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Autore: schwarze_madchen    29/11/2007    5 recensioni
un tonfo che ti fa sognare
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP1
CAPITOLO
I


Era una mattina estiva e nella piccola città già le automobili lasciavano le loro scie di fumo nero nelle strade.

Demetra, distesa sul duro letto a due piazze, dormiva e sognava cose a noi ignote. A un certo punto, nel dormiveglia, udì i passi pesanti e lenti del nonno che risuonavano sul pavimento del coridoio -Demetra, svegliati, sono le 7.30!- la chiamò.
-Buongiorno nonno!-
-Buongiorno tesoro...-
Demetra era in vacanza, niente scuola! Ma quel giorno si doveva svegliare presto perchè alle 8.30 aveva ripetizioni di Greco e Latino. Uffa! non le andava di alzarsi dal letto, pur invasa dal sonno fu costretta ad alzarsi. Si aggiustò la spallina della larga cannottiera che durante la notte le era scivolata lungo la spalla. Si infilò i pantaloncini e si diresse verso la cucina.
-Buongiorno nonna- disse quando la vide distesa sul divano e le assestò un bacio sulla guancia.
-Buongiorno- rispose la nonna con voce sofferente e intanto si premeva sulla fronte una pezza bagnata.
-Come ti senti oggi? Un po' meglio?-
-Insomma, stamattina ho fatto tante cose ed ora sono stanca...Quanto mi piace questa pezza fresca fresca sulla fronte- rispose alla nipote.
Demetra entrò in cucina, prese il tegamino dallo sportello,  vi versò una porzione di latte e, acceso il fornello lo mise a scaldare. Con le palpebre che le cadevano sugli occhi, assaporava l'odore del latte che sfrigolava e si sbruciacchava sulle pareti del tegame.
Con gli occhi chiusi spense il fuoco e si sentì graffiare il polpaccio: si era dimenticata di  salutare il suo cagnolino ed era venuto lui.

-Ciao Honey!- gli disse accarezzandolo sulla nuca e lui soddisfatto se ne tornò nella sua piccola cuccia.

La ragazza afferrò il suo tazzone dalla credenza, lo osservò come faceva tutte le mattine. Era una tazza larga e bassa color bianco. All' esterno la circondava una striscia rossa su cui era rappresentata una battuta di caccia, il falconiere a cavallo, i cani sguinzagliati, il cervo inseguito e due uomini a cavallo. Non sapeva come mai, ma quella tazza le piaceva.
Messo il latte caldo nella bella tazza, mangiava sonnolenta i biscotti. Stava per addentarne uno già ben inzuppato, ma quello si spezzò, cadde pesantemente nella tazza e il latte schizzando bagnò il viso dormiente della ragazza che si destò continuando la sua colazione più velocemente.
"Non aveva mai avuto tanto sonno", crede di aver pensato.

Tornò in camera da letto, si svestì degli indumenti da notte e indossò jeans neri e una cannottiera grigia. Alla cintura borchiata appese la catena, si agganciò ai polsi i due braccialetti anch'essi borchiati e si infilò gli anelli alle dita. Dopodichè osservò attentamente le unghie delle mani e vide che lo smalto nero non era scheggiato, tutto era apposto. Pettinò con cura i capelli neri che le sfioravano le spalle, si ricoprì le palpebre con un abbondante tratto di matita nera e, contemplatasi allo specchio spruzzò il profumo che le scivolò fino alla base del collo. Aprì lo zaino, vi infilò i libri necessari alla lezione e richiusa la borsa tornò in cucina. La nonna si era alzata dal divano e, con la solita pezza bagnata in testa, si affaccendava lentamente per la cucina preparando il pranzo.

Ancora era presto per uscire di casa, ci avrebbe messo poco per arrivare a casa della professoressa. Demetra perciò si abbandonò sul divano con accanto lo zaino pronto e intanto i nonni si erano seduti la tavolo e rovistavano fra vecchie scartoffie e foglietti in cerca di qualche cosa.

-Perchè non ti avvii?- le domandò il nonno mentre si infilava gli occhiali per vedere da vicino.

-E' ancora presto, arriverei in anticipo.- rispose e quasi si riaddormentava sul divano - Nonni, cosa state cercando?-

Di rimando il nonno - Il nome di una medicina, no...scusa...di una vitamina che serve alla nonna.

-Eppure mi pareva di averla messa sul mobile- disse perplessa la nonna anch'essa con gli occhiali sul naso.

Demetra si alzò di scatto ed esclamò -Aspettate!- i nonni la guardarono straniti precipitarsi nel corridoio. Entrò in camera da letto e, dopo aver rovistato in un piattino di ceramica, ne estrasse un foglietto che consegnò soddisfatta ai nonni: era quello che stavano cercando.

Ormai era arrivata l'ora di uscire, afferrando lo zaino se lo mise sulle spalle.

-Ciao nonni! io vado- disse.

Il nonno la seguì fino al garage e le rivolse parole che volano -Dai Demetra, mica ti devi svegliare così presto tutti i giorni-. La vide svogliata, per questo le parlò accennando un sorriso. La ragazza uscì dalla porta del garage e si avviò per la sua strada. Arrivata all'angolo guardò l'insegna della farmacia. Il termometro indicava 28°C ed erano solo le 8.30. La giornata era all' insegna del caldo. 
  
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