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Autore: solly    09/05/2013    2 recensioni
ciau ragazzi questa è la mia prima fanfic scritta su dolce flirt, un gioco che amo, parlerò soprattutto di Castiel perchè è il mio personaggio preferito...spero che la seguirete e che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Eccola, è lei.”
“si, hai ragione, è la nuova…”
Dal corridoio si alzò un brusio, mentre tutti la fissavano. Lei stava camminando a testa bassa nel corridoio, lasciando vedere di lei solamente i suoi lunghi capelli rossi.
Senza guardare nessuno entrò nella sala delegati  per confermare la sua iscrizione.
Stava per entrare quando la porta di colpo si spalancò, e ne uscì un ragazzo dai capelli del suo stesso colore molto infuriato, che non fece nemmeno caso alla sua presenza.
In un primo momento neanche lei ci fece molto caso, ma non avrebbe immaginato che quello era solo uno dei tanti scontri che avrebbe avuto con quel teppista.
“buongiorno, tu devi essere la nuova allieva, vero?” un ragazzo biondo e molto cordiale, probabilmente il segretario delegato, mi rivolse la parola. Se il suo scopo era quello di non far notare che era nervoso non ci riuscì.
“si, sono io… lei dovrebbe essere Nathaniel, giusto?”
“mi dia pure del tu! Comunque si, io sono Nathaniel…e tu come ti chiami?” disse facendo un gentile sorriso.
“io sono…” la ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che la direttrice entrò nell’ufficio.
“signorina, le lezioni stanno per iniziare, non vorrà mica saltarle già dal primo giorno di scuola!? Su, si sbrighi e vada nella propria classe!” detto ciò la portò fuori e chiuse la porta.
Quando entrò in classe si guardò attorno, per cercare un posto vuoto. “signorina, li vicino a Castiel c’è un posto vuoto, si metta li” le disse il professore.
Intanto il rosso alzò gli occhi al cielo e sbuffando la guardò.
La ragazza capì che la lunga “convivenza” non sarebbe stata molto tranquilla, di certo con Castiel non ci si sarebbe annoiati!
Durante tutte le 2 ore Castiel non le rivolse la parola, e la ragazza ormai si era rassegnata all’idea di poter stringere un’amicizia. Appena suonò la campanella della ricreazione Castiel sgattaiolò fuori dall’aula di soppiatto, probabilmente solo lei lo aveva visto. Con calma prese il suo taccuino dalla copertina viola e uscì nel giardino.
Si sedette sotto un albero e si mise gli auricolari, anch’essi viola, nelle orecchie. Aveva scelto una canzone rock, una delle sue preferite, e ascoltando quella canzone si mise a scrivere.
Era talmente concentrata nei suoi pensieri che non si accorse dell’ombra che si posò di fianco a lei e che si mise seduto al suo fianco.
Alcuni minuti passarono, così il ragazzo decise di richiamare la sua attenzione soffiandole in una guancia.
La ragazza si girò di colpo e vedendo il rosso si svegliò dal suo stato assente. Gli era vicinissimo, e solo in quel momento i due si accorsero di un particolare. “ma, oltre che i miei capelli hai anche i miei stessi occhi!” dissero all’unisono. Castiel ebbe giusto il tempo per il suo solito sorrisetto malizioso che la campanella di fine intervallo suonò, interrompendo l’atmosfera che si era andata a creare.
La ragazza si incamminò verso l’aula ma, vedendo che il ragazzo restava a terra, gli domandò “tu?”.
Castiel rispose “tu vai, io ti raggiungo”.
in effetti pochi minuti dopo entrò in aula e tutto riprese come prima. La ragazza però aveva perso la concentrazione e nella sua testa aveva solo l’immagine di quei freddi occhi, proprio come i suoi.
Le 3 ore passarono in fretta, finchè l’ultima amata campanella segnò la fine delle lezioni. La ragazza se ne stava andando quando qualcosa, o meglio, qualcuno, le afferrò il polso. Dal suo modo di fare aveva già capito che si trattava del rosso, ma non disse niente.
“hey, voglio farti vedere una cosa, seguimi.” Le disse con la sua solita espressione.
I 2 si incamminarono su vari piani di scale fino a raggiungere la terrazza. Appena lei vide il panorama rimase incantata. “Castiel, ma tu…come fai a conoscere questo posto?” “ci vengo spesso a fine lezione, quando tutti se ne sono andati… e a proposito, mi sembra di aver capito che ti piace il viola, o mi sbaglio?” e mise su un sorrisetto. “no, non ti sbagli….ma, come fai a saperlo?” chiese lei incuriosita.
“oggi, a ricreazione, ti sei dimenticata il tuo taccuino per terra….forse il mio sguardo ti ha fatto perdere la testa?” disse con un sorriso beffardo. E comunque ho notato anche gli auricolari.” Appena finì la frase le infilò la mano in tasca e prese il lettore mp3 viola, infilandosi le cuffie nelle orecchie.
“ma che fai!?” le disse divertita. “ragazza, non smetterai mai di stupirmi!” detto questo, fece un lungo sospiro. “non sapevo che ti piacesse la musica rock…”
“bhe, ci sono molte cose di me che non sai! E comunque si, mi piace. Ma poi aspetta, la tua maglia….”
“si lo so, lo sanno tutti che la mia maglia nasconde i miei muscoli, vorresti che andassi in giro senza?? Non ti conviene…sai, ti si creerebbero molte rivali. Dopo di che fece una risatina e assunse un aria divertita.
“cosa!? Guarda che non hai capito un bel niente come al solito! Io intendevo che la tua maglia mi ricorda qualcosa, è il simbolo di un gruppo rock molto famoso…vero?”
“ahahah stavo scherzando! Si comunque si, è quello dei Muse.”
“ahahah tanto ci perderesti tu!” gli dice facendo la linguaccia.
“certo…comunque, mi sono dimenticato la cosa più importante! Come ti chiami?”
“non te lo dico, ma lo scoprirai quando sarà il momento….”
“ma tanto cosa cambia! È solo un cazzo di nome! Uff sei proprio antipatica quando fai così!” il rosso si era alterato e se ne andò.
<< nooooooooo!! Il taccuinoo!! Ce l’ha ancora Cas…. Oddio, domani deve darmelo assolutamente!>>

La ragazza se ne andò quando all’improvviso….. 

  
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