Mi sono addormentata stanca sul divano, nel primo pomeriggio.
Stanchissima, mi sono appisolata subito dopo essermi poggiata.
Sono stremata, in questi giorni ho sofferto molto d'insonnia a causa di una serie di incubi terribili. E perché mi sono lasciata col mio compagno a causa della sua violenza nei miei confronti, ma questa parte della storia non la racconterei a nessuno.
Improvvisamente sono in macchina, ad aspettare il mio amico per non so cosa.
Guardando allo specchietto vedo un uomo, con un passamontagna.
Controllo la tasca e trovo una pistola.
Ma certo, ora ricordo, sto aspettando col motore acceso che il mio amico torni dalla banca col malloppo!
Degli scoppi.
Il mio amico torna correndo, con la spalla ferita e un sacchetto sporco di sangue pieno di soldi.
"Ne ho fatti fuori due!" mi dice.
Si sentono le sirene, accelero.

Non so come, ma mi ritrovo in un corpo di donna.
Ho paura e freddo, cammino spedita verso casa, forse.
Sì, verso casa.
È una brutta zona: una periferia umida e cupa, illuminata da qualche lampione che emette una luce gialla e desolante.
Sento dei rumori dietro di me.
Sempre più vicini.
Corro.
Più veloce.
Ma lui è sempre più vicino.
Mi prende.
Mi minaccia con un coltello, cerca di trascinarmi in un vicolo buio.
Provo a divincolarmi in tutti i modi.
Mi trafigge con un coltello nel basso ventre, vedo una pozza di sangue rosso che macchia il marciapiede.
Penso al mio bambino.

Ora sono un uomo.
È giusto che quella stronza della mia ex paghi per avermi fatto stare così male.
Ho due pistole, un coltello e niente da perdere. Mi riconosco! Sono il mio ex!
Riconosco il cortile di casa mia e mi sveglio di colpo.

Non ho riposato, ovviamente, e sono più stanca di prima.
Accendo la tv per provare a rilassarmi, dopo essermi agitata.
Sento di due poliziotti uccisi in una rapina in banca.
Faccio zapping, per cercare qualcosa di meno stressante.
Una donna, ieri sera, era stata ritrovata uccisa in un probabile tentativo di stupro.
Queste cose le ho già sentite.
Ho un senso di dejavu.
Suonano alla porta.