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Autore: La Mutaforma    11/05/2013    3 recensioni
Si chiese come fosse il mondo visto dall’alto. Se magari avesse un altro aspetto sotto un nuovo punto di vista.
Miseri passeri che guardano il mondo dalla prospettiva di Dio. Quasi li invidiò.
La loro grazia, la loro foga, la loro libertà, la possibilità di fuggire, partire. E ritornare.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Leonardo da Vinci
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mein gott, l'ho fatto sul serio? Prima o poi dovrò smetterla di scrivere le fanfic a caso, di colpo. Magari dovrei pensarci per più di due minuti, la prossima volta. 
Comunque, la dedico -come tutte le fanfic EzioLeo- a Najmee, che sopporta i miei feels devastanti, il mio caratteraccio -soprattutto quello- le mie fanfic brevi e senza fantasia. 
Grazie di cuore. 





Leonardo trascorreva poco tempo nelle strade, e guardandosi intorno vedeva con stupore le cose più disparate.
“Perché esco così di rado?” si chiedeva.
Eppure lo sapete, messer Da Vinci, che Firenze non… apprezza molto il vostro estro creativo.
A Leonardo poco importa dei giudizi, per quanto essi fossero di fondamentale rilevanza per un artista.
Lui camminava e si stupiva di ogni cosa, come i bambini, che chiedono un perché a tutto, che guardano le cose per la prima volta.
Il mercato era pieno di gente.
La gente, in generale, lo meravigliava ogni volta.
 
Un banco vendeva una gabbia con cinque passeri malinconici che guardavano con occhio nero oltre le sbarre.
“Quanto vengono?”
Chi nasce con le ali non può vivere in spazi così ristretti. Soffoca.
E muore.
“Un fiorino”
Leonardo mise mano alla sacca e tirò una moneta che brillò nell’occhio nero del passero.
Soddisfatto il mercante, Leonardo prese con infantile euforia la gabbia di legno e sorrise ai passeri.
Di colpo, aprì la gabbietta.
 
Fu un turbinio di penne, rumore, aria, libertà.
“Siete pazzo messere?”
Leonardo non ascoltava più. Gli piaceva guardare gli uccelli volar via.
Si chiese come fosse il mondo visto dall’alto. Se magari avesse un altro aspetto sotto un nuovo punto di vista.
Miseri passeri che guardano il mondo dalla prospettiva di Dio. Quasi li invidiò.
La loro grazia, la loro foga, la loro libertà, la possibilità di fuggire, partire. E ritornare.
Conosceva qualcuno -e pensarla così gli tirò brutalmente un sorriso sognante- che sapeva volare, pur non avendo ali di piume sulle spalle.
Colui che stava pensando aveva ali di vento, libere da ogni catena, impossibili da legare da tagliare.
Forse non solo chi nasce con le ali può volare?
Con una punta di tristezza, pensò che le sue ali di cera non potevano volare; lo inchiodavano a terra, a guardare lui lanciarsi dalle nuvole, tendendo una mano verso quel piccolo energico, irraggiungibile sole.
 
Di colpo, messer Da Vinci, siete caduto nel più tragico degli errori.
L’immaginazione. 
   
 
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