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Autore: Padshij angel    10/05/2013    1 recensioni
Che cosa potrebbe mai accadere ai personaggi di Yu-Gi-Oh, se toccasse loro mettere in scena la rappresentazione della favola di Biancaneve?
Si tratta della revisione di una mia vecchia fan fiction.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Biancaneve come non l'avete mai letta


«Ciao…», fece per iniziare una voce, ma venne interrotta.
«Chi ti ha dato tutta 'sta confidenza?», esclamò un giovane che, a giudicare dalla pettinatura, sembrava un membro perduto dei Beatles.
Ma come, ancora non avete capito chi è il suddetto simpaticone? E’ Seto Kaiba naturalmente! Chi altro potrebbe portare un taglio simile di questi tempi senza essere preso in giro?
«Dicevo», riprese imperturbabile la voce «io sono Angel …», non ebbe il tempo di terminare la frase che il presidente della Kaiba Corporation prese di nuovo la parola.
«Ma sti c***i!», sbuffò.
«Senta lei, se non la smette di interrompermi le farò fare la parte del…», Angel abbassò il tono di voce per farsi sentire solo da Seto. «E…».
Il ragazzo corse nei cespugli di cartone vicini a vomitare pure la sua anima.
«Dunque, come stavo dicendo, prima che qualcuno di nostra conoscenza mi interrompesse, io sono Angel. Ho deciso di riprendere e riscrivere la seguente fan fiction dopo mesi, e spero che vi possa far sorridere almeno un po’.».
 
C’era una volta una regina cattiva…
 
«Regina, esca fuori!», sussurrò Angel. «Insomma regina, ma che combina?».
«Ma mi hai visto? Mi rifiuto di girare con questo affare addosso!».
«Secondo me ti dona il look da b*****a.», lo prese in giro qualcuno dietro le quinte.
«Dì un’altra parola e ti faccio inseguire dal mio Occhi Blu per tutto il rea... volevo dire per tutta la città», si corresse.
«Hey Kaiba, di che colore hai il reggiseno?», chiese qualcun altro.
«Hai cinque secondi a partire da ora per abbandonare la mia città!», rispose, stizzito.
«Seto, devo rendere pubblica la foto di te e Jono-uchi alla festa di Yugi, di quando quest'ultimo raggiunse la pubertà?», lo minacciò Angel con una foto in mano.
Senza farselo ripetere due volte, Seto entrò in scena leggiadro come un ippopotamo.
In quel momento uscì fuori Yugi, saltellando, con un cesto di fiori in mano.
«Yugi, ma che stai facendo?», gli chiese Seto, sbigottito. Sembrava tale e quale un confetto.
«Sto cercando di entrare nella parte Kaiba-kun!», gli rispose, poi tirò un fiore dal cesto e glielo porse.
L’altro lo guardò per un momento meravigliato, poi lo buttò per terra e lo calpestò.
«E io come mi dovrei comportare, sentiamo?», si informò con un tic all’occhio.
«Visto che la regina è una strega senza cuore e non fa altro che tormentare la povera Biancaneve, comportati come fai di solito», si strinse nelle spalle.
 
Al suo specchio magico chiedeva:
“Specchio, specchio dei miei stivali, chi è il più figo tra i duellanti? È una domanda retorica, tutti lo sanno che sono io.”
 
«Seto, attieniti al copione!», disse Angel, alzando gli occhi al cielo.
«Lo sto facendo. Ho solo apportato delle leggere modifiche.».
«Hai fatto, cosa?», la ragazza ora aveva una vena pulsante sul viso che non aveva nulla da invidiare a quelle di Marik.
Angel scorse con gli occhi il copione del proprietario della Kaiba Corp.
«C’era una volta una regina tanto cattiva quanto bella, gelosa di Biancaneve, il tappo da bottiglia personale del re perché una volta la sconfisse a Duel Monsters credendo fermamente nel c**o delle carte…», la ragazza scosse la testa, incredula. «Seto, in quell’epoca il Duel Monsters non era ancora stato inventato!».
«Ah no?», chiese, incredulo «e allora che faceva la gente nel suo tempo libero?».
«Te lo spiego dopo», rispose Angel «altrimenti dovrei mettere la fan fiction vietata ai minori».
 
“Tu sei figo su questo non ci piove, ma Biancaneve lo è ancora di…”
 
«Vorrei dissentire!», si interruppe Anzu che aveva la parte dello specchio.
«Sia lodato il Drago Bianco Occhi Blu! Qualche anima pia si è accorta che qui l’unico che può portare questo titolo sono io… oltre a quello del re dei giochi si intende…», disse Seto sollevato.
«A mio modesto parere il più bello resta mou hitori no Yugi!», continuò impassibile Anzu.
«Come non detto…».
«Anzu, namonaki pharaoh è un antico spirito che divide il suo corpo con un adolescente…», disse Angel corrugando la fronte. «Non trovi che sia abbastanza inquietante?».
«Non vedo dov’è il problema!», l’altra si mise a braccia conserte.
«Mi stavo chiedendo se un medium prenderebbe Yugi per posseduto se se lo trovasse davanti…».
 
La regina s’infurio…
 
«Dì pure che si inca…».
Angel fermò Seto prima che potesse terminare la frase.
«Seto un po’ di contegno, ci leggono i bambini!».
«Stai messa male se sei letta solo da loro…».
 
…e ordinò al guardiacaccia di portare Biancaneve nel bosco e ucciderla.
 
In quel momento uscì fuori Honda, conciato peggio di una pornostar.
«Questa visione mi perseguiterà fino alla fine dei miei giorni.», si limitò a dire Angel.
Seto scoppiò a ridere come un pazzo, Anzu si portò una mano alla fronte e scosse la testa e a Yugi, alla sola vista dell’amico, venne una paralisi facciale. Tutti gli altri membri del cast, dietro le quinte, erano semplicemente troppo sconvolti per dire o fare qualcosa.
Angel avrebbe fatto prima ad elencare tutte le cose che non indossava.
«Penso di aver letto male la parola “guardiacaccia” sul copione», ribadì timido.
«Credo che invece l’abbia fatto benissimo», rispose Seto, rotolando per terra dalle risate, che ricordo ai gentilsignori in precedenza ha apportato delle leggere modifiche al copione.
«Lo sapevo che sotto ci fosse il tuo zampino», Angel si mise con le mani sui fianchi.
 
Ma il buon uomo che non ne aveva il coraggio, la pregò di fuggire il più lontano possibile.
 
«Se non conoscessi Honda, non avrei certo aspettato che me lo dicesse per darmela a gambe levate», disse Yugi «mi sembra un trans brasiliano!», aggiunse distogliendo lo sguardo, sconvolto.
«E tu una bomboniera claraluna, come la mettiamo?», rispose l'altro cercando di coprirsi con le mani.
«Penso che mi hai appena bloccato la crescita…».
«Tranquillo, sei sempre stato così basso», lo rassicurò Seto.
«Va bene ragazzi per oggi può bastare!», disse Angel «riprendiamo un’altra volta, altrimenti qui si rischia che qualcuno non arrivi a fine giornata… e Honda, levati quell’affare di dosso!»
Alle sue parole Honda si spogliò completamente, facendo svenire Yugi sul colpo.
«Non qui!!».
Angel sconcertata, gli passò un’insalatiera.
 
Il giorno dopo.
 
Biancaneve giunse ad una piccola casa nel bosco, entrò…
 
«Biancaneve curiosa», si intromise Seto «non ha mai sentito parlare del detto “la curiosità uccide il gatto”».
«No, ma ha sentito dire che “chi si fa i c***i suoi campa cent’anni”», disse mou hitori no Yugi. «A proposito, si può sapere perché sono vestito come se stessi andando ad un convegno per i soli gay?»
«La risposta non sarà di suo gradimento, principessa.», rispose Seto.
 
…e vide una piccola tavola apparecchiata e sette piccoli lettini.
 
«Secondo me Yugi avrebbe dovuto fare l’ottavo nano, altro che Biancaneve…», pensò Seto ad alta voce.
«E come si sarebbe dovuto chiamare, sentiamo», si interessò namonaki pharaoh.
«“Trovalo”!», detto questo scoppiò a ridere fino alle lacrime, seguito dagli altri membri del cast.
«Io non lo trovo divertente», mou hitori no Yugi corrugò la fronte.
«Proseguiamo con la rappresentazione!», disse Angel trattenendo a stento le lacrime.
  
Sfinita, si addormentò.
 
«Mou hitori no Yugi, devi fare finta di dormire!», sussurrò Angel.
«Se magari riuscissi ad entrare nel letto prima…», ribatté.
Ad un certo punto gli si strappò il vestito sulla coscia e qualcuno fece un fischio.
«Ma chi me l’ha fatto fare…», disse tra sé.
Nel momento in cui finalmente riuscì nel suo intento, non senza aver prima imprecato nell’egizio stretto stretto, la narrazione proseguì.
  
Quando i sette nani tornarono a casa, Biancaneve si svegliò e li pregò di tenerla con loro.
 
In quel istante entrarono in scena i sette nani, ovvero Bakura, Otogi, Marik, Rishid, Shizuka, Mai e Isis.
«Io insisto col dire che secondo me Yugi si sarebbe trovato più a suo agio nei panni di un nano, invece che in quello di Biancaneve», intervenne Seto.
«Mi chiedo perché questo ruolo non sia stato assegnato a me! Con questo cappello addosso sembro un profilattico!», si lamentò Mai.
«Sono lieto di poter far parte della fan fiction al vostro fianco, ragazzi», disse Bakura.
«E ci credo, non sei nemmeno costretto a indossare gli abiti femminili e quella tortura chiamata i tacchi», rispose mou hitori no Yugi.
  
La mattina dopo, come ogni giorno, i nani presero i loro attrezzi e partirono per la miniera.
 
«Ragazzi ma che state facendo?», chiese atterrita Angel, vedendoli rovistare tra la roba sadomaso.
«Non hai detto che dobbiamo prendere gli attrezzi?», chiese Shizuka guardando incuriosita un guinzaglio.
«Non questo genere di attrezzi!», disse levandoglielo di mano «chi ha portato queste cose qui comunque?».
«Colpa mia», si scusò Bakura «penso che il mio alter ego abbia preso di nuovo il sopravvento senza che me ne sia reso conto».
«Penso che sia meglio continuare…», si limitò a dire Angel senza parole.
 
Prima di andare, fecero mille raccomandazioni a Biancaneve.
 
«Di cui, ovviamente, da brava ragazza che è, se ne infischiò altamente», aggiunse Seto.
 
“State tranquilli, farò molta attenzione e aprirò solo alla prima befana che bussa alla porta”. E così i sette nani partirono fischiettando.
 
«C***o fischiettate, che dopo muore?», si intromise il proprietario della Kaiba Corp.
«Namonaki pharaoh, la battuta non era questa!», disse Angel per l’ennesima volta, ignorando Seto.
«Lo so, ma così l’ho trovata più originale!», si giustificò.
«Ma in questo modo sembra una parodia!».
«Non è questo il nostro intento?», domandò perplesso.
«Touché».
 
Cominciò un periodo felice e i nanetti le volevano molto bene e lei si prendeva cura di loro e li coccolava.
 
«Muoviti a pulire quel cesso, sguattera! Hai ancora da fare il bucato!», disse Otogi tenendo in mano una frusta.
«Non colpirmi ti prego!», gemette mou hitori no Yugi.
«Dipende se sarai buona o cattiva», rispose malizioso.
«Qui si rischia la censura», disse Angel tra sé.
 
Ma un giorno la regina chiese al suo specchio: “Specchio, specchio dei miei stivali, chi è il più figo tra i duellanti? Si è incantato il disco?”
 
«Seto, limitati a seguire il copione e non interrompere ogni cinque secondi!», disse Angel arricciando le labbra.
«Posso garantirti di fare solo una delle due cose!», sbuffò lui.
  
“Se non l’avessi ancora capito, tontolona che non sei altro, è sempre Biancaneve e ha levato le tende nel bosco. Te ne saresti accorta se non fossi così impegnata ad aggiustarti il make-up.”
 
«Io non mi trucco!! Non mi chiamo mica Malik!», grugnì Seto.
«Io stavolta non c’entro nulla, è scritto tutto nel copione!», si giustificò Anzu notando l’occhiataccia del ragazzo.
«Che cos’hai detto?», domandò sorpreso.
Angel nel frattempo rideva di gusto alle loro spalle.
«Mi sono sentito chiamato in causa…», disse Malik entrando in scena.
«Sono io l’unica causa che ti deve chiamare, torna dietro le quinte!», ribatté Angel.
 
La regina furibonda preparò una mela avvelenata, si travestì da vecchina e andò a casa dei nanetti.
 
«Certo, come se il mio abito non fosse già abbastanza ridicolo prima…», brontolò Seto «a proposito, dove l’hai noleggiato?»
«Me lo sono fatta prestare da Sugoroku…», rispose con calma Angel.
«E chi accidenti è Sugoroku?», le chiese.
«È il nome del nonno di Yugi», rispose mou hitori no Yugi al posto suo.
«Quel vecchio ha un nome?».
«A quanto pare.».
«E perché costui aveva un abito da donna?».
«Ho evitato di fare domande», si strinse nelle spalle Angel. «Ognuno ha i suoi gusti.».
 
“Ciao omuncolo con le manie di grandezza, volevo dire… buondì!” le disse Biancaneve “spiacente ma non posso aprire a meno che guarda caso tu non abbia una mela rossa avvelenata da donarmi.”
 
«Non ho più la forza di replicare, tanto mi si ritorcerebbe comunque contro.», sospirò Angel.
«Saggia decisione.», convenne namonaki pharaoh.
 
“Che svolta inaspettata! Ne ho proprio una qui, puoi anche non lavarla, l’ho raccolta da terra cinque minuti fa” rispose la vecchina porgendo a Biancaneve il frutto avvelenato.
 
«Ma dimmi tu se si può essere più r***********i di così…», sussurrò Seto.
 
La giovane lo addentò e cadde a terra come morta!
 
Il faraone con fare teatrale si accasciò al suolo.
«O speziale veritiero! Il tuo veleno è rapido…».
«Faraone, la citazione tratta da Romeo e Giulietta è del tutto fuori luogo!», gli fece notare Angel.
«Lo liberiamo da questa agonia?», si interessò Seto con un ghigno sadico sul volto, prendendo in mano una pala.
 
I nani tornarono a casa e, trovando Biancaneve priva di vita, si disperarono.
 
«Non ci posso credere, è… morta!», disse Rishid. Il suo volto era segnato da una profonda tristezza.
«Se lo seppelliste vivo, ci sarebbe da divertirsi», intervenne Seto.
«Ed ora chi le fa le faccende a casa?», domandò Isis mortificata.
 
Decisero di tenerla con loro adagiata in una stupenda bara di cristallo.
 
«Quelle di noci costano un occhio della testa!», commentò Mai.
 
Un bel giorno un principe passò di lì e chiese chi fosse la splendida giovane.
 
In quel momento arrivò Jounouchi sopra al cavallo, interpretato da Mokuba.
«Non pensi che sia un colpo di scena che compariamo solo verso la fine della storia?», domandò il biondo.
«Penso di schiattare da un momento all’altro…», si limitò a rispondere l’altro.
  
“Biancaneve è il nome in codice, per gli amici Yugi” risposero i nanetti. “Per colpa di una regina narcisista è destinata a dormire per sempre! E non chiederci come facciamo a saperlo, lo sappiamo e basta”
 
Jounouchi scese dal cavallo, evitando in tal modo che stirasse gli zoccoli.
 
“È così dolce e bella che voglio limonare con lei” mormorò il principe.
 
Il ragazzo si abbassò, arrivando quasi a sfiorare con le labbra quelle di mou hitori no Yugi.
«Non posso farlo», esclamò d’un tratto namonaki pharaoh, lasciando il posto a Yugi.
«Ma che…», il ragazzo venne interrotto dal bacio di Jounouchi, facendo sì che diventasse bianco come un lenzuolo nella pubblicità dei detersivi.
 
In quell’istante la giovane si svegliò e sorrise al bel principe. Si innamorarono subito e vissero insieme felice e contenti.
  
«Sono stato baciato da un uomo», mormorò Yugi «ho dato il mio primo bacio ad un uomo…».
«Almeno non l’hai dovuto vedere», ribatté Seto correndo dietro ai cespugli di cartone a vomitare.
«Ragazzi abbiamo finito qui», disse Angel battendo le mani «siete stati fantastici tutti quanti! Grazie davvero! Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con tutti voi!», disse Angel e le sue labbra si allargarono in un ampio sorriso.
«Vuoi dire che non è finita qui?», chiesero tutti in coro.
«L’avete detto voi, non io!», e con queste parole li congedò.

  
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