09/05/2013
7 recensioniNote: Missing moment
Fuochi d’artificio
Aspetti che scadano i sessanta secondi, tesa, il battito del tuo cuore che ti rimbomba nelle orecchie.
Nella mano destra stringi forte la pallina che ti ha donato Heac,
un regalo d’addio?
Un portafortuna?
Un pegno di un amore finalmente ricambiato?
Non importa.
Rivivi la vostra prima e ultima conversazione,
no, forse non l’ultima,
tu vincerai e tornerai a casa da lui.
Vincerai i giochi e vincerai il cuore di Heac.
Vincerai.
«Sei un fuoco d’artificio - così ti ha detto -
Sarai la più bella alla sfilata e la più spettacolare.
Aspetti che scadano i sessanta secondi, tesa, il battito del tuo cuore che ti rimbomba nelle orecchie.
Nella mano destra stringi forte la pallina che ti ha donato Heac,
un regalo d’addio?
Un portafortuna?
Un pegno di un amore finalmente ricambiato?
Non importa.
Rivivi la vostra prima e ultima conversazione,
no, forse non l’ultima,
tu vincerai e tornerai a casa da lui.
Vincerai i giochi e vincerai il cuore di Heac.
Vincerai.
«Sei un fuoco d’artificio - così ti ha detto -
Sarai la più bella alla sfilata e la più spettacolare.
Nessuno si dimenticherà di te»
Ha parlato della presentazione, ma degli Hunger Games in se?
Non importa.
Vincerai.
Rafforzi la presa sulla pallina di legno,
sei riuscita a portarla nell’Arena per miracolo:
è un segno del destino,
vincerai.
Venti secondi.
Il respiro accelera, unico suono in quella radura.
Gocce fredde di sudore ti scivolano lungo la spina dorsale.
Quindici secondi.
Strizzi gli occhi sotto il sole cocente.
Dieci secondi.
L’agitazione e il sudore si mescolano,
le mani tremano e ti si fanno scivolose.
Nove secondi.
E poi succede.
Otto secondi.
La pallina di legno scivola dalle tue mani viscide.
Sette secondi.
No!
Sei secondi.
L’oggetto cade e picchia sulla piastra metallica, rimbalzando.
Cinque secondi.
Ti chini di scatto, in preda al panico, la tua mano sudaticcia protesa verso la pallina che,
beffarda, continua a rimbalzare,
sempre più lentamente,
sempre più vicina al bordo.
Quattro secondi.
La tua mani afferra l’oggetto,
sei un fuoco d’artificio,
ma non puoi splendere senza una scintilla,
quella pallina è la tua scintilla,
ti serve,
non puoi perderla.
Tre secondi.
Affannata, cerchi di rimetterti in piedi.
Due secondi.
Perdi l’equilibrio,
qualcuno emette un grido strozzato.
Cadi.
Un secondo.
La superficie levigata della pallina stretta fra le tue dita sfiora il terreno.
Sei un fuoco d’artificio.
Hai la tua scintilla, ora splendi.
Nessuno si dimenticherà di te.
Vincerai.
Rafforzi la presa sulla pallina di legno,
sei riuscita a portarla nell’Arena per miracolo:
è un segno del destino,
vincerai.
Venti secondi.
Il respiro accelera, unico suono in quella radura.
Gocce fredde di sudore ti scivolano lungo la spina dorsale.
Quindici secondi.
Strizzi gli occhi sotto il sole cocente.
Dieci secondi.
L’agitazione e il sudore si mescolano,
le mani tremano e ti si fanno scivolose.
Nove secondi.
E poi succede.
Otto secondi.
La pallina di legno scivola dalle tue mani viscide.
Sette secondi.
No!
Sei secondi.
L’oggetto cade e picchia sulla piastra metallica, rimbalzando.
Cinque secondi.
Ti chini di scatto, in preda al panico, la tua mano sudaticcia protesa verso la pallina che,
beffarda, continua a rimbalzare,
sempre più lentamente,
sempre più vicina al bordo.
Quattro secondi.
La tua mani afferra l’oggetto,
sei un fuoco d’artificio,
ma non puoi splendere senza una scintilla,
quella pallina è la tua scintilla,
ti serve,
non puoi perderla.
Tre secondi.
Affannata, cerchi di rimetterti in piedi.
Due secondi.
Perdi l’equilibrio,
qualcuno emette un grido strozzato.
Cadi.
Un secondo.
La superficie levigata della pallina stretta fra le tue dita sfiora il terreno.
Sei un fuoco d’artificio.
Hai la tua scintilla, ora splendi.
Nessuno si dimenticherà di te.
_______
Questa è quella ragazza che io ricorderò sempre come “la sfiga fatta persona”.
Ricordo che,mentre leggevo il libro, la sua morte fu una di quelle che mi figurai meglio e ovviamente rientra nella categoria “morti ingiuste” (il concetto è spiegato meglio qui,nelle prime righe del n.d.a).
Forse è un po’ un controsenso quello che ho fatto,visto che “Nessuno si dimenticherà di te” e poi non si sa nemmeno quale sia il suo nome … comunque!
Heac, è di mia invenzione (se proprio volete saperlo è latino, significa “cosa”. Ciò è assolutamente casuale, non ha un collegamento con la fiction, mi piaceva solamente il suono che aveva), l’ho inserito solo per dare alla ragazza una ragione per vincere e dare una spiegazione al porta(s)fortuna.
Ovviamente il titolo si rifà al fatto che il tributo sia saltato in aria come è fuoco d’artificio … m’inchino di fronte al mio macabro sarcasmo.
Bene, spero vi sia piaciuta ^^
Il prima possibile raccoglierò queste flash in una serie, visto che questa è la terza che pubblico e che ne ho già scritta una quarta e che ne ho in programma un altro miliardo, o giù di lì :)
La prossima sarà su Wirres, suppongo o Marvel, dipende.
Hope you liked,
hope you review,
remember how much Ink loves you!
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