Hate and love

Lo sapevo fin dall’inizio che conoscerti mi avrebbe cambiato la vita.

Già: Start of something new, ricordi? L’inizio di qualcosa di nuovo… e così è stato.

Qualcosa di nuovo è effettivamente iniziato, anche se non precisamente nel modo in cui avevo sperato.

Tu, Troy Bolton, hai segnato la fine dell’epoca delle favole e l’inizio di quella dell’amore.

Sembra un controsenso… lo sarebbe sembrato anche a me, poco tempo fa. È strano come la gente sia convinta che le favole riguardino l’amore. Ma ora tu mi hai aperto gli occhi. Grazie a te, ora so per certo che l’amore non ha nulla a che fare con quei teatrini che ci propinano le favole che ci raccontano da piccoli… o "all’asilo", per dirla a modo nostro.

Il principe senza macchia e senza paura? Una finzione. Non esistono il cavallo bianco e l’armatura scintillante.

Per non parlare del concetto stesso espresso dalle favole. I due sentimenti che nelle storie si contrappongono, nella vita reale rappresentano per alcuni un binomio inscindibile.

Parlo dell’amore e dell’odio, Troy.

Il nostro rapporto li rappresenta entrambi.

Si, esatto. Io, Gabriella Montez, posso affermare di odiarti, Troy.

Ti ho perdonato, lo scorso anno, quando hai detto ai tuoi amici che non contavo nulla. Quante ragazze avrebbero fatto lo stesso?

Non molte, fidati.

Ma quest’estate, a Lava Springs, sei andato troppo oltre.

Gli appuntamenti mancati, gli impegni rimandati… e la canzone, Troy!

Quella canzone magnifica che Kelsie aveva scritto per noi, come hai potuto cantarla con Sharpay?

Eppure… eppure ti amo.

Ti amo. Questo sentimento non esclude affatto il mio odio, ma senza dubbio sottoscrive il mio perdono. Ti odio, ma ti ho perdonato perché ti amo.

Taylor ha cercato di farmi cambiare idea. Ha detto che mi farai soffrire di nuovo, che starei meglio se riuscissi finalmente a chiudere questo circolo autodistruttivo che sta diventando la nostra storia.

E poi… poi ha aggiunto un consiglio che per un istante è quasi riuscito a convincermi a lasciarti perdere sul serio.

Eravamo al campo di baseball, alla seconda partita. Tu avevi già saltato la prima, per giocare con i Red Hawks, ma anche quella volta non ti eri presentato. Ryan e Chad erano andati a prendere gli hot dog per tutti e quattro e, mentre stavano tornando, Taylor mi ha detto –Gabriella, devi andare avanti… e guardarti attorno. Forse potresti accorgerti di chi ti è accanto.-

Sul momento non ho capito cosa intendesse e non ho nemmeno potuto chiederle spiegazioni, visto che i due ragazzi ci hanno raggiunte.

Ma l’ho capito questa sera, quando prima dello spettacolo Ryan è venuto da me e mi ha detto che aveva sistemato tutto. Mi ha parlato del suo piano, di Everyday.

Gli ho chiesto perché l’avesse fatto, e sai cosa mi ha risposto?

-Perché non sei felice senza Troy.-

Non ci guadagnava nulla. L’ha fatto per me, solo per me. Mi ha fatta sentire unica e speciale come tu non hai mai saputo fare.

Eppure… sono qui ora. Su un campo da golf, con la mia lampada in mano, e ti tengo per mano.

Ancora una volta, ti ho perdonato. Ho cantato con te, osservando il sorriso forzato di Ryan mentre le nostre due voci si univano creando quella splendida armonia che ormai tutta la scuola ha imparato a conoscere.

Eppure non posso fare a meno di chiedermi se durerà ancora o se, un giorno, l’onda dell’odio spazzerà via l’isola dell’amore.

Tutti corrono sotto gli schizzi giocosi degli annaffiatoi. Kelsie e Jason ballano sotto l’acqua. Chad insegue Taylor… ora l’ha raggiunta e sono caduti a terra ridendo.

Guardo Ryan ridere con la sorella. Poi tu mi baci, e per un attimo l’amore diventa il sentimento più forte nel mio cuore. Poi, torna a essere perfettamente bilanciato con l’odio.

Sharpay ci raggiunge lasciando Zeke a improvvisare uno strano balletto con Ryan.

-Scusa, Gabriella. Ti ho di nuovo messo i bastoni tra le ruote.-

-Non preoccuparti.- sorrido io.

Sono sincera. Non le do la colpa per nulla di ciò che è successo. Tu le piaci, l’ha sempre dimostrato, a suo modo.

Ma se tu non le avessi fornito un punto di partenza e dei solidi appigli, la sua scalata si sarebbe interrotta molto prima.

Invece le hai permesso di raggiungerti sulla vetta, lasciandomi qui sotto ad arrancare.

Ma sulla punta del monte c’è poco spazio, Troy.

Lassù, non c’è spazio per nessun altro: lassù sei solo.