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Autore: Silphyl    08/05/2013    0 recensioni
-Chiaki.-
Quando i due si girarono e Hatori vide chiaramente il viso di Yanase illuminato dalla luce lunare strinse i pugni con così tanta forza che le nocche divennero bianche. Che diavolo ci faceva lì? Aveva categoricamente espresso a Chiaki il fatto che non voleva vedesse Yanase se non per lo stretto necessario. E certamente quell'occasione non poteva essere inserita in categoria 'stretto necessario'. Ma perché Chiaki continuava a volerlo vedere? Anche dopo la sua confessione e il tentativo di portarlo a letto.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chiaki Yoshino, Nuovo personaggio, Yoshiyuki Hatori, Yuu Yanase | Coppie: Hatori/Yoshino
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Is better to leave things in their place

Il ragazzo osservava con occhi stralunati l'uomo di fronte a lui anche se gli pareva che quello che aveva appena sentito proferire dalle sottile labbra di Hatori fosse solo un sogno. Un bellissimo sogno.
-Stai...stai scherzando?- Chiese con voce che tradiva un'emozion immensa.
Hatori sorrise, era piacevole notare l'espressione di Chiaki di quel momento. Sembrava proprio un bambino. Innocente, vivace e a volte insopportabilmente capriccioso. Ma lo amava anche per questo, per quella sua aria sbarazzina che nonostante gli anni passavano non immutava. Lui era l'eterno Peter Pan e forse per Hatori, che invece gli anni lo avevano cambiato assai, Chiaki era come un libro dei ricordi.
-Ti sembro uno che sta scherzando?-Rispose mantenendo quell'aria professionale che, anche lui sapeva, lo rendeva in quel momento alquanto buffo agli occhi del suo amante.
Eh sì, erano finalmente un qualcosa di più
Non sapeva neppure lui come fosse successo ma improvvisamente Chiaki aveva iniziato a provare il sentimento che Hatori provava per lui da moltissimi anni.
Amore. Che parola dolce ma al contempo amara!
Si sedette sulla sedia bianca di casa accavallando le lunghe gambe poggiando il viso sulla mano aperta continuando a godere dell'espressione basita e degli urletti di gioia che il giovane mangaka continuava a esalare.
-Tu...mi stai dicendo che...che il mio manga...diventerà un anime?Oddio!!Tori!!Capisci cosa significa?-
Era il primo manga di Yoshino che, grazie al successo che aveva riscontrato le stazioni televisive avevano deciso di comprare i diritti e farne un anime. Per un mangaka era una gioia immensa, perché tutti sapevano che solo una piccola percentuale dei lavori cartacei di tutto il giappone veniva convertita sul piccolo schermo.
-Ora calmati pero'!Ormai è sicura la cosa ma non pensare di poltrire!Dobbiamo partecipare a molti incontri con gli scenografi, la musica e cosa non da meno i doppiatori dei personaggi.-
Ma come da copione Chiaki aveva messo il cervello in modalità "I am happy" e Hatori poteva dirgli di tutto ma la sua felicità non sarebbe svanita tanto presto. Fin quando non avrebbe sbattuto la faccia contro il primo ostacolo...

Ed eccoli lì, due mesi dopo, alla presentazione di lancio se glielo avessero detto di certo non ci avrebbe creduto. Il lavoro maggiore ormai era stato fatto.
Era inimmaginabile che dietro a tutto quello c'era il lavoro di decine e decine di persone che in quei due mesi avevano lavorato giorno e notte per raggiungere un risultato simile in un tempo effimero. Spostò la testa di lato sorridendo al viso paonazzo del mangaka che, come da copione, aveva dovuto obbligare per farlo partecipare alla festa.
In fondo non era un mistero che Chiaki Yoshino odiava qualsiasi genere di meating, feste o quel che era. Semplice, non amava stare al centro dell'attenzione si sentiva in imbarazzo per un motivo o per l'altro e preferiva portare avanti la sua silenziosa carriera in modo pacato.
Anche troppo.
C'era Tori che si preoccupava della parte 'burocratica'. In fondo era più bravo a dialogare assieme alla gente e ad ottenere i risultati migliori. Gli succedeva a volte di pensare cosa avrebbe potuto fare se non ci fosse stato lui accanto a proteggerlo e a spronarlo soprattutto. Evidentemente non avrebbe ottenuto simili risultati ma pareva che l'editore non se ne rendesse proprio conto, o meglio gli andava bene in quel modo.
Erano una strana coppia loro.
Non sapeva bene neppure lui perché strana ma probabilmente era dovuto al fatto che ancora non si capacitava di pensare a loro come coppia di fatto e non come coppia di amici.
Questo fatto rattristava tantissimo Hatori ma non voleva in un qualche modo 'obbligare' moralmente il mangaka a comportarsi in una certa maniera nei suoi confronti se non se lo sentiva. Lo aveva già obbligato abbastanza.
Voleva essere amato dal cuore e non per obbligo.
Ormai avevano fatto l'amore diverse volte e si erano avvicinati tantissimo ma ad ogni passo l'editore temeva che Chiaki cambiasse idea soprattutto da quando Yanase aveva ricominciato a frequentare casa sua per lavoro.
Ed era quello il motivo principale delle sue ultime scenate di gelosia..
Si sentiva emotivamente insicuro tutte le volte che centrava il loro vecchio compagno di scuola per il semplice fatto che sapeva che con Chiaki aveva molte cose in comune.
Troppe cose...
-Hatori-san?-
Interruppe la cascata di pensieri in un battibaleno e, ritrovata la solita compostezza che lo contraddistingueva, si girò osservando Takano che dalla sua espressione contrariata pareva averlo chiamato dal suo mondo dei sogni diverse volte. Il capo editore della sezione Emerald invece di parlare si spostò di lato indicando educatamente l'ospite che desiderava presentare all'editore della Yoshikawa.
-È da un po' che non ci si vede, Hatori.-
Se l'editore rimase sorpreso non lo diede a vedere anche se solo per un flebile istante spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma. Gli erano arrivate voci dai piani alti che molto probabilmente sarebbe stata presa lei per doppiare la voce della protagonista e come vocalist per l'open e l'ending dell'anime ma pareva che l'offerta fosse stata declinata.
Ed ora ce l'aveva proprio di fronte piuttosto cambiata anche se il suo viso l'avrebbe riconosciuto tra mille.
-Noto che sono inutili le presentazioni.-Disse con un sorriso Takano. Chissà che filmini mentali si stava facendo...
Rika Nakamura o meglio Lily la vocalist dei 'Sweet Suicide' il gruppo Alternative/Rock che stava spopolando da un anno a quella parte in mezzo mondo sorrise compiaciuta di aver rivisto dopo tanti anni il suo vecchio compagno di classe.
Non si vedevano dalla terza superiore*, da quando aveva preso casa e burattini e senza dir nulla a nessuno se ne era partita per cercar fortuna. Tipico del suo carattere ottimista. Anche se quella volta le era andata bene.
-Pensavo che non avresti accettato un lavoro simile. Ormai che sei una star internazionale.- Hatori disse il tutto con una punta di sarcasmo compiacendosi dell'aria corrucciata che aveva assunto Rika.
-Oh, bhe ho accettato perché non avendo mai doppiato un personaggio era un modo per mettermi alla prova e..altro....-Lasciò in sospeso la frase anche se la cantante sapeva che il motivo principale era il suo riavvicinamento con i genitori e aveva usato il pretesto del nuovo lavoro per andare a visitarli. Ormai erano anziani e alla fine avevano, anche se amaramente, accettato la carriera che si era fatta lontano da casa.
-Andiamo a ripescare Chiaki sarà felice di vederti.- Non vedendolo da nessuna parte continuò: -Sai non gli è ancora passata la 'fobia' dei luoghi affollati.-
A Rika scappò una risatina notando come in fondo le cose non erano per nulla cambiate, seguendo poi l'editore che dalla sua altezza cercava d'intravedere il suo ragazzo. Sorrise quando lo vide sulla veranda dell'hotel a prendere un po' d'aria anche se avvicinandosi di qualche passo lo vide chiacchierare insieme a qualcuno. Si avvicinarono lentamente ed arrivati a debita distanza l'editore disse:
-Chiaki.-
Quando i due si girarono e Hatori vide chiaramente il viso di Yanase illuminato dalla luce lunare strinse i pugni con così tanta forza che le nocche divennero bianche. Che diavolo ci faceva lì? Aveva categoricamente espresso a Chiaki il fatto che non voleva vedesse Yanase se non per lo stretto necessario. E certamente quell'occasione non poteva essere inserita in categoria 'stretto necessario'. Ma perché Chiaki continuava a volerlo vedere? Anche dopo la sua confessione e il tentativo di portarlo a letto. Come faceva a continuare a vedere Yanase come un amico? Non era possibile che il ragazzo fosse così tanto ottuso dal non comprendere una verità così palese!
Yanase lo amava e lo voleva per sè e lui non voleva che Chiaki frequentasse minimanete Yanase! Era tanto difficile capire che lo vedeva come una costante minaccia?
O Chiaki lo faceva apposta?
No...non poteva essere. In fondo, Chiaki era Chiaki e non poteva avere delle elucubrazioni mentali tanto meschine. Non era da lui.
-Tori...io...- disse con un filo di voce e gli occhioni sgranati.
Stava per scatenarsi l'ennesima rissa tra Yanase e Yoshiyuki, non si vedevano dal giorno del fattaccio a casa del primo, quando Yuu dopo l'ennesima confessione aveva tentato di sedurre il mangaka. Il loro incontro non era stato dei più piacevoli ma Hatori aveva erroneamente pensato che dopo il destro in pieno viso Yanase si fosse tolto una volta per tutte Chiaki dalla testa.
-Il solito guastafeste... ci vediamo Chiaki...-
Ma fu in quel momento che Rika sbucò fuori da dietro le larghe spalle di Hatori osservando intensamente Yuu Yanase negli occhi.
Notò che dopotutto non era cambiato molto in quei dieci anni. Forse era un pelettino più alto ma continuava ad avere quell'aria strafottente che l'aveva da subito colpita... ed affondata. Yanase dal canto suo parve alquanto sconvolto non immaginando minimanete di ritrovarsela di fronte, ben dieci anni dopo, in circostanze simili.
-Tu...che ci fai quì?-
Non sprizzava felicità da tutti i pori anzi, notando come il suo viso si era fatto serio, pareva fosse molto irritato dalla sua presenza. In fondo l'incazzatura di essere sparita nel nulla non gli era ancora passata forse perché non gli aveva dato la possibilità di elaborare il lutto.
-Rika-chaaan!-
La voce squillante del mangaka squarciò il pesante silenzio che si era andato a creare e non dando nemmeno il tempo a nessuno di capire cosa stesse succedendo Chiaki si fiondò ad abbracciare l'amica di liceo che sorridendo abbracciò di rimando il ragazzo. Inutile negarlo, Chiaki aveva un' indole cristallina che non riusciva a tener rancore per più di due nanosecondi a differenza di altre persone(non facciamo nomi). Gli era bastato riconoscerla per perdonarle i suoi trascorsi... ma se dobbiamo essere sinceri poteva andar bene sparire da un momento all'altro senza dire nulla, ma erano nel terzo millennio ed esistevano decine di modi per comunicare al mondo intero che era viva e vegeta!
-Avevo sentito che saresti venuta ma non credevo così presto!O Kami-sama fatti vedere! Sei dimagrita!Ma mangi abbastanza?Non sarai mica anoressica!-
Fu travolta dalla valanga di domande del suo ex compagno di classe anche se la sua mente era distante migliaia di chilometri, mentre osservava con sguardo assente Yuu, percependo una strana fitta al petto.
Non poteva essere che dopo dieci anni provasse ancora dei sentimenti per lui.
Era inconcepibile.
-Io me ne vado a casa. Sono proprio stanco. Ciao Chiaki.-
Yuu s'incamminò dopo aver sorriso al mangaka senza proferire parola non prestando minima attenzione agli altri due presenti dimostrando apertamente il suo disappunto. Se credeva che lui le avrebbe parlato come nulla fosse si stava sbagliando di grosso.
-Yuu aspetta!-
Yanase si bloccò girandosi di scatto stringendo entrambe le mani con forza. Ma chi si credeva di essere?Cosa pretendeva che si sarebbe comportato come nulla fosse?
-Aspettare dici?E perché mai? Non ho alcuna intenzione di passare un altro istante in tua presenza, mi hai capito bene?- Dopo la sfuriata s'incamminò nuovamente verso l'uscita ma pochi passi dopo si fermò e girando solo in parte il viso disse:
-Un ultima cosa per lei io sono Yanase-san.-

*In giappone la scuola superiore dura solo tre anni.

Si sdraiò come un peso morto sul materasso della suite del Conrad Hotel osservando con sguardo stanco il soffitto mentre le girava palesemente la testa.
"Colpa dell'alcol." Si disse.
Sempre meglio dare la colpa all'alcol per tutti i malesseri, no?
Molto più semplice e soprattutto meno doloroso.
Sospirò sonoramente cercando il cellulare sul comodino nella penombra della stanza.
Le 2:27.
Doveva dormire se non voleva sembrare uno zombie al mattino ma non riusciva a non pensare a quello che era successo poche ore prima.
La serata non era andata proprio nel migliore dei modi. Decisamente.
Da quanti anni non metteva piede in Giappone?
Quasi dieci anni...dieci lunghi anni, ma pareva che la situazione fosse rimasta in sospeso per tutto quel tempo e Rika non si era preparata ad affrontare una simile situazione.
Aveva creduto erroneamente che i sentimenti che provava per Yuu erano rimasti solo un bel ricordo.
Il suo primo amore, il suo primo ragazzo, la sua prima volta...
E invece era bastato rivederlo e la diga che il subconscio aveva posto era caduta in frantumi.
Si girò portando le ginocchia al petto.
Si sentiva uno schifo.
Aveva impresse nella mente le parole del ragazzo e soprattutto gli occhi carichi di rancore verso lei.
Sapeva bene che era stata una codarda e aveva preferito scappare invece di affrontare la situazione ma dopotutto era stato lui a dirle di essere innamorato di Chiaki e per lei quello equivaleva alla fine della loro storia.
Aveva sempre amato Yuu e in quegli anni si era fatta un'idea sul motivo per il quale avesse accettato di mettersi con lei. All'inizio neanche lui riusciva a capacitarsi di essere innamorato di un uomo. Mica era facile!
Ma ora che il latte si era versato e raffreddato la cosa migliore da fare era quella di lasciar scorrere e far finta di nulla. Avrebbe fatto il lavoro per cui era stata chiamata e pagata e il prima possibile se ne sarebbe ritornata a New York.
Sì era la cosa più giusta per tutti.
E con quei pensieri tormentati chiuse gli occhi.


Non appena arrivarono a casa Chiaki entrò come un invasato sbattendo quasi la porta d'entrata in faccia a Hatori. Era furioso. Non riusciva più a sopportare le restrizioni e la morbosa gelosia che Hatori aveva nei suoi confronti. Cosa si pensava che aprisse le gambe al primo venuto con così tanta semplicità?
Non poteva vedere, telefonare, mandare mail a qualcuno che Hatori voleva sapere tutto!
Si era pure permesso di inserirgli un virus nel pc e nel cellulare per visualizzare i messaggi inviati e/o ricevuti.
E poi c'era l'eterno problema:Yuu Yanase.
Anche se aveva detto al suo fidanzato che Yuu si era scusato decine di volte per il suo comportamento e che non si sarebbe mai più permesso di fare cosa simile Hatori era irremovibile. Non gli andava assolutamente bene che giostrasse la sua vita come più gli aggradava.
Cribbio!
Dopo essersi tolto la giacca e la cravatta in fretta e furia e averla buttata malamente sul divano, detestava quegli abiti gli stavano 'stretti', cercò di rintanarsi in camera ma il piede del fidanzato lo bloccarono dal tentativo.
-Chiaki!Dobbiamo parlare!-
La porta si spalancò fino a sbattere sul muro mentre il mangaka fece due passi indietro per colpa della foga di Hatori. Ci vide rosso.
Si lanciò contro il ragazzo più alto e dopo averlo spinto gli urlò contro tutta la sua rabbia.
-Si esatto!Dobbiamo parlare!Devi smetterla di comportarti in questo modo!Sono stanco di avere il tuo fiato sul collo!Basta!Mi hai capito, Hatori?!-
Il fatto che non utilizzò il nomignolo significava che era veramente fuori di sè. L'editore rimase fermo e immobile mentre osservava Chiaki urlargli le peggio cattiverie.
-Io voglio vedere Yuu tutte le volte che voglio, va bene! E tu non puoi impedirmi di farlo!Basta, Hatori! La tua gelosia morbosa è diventata una malattia! Non mi fai respirare!Non mi fai vivere!-
In vent'anni che si conoscevano non aveva mai visto Chiaki in quello stato. Il viso paonazzo sfigurato dalla rabbia e il fiato grosso per l'evidente sforzo appena compiuto. Hatori rimase zitto al suo posto osservando negli occhi il suo fidanzato in evidente stato alterato mentre una sensazione terribile iniziò a scaturire dal profondo. Era una sua impressione o Chiaki gli stava sfuggendo tra le mani come un'anguilla? Ma perché stava andando tutto storto? Non avrebbe sopportato una loro rottura soprattutto non per colpa di Yanase. Doveva trovare il modo di mettere le cose al loro posto e non nel modo in cui aveva sempre fatto lui. In questo modo stava lanciando Chiaki tra le braccia di Yanase e quella era l'ultima cosa che voleva.
-Ho sonno. Voglio dormire.-
Se Hatori credeva che lui era un bambino e bastava farlo sfogare una volta ogni tanto per dargli il contentino si sbagliava di grosso. Quella volta non gliela avrebbe fatta passare liscia così facilmente.
-Da solo.-

To be continued...



Ed eccomi quaaaaaaaaaaaaaaaaaa!Ok, diciamo che per chi non mi conoscesse in poche parole tutti. Non sono una novella fanciulla del mondo dello yaoi...anzi. Ma è la mia prima fic di Sekai... E ovviamente i pg che io adoro sono tutti quì! Non sarà esageratamente lunga e spero di poter recensire con una certa regolarità. Lavoro permettendo.
Ringrazio chi lascerà un segno del suo passaggio regalando un viaggio per Honolulu sola andata!
Non mi resta che salutarvi e sentirci alla prossima.
Owari.
Sil



   
 
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