'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 
 
 
25 Maggio
 
Mancano cinque giorni. Cinque maledettissimi giorni all’anniversario della sua morte. E Francis in questi giorni è intrattabile. A casa non ci torna quasi più, sta sempre in giro, per distrarsi. Oggi è andato a trovare Antonio, quel pazzo spagnolo del suo vicino di casa. Hanno parlato, hanno riso, hanno bevuto qualche bicchiere di sangria. Hanno preso in giro Gilbert, che di sicuro in quel momento è a casa con un sacchetto di ghiaccio in testa, o peggio, ancora svenuto da qualche parte, dopo l’incontro con la padella di una certa ungherese; Francis ha poi chiesto allo spagnolo se finalmente è riuscito a conquistare quel simpaticone di Lovino, e lui, ovviamente, gli ha risposto di no. Ognuno con i propri problemi di cuore, ma dei suoi, Francis  non ne ha parlato con Spagna, anche se l’iberico sa. E infatti arriva la fatidica domanda, il fatidico argomento che Francia cerca di evitare da giorni:
<< Tra poco è il 30, vero? Non è-? >>
Ma Antonio si blocca, ha sbagliato, l’ha capito troppo tardi. Il francese si è alzato, il sorriso svanito, gli occhi lucidi. Si alza, si volta, e se ne va, lasciando lo spagnolo a bocca aperta e un bicchiere di sangria mezzo vuoto.
 
30 Maggio
 
Finalmente è arrivato. Il giorno dell’anno che odia di più, in cui il suo risentimento verso Inghilterra si fa quasi insopportabile. Non deve azzardarsi a venire a casa sua, quel sopraciglione, non oggi. Ma ovviamente è chiedere troppo.
Appena sente il campanello, Francia sa già chi si troverà davanti, ma nonostante tutto apre e sorride all’inglese.
 << Arthur. Che piacevole sorpresa. Cosa ti porta qui? >>
Come se non fosse ovvio. Arthur Kirkland sa che Giovanna d’Arco fu il più grande amore di Francis Bonnefoy, e ogni anno non manca di ricordargli la sua morte. Anche ora, di sicuro, è venuto ad aumentare il suo supplizio.
<< Passavo casualmente di qui. Tutto a posto, rana? Ti vedo giù. Non sarà forse… per lei? >>
Inghilterra ha un sorriso trionfante sulle labbra, mentre si appoggia allo stipite della porta e osserva la reazione del francese.
<< Anglaterre, ancora questa storia, ormai l’ho superata. Ma non è che per caso… Sei geloso? >>
E ovviamente ci voleva una battutina. Accompagnata dalla solita risata maliziosa di Francis, quella che chiude sempre la bocca all’inglese. Funziona anche ora, Arthur gli rivolge un’occhiata acida, uno sbuffo stizzito e se ne va. Anche quest’anno è passato. È riuscito a non crollare davanti all’assassino di Giovanna, ora sarà un pochino più facile andare avanti. Fino all’anno dopo, ma a quello ci penserà.
Ma intanto che osserva la figura dell’inglese allontanarsi da casa sua, un senso di vuoto lo pervade, un freddo glaciale che lo gela sul posto, e all’improvviso scoppia a piangere. Si lascia cadere a terra, singhiozzante, mentre una leggera pioggerella lava via le lacrime che gli rigano le guance e che sembra portar via anche il dolore. Appena finisce di perdersi nei ricordi, Francia rientra in casa. Si dà dello sciocco, del pazzo innamorato, ma non ne può fare a meno. Come non può fare a meno di sfiorare il giglio solitario che tiene sul comodino, sussurrando codeste parole:
<< Jet'aimerai pour l’éternité, Jeanne. >>
 
 
Salve!
Questa coppia mi è sempre piaciuta molto, così ho deciso di scriverci una breve fan fiction. Spero possa essere di vostro gradimento xD
Avviso che non studio, né ho mai studiato, francese, quindi l’ultima frase l’ho presa dal caro Google Traduttore xD
Quindi se è sbagliata, fatemelo sapere, così che la potrò correggere :D
Detto questo, mi eclisso!
Baci,
_Amaranth <3