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Autore: saraga98    11/05/2013    1 recensioni
La storia racconta di una ragazza di 14 anni, Yumi Kezaghi, la quale già dal primo giorno di scuola si ritrova a dover sopportare la terribile convivenza con Usuhi Miazaki, il quale cerca in tutti i modi di rendere la vita di Yumi invivibile, semplicemente perchè... gli va.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Incredibile!!Davvero incredibile… il ragazzo più egoista, arrogante, presuntuoso, violento e incapace di provare emozioni umane, che io abbia mai conosciuto… prima d’ora non ho mai conosciuto nessuno che con un sono incontro mi abbia fatto provare un tale odio in corpo.
***
Ciao a tutti, sono Yumi Kezaghi, ho 14 anni e vivo a Tokyo, un’ enorme città, piena di negozi e parchi. Io ci vivo bene, i miei sono spesso in viaggio per affari, quindi vivo da sola. Mia madre fa la cantante e mio padre ha un lavoro con un nome così lungo che tutt’ora, dopo 6 anni, non ricordo . Oggi inizio il liceo alla Sai Accademy e come sempre sono in ritardo…! Ho tanta fameeee!!! ... stamattina mi sono svegliata tardi e non ho ancora fatto colazione.
Corri,corri… non posso arrivare in ritardo già alla cerimonia di apertura!                                                                        
Mentre correvo, accertandomi se tutti i libri si trovavano all'interno della cartella e accecata dal sonno e dalla fame, ho girato l’angolo e mi sono ritrovata per terra. Avevo sbattuto contro qualcuno, un ragazzo. i  fogli volavano ovunque perchè la cartella mi si era aperta. il ragazzo era molto alto, tanto che oscurava il sole visto da per terra, ma non l’ho guardato per molto, anche perché ero troppo assonnata. Ero pronta per chiedere scusa, ma una voce irritante e arrogante ha detto: << Eih,attenta! >>  << scusami , non l’ho fatto a posta, è che…>> e a quel punto quella frase insopportabile, che mi ha fatto sbottare: << Scema di una bambinetta! >>… 'a me scema? Ma come si permette!'  In quel momento io, che stavo già raccogliendo i fogli sul marciapiede, mi sono alzata e glieli ho buttati in faccia e sono fuggita di corsa verso la scuola.                                                                                                                                                             
'Che ragazzo permaloso, SCEMA, BAMBINETTA. Ma come si è permesso!  Infondo non gli ho fatto niente, gli ho persino chiesto scusa. Aah lasciamo perdere. Che ore sono? oh no, è tardiii!!'                             
***                                                                                                                                                                           
Sono arrivata a scuola in tempo per l’inizio della cerimonia.                                                                                 
I professori ci hanno fatto visitare la scuola. 'è enorme!' . C’è anche un cortile sul retro magnifico, aveva la forma a spirale edera pieno di rose che andavano dal colore blu al rosso. Successivamente, i professori ci hanno fatto visitare l'interno della scuola, già da fuori si notava la grandezza e l'imponenza della scuola ma da dentro ci si perdeva. l'inifinità di aule e la loro grandezza, davano un completo senso di vuoto e perso... mi davano una strana impressione. non che fossero brutte, certo, solo che mi davano la sensazione di 'brutto presentimento'. ignorando gli strani brividi che mi percorrevano la schiena, sono entrata di aula in aula assieme agli altri ragazzi e ragazze, che probabilmente sarebero stati della mia classe. All'interno della scuola abbiamo visitato ogni tipo di aula: d'arte, di musica, la palestra, l'aula di tecnica, quella di informatica e molte altre. abbiamo visitato tutte le classi che si estendevano sui tre piani di quell'istituto che all'esterno appariva, forse per quel suo colorito giallastro rosato, che mette allegria, molto rassicurante e confortante e che all'interno sembrava essere intriso di aria irrespirabile e incredibilmente cupa. usciti da quell'incubo, abbiamo visitato la parte più bella della scuola, la biblioteca... dalle condizioni sembrava abbandonata, ma l'edera che si arrampicava sulle pareti e il colorito dei palazzi dell'ottocento, gli davano un tocco veramente bello. Io personalmente adoro le cose antiche e vedendo quella biblioteca lì, di fronte a me, mi si sono spalancati gli occhi . 
***

tornati in classe, il primo professore, ovvero quello di italiano, ha fatto l'appello e ho contato circa venti persone tra cui cinque maschi e quindici femmine. Le ragazze sembrano tutte piuttosto snob. Non so perchè ma a prima vista mi sembrano le solite tipe che se la tirano, forse solo perchè sono riuscite ad entrare in questa scuola. In effetti ci sarebbe da vantarsi, solo che io non lo faccio perchè credo di essere una graziata ad essere entrata, sono sempre andata bene a scuola, ma non mi pare giusto vantarmi.
Parlando dei ragazzi invece, mi sono parsi tutti abbastanza socievoli e divertenti, ma nessuno di poi così interesante. Uno si, mi è stato simpatico sin dalprimo giorno... Ikuto... non ricordo. 'Mannaggia a me. Perchè ho la memoria peggio di un pesciolino rosso?' Ikuto  Ucirou mi pare. Vabbè, lui mi è stato simpatico sin dal primo giorno. Mi si è seduto vicino e mi ha parlato. è divertente e carino, spero ceh diventi il mio migliore amico.
Della classe, l'unica che già conoscevo è Sakura-chan, lei è mia amica dalle... non so da quanto, è così tanto che non lo ricordo, siamo praticamente nate assieme. Lei è una ragazza schietta e sincera. Sakura non riesce a tenersi qualcosa nella mente, tantomeno se è qualche nota negativa, si incavola sempre con me perchè non trovo un fidanzato. Sakura dice che sono carina e a quest'ora dovrei aver avuto già  una quarantina di fidanzati... perciò oggi, si è seduta e mi ha detto a quattr'occhi: <> e io come sempre le ho sorriso e annuito, sperando in cuor mio che quello che aveva appena detto si sarebbe avverato presto.
  
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