Quando morirò bruciami e
gettami nel
mare, dagli scogli di Sant’Ampelio. Dove tutto è
cominciato, dove i nostri
occhi si sono incrociati per la prima volta, dove le nostre ombre si
sono
scelte per formarne una sola e dove le nostre anime si sono sfiorate
nel più
importante dei modi, per caso.
Poi però prendi una foto di quando ero
giovane e seppelliscila vicino a casa mia. Scegli quella che ti piace
di più,
voglio che tu metta la tua preferita, devi ricordarmi da giovane
innamorata di
te, nella foto dove sorrido convinta, oppure in quella in cui faccio la
linguaccia oppure una delle mille che dovremo ancora fare. Devi
seppellirla su
nel prato, dove ti ho portato e da dove si vedono il lago e tutta la
città, so
che piace tanto anche a te quel posto, potrai lasciare lì il
mio ricordo.
Tornaci solo una volta all’anno. Vai lì
allo scoccare della mezzanotte tra il 31 marzo e l’1 di
aprile, posa un
girasole sopra alla mia foto e siediti vicino a me. Parlami.
Se c’è la luna parlami ancora più
forte,
sdraiati e guarda le stelle, pensa al mare se vuoi, o più
semplicemente pensa a
noi e di quanto sia bello il nostro amore anche avvolto dalla morte. Se
avrai
fortuna, riuscirai a sentire il mio sussurro che ti risponde.
Non devi versare neanche una lacrima
amore mio, promettimi che non piangerai la mia morte ma sorriderai per
la
meravigliosa vita che abbiamo passato insieme.
La nostra giovinezza così pura, un amore
sbocciato sotto il sole d’agosto di un anno di cui non ci
ricordiamo il nome,
l’acqua cristallina che rifletteva le nostre immagini
destinate a rimanere
unite per sempre. Le notti passate a fare l’amore di
nascosto, stretti a
formare un corpo solo, i respiri
che si
fondevano e le labbra che si cercavano affamate. E poi gli inverni
passati
distanti, dove ci cercavamo nel fondo dei bicchieri, dove lasciavamo
prosciugare i ricordi e le sere senza amore …
E io una volta finito il liceo mi sono
trasferita a Milano con la scusa dell’università
quando in realtà volevo solo
starti vicino, e il tempo passava tra baci e carezze, litigi e scuse,
libri e
caffè, gli inverni, le primavere, le estati, il paesaggio
cambiava ma noi no.
Di quella volta che mi hai presentato il tuo nuovo cucciolo di pastore
tedesco
con un nome che mi sono sempre rifiutata di pronunciare e di come ne
ero gelosa
per il semplice fatto che riceveva più attenzioni di me.
Poi finalmente il giorno in cui sono
entrata dal fondo della chiesa con un abito bianco che mi faceva
sembrare tanto
una gigantesca meringa, con un mazzo enorme di fiori in mano e con un
sorriso
che faceva invidia al sole. E ci siamo sposati. Siamo stati marito e
moglie.
E quando siamo andati a vivere in quella gigantesca casa di cui mi
avevi sempre
parlato, la libreria che mi avevi promesso, la camera da letto dove
abbiamo
passato tante notti di passioni e amore.
I nostri viaggi per tutto il mondo, da
Las Vegas a Londra, dal Brasile alle Maldive. Siamo stati dovunque e in
nessun
posto, ma alla fine il nostro cuore è sempre rimasto
sotterrato tra i sassi di
un paesino della Liguria.
Il meraviglioso momento in cui è nato il
nostro primo figlio. E poi è arrivato il secondo.
Di come improvvisamente siamo diventati
una famiglia. Tra mille difficoltà siamo riusciti ad essere
dei bravi genitori
senza mai rinunciare al tempo per noi due, senza mai sacrificare il
nostro
amore infinito, neanche per i figli. Li abbiamo visti crescere e
lasciare casa
per seguire i loro sogni, il loro cuore, le loro idee …
Proprio come avevamo
fatto anche noi a tempo debito.
Siamo invecchiati insieme, l’uno accanto
all’altra, di fronte a un camino e a una tv accesa a volume
stratosferico,
perché il tempo non perdona,
mentre
guardavamo giocare un’Inter di cui non riuscivamo a ricordare
il nome dei
giocatori. Negli inverni freddi, abbiamo passeggiato per il centro di
Milano, sottobraccio
e con un ombrello per proteggerci dalla neve, e una volta tornati a
casa io
recitavo a memoria delle poesie di Keats mentre tu scrollavi la neve
dai tuoi
stivali.
Abbiamo vissuto la più bella vita che ci
si potesse immaginare, ora è tempo di andare amore mio
…
Gli disse
“Corri, corri … il sole sta
tramontando, andiamo a prenderlo!” si fermarono a guardarlo e
divennero
tramonto, e la luna che aspettava, pianse lacrime di stelle.
Ti
amo