09/05/2013
2 recensioniPerché non siam popolo, perché siam divisi?
Feliciano non ama rimanere in silenzio: preferisce piuttosto canticchiare, o fischiare nel vento, o ascoltare altri parlare, raccontare, inventare. Forse odia il silenzio perché Nonno Roma taceva soprattutto in momenti gravosi, e Feliciano odiava quelle situazioni difficili.
Erano stati quei momenti a portare via il Nonno da loro, in fondo.
Però, un giorno all'anno, Feliciano sta in silenzio accanto a Lovino.
Non che non abbia parole di conforto da dargli. Forse sta in silenzio perché anche il Nonno amava guardare il mare e le montagne e farsi pervadere dalla consapevolezza di essere piccolo rispetto a tutto il cosmo.
Memento mori.
Silenzio. Una volta all'anno, anche il petulante Feliciano tace.
Onora così il coraggio di suo fratello e di quel giovane dei vespri e degli aranci. Poi, una volta tornati a casa, accende la radio.
La radio. Feliciano ama ascoltare la radio. Ama ascoltarla ancora di più con il suo fratellone.
Lovino lo invita sempre, il 9 di Maggio, a trascorrere un pomeriggio in silenzio. Feliciano, alcuni anni, declina l'offerta. Altre volte, ricorda il tepore che vortica nella pancia, quando siede con Lovino, senza parole. Ricorda anche il sale nelle lacrime, e la rabbia negli occhi.
Vorrebbe essere forte per entrambi.
Filo filo del mio cuore che
dagli occhi porti al mare
C'è una lacrima nascosta che nessuno mi sa disegnare
C'è una lacrima nascosta che nessuno mi sa disegnare
«Sai, Lovi, Gaber, un giorno, disse-»
«Sempre con gente tua, eh?»
«Dovresti essere tu a citarmi parole di persone della tua terra. Io mi limito a raccontarti storie di altri luoghi.»
«Sembrano distanti.»
«A me sembra distante questo posto!»
Feliciano non ride, mentre parla - piuttosto sembra afflitto.
«Comunque, dicevo... "Libertà è partecipazione".»
«... Sì. Dunque per questa volta sei stato piuttosto libero di venire qua, per metà Maggio.»
«Ho scelto di partecipare, già.»
«E di ricordare.»
Lovino non se ne accorge, ma le sue braccia stringono più forte il proprio fratello contro di sè, come se Feliciano fosse solo un ricordo - e come se volasse via, se Lovino lasciasse la presa.
Note Autrice:
Ben ritrovati! Chi mi conosce ormai sa perché pubblico qualcosa il 9 di Maggio, anche se da mesi non scrivo niente, anche se tutto quello che scrivo non mi soddisfa, anche se. Anche se non mi dedico più alla scrittura come facevo in precedenza.
Ritengo che debba essere una data da ricordare, il 9 Maggio 1978, per la morte di Aldo Moro, ma soprattutto per quella di Peppino Impastato - e per la sua storia, guardate il film «I Cento Passi», se non l'avete mai visto, davvero.
Io non c'ero, al tempo, tuttavia quel giovane mi affascina, e lo ammiro. A volte - solo a volte? - penso che se tutti noi, io per prima, avessimo un po' di quell'amore che aveva lui, e un po' di quella sua dedizione, e voglia di libertà e di lottare, allora il nostro sarebbe un Paese più onesto e più bello. Un Paese dove mi piacerebbe davvero vivere.
Spero che, nel caso vi fosse sconosciuto questo nome, vi sia venuta voglia di ascoltare canzoni come «Cento passi» o «La banda del sogno interrotto», dei Modena City Ramblers.
E benché foste già a conoscenza della storia di Peppino, perché non ascoltare le suddette canzoni lo stesso? "La tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare."
La citazione a metà storia viene da Franziska, di De Andrè. E il titolo, beh, vien da quello che considero l'inno nazionale più suggestivo ed emozionante di tutti!
Spero di non avervi annoiato. Se notate errori o castronerie, non esitate a dirmelo, sono qui appositamente!
E un grazie enorme per aver letto! C:
claws_Jo