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Autore: FlowersBlood    08/05/2013    2 recensioni
L'uomo nero non è mai veramente scomparso..
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OMBRE


La mezzanotte era passata da un pezzo ed io continuavo a rigirarmi nelle coperte cercando di prendere sonno, ma lo trovavo ancora più difficile delle altre notti. Avevo la strana sensazione che qualcuno o qualcosa mi stesse osservando;  feci un respiro profondo cercando di farlo il più silenziosamente possibile.

Non c’era nulla, solo l’oscurità della stanza. Eppure lo sentivo,  sapevo che lui era là, nella parte opposta della mia stanza, proprio lì nell’angolo più buio; sentivo la sua presenza, la sua aura oscura e fredda.
I miei occhi si posarono in quell’angolo e videro la sua sagoma gigantesca e spaventosa. Avevo ragione. Era lì immobile nell’oscurità. La paura iniziò a farsi sentire. Ero così terrorizzata da non riuscire a muovermi, mi sentivo debole.

 Avrei tanto voluto chiudere gli occhi e fingere che tutto quello fosse solo un sogno, un brutto sogno, uno di quei tanti brutti sogni che mi accompagnano ogni notte, ma non riuscivo nemmeno a respirare;ogni singolo muscolo del mio corpo era bloccato. Sentii l’ansia che iniziò a premermi sul petto, il cuore che batteva troppo forte e l’aria che non riusciva ad entrare nei miei polmoni.
La sua sagoma si mosse. Mi stava guardando adesso, anche se non riuscivo a vedergli gli occhi, ma sapevo benissimo che mi stava fissando che mi stava scrutando dentro con quei suoi occhi fatti di oscurità. Mi girai di scatto e mi tirai le lenzuola fin sopra la testa. Il mio battito accelerò di più, il mio respiro si fece più pesante ed affannoso. Inizia a tremare. Avevo paura, troppa paura.

Poi  lo sentii. Sentii la sua presenza dietro di me, il suo respiro freddo e pesante sulla mia testa. Smisi di respirare.
 Smisi di muovermi. Smisi di far tutto, non ero in grado di poter far qualcosa; il panico prese il sopravvento sul mio corpo.

Quando sentii la sua presenza allontanarsi,  presi quel poco di coraggio che mi era rimasto e molto lentamente mi girai. Si era seduto in mezzo alla stanza. La sua sagoma nera si era rimpicciolita, ma la sua aura oscura era diventata ancora più terrificante. Rimasi a fissarlo per molto tempo. 
E poi lo sentii, la sua orribile voce fredda e pungente che mi domandò   << hai paura di morire? >>  sentii la testa pesante.
Hai paura di morire? La sua domanda mi stava risuonando prepotentemente in testa. Sentii la mia voce spezzarsi in gola. Non riuscii a rispondere, non potevo rispondere.
Iniziò a ridere. La sua risata era inquietante, maligna, terrificante. Rimbombava nella stanza amplificandone il suo suono. perforandomi i timpani ed impedendomi di respirare.  

Infine disse un ultima cosa prima di scomparire, e quelle parole sarebbero rimaste per sempre incise nella mia testa.
 Stavolta la sua voce era ancora più fredda e mostruosa  << sei già morta >>  .
  
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