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Autore: musa07    12/05/2013    5 recensioni
" Kyoya si stava interrogando sull’inspiegabile fatto del perché ogni volta finisse così. Del perché ogni volta lui, Hibari Kyoya, permettesse finisse così ..."
Ciaossu e ben ritrovati^^. Anche alla Scuola Namimori capiterà di far qualche gita scolastica ogni tanto, no? E quale potrà mai essere il divertimento preferito del terribile Presidente del Comitato Disciplinare? Yes, of course: seminare il panico e il terrore tra i poveri studenti. Peccato solo che Kyoya dovrà fare i conti con un’incognita esplosiva che risponde al nome di Dino Cavallone.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaossu e ben ritrovati^^. Anche alla Scuola Namimori capiterà di far qualche gita scolastica ogni tanto, no? E quale potrà mai essere il divertimento preferito del terribile Presidente del Comitato Disciplinare? Yes, of course: seminare il panico e il terrore tra i poveri studenti. Peccato solo che Kyoya dovrà fare i conti con un’incognita esplosiva che risponde al nome di Dino Cavallone.


 
“ Tutti in Gita!”



 
Kyoya si stava interrogando sull’inspiegabile fatto del perché ogni volta finisse così. Del perché ogni volta lui, Hibari Kyoya, permettesse finisse così.
Seduto ai piedi del letto, furente e frustato ma anche meravigliosamente appagato – ma questo non l’avrebbe ammesso mai neanche sotto tortura! – fissava il Biondino più molesto e irritante dell’intero Universo godersi il suo meritato riposo dormendo pancia sotto, il mento appoggiato sull’incavo del braccio, il solito esasperante mezzo sorriso a ornargli le labbra anche nel momento dell’abbandono del sonno, le lenzuola pigramente gettate sul quel corpo a dir poco perfetto che ne ricoprivano solo in parte la nudità. I muscoli delle spalle, delle braccia e della schiena erano affusolati e ben torniti nonostante Dino non facesse alcun tipo di sport – perché oltretutto era anche indolentemente pigro.
Che il giovane boss italiano avesse ancora salva la vita in quel momento, dipendeva dal fatto che Kyoya, per un suo particolare codice etico, non attaccava mai qualcuno mentre si trovava inerme e senza difese, ma forse, per quel pedante e molesto erbivoro avrebbe anche potuto fare uno strappo alla regola.
Non riusciva ancora a credere quando, due ore prima, mentre era intento a leggere seduto sul letto di quella che era la stanza che gli era stata assegnata, o meglio: che in qualità di Presidente del Comitato disciplinare si era auto-assegnata lui stesso, si era visto apparire sul davanzale della finestra un sorridente Dino Cavallone che gli batteva sul vetro per farsi aprire.
- E tu che cosa ci fai qui?! – lo aveva apostrofato dopo aver aperto il vetro.
E che risposta avrebbe potuto dargli quell’idiota? Qualcosa di sensato e logico? No, ovviamente! Ma questo già se l’aspettava ancora prima che l’altro, sempre sorridendo, gli rispondesse un ammiccante quanto irritante: - E’ passato tanto di quel tempo dall’ultima volta che sono andato in gita scolastica col liceo. –
- Buon per te! – aveva sibilato lui tra i denti, richiudendo la finestra sul naso dell’altro con la solita “delicatezza”.
Se c’era una cosa che stranamente, dove lo stranamente è ironico, Hibari non sopportava erano le gite scolastiche. Tutto quell’ammasso di deficienti che ne se andavano in giro schiamazzanti e urlanti … Unica nota positiva: poteva seminare il panico andando in giro per i corridoi e far irruzione nelle stanze a terrorizzare gli studenti rei di far troppo casino, ovviamente secondo quelli che erano i suoi standard. Questa cosa lo divertiva un mondo! E per colpa di quell’inetto - alla fine esasperato dai lamenti di Dino che continuava a piagnucolare fuori dalla finestra e prima che finisse abbasso dando prova della sua solita incapacità, gli aveva aperto e fatto entrare -, aveva ritardato di ben due ore quel suo sfiziosissimo passatempo.
- Ohi Cavallone: sveglia. – lo ridestò, dandogli una tonfata giù per la testa.
- Mmm … - si lamentò dolcemente Dino massaggiandosi la nuca e spostando lo sguardo di lato, all’origine di quel traumatico risveglio. – Mmm … Kyoya … - biascicò scostandosi dal viso un ciuffo ribelle di biondi capelli e fissandolo, ancora adorabilmente assonnato. E nulla poté Hibari al rimestamento che sentì partire d’istinto dentro di sé a quella visione ormai così famigliare. Ma con un grosso inspiro, mascherato da grugnito, si impose l’autocontrollo.
- Vado a far la ronda. – lo informò mentre si alzava dal letto finendo di abbottonarsi la camicia.
- Sii buono. – gli raccomandò il biondo guardandolo attraverso lo specchio e lo sguardo minaccioso che il suo compagno gli rimandò, sempre incrociandone gli occhi attraverso la superficie riflettente, costrinse Dino a spiegare divertito.
- Non fingere di non vedere la trave che è nel tuo occhio. – gli disse il biondo divertito e ammiccante, lanciandogli uno sguardo sornione ben sapendo di irritarlo fuori dalle maniere. Ma Kyoya, che era uno stoico per natura, si voltò verso di lui incrociando le braccia al petto e limitandosi a inarcare un sopracciglio.
- E questa citazione biblica? – lo interrogò con tono di voce atono. E fu il turno del giovane Cavallone di divertirsi a prenderlo un po’ in giro.
- Non puoi punire gli altri per qualcosa che stavi facendo tu stesso neanche mezzora prima. – gli mormorò divertito e beccandosi uno di quei mezzi sorrisetti sghembi di Kyoya in grado di terrorizzare chiunque – ma non lui – perché non promettevano mai niente di buono.
- Questo è successo solo ed esclusivamente per colpa tua. Ah, a tal proposito … - ci tenne a precisare il ragazzo dallo sguardo di ghiaccio mentre s’infilava al braccio la fascia del Comitato Disciplinare. - … quando torno, ricordami che devo punirti per bene. –
- Ohh, Kyoya: torna presto allora! – si galvanizzò Dino sollevando il busto dal letto, divertito dato che non prendeva mai sul serio le minacce del suo compagno e giustamente poi visto come andava sempre a finire.
- Era una minaccia vera, deficiente. – s’inalberò Hibari uscendo dalla stanza.
Sarebbe diventata una condanna a morte definitiva per il biondo, se Kyoya avesse anche solo minimamente sospettato che la cosa che il giovane boss fece immediatamente dopo che lui fu uscito, fu di comporre velocemente il numero del cellulare di Takeshi per avvisare lui e Hayato che il temibile Presidente del Comitato Disciplinare aveva iniziato la sua famigerata ronda in giro per le stanze dell’albergo alla ricerca di qualcuno da mordere a morte.
 

FINE^^
 


Clau: Qua oramai procedo a due-due: una volta tocca una fic sulla 8059, una volta sulla D18^^.One-shotina scritta di getto dopo una cena tra amici, passata a chiacchierare. E infatti sono le tre di notte. Il che vuol dire che stavolta, più di ogni altra volta, probabile alta percentuale di orrori grammaticali. Dedicata a tutti voi che mi seguite sempre con pazienza infinita in questi miei vaneggi. Baci baci e grazie
   
 
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