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Autore: ackja_    10/05/2013    1 recensioni
Susan è una ragazza frizzante e dolce. Mark è romantico e comprensivo.
Il loro incontro è in un luogo per niente romantico, il supermercato, ma tutto ciò che i due giovani possono vedere è l'un l'altra. Amore a prima vista?
E il "piccolo segreto" che Susan nasconde è davvero così piccolo?
E "il momento giusto" per dire ciò che Mark nasconde, sarà davvero quello giusto?
Ma soprattutto, va bene fidarsi di nuovo dell'amore, quel sentimento che li ha fatti soffrire così tanto? Questa è Love again.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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He’s cute.

He smiles. His smile is beautiful.

Entro nel supermercato.
Penso che non c’è molta gente oggi, poi guardo alle casse. Noto enormi file per ognuno e maledico la gente che va a fare spesa la domenica.
Ma insomma, hai tutta la settimana … Perché proprio la domenica? Poi mi ricordo che io sono una di quelle maledette persone che fa compre la domenica e mi stringo nelle spalle.
Ok, quindi … omogeneizzato, latte, biscotti, gelato, pane, succo di frutta, tulipani …
C’era un coccodrillo ed un’ orango- tango, due piccoli serpenti, un’aquila reale, un gatto, un topo e un elefante …” canticchio fra me e me.
Mi avvicino al reparto neonati. Omogeneizzati, omogeneizzati … Mmh, al pollo. Gnammy. Uno, due, tre.
Quattro, cinque, sei. Non si sa mai abbia fame anch’io.
Passo velocemente fra gli altri reparti.
Arrivo al reparto dei fiori. Decisamente dei tulipani. Passo leggermente la mano sui petali. Sono freschi e lisci. Prendo un mazzo di tulipani lilla, dalle sfumature bianche e piccole vene blu.
Allora arrivo alla cassa. Scelgo quella con meno persone, cioè con minimo dieci persone, di cui tre hanno il carrello strapieno.
Dopo un po’ noto un ragazzo, due casse a destra dalla mia. Indossa la maglia dei dipendenti del supermercato, ma non riesco a leggere il nome sulla targhetta attaccata alla tasca. La sua cassa è la numero 8, ed è chiusa. Lui è impegnato a contare i soldi nella cassa e sistemarli ordinatamente.
E’ carino. Ha i capelli biondi e ricci, che gli continuano a cadere sul viso. Lo vedo tentare molte volte di soffiarsi il ciuffo dal ricadere sul naso, ma fallisce sempre. Mi scappa una piccola risata.
Il ragazzo alza gli occhi di scatto e dopo qualche secondo che i suoi scorrono in giro, il suo sguardo si posa su di me.
Sorride. Il suo sorriso è bellissimo.  Ricambio. Di scatto si alza, come se avesse realizzato qualcosa. Lo guardo confusa. Il suo sorriso diventa perfino più bello e alza una mano, indicandomi di venire.
Dopo un po’ di esitazione lo raggiungo. Il suo sorriso è ancora più bello da vicino. I suoi occhi sono color caramello. Dentro di essi splende una scintilla. Profuma di caldo, profuma di abbracci, profuma di affetto.
“Ciao.” Dice, il suo sorriso diventa più bello nuovamente. Incredibile. Non credevo che potesse diventare più bello di prima, ma invece eccolo qui. E’ ancora più bello.
“Ciao.” Rispondo, sorridendo, nonostante sono sicura che il mio sorriso, anzi, nessun sorriso riuscirà mai a battere la bellezza del suo.
“Vuoi pagare?” dice, facendo un piccolo cenno della testa verso il mio cesto della spesa.
“Oh, no, tu hai finito il turno, io … non sarebbe giusto” rispondo scuotendo la testa, nonostante non riesco a smettere di sorridere.
“Non ti preoccupare, lo faccio con piacere. In più il mio treno parte alle otto.” Mi rassicura, lanciando uno sguardo all’orologio dietro di me. “Io sono Mark.” Aggiunge, prima che mi possa voltare a vedere che ore sono.
Ma non è ciò che dice che mi trattiene. E’ il suo sorriso. E’ diventato perfino più bello.
Mark mi stringe la mano, e come una scossa elettrica percorre il mio corpo.
Quando la lascia, mi accorgo di stare trattenendo il respiro, e lo lascio andare.

“S-Susan” Rispondo, senza riuscire a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, senza riuscire a smettere di sorridere.
***
Poso  il mazzo di venti dentro la cassa.
Soffio per l’ennesima volta il mio riccio, che continua a cadere davanti ai miei. Prometto che un giorno me lo taglio.
Sento una risata. E’ una risata fresca e sincera, come se ci stesse godendo. E’ come una folata di vento fresco in estate.
I miei occhi cercano la ragazza a cui apparteneva la risata. Quando finalmente la trovano, rimango incantato.
E’ una ragazza della mia età. Tiene un cesto della spesa in mano. Ha almeno cinque persone davanti a lei nella fila, e due dietro.
Sorride. Il suo sorriso è bellissimo. D’un tratto mi passa per la mente chi sono, un cassiere, e lei che cosa sta aspettando, una cassa, e mi alzo, indicandole di venire.
Ha un’aria incerta. Forse non vuole venire? No invece viene, e sorride. E il suo sorriso è ancora più bello da vicino. Ha i capelli biondi e mossi, fino alle spalle. Ha grandi occhi azzurri. Dentro di essi splende una scintilla, come piccole stelle nel cielo. Profuma di primavera, profuma di baci, profuma di amore.
“Ciao.” Dico, ancora sorridendo.
“Ciao.” Risponde, il suo sorriso diventa più bello nuovamente. Stupendo. Non credevo che potesse diventare più bello di prima, ma invece eccolo qui. E’ ancora più bello.
“Vuoi pagare?” chiedo, cercando un motivo per distrarmi dal suo sorriso.
“Oh, no, tu hai finito il turno, io … non sarebbe giusto” risponde scuotendo la testa, nonostante non smette di sorridere.
E’ pure dolce. Devo stare sognando. Beh, se stessi sognando Mr. Babbuino mi avrebbe già svegliato, no? Ma no, lei è … perfetta. Devo stare sognando per forza.
“Non ti preoccupare, lo faccio con piacere. In più il mio treno parte alle otto.” Rispondo, guardando velocemente l’orologio appeso alla parete dietro la ragazza. Otto e dieci. “Io sono Mark.” Aggiungo poco dopo,  cercando di non farla voltare. Sicuramente se vedesse l’orario farebbe un sacco di scuse e se ne andrebbe, per avermi fatto sprecare del tempo. Ma sono sicuro che per quanto il tempo che passo a parlare con lei, non sarebbe mai sprecato.
Le stringo la mano e una scossa elettrica mi attraversa, e mi riempie.
Quando la lascio, vorrei non averlo mai fatto. Fa un respiro pesante, e inizio a preoccuparmi.
Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto? Fatto qualcosa che avrei non dover fatto?
Ma mi tranquillizzo, perché ora sorride ancora, del suo bel sorriso.

“S-Susan” Risponde, guardandomi dritto negli occhi, anche se un po’ esitante.
E anch’io la guardo, incantato, senza riuscire a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, senza riuscire a smettere di sorridere.
La devo incontrare un’ altra volta.
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Saaalve :3
Ok, so che questa storia fa schifo, ma vabbeh.
E' corto questo primo capitolo, non è vero?
Mi dispiace, ma saranno tutti così D:
Esattamente 1000 l'uno.
Questo è il massimo che posso fare al giorno,
scusate! Non uccidetemi x.x
Fino ad adesso che ne pensate della storia?
Spero che vi piaccia!!
                                      Ackja_
                                                                     
  
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