Questa fanfiction è fondamentalmente comica, a tratti
parodistica. Avevo voglia di riunire in una sola storia due delle band che amo
di più…e ne è uscito questo. Vi avverto che è schifosamente Frankcentrica e
Jaredcentrica. Sono i miei favoriti, che ci posso fare?! Mi dispiace comunque
se ho bistrattato questi poverini, non se lo meritano…però era ai fini della
storia. Ammetto di aver iperbolicamente esagerato ogni loro piccolo
difettuccio, portandolo allo stremo…sorry quindi se i nostri Thirty e i nostri
MyChem non sono molto “in character”!!! Si tratta di una longfic(Yuppy!!!
Chissà se la finirò mai?!?). Recensite please, ci tengo a sapere se vi piace.
Grazie!!!
DISCLAIMER: I Thirty seconds to Mars e i My Chemical Romance non mi appartengono ed è inutile dire che non mi apparterranno mai. Non scrivo a scopo di lucro, figuriamoci, ma solo perché mi diverte tanto tanto.
Heaven help us
CAPITOLO PRIMO
“Perché siamo qui?”
“Non lo so.
Colpa sua”
“Sua di chi?”
“Sua di lei, no?”
“Ma chi è lei?”
“LEI SONO IO,
RAZZA DI IMBECILLE!!!” (Voce fuori campo)
“ Gee, hai sentito anche tu?!?”
“Sì, Frank, ma smettila di strusciarti addosso a me con
la scusa che hai paura!”
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“Non credevo sarei tornato qui tanto presto”
“Potevi declinare l’invito, Jared.”
“Non si trattava di un invito. Era più che altro…”
“Cosa?”
“UN ORDINE, IMBECILLE!” (V.F.C)
“Avete sentito?!?”
“No, Tomo, era solo la tua immaginazione!”
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Frank posò la valigia per terra. Si era stancato di
tenerla in mano e gli si era indolenzito il braccio.
“Cosa diceva il biglietto, Gee?”
“Te lo avrò ripetuto 12 volte – Aspettate la limousine
nera prima di entrare- Chiaro?”
Davanti a loro si stagliava un grande edificio, un
albergo apparentemente. Incuteva un certo timore.
“Sì, ma sono 10 minuti che siamo qui e non c’è neanche
l’ombra di un’auto. Io me ne andrei”
“Certo, Ray, vai pure. Siamo circondati dal nulla e non
c’è nulla nel giro di chilometri, suppongo. Troverai di sicuro la strada di
casa.”
“Credevo che l’esperienza al Paramour* ti fosse
bastata, Mikey. Invece no. Sei temerario!”
“Frank, tu stai zitto chè la notte dormivi avvinghiato
a me per il terrore dei fantasmi”
“No, Gee. Quella era la solita scusa per starti
addosso”
Il rumore di un motore annunciò loro l’arrivo di
un’auto in lontananza.
Il muso di una limousine nera e lucida fece capolino da
dietro l’angolo.
“Finalmente” Sospirò Frank “Chi ci sarà dentro? Il
presidente degli Stati Uniti che ci ha convocati qui per affidarci le sorti
della nazione???”
“Sicuro, Frank, sicuro” Mormorò Mikey.
La portiera dell’auto si aprì e ne uscì con eleganza…
“Jared Leto!” Ululò Frank, saltellando incontro al
nuovo arrivato “Certo ti ricorderai di me!” Fece allungando la mano verso di
lui.
“Certo, nanetto, ho ancora un ‘ottima memoria. E poi ci
sono le copertine di miriadi di giornali a ricordarmi costantemente della vostra esistenza. Gli fece eco Jared, ignorando la sua mano
tesa.
Frank si schiarì la gola.
“Anche voi siete su tutti i giornali a farci
concorrenza!”
“Sì, ma io nelle foto vengo meglio di te, nanetto.
Salve, Gerard.”
Gerard gli rivolse un sorriso freddo e disse, in un
tono quasi impercettibile” Finito di insultare il mio chitarrista, Barbie?”
Dalla limousine,nel frattempo, erano sbucati gli altri
componenti della band di Marte.
“L’ultima volta c’era la neve, vero, Tim?” Domandò Tomo
annusando l’aria.
“Non saprei,io non c’ero”
“Ah, scusa, c’era ancora Ma-“
“NON NOMINARLO! NON ESISTE,LUI NON ESISTE!”
Jared prese a camminare avanti e indietro, tirandosi i
capelli.
“Smettila, bro, diventerai calvo!” Tentò di calmarlo
Shannon.
“Per non parlare dei soldi sprecati dal parrucchiere!”
Jared fulminò con lo sguardo Frank, ma almeno smise di
dimenarsi.
“Comunque, ciao a tutti, eh!” Esordì Tomo.
“Ciao, Tomo, tu sì che sei simpatico, non come quel
despota del tuo vocalist!”
Frank gli andò incontro abbracciandolo. Dopo una
manciata di minuti spesi in convenevoli, decisero di darsi una mossa ad entrare
nell’edificio.
“Io, io voglio suonare il campanello!” Frank si sistemò
davanti agli altri. Fatti pochi passi lungo il vialetto che conduceva alla
struttura, si fermò di botto facendo sbattere l’uno contro l’altro tutti quelli
dietro di lui.
“Un momento, ci sono, EUREKA!”
“Che ti prende, Frankie?” Domandò Gerard seccato.
“Ho capito. L’albergo, la limousine, i 30 STM. Qui è
stato girato –The Kill-!!!”
“ Perspicace il nanetto.”
“Non me ne ero reso conto” Borbottò Gerard, grattandosi
il mento.
“Allora siete stati voi a invitarci qui,è tutto un
vostro piano! Volete ucciderci e poi murarci. Oppure murarci e poi ucciderci.
Insomma, volete sbarazzarvi della band che vi dà più rogne!” Disse Frank, tutto
d’un fiato.
“Quanto sei idiota, Iero!” Sputò Jared.
“Puoi chiamarmi Frank. Adesso sputa il rospo!”
“Non ho nessun rospo da sputare. Ne so quanto voi sul
perché siamo qui e su chi ci abbia convocati, giuro. E comunque tu puoi
chiamarmi –Sua Altezza-, Frank.
Frank gli rivolse un sentito FUCK e si decise a suonare
il campanello.
NOTE
*I My Chemical Romance hanno registrato “The Black
Parade” al Paramour Mansion, LA. Si dice che l’edificio sia infestato. Ognuno
dei MyChem ha raccontato un aneddoto spaventoso circa la loro permanenza lì.
Insomma, è stata un’esperienza abbastanza terrificante,che, senza dubbio li ha
segnati.