"Sei pronta?" le domandi, impaziente. "Sì, arrivo." ti arriva un sonoro sbuffo dall'altra stanza. Non la ami Leon! 

Sbuffi sonoramente anche tu, scocciato da quel suo comportamento infantile.

"Leon, quella giacca non ti va più bene..." ti dice, ma la interrompi subito. "A me piace e poi mi vesto come mi pare!" sbotti. Cosa c'è che non va più bene tra di voi?

"Come vuoi... andiamo?" ti propone, squadrando ancora la tua giacca. "Sì" mormori solamente.

Arrivate nel garage, la apri lo sportello, vai nel posto di guidatore e partite.

Viaggiate in silenzio, una sola parola potrebbe rovinare tutto.

Ti pesa questo viaggio, perché l'hai lasciata?

"Siamo arrivati?" sbotta, dopo mezz'ora. 

"Ti ho detto che ci vuole tanto, quindi zitta!" le dici bruscamente.

Lei alza le sopraciglia e gira la testa dall'altro lato, offesa. Fai finta di niente e continui a guidare. Vorresti solo uscire da quella macchina e allontanarti da lei. Ormai la sua sola presenza ti dà la nausea. 

Appena arrivati alla tua destinazione, accosti la macchina al posto più vicino al ristorante in cui hai prenotato per te e lei. Ma vorresti che fosse un'altra...

Entrate con passo elegante, fino ad arrivare al vostro tavolo riservato a voi. Senti la porta aprirsi e ti volti per vedere chi è entrato: una ragazza alta, snella, castana... Camilla, seguita da un'altra un po' più bassa della prima, bionda, occhi castani... Ludmilla, il tuo sogno proibito.

"Smettila di guardarla!" esclama la tua petulante ragazza, infastidita dal tuo comportamento. Sbuffi. "Guardo chi mi pare." sbotti.

"Volete ordinare?" il cameriere vi si avvicina e prende nota del vostro ordine, molto attentamente.

Continui a fissare la biondina, che non ti degna di una minima attenzione. Ti ha dimenticato... 

 

***

 

"Vuoi continuare a guardarlo con la coda dell'occhi, o ti deciderai a farti avanti?" mi richiama Camilla.

"Shh! Non vorrai per caso attirare la sua attenzione?" sbotto, guardandola male. Lei ride. Continuo a guardarla con sguardo truce.

"Scusa, ma lo guardi come se fosse l'unico uomo di questo mondo." ride ancora. "Smettila!" picchietto la mia mano sulla sua, pur di farla zittire.

"Okay come vuoi." trattiene una risata.

"Mi ricordi perché vi siete lasciati?" domanda Camilla.

"Mi disse di amare Violetta." sospirai, cercando di fare un sorriso, ma ottengo una misera smorfia.

"Sai, da quel che ho sentito dire, le cose tra loro non vanno più bene. Dicono anche che stanno insieme solo per pubblicità." mi informa.

"Sono solo gossip." mormoro. "Ma ti piacerebbe fosse vero." mi canzona.

Sospiro, ha ragione. "Dai, non fare quella faccia, siamo qui per divertirci." mi sorride e io ricambio.

"Già. Come vanno le cose con Broadway?" domando, cambiando discorso. "Vanno bene, che dico, benissimo! Qualche giorno fa ho conosciuto i suoi genitori, sono stati così gentili con me!" racconta, con occhi sognanti. "Sono felicissima per te!" esclamo, anche se sono un po' invidiosa.

 

***

 

"Ti ho detto di smetterla di fissarla!" esclama, ancora infastidita.

"Non urlare!" sbotto a mia volta. "O smetti di fissarla o va da lei!" mi sfida con lo sguardo. Mi alzo dalla sedia, mi dirigo verso il tavolo di Camilla e Ludmilla. Quest'ultima mi guarda sconvolta. La faccio alzare dalla sedia e la bacio davanti a tutti, soprattutto sotto lo sguardo furioso di Violetta. Che andasse a farsi fottere, io amo Ludmilla, non lei.

"Ti amo." sussurro, guardandola incantato.

"Ti amo anche io." dice, appena commossa.