
“No… tutto è tutt’altro che okay,” piagnucolò Sehun, rotolando e mostrandosi al fratello con gli occhi rossi e gonfi e le guance rigate dalle lacrime. “Ho rovinato tutto. In modo terribile.”
 
Con un sorriso di compassione, Luhan asciugò gentilmente le restanti lacrime dal viso di Sehun prima di tirarlo in un abbraccio di conforto e dargli qualche pacca sulla schiena, proprio come faceva quando gli incubi prendevano il posto dei sogni del ragazzo.
 
“Che ne dici di dirmi quello che è successo?” chiese, gli doleva il cuore vedere il suo amato Sehun in questo stato.
 
“L’ho t-trovato,” singhiozzò, asciugandosi il naso con la manica – e Luhan cercò di non rimproverarlo per questo. “La mia stella... Ma proprio come una stella cadente, ho potuto ammirarne la luminosità solo per una frazione di tempo... Ma Lu, avresti dovuto vederlo. Era perfetto.. ma poi ho detto qualcosa di stupido e ho rovinato tutto.”
 
Luhan annuì – sebbene non avesse ben capito di cosa stesse parlando Sehun – e continuò a canticchiare una melodia confortante nell’orecchio del fratello, mentre il più piccolo cercava di calmarsi.
 
“Non credo sia così terribile come la stai rendendo,” disse, arruffandogli i capelli. “Che ne dici di parlare con questo ragazzo domani e chiarire ogni malinteso?”
 
“Uh-huh,” Sehun grugnì vagamente, rotolando nuovamente su un fianco per poter piangere la perdita della sua stella luminosa ancora per un po’. “Posso avere un po’ di bubble tea, per favore?”
 
“Certo, te lo porto,” sorrise Luhan, sapendo che se tutto il resto falliva, la bibita preferita di Sehun l’avrebbe sicuramente risollevato di morale.
 
Chiudendo gli occhi con un sospiro, Sehun si accoccolò al cuscino umido e aspettò il bubble tea, il tutto mentre continuava a piagnucolare per quello che era successo con Jongin.
 
Beh... Merda.
 
Tutta la situazione era una follia.
 
Grugnendo quando sentì il campanello della porta e i passi di Luhan dirigersi verso di essa per rispondere, Sehun pregò silenziosamente che fosse solo un altro degli amici del college del fratello, e non qualcuno che volesse vedere lui.
 
“Sehun-ah! C’è una persona per te,” lo chiamò Luhan, sembrando troppo felice per Sehun. “Vieni qui!”
 
“Se è Baekhyun digli di andare a quel paese perché non sono dell’umore,” gridò in risposta, senza nascondere l’irritazione della propria voce, e senza preoccuparsi che il suo amico potesse offendersi. “Lo stesso vale per Chanyeol.”
 
“Non sono loro – vieni e guarda tu stesso,” gridò Luhan, mentre Sehun sospirava drammaticamente e scendeva dal letto, dirigendosi alla porta.
 
“Non… un tizio felice,” grugnì, fermandosi di fronte al visitatore prima di sollevare lo sguardo e quasi svenire per lo shock.
 
Che diavolo ci faceva lui qui? Sull’uscio di casa mia. In questo momento.
 
“C-ciao,” cominciò Jongin con un piccolo sorriso, mentre giocherellava con l’orlo della maglietta. “Mi stavo solo chiedendo... Cosa intendevi prima? Alla sala prove?”
 
“Perché lo vuoi sapere?” rispose accigliato, decidendo – per qualche ignota, senza dubbio stupida ragione – di essere brusco e maleducato.
 
Ti prego Sehun…”
 
Quando Jongin lo guardò disperato, con il suo broncio adorabile e occhi imploranti, divenne una lotta per Sehun non arrendersi e spiegare ogni cosa. Una lotta cheperse – molto velocemente.
 
“T-tempo fa, ho espresso un desiderio guardando una stella cadente... ho guardato in cielo e chiesto di poter avere la mia stella da poter adorare... e d-dalla prima volta che ti ho visto, ho saputo che sei speciale,” iniziò Sehun, le mani cominciavano a tremare per il nervosismo e le sue guance si rosavano mentre teneva lo sguardo fisso per terra, non volendo vedere la reazione di Jongin. “C-come ti ho conosciuto meglio, mi sono reso conto che forse il mio desiderio si è realizzato – e tu sei la stella che desideravo.”
 
Detto questo, Sehun fece una pausa e prese un profondo respiro, preparandosi a quello che stava per dire.
 
“Oggi, in sala prove, ho detto che sei una stella nata nella nebulosa più bella di tutte perchè penso tu sia la stella più bella su cui abbia mai posato gli occhi,” confessò, le sue labbra si curvarono involontariamente in un dolce sorriso. “Più bella di qualsiasi altra stella del cielo notturno.”
 
Sehun…” sospirò delicatamente Jongin, gli occhi lucidi di lacrime quando i loro sguardi finalmente si incontrarono.
 
“I-io amo le stelle, Jongin,” continuò Sehun, senza riuscire a fermarsi ora che aveva cominciato. “Più di molte altre cose in questo mondo... m-ma anche se non ci conosciamo da molto, penso di amarti più di qualsiasi costellazione, più di qualsiasi sciame di galassie nell’intero universo.”
 
Con un confuso grido di gioia, Jongin si gettò tra le braccia di Sehun e, con sorpresa dell’altro ragazzo, premette le loro labbra insieme nel forse più dolce dei baci. Sentendosi più esplosivo di una Supernova, Sehun ricambiò il bacio di Jongin con passione, la presa sui suoi fianchi si strinse, e giunse alla conclusione che non gli dispiaceva non vivere lassù nel cielo – fino a che aveva Jongin tra le proprie braccia.
 
Cercando di non urlare per la scena adorabile che si stava svolgendo sul suo porticato, Luhan era più che fremente per come si erano concluse le cose.
 
Sembra che anche il mio desiderio sia stato esaudito... Sehun ha finalmente trovato qualcuno con cui guardare le stelle.
 
Qualcuno che è nato in una nebulosa.
  
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