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Autore: Daxn    09/05/2013    0 recensioni
Tutti facciamo cose stupide, di tanto in tanto, che sia fare azioni stupide, o prendere sul serio qualcosa che non era serio. Ma cosa succede se si unisce un' infermiera leggermente seccata, tre puledre un pò pazze, e una delle suddette puledre prendere alla lettera una semplice minaccia di ospedalizzazzione ?
(lasicate recensione, per favore)
Genere: Dark, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Apple Bloom, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era la solita giornata nella Casa di Cura Injection: Deep Injection, un unicorno medico lavorante in tale casa di cura, stava riportando gli ultimi pazienti dalla sala operatoria alle loro camere.

Svegli.

Quando Deep Injection finì di piazzare i due tremanti e doloranti puledri, aperti un due per aver inghiottito dei cubi di metallo, egli entrò nella sala personale per cambiare il suo camice e togliersi tutte l' attrezzatura medica indossata fino a quel momento, ovvero mascherina per evitare la diffusione di germi uscenti dal respsiro e cappellino da chirurgo per non far cadere i rossi capelli di Deep dentro il paziente.

 

Finito di fare ciò, l' unicorno verde cercò di riportare a galla tutta la storia che stava dietro il suo comportamento per passare il tempo: dall' incontro ravvicinato involontario con una sega con il suo labbro ad un anno, e conseguente spiacevole incontro con tre chirurghi che mostravano una palese assenza di abilità nel trattare con i puledrini; a quando, preso dalla passione per il metallo sterile sulla carne, cominciò a fare da assistente allo zio “medico” che lavorava in un ospedale privato di basso livello, ove le gambe fratturate, a causa della carenza cronica di materiali, venivano tagliate via con coltelli da kebab di erba e funghi e la zona ampuata cauterizzata con un fiammifero, e dove una operazioen di routine comportava trasfusioni di sangue a non finire e attrezzi dispersi nel corpo del paziente sopravvissuto.

 

Ed infine, l' inizio della sua carriera: la scuola di medicina. Dopo aver scoperto il mondo che si celava dietro quelle mura racchiudenti l' ospedale dello zio, e ispiarato dal fatto che suo zio non avesse, tecnicamente, la licenza medica, Deep Injection fece la sua decisione, e si iscrisse alla scuola di medicina a Fiorenza.

Appena egli finì la scuola con il minimo indispensabile di voti e i due anni di tirocinio in un ospedale, Deep decise di tornare alle origini della sua passione, e si fece finanziare dla padre nel ristrutturare l' edificio per tenerlo in piedi, e nel rifornirlo di materiali utili allo scopo: i “materiali utili allo scopo” non comprendevano a suo tempo anestetici e antidolorifici leggeri, visto che Deep Injection vedeva in questi due oggetti un ostacolo nella sua ricerca di dolore.

 

 

 

 

 

Nel frattempo, vicino ai Campi Apple

 

 

“Ciao, Applebloom ! Come stai ?”

Scootaloo arrivò con il suo suo classico scooter portando con sé Sweetie Belle.

“Bene, e tu ? Oh, ciao Sweetie Belle, non ti avevo vista !”

La puledra bianca fece cenno con lo zoccolo e disse:

“Oh, nessun problema, Applebloom, piuttosto... quale è il programma per oggi ?”

Applebloom mormorò:

“Vistho che siamo tutte a posto con i compiti per casa, abbiamo tutto il pomeriggio davanti a noi... vediamo... ho shentito parlare del “balconing”, e sembra piuttosto interessante, vistho che si tratta di lanciarsi dal balcone di un edificio sopra un cumulo di fieno: potremmo utilizzare la piattaforma intorno alla nostro covo come balcone, per farlo a modino...”

Sweetie Belle disse dubbiosa:

“Ma... non è un PO' troppo pericoloso ? Voglio dire, potrebbe accadere ogni cosa...”

Scootaloo disse:

“Non essere sciocca, Sweetie Belle ! Il fieno assorbe ogni urto. Comunque, non credo che la piattaforma introno al nostro covo sia abbastanza alta... piuttosto, che ne pensi di utilizzare come balcone quello che si affaccia sul retro del negozio di Rarity ? E' alto abbastanza, ed è facile trovare qualcosa con cui creare il “materasso”...”

“Mia sorella ci ucciderebbe se ci vedesse fare questo “balconing” da lì... e non mi vengono in mente posti abbastanza alti a cui noi possiamo accedere... direi che questa cosa non s' a da fare”

Le tre puledre cominciarono a girare in tondo, fino a quando gli occhi di Applebloom si illuminarono come per un' illuminazione spirituale.

“Il tetto del fienile ! Un' ci vede punta persona, di paglia ce ne è a sfà... si può fare”

“Ottima idea, Applebloom ! Andiamo”

“Penso che ce ne pentiremo, ma si dice “chi non prova non sa”, ergo...”

E tutte e tre le puledre si avviarono verso fienile degli Apple.

 

Dopo un' ora di scalate delle rosse mura del fienile, il posizionamento delle balle di fieno e la preparazione di tutte le imbracature possibili ed immaginabili per evitare di farsi male, fra cui un casco da rugby, un giubbotto salvagente e un paracadute, le tre cavalline erano pronte a tuffarsi.

Scootaloo disse con voce sicura:

“Ora vi mostrerò che le mie ali non sono solo delle appendici di carne inutili”, e si lanciò giù: ella dispiegò le sue piccole ali, e riuscì a planare sopra la balla di fieno, atterrando in piedi e senza danni.

Applebloom urlò:

“Allora, che te ne è parso ?”

“Bello, ma ancora niente, è il turno di quella fifona di Sweetie Belle !”

La puledrina bianca rispose offesa:

“Non sono codarda ! Sono razionale ! Se tu riesci a cadere senza danni sulla balla di fieno, non vuol dire che tutti possono ! In ogni caso, se volete continuare, cedo il mio turno ad Applebloom”

La puledra in questione ringraziò la bianca amica, e si lanciò eccitata nel vuoto... non sapeva che c' era una ragione per cui Scootaloo aveva tentato di cambiare la direzione in aria, e non era perchè voleva apparire figa davanti a tutti...

 

La puledra gialla si accorse troppo tardi che era leggermente fuori tiro, e che stava per cadere poco lontano dalla balla di fieno.. e ciò poteva significare sfracellarsi !

 

Applebloom provò, mentre urlava e andava nel panico, ad aprire il paracadute nella speranza di attutire l' impatto e guidare meglio la caduta, ma non ci riuscì al momento giusto: era destinata a cadere male.

Ma ella non si perse d' animo, e provò a spostare col suo peso se stessa e il paracadute al centro della balla di fieno: purtroppo arrivò prima al terreno.

 

Applebloom sentì il dolore della caduta attraversagli tutto il corpo, e sentì quale “crack” qua e là per il suo corpo: ella cominciò a preoccuparsi, e si sdraiò d' istinto a terra urlando.

Scootaloo corse preoccupata alla sua amica gialla, le chiese se andava tutto bene.

Applebloom rispose in modo sarcastico “Sì, sto benissimo. Cader da circa 4 piani di edificio con pochi modi per assorbire l' impatto mi ha fatto bene”

“Allora che ti lamenti ?”

“Era sarcasmo, Scootaloo, su vai a chiamare un medico, presto !”

E così Scootaloo fece.

 

Dopo dieci minuti che sembravano interminabili, all' orizzonte apparve una sagoma bianca con qualcosa se sembrava una borsa marrone.

Nel frattempo che avevano aspettato, Sweetie Belle aveva domandato ad Applebloom di provare ad alzarsi e camminare, prima di chiamare inutilmente aiuto, ma Appelbloom diceva che era meglio di no, perchè non era sicura se provare a stare in piedi fosse una cosa sicura, dopo quello che era successo.

Quando finalmente la sagoma divenne più definita, Applebloom vide che si trattava dell' Infermiera Redheart, che sembrava un poco irritata per la chiamata fatta da Scootaloo: evidentemente, la cavalla si era svegliata con la bile di traverso.

Applebloom urlò:

“Ehi ! Tabarrina ! Son qui !”

L' Infermiera disse seccata:
"Sì, lo so, Appelbloom, sono qui, non c' è bisogno di urlare"
Poi la cavalla si piegò, e disse:
"Non vedo traumi esterni, salvo per qualche livido... che è successo ?"
Applebloom disse in modo disinvolto:
"Stavamo saltando giù dal granaio su una balla di fieno per fare balconing, quando ho sbagliato ad atterrare e mi sono ritrovata dolorante a terra"
Redheart si mise per brevissimo tempo sugli zoccoli posteriori, a segnalare la sua rabbia, e disse:
"Cosa ? Hai fatto balconing ? Hai idea di quanti poveracci e poveracce devo sistemare per questa stupidissima moda ? Hai idea che qualcuno c' è pure MORTO ? Te lo dico subito: se ti fai male e mi chiami, giuro che non ti vengo a visitare e chiamo diretta diretta l' ambulanza, così vai in ospedale e risparmio il mio tempo prezioso"

Applebloom sgranò gli occhi: ospedale ?
Nella sua mente partì un flash mentale: si immaginò legata ad un letto d' ospedale; dolorante; ridotta ad una mummia di bende immobile; con macchinari strani e di funzione ignota attaccati su ogni metro libero del suo piccolo corpo e in ogni orifizio e attorno a lei un gruppo di medici danzanti con siringhe e bisturi che ridacchianti che dicevano :
"Greppohklatria !"
"Devo prendere un litro di sangue da te..."
"Devo tagliarti via parte del fegato..."
"Purtroppo hai perso il controllo delle tue funzioni corporali: pannolino rosa o azzurro ?"

E così via, praticamente un tartaro in terra.
Ma Applebloom pensò che tale promessa non si sarebbe applicato ad ogni dolore che si procurava... vero ?
Ella chiese:
"Infermiera... il tuo patto per quali dolori vale ?"
Redheart si voltò drammaticamente e disse:
"TUTTI", poi fece cenno alle sue due amiche di prenderla sul dorso e di portarla nella clinica per accertamenti

 

 

 

L' interno della sala d' attesa di Radiologia della Casa di Cura era semi vuoto, pulito nei minimi recessi, con diversi manifesti attaccati ai bianchi muri invitanti a fare le procedure mediche più varie, dalle vaccinazioni contro l' ultima influenza invernale, da sempre spacciata dai giornali come “mortale”, all' invito di farsi togliere parte del midollo osseo per curare delle malattie genetiche strane, il cui nome sfuggiva a tutti ma non ai medici e agli affetti .

Redheart aveva lasciato, non senza qualche improperio di troppo, Applebloom e le sue preoccupatissime amiche nella sala d' aspetto, allo scopo di vedere se poteva utilizzare il macchinario a Raggi X all' interno della Casa di Cura, senza dover partire con pantomime varie con il Dr. Sawbones, che era famoso per non lasciare nessuno utilizzare i “suoi” macchinari se non in casi d' emergenza o se era via.

 

Nel frattempo che aspettavano, le tre puledre cominciarono a leggere i depliant e le riviste che c' erano dentro la sala d' attesa, nulla di troppo interessante, comunque: i classici giornali di gossip che potrebbero tranquillamente essere stati scritti su tavolette d' argilla; dépliant scarabocchiati e distrutti da un pony in attesa un po' troppo nervoso e così via.

 

Dopo pochi minuti, Redheart tornò nella sala d' attesa, e disse che potevano entrare senza problemi: Scootaloo e Sweetie Belle sistemarono lentamente Applebloom sul loro dorso, nella speranza di non fare danni più di quelli che, ipoteticamente, aveva subito.

 

L' entrata di Applebloom nella stanza fu accolta da una voce sibilante:

“Ah, sssalve, vedo che abbiamo qui una sssignorina che sssi è fatta male.... come possso aiutare ?”

La fonte di tale voce poi avanzò verso la luce: chi aveva parlato era uno stallone alto e molto, molto magro, quasi scheletrico; il suo manto era bianco con chiazze di rosso cupo, come se quelle macchie fossero di sangue secco; la sua lunga criniera cinerina era gettata sopra gli occhi a coprire gli occhi, facendo sembrare Sawbones uno straccione che ha appena ucciso un medico per rubargli il camice e la licenza medica; la sua coda era pure lei grigia, ma era raccolta in due trecce a mò di lingua di serpe, quasi a dire senza parole che parlava come parla un serpente, e forse, che aveva lo stesso atteggiamento.

 

La brutta visione e voce di Sawbones preoccupò Applebloom, che cominciava a chiedersi se lui era fedele alla sua parlata, e al suo nome, che faceva intuire che gli piaceva giochicchiare con le seghe, e non per tagliarci i tronchi degli alberi...

 

Ma la puledra bianca tentò di mantenere la calma, e ripetè tutta la storia del fallito tentativo di balconing: Sawbones prese appunti con una penna e un taccuino d' avorio, mentre faceva cenno all' infermiera Redheart di prendere l' occorrente per l' esame medico, ovvero la protezione in piombo e le corde per tenere ferme le gambe della puledra, casomai tentasse di fuggire...

 

Il medico-serpe disse:

“Interesssante... hai provato il balconing... ssspero che tu sssia ridotta come tutti gli altri che lo hanno provato...”

“Ovvero ?”

Sawbones disse “Ancora ambulanti, ma doloranti nelle giunture ancora per molto”, ma la mente di Applebloom, forse ottenebrata dal nervoso, fece capire alla puledra un messaggio completamente diverso:

“Con le osssicina rotte...”

Gli occhi di Applebloom si allargarono di paura e sorpresa: le aveva augurato delle ossa rotte ? Lo aveva fatto davvero ?

La puledra gialla espresse la sua paura abbassando le orecchie: ciò venne notato dalle amiche, che chiesero come mai era nervosa, visto che stava per fare una procedure semplicissima.

La puledra gialla bisbigliò qualcosa di incomprensibile come risposta, nella paura di sembrare sciocca.

 

Dopo poco, Redheart tornò nella verde e bianca anticamera della stanza con un grembiule di piombo rosso e con due corde di robusta canapa: l' infermiera chiese cortesemente di deporre Applebloom sopra il basso tavolinetto nell' anticamera, per poi farsi aiutare nel mettere il grembiule di piombo e a legare le gambe della cavallina teoricamente ferita: Scootaloo e Sweetie Belle avanzarono verso il tavolino, gettarono senza troppa attenzione la loro amica sul tavolino, e cominciarono a legare le gambe di Applebloom: non che lei fosse intenzionata a scappare.

Poi Scootaloo, mentre metteva il grembiule di piombo all' incontrario addosso alla amica, provò a chiacchierare del più e del meno con la gialla amica per distrarla: ella fallì, visto che la puledra gialla continuava a tornare sull' argomento, ed era evidente che non era in vena di chicchere.

 

Quando tutto fu pronto, Sawbones disse:

“La macchina è pronta... portate le paziente dentro....”

Applebloom sospirò, e fece cenno di farsi portare all' interno.

 

La stanza era circolare, buona parte del muro era occupata da una vetrata da cui i tecnici e i medici potevano visionare ciò che accadeva all' interno, mentre la parte non occupata dalla vetrata era dipinta di verde scuro in basso, mentre la parte superiore era nuda e cruda pietra: l' ambiente sembrava molto spoglio, e dava quasi una sensazione di arcano alla stanza.

 

Applebloom fu adagiata sul lettino, legata con una striscia di tela robusta al suddetto lettino per essere sicuri che non provasse a scappare: tutte queste accortezze fecero dubitare Applebloom sul fatto che la radiografia in quel caso in particolare fosse indolore, visto che, passata la paura per l' ignoto, era probabile che lei avrebbe tentato di scappare solo in caso di estremo dolore, e Redheart, nella sua lunga esperienza che ha avuto con lei, lo sapeva.

Applebloom cominciò a mugugnare leggermente al pensiero di una possibile procedura dolorosa.

Sawbones chiuse la porta, poi disse:

“Drei..”

Si accese la luce del macchinario.

“Zwei...Ein.”

Sembrò non accadere nulla: l' aria si caricò di tensione da parte della puledra gialla, che si aspettava da un momento all' altro un dolore lanciante.

Alla fine Sawbones uscì dallo stanzino dove prima si trovava e cominciò a slegare Applebloom dicendo:

“Che peccato... nulla di... scasssato. Sssei libera di andare...”

La puledrina gialla sospirò di sollievo, e uscì camminando sui i suoi quattro zoccoli, andando verso casa.

 

 

Più tardi, Applebloom era tornata a casa, e stava giochicchiando con una pallina di gomma in camera sua: non aveva niente da fare, e stava cercando di dimenticare gli eventi accaduti quel giorno.

Ovviamente non durò.

La cavallina col fiocco sentì un suono di zoccoli avvicinarsi rapidamente dalle scale: Applebloom suppose che era sua sorella maggiore Applejack, e si preparò ad “accoglierla”.

La cavalla arancione arrivò con uno sguardo torvo, e disse:

“Applebloom... cosha hai fatto a parte della nostra paglia immangiabile ? Un' dirmi che è sparita, perchè un' sono torda. E poi, che sei stata a fa tutto il pomeriggio fuori ?”

Applebloom esitò a rispondere: doveva dire del tentativo di balconing ? O dire che si era fermata un po' di più a una casa di una amica ?

Applebloom ponderò a lungo su cosa rispondere, con grande fastidio della sorella, che insisteva per sapere: evidentemente, quel cumuletto di paglia rubato era stato stipato per uno scopo preciso sconosciuto alla puledra gialla.

Alla fine, capendo che dicendo una bugia avrebbe solo creato ulteriori guai a se stessa, affermò la verità:

“Ho fatto balconing, usando quella paglia come materasso, se te serviva per altro, scusami, ma un' è colpa mai se non un' dici un bischero di nulla”

Applejack all' inizio guardò turbata la sua sorellina, poi, quasi come se la conoscenza di quello che Applebloom aveva appena affermato di aver fatto nel pomeriggio fosse arrivata dall' alto, guardò con sguardo severo la puledra gialla: si preannunciavano guai...

“Cosa hai detto di aver fatto ? Lo sai che i molti tordi che provano questo schiocco tipo di “sport” spesso si sfracellano al suolo con gravi danni per se stessi ? Cosa ti ha detto la Tabarrina Redheart ?”

 

“Ha detto che alla prossima occashione che mi faccio male, mi porterà diretta al nosocomio, solo che non ho capito benissimo cosa intende per “alla prossima occasione”...”

Applejack guardò ancora più trucemente Applebloom:

“Lo sai benissimo, un' fare finta di un' aver capito, shai che schinifica. Visto che un' ti posso lasciare rubare lupini, ti dovrò punire, e ho un' idea: domani, un' ti presenterai con le tu' amiche, poi per i prossimi due giorni, aiuterai a pulire il fienile !”

Detto questo, Applejack uscì dalla stanza grugnendo di rabbia, e amplificando volontariamente il suono dei suoi passi.

Applebloom si era quasi abituata a quelle punizioni, quindi la cosa la tangeva poco, il problema era che adesso anche sua sorella aveva promesso che se si fosse fatta male in qualunque modo, Applebloom si sarebbe ritrovata in un letto d' ospedale.... ma ella provò ad indorarsi la pillola, in caso di fallimento: aveva sentito dell' apertura di una sezione ospedaliera apposta per i pony di età minore ai 14 anni, ove il personale medico era addestrato a trattare non solo con il corpo ma anche con la mente dei piccoli pazienti, e dove gli orari di vista erano meno restrittivi.

O forse è solo una grossa bugia, ed in realtà in quelle sezioni i puledri sono soggetti a pratiche più dolorose del dovuto per mano di medici microipposadisti, sessualmente attratti dai puledri o entrambi !

Ma, ancora una volta, Applebloom scacciò tali pensieri, per concentrasi sulla cena di quella sera...

 

 

 

 

Finita la cena consumata con forte aria di tensione, Applebloom tornò in camera sua per avere il suo riposo notturno: ella spense le luci sulle scale, poi aprì la porta in legno della sua camera, mise a posto gli oggetti sparsi per terra, spense la luce maggiore della stanza, e si mise a letto.

 

Ma appena la puledra gialla cadde nel sonno, quasi si pentì di averlo fatto.

 

Ella sognò prima una porta di avorio, poi di svegliarsi in camera sua come suo solito, di scendere dal letto sbadigliando.... edi inciampare su un tubo da disegno rimasto a terra.

Questa caduta causa un fortre dolore che fa urlare Applebloom, richiamando l' attenzione della sorella... la quale invece di aiutarla, dice:

“Ti sei fatta male... bene, visto che è successo, come ho promesso, ti porto all' ospedale !”

 

A quel punto, Applebloom sognò di essere teletrasportata su una barella d' ospedale, circondata da tre medici: uno dei medici era un pony di terra marrone chiaro, con dei baffi e una barba nera maltenuta sul suo grezzo muso, che denunciava un' aura di brutalità costante, e con uno sguardo di fastidio verso la puledra gialla; un altro di questi barellieri era un unicorno verde con la criniera rossa: aveva sugli occhi due spessi occhiali tondi, e la sua espressione faceva trasparire gioia sadica, oltre che grande disprezzo dei sentimenti dei pazienti; infine, c' era il Dr. Sawbones come ultimo barelliere: nel sogno, le sue pupille erano oblunghe come quelli dei serpenti.

Applebloom domandò dove stavano andando con la barella, ma non ricevette risposta dai tre medici, che invece risposero con un sorrisetto ambiguo, quasi a dire:
“E' una sorpresa... spiacevole” o “Vedrai...” .

La barella continuò a muoversi dentro il corridoio d' ospedale, e mano e mano che la puledra veniva trasportata verso chissà dove, i corridoi si tingevano di tinte sempre più fosche: dalle pareti verdi e bianche con qualche sporadica pianta, che quantomeno qualificavano il luogo come pulito, il bianco si trasformò sempre di più in rosso, e il verde in giallo, da piccole macchie fino a coprire i muri, dando l' impressione che le pareti fossero state dipinte col sangue e altri liquidi corporei non igenici...
Le piante vennero sostituite da barelle vuote sporche di sangue o con cumuli di oggetti medici usati, quali flebo, cateteri e siringhe.
L' intero ambiente era reso più inquietante dalle urla di dolore e terrore provenienti dalle camere: Applebloom sentiva le voci di coetanee/i e puledri più piccoli di lei urlare cose del tipo:
“Lasciatemi andare ! Lasciatemi andare !”
“La prego dottore, la smetta ! La smetta !”
“Non volio fare puntula ! Non volio !”
“Non ho firma il permesso per farmi rimuovere gli organi, ridetemeli !”
“Sono ridotto a un puntaspilli... frenatevi”
“Il dolore... mi opprime ! Lasciatemi andare, sono guarito dalla malattia che mi affliggeva !”
"Aaah, brutto bastardo ! Aspè... no, no, no !"


Tutte queste voci dei pazienti erano piangenti o rabbiose, e alla fine di ogni frase, si sentiva una risata malvagia provenire dei “dottori” all' interno.

Una sola di queste voci sembrava rompere la litania di lamenti e pianti: era la voce fiera di un giovane adulto, che affermava:
“La mia mente appartiene a me solo... voi non potete manipolarla... e non ricavare piacere nel torturarmi, perchè non mi vedrete cedere”
A questa frase seguì il rumore di una sega circolare, e dal suono evidente di carne e ossa segate, la puledra ormai stava per fare delle condoglianze telepatiche a lui, quando risentì la sua voce, ora più squillante ed autorevole:
“Credete davvero che tagliarmi un arto servirà a fermarmi ? Idioti, dovreste tornare alla scuola medica, e vedere come potete torturare un paziente in modo efficace !”

A quel punto la barella cominciò a prender velocità, come se la barella dovesse coprire ogni possibilità di speranza all' interno di quella bolgia.

Alla fine la barella si fermò in una stanza quasi buia, con a malapena una lampadina penzolante sul soffitto, ma con un sacco di macchinari di aspetto arcano ed inquietante vicino al letto dove lei fu adagiata.
Appena la puledra gialla fu posizionata sul letto, subito l' unicorno verde di mise ad aggeggiare con i macchinari vicino al letto, e a posizionarli nel modo più doloroso e imbarazzante possibile su Applebloom, che si ritrovò con il petto e tutta la zona pelvica coperta di cavi e tubi, facendola sembrare una specie di cyborg da libro di fantascienza, con l' unica differenza che lei era bloccata in un letto d' ospedale con tali tubi facenti un dolore cane....
Quando tutto fu in posizione, Sawbones disse:
“Quindi hai una gamba rotta, eh ? Bhè, rimediamo subito...”
Il pony bianco e rosso tirò fuori una sega da ossa, e si apprestò ad usarla sulla gamba sinistra della puledra gialla: Applebloom chiuse gli occhi, sapendo cosa stava per accadere... ovvero avrebbe visto la sua gamba segata... e così fu: Sawbones tagliò da parte a parte l' osso, prese l' arto amputato, e con esso, Sawbones cominciò a picchiarci il cmpagno di stanza, un puledrino verde chiaro poco più giovane della puledra gialla.
Nel mentre che il medico-serpe si divertiva a bastonare il compagno di stanza, l' unicorno verde, con un movimento fluido, tirò fuori un accendino, e con esso cauterizzò la ferita creatasi dall' amputazione, svegliando per il dolore immaginario Applebloom.

 


All' inizio Applebloom era totalmente convinta che qullo che aveva appena sognato era accaduto davvero: la caduta, le scene dell' ospedale... tutto sembrava così orribilmente realistico, che la puledra gialla ci mise molto a capire che era stato tutto un sogno... ciononostante, un particolare inquietante le fece pensare di aver visto un possibile futuro.
La porta.
La porta di corno, come aveva letto su un libro riguardo l' interpretazione dei sogni, significava che un dato evento poteva accadere con le giuste circostanze... e quindi, stando a quel libro, ha visto il possibile futuro se non fosse stata attenta nel non farsi male in qualsiasi modo, e il pensiero di entrare in quel buco infernale non era rassicurante... ma subito la puledrina scartò tale pensiero, dicendo a se stessa:

“Non posso credere a un sogno, e che diamine !”

A quel punto, ella si alzò dal letto, e scese le scale saltellando... ed ella inciampò su uno scalino.

Non se ne ra nenache accorta: un momento prima canticchiava per dimenticare quell' incubo, e il momento successivo era riversa sul fondo delle scale, con il mento sanguinante, una gamba probabilmente rotta, un dolore al torace, e il pensiero di come mai non era stata attenta...

 

  
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