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Autore: Conny 348    11/05/2013    0 recensioni
Gli disse “Corri, corri … il sole sta tramontando, andiamo a prenderlo!” si fermarono a guardarlo e divennero tramonto, e la luna che aspettava, pianse lacrime di stelle.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando morirò bruciami e gettami nel mare, dagli scogli di Sant’Ampelio. Dove tutto è cominciato, dove i nostri occhi si sono incrociati per la prima volta, dove le nostre ombre si sono scelte per formarne una sola e dove le nostre anime si sono sfiorate nel più importante dei modi, per caso.
Poi però prendi una foto di quando ero giovane e seppelliscila vicino a casa mia. Scegli quella che ti piace di più, voglio che tu metta la tua preferita, devi ricordarmi da giovane innamorata di te, nella foto dove sorrido convinta, oppure in quella in cui faccio la linguaccia oppure una delle mille che dovremo ancora fare. Devi seppellirla su nel prato, dove ti ho portato e da dove si vedono il lago e tutta la città, so che piace tanto anche a te quel posto, potrai lasciare lì il mio ricordo.
Tornaci solo una volta all’anno. Vai lì allo scoccare della mezzanotte tra il 31 marzo e l’1 di aprile, posa un girasole sopra alla mia foto e siediti vicino a me. Parlami.
Se c’è la luna parlami ancora più forte, sdraiati e guarda le stelle, pensa al mare se vuoi, o più semplicemente pensa a noi e di quanto sia bello il nostro amore anche avvolto dalla morte. Se avrai fortuna, riuscirai a sentire il mio sussurro che ti risponde.
Non devi versare neanche una lacrima amore mio, promettimi che non piangerai la mia morte ma sorriderai per la meravigliosa vita che abbiamo passato insieme.
La nostra giovinezza così pura, un amore sbocciato sotto il sole d’agosto di un anno di cui non ci ricordiamo il nome, l’acqua cristallina che rifletteva le nostre immagini destinate a rimanere unite per sempre. Le notti passate a fare l’amore di nascosto, stretti a formare un corpo solo, i  respiri che si fondevano e le labbra che si cercavano affamate. E poi gli inverni passati distanti, dove ci cercavamo nel fondo dei bicchieri, dove lasciavamo prosciugare i ricordi e le sere senza amore …
E io una volta finito il liceo mi sono trasferita a Milano con la scusa dell’università quando in realtà volevo solo starti vicino, e il tempo passava tra baci e carezze, litigi e scuse, libri e caffè, gli inverni, le primavere, le estati, il paesaggio cambiava ma noi no. Di quella volta che mi hai presentato il tuo nuovo cucciolo di pastore tedesco con un nome che mi sono sempre rifiutata di pronunciare e di come ne ero gelosa per il semplice fatto che riceveva più attenzioni di me.
Poi finalmente il giorno in cui sono entrata dal fondo della chiesa con un abito bianco che mi faceva sembrare tanto una gigantesca meringa, con un mazzo enorme di fiori in mano e con un sorriso che faceva invidia al sole. E ci siamo sposati. Siamo stati marito e moglie.
E quando siamo andati a vivere in quella gigantesca casa di cui mi avevi sempre parlato, la libreria che mi avevi promesso, la camera da letto dove abbiamo passato tante notti di passioni e amore.
I nostri viaggi per tutto il mondo, da Las Vegas a Londra, dal Brasile alle Maldive. Siamo stati dovunque e in nessun posto, ma alla fine il nostro cuore è sempre rimasto sotterrato tra i sassi di un paesino della Liguria.
Il meraviglioso momento in cui è nato il nostro primo figlio. E poi è arrivato il secondo.
Di come improvvisamente siamo diventati una famiglia. Tra mille difficoltà siamo riusciti ad essere dei bravi genitori senza mai rinunciare al tempo per noi due, senza mai sacrificare il nostro amore infinito, neanche per i figli. Li abbiamo visti crescere e lasciare casa per seguire i loro sogni, il loro cuore, le loro idee … Proprio come avevamo fatto anche noi a tempo debito.
Siamo invecchiati insieme, l’uno accanto all’altra, di fronte a un camino e a una tv accesa a volume stratosferico, perché il tempo non perdona,  mentre guardavamo giocare un’Inter di cui non riuscivamo a ricordare il nome dei giocatori. Negli inverni freddi, abbiamo passeggiato per il centro di Milano, sottobraccio e con un ombrello per proteggerci dalla neve, e una volta tornati a casa io recitavo a memoria delle poesie di Keats mentre tu scrollavi la neve dai tuoi stivali.
Abbiamo vissuto la più bella vita che ci si potesse immaginare, ora è tempo di andare amore mio …


Gli disse “Corri, corri … il sole sta tramontando, andiamo a prenderlo!” si fermarono a guardarlo e divennero tramonto, e la luna che aspettava, pianse lacrime di stelle.

Ti amo

  
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