CAPITOLO 1 Scende la notte. Mi rinfresca dalla calura del giorno. Mentre mi siedo sul terrazzo penso a quello che potrebbe succedere domani sera, al ballo della fine della scuola. Nessuno mi aveva invitato, come tutti gli anni, ma qualcosa mi diceva che non mi sarei sentita sola. Decisi di andare in spiaggia, che dista solo 50 metri da dove abito, e durante il percorso mi comincia a far male la testa. Pulsa, BUM BUM, pulsa molto forte,fa male, perdo l'equilibrio. Collasso sulla sabbia, e tutto diventa nero. IL nero si tramuta in luce bianca, accecante, e quest'ultima si trasforma in figure. Vedo un cigno nero insieme ad uno bianco in un lago. Tutto è tranquillo. Ad un tratto lo scenario cambia. Si sente un mostruoso grido, che di umano non aveva nulla. L'acqua del lago si tinge di un rosso color del sangue, e il corpo massacrato del cigno bianco è sulla riva, con le piume sporche del suo stesso sangue. La testa mozzata del cigno bianco si volta e grida, il cigno nero è sporco di rosso, gli occhi color di bragia e con nel becco piume bianche. La scena cambiò. Sono sul bordo della piscina della mia vecchia casa, dove avevano trovato i miei genitori morti. Dall'altra parte della piscina ci sono loro che discutono animatamente. Ad un certo punto un rumore attira l'attenzione di mo padre e lui si gira verso la sua direzione. Lui cade, anche mia madre, nella stessa posizione di come li avevano trovati. Un tizio si avvicina a mio padre, e mette nella sua mano una pistola. Con essa spara un colpo a mia madre e poi spara nel collo di lui. La visione scompare e mi trovo su una panchina. Ma allora lui non aveva ucciso mia madre! Stordita torno a casa e mi addormento sul mio letto, con le lenzuola come unico scudo e i vestiti come armatura.