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Autore: CaskettAlways    12/05/2013    1 recensioni
Abbiamo deciso di creare una fan fiction sulla season finale della quinta stagione. Questa storia è dedicata a tutti i fans di Castle e dei Caskett!!! Ci teniamo a precisare che, ciò che abbiamo scritto, non corrisponde a niente di ciò che vedremo Lunedì, drante la diretta in America della season finale. Speriamo solo che vi piaccia e se volete, lasciate un commento. Grazie infinite a tutti
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Season Finale_Castle 5x24 "Un piatto che va servito freddo."
 
Da Un'idea Di Rory (Admin della FanPage su Facebook "-Caskett-Always-" ) e DalRo (admin del Blog "AppleTechMania")
 
Fan Fiction scritta da:
Rory/ DalRo/ SciokkyHuddy (FanCastle e realizzatrice del video-omaggio sul 100° Episodio di Castle)
Revisione: Dia (Subber per Subsfactory.it  / FanPage di "Castle su SubsFactory" su Facebook)
 
_realizzato da Aprile a Maggio 2013_
un ringraziamento particolare a tutti quelli coinvolti nel progetto, che, dopo parecchie
notti insonni, chiacchierando virtualmente di Castle e Varie su Skype,
hanno scritto una storia su come immaginavano
potesse essere il finale della 5° stagione di Castle.
Dedicato a voi Fans Caskett, nella speranza che vi piaccia e che vi appassioni
come ha appassionato noi scriverlo. Abbiamo messo tanto cuore e Anima in questo progetto. Always!!!
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Capitolo 1_Le Mattine Senza Di Te
 
Un litigio, quanto può far male un litigio? Un giorno di lunga assenza, un giorno di lontananza. Lui le aveva chiesto di ufficializzare tutto ciò che rappresentano l’uno per l’altra, di formare una vera famiglia, di rendere tutto più vero, ma lei…
 
Il sole stava sorgendo su New York, la gente iniziava a percorrere quelle strade che, anche di notte, non dormivano mai. La luce filtrava dalle finestre e Kate Beckett continuava a  girarsi e rigirarsi nel letto senza trovare pace. Una notte in bianco, una notte in preda ai suoi pensieri che continuavano a rimbombarle nel cervello, una notte senza di lui. Guardava fisso il lato vuoto del suo letto e il freddo le attanagliava il cuore, quel calore che, dopo tanto tempo, la stava avvolgendo, si stava raffreddando.
Prese il cellulare  e guardò che ore fossero: “ore 6:40”. Nessun messaggio, nessuna chiamata, nessuna notizia di lui. Erano stati giorni duri per il loro rapporto e le migliaia di domande che aveva in testa non le lasciavano il tempo di pensare a nulla, se non ad un'unica e semplice questione:  "Era pronta veramente?!"
 
Se lo domandava da un giorno esatto, da quando lui, Richard Castle, le aveva chiesto di fare quel passo in più che gli avrebbe permesso di vivere al meglio la loro storia, di portarla al livello successivo. Lei, senza una ragione logica, gli aveva risposto che non era ancora il momento. Lui le fece notare che la loro storia non stava facendo passi avanti, ma, piuttosto, si stava stagnando, come se fosse sospesa in un limbo. Castle, che era pronto a tutto per lei, con le sue paure lei fece ritrarre in lui tutti quei buoni propositi, tutta quella determinazione.
Ora si trovava da sola in camera, ma pronta e determinata come non mai a riaverlo con lei. Ma come si fa a tornare indietro quando il tempo ti è sfuggito dalle mani?
 
 
Quella mattina..
 
Era tutto molto triste quella mattina al distretto dopo gli avvenimenti dei giorni scorsi, come l’aver fermato un attacco drone sugli Stati Uniti ed Espo che era rimasto a casa a riposo perché ferito da uno scontro con dei militari mentre si occupava del caso di Karl.
Castle era poco presente e nell'aria si respirava una tale malinconia da buttare per terra pure una mosca. Solo Ryan cercava di far sorridere Beckett con qualche battutina su dei casi più leggeri, ma nulla da fare: Beckett era triste, si stava rendendo conto che rischiava di perdere Castle, perché non era più sicura di come stesse proseguendo il loro rapporto. Anche la storia del miliardario aveva peggiorato la situazione, ed ora a Kate non rimaneva altro che riflettere, come Rick, su come far funzionare il loro rapporto. In mente aveva sempre le parole che Meredith gli aveva detto tempo prima, sul perché il matrimonio fra lei e Rick era naufragato: lui non si apriva abbastanza, mentre di Kate sapeva tutto e, anche se Castle gli aveva proposto di ufficializzare il loro rapporto, Kate aveva rifiutato, perché non era ancora pronta.
"Ehi, Beckett, che succede?" esclamò Ryan.
"Uh…nulla, Ryan, proprio… nulla" disse come se nessuno non si fosse reso conto di quanto stesse male.
"Non me la racconti giusta, Kate… so che stai soffrendo per Castle e per il vostro rapporto, ma non devi abbatterti così. Vedrai che le cose si sistemeranno prima o poi! Voi vi amate e non è detto che dovrete per forza vedervi solo qui. Avete una vita davanti. Anche io e Jenny ci vediamo solo la sera quando torno a casa e, a volte, lo sai come vanno le cose qui, non ci vediamo per niente. Queste cose, ormai, le abbiamo superate. Certo, all'inizio è tutto difficile, ma poi le cose si aggiustano. Poi col bambino in arrivo diventerà tutto sempre più bello, ma sarà anche molto difficile far combaciare vita privata e lavoro. Secondo me, tu e Castle, dovreste parlarvi e chiarirvi apertamente esprimendo reciprocamente tutte le vostre paure e le vostre indecisioni. Non lo dico tanto per dire, io ne sono un fulgido esempio. Dopo tutto quello che con Jenny abbiamo dato e sofferto per far funzionare il nostro rapporto, siamo riusciti a risolvere tutte le divergenze e penso che sia quello che dovrete fare anche voi.”
Kate fece un sorriso appena accennato e disse:
"Lo so, Ryan. Ma è complicato, io e Rick siamo ad un punto morto e far risorgere quel punto non è facile. Lui non riesce ad aprirsi e io ho appena iniziato a farlo, ma non sono brava in queste cose, la vedo molto difficile. Questo soprattutto dopo aver rifiutato di portare il nostro rapporto alla luce del sole."
"Lo so, Kate, che con lui le cose non sono mai state semplici.” Ryan fece un sorriso e Kate ricambiò. “Ma se non iniziate ad aprirvi parlando seriamente di quello che volete per voi, non andrete da nessuna parte. Dovete impegnarvi veramente per far sì che le cose vadano come dovrebbero andare.
Bene, Kate. Dovrebbero andare bene."
"Sai...” esclamò Kate “a volte penso che farei meglio a lasciare il distintivo, così Rick potrà capire come sono realmente, potrà capire che dietro quella corazza da poliziotto c'è una vera donna, una donna che lo ama per quello che è.”
"Non penso proprio, Beckett” ribatté Ryan. “Castle ti ha amata fin da subito per quello che sei. Il problema è che non riuscite ad andare avanti semplicemente perché non riesci a far capire a Castle che sei pronta ad accettarlo in qualunque modo, e questo vale anche per lui con te. Amare significa aprirsi pienamente e accettare ogni singolo lato della persona amata, anche la più negativa, ed aiutarsi a vicenda nei momenti più bui. Dovreste far emergere ciò che vi ha unito, ciò che vi ha fatti innamorare, in modo che il rapporto funzioni di nuovo. Esperienza personale, fidati!"
Kate sorrise alle sue parole: “Grazie, Ryan. Mi hai fatto riflettere e credo che sia giunto il momento di fare questo passo avanti con Rick.” Kate si fermò un attimo a pensare. “L'ho chiamato per nome. Forse, ecco, dovrei farlo davanti a lui. Dovrei dirglielo, chiamarlo sempre per nome. Forse Rick si aprirebbe con me. Devo provarci, devo essere pronta  a fare questo passo.” Era convinta, ne era consapevole, voleva lui e Castle doveva saperlo. Si voltò verso l’amico e con un luccichio di determinazione nello sguardo disse: “Ryan, ho deciso, devo andare."
"Dove vai?" chiese Ryan “Se la Gates non ti trova…"
"Dille che sto seguendo una pista sul caso Foxi, Inventati una scusa. Mi dispiace, ma devo farlo ora. Ora o mai più” esclamò Beckett con enfasi, dirigendosi poi velocemente verso l'ascensore.
"Ok..." disse Ryan con un certo sgomento. Appena la vide prendere l’ascensore, un sorriso gli illuminò il viso. Quel sorriso poteva significare solo una cosa. Il suo discorso aveva dato i suoi frutti.
 
 
Capitolo 2_L'Appartamento DI Castle
 
Kate era quasi arrivata a casa di Castle. Sapeva che l’avrebbe trovato lì, nonostante quello che era successo.  Quando arrivò al suo pianerottolo, vide la porta semi aperta, avanzò lentamente all’interno dell’appartamento, tutto era messo sotto sopra. Sedie, tavolo, argenteria, televisione, divano, libri. Tutto era per terra. Rimase pietrificata davanti a questa scena. Si guardò intorno, iniziò a chiamare Rick insistentemente, guardando in ogni angolo della casa ogni passo che faceva l’angoscia le attanagliava lo stomaco, si fece strada nell’ufficio anch’esso sottosopra. Quando entrò nell’ultima stanza, la camera da letto, si rese conto che non era solo una sua paura, quella paura che tanto la terrorizzava. Castle non c’era. Questa era la realtà.
Mentre si trovava ancora in camera, dopo essersi ripresa dallo shock di quegli attimi, chiamò immediatamente Ryan al distretto.
“Ehi, Beckett, è successo qualcosa?” chiese non sentendola parlare.
Kate prese fiato e rispose “Castle..”. Improvvisamente si bloccò, non riuscendo a dire niente, non riuscendo neanche a pensare. Ryan preoccupato domandò “Beckett, cosa sta succedendo? Cosa è successo a  Castle?”
Sentendo queste parole, le guance di Kate si inondarono di lacrime e, con una voce fievole, riuscì a dire solo “è scomparso.”
 
Nel frattempo, in un posto imprecisato…
 
La stanza era buia, non si vedeva niente, neanche l’ombra di qualcuno, ma lì qualcuno c’era. Ad un tratto, Castle, ripresosi dalla botta in testa inferta da qualcuno, sentì un rumore provenire da una stanza sul retro. Era imbavagliato e aveva le mani e i piedi legati alla sedia. Non poteva muoversi, ma era abbastanza intelligente da capire cosa stava succedendo. Era stato rapito. Continuava a dimenarsi sulla sedia cercando di liberarsi, ma ogni tentativo era vano. Improvvisamente, la luce si accese, illuminando il suo  volto e quello dei due uomini entrati nella stanza. Una cantina. Si capiva dai bottiglioni di olio e di vino intorno ai muri e dai numerosi scaffali affissi alle pareti, che sostenevano cianfrusaglie di ogni tipo. Castle era proprio lì, in mezzo a quella cantina. Un uomo con il passamontagna gli si avvicina e gli toglie la pezza di stoffa che non gli permetteva di parlare. Appena il bavaglio fu tolto, Castle gli chiese “Chi siete? Dove sono? Cosa volete da me? Lasciatemi andare.” L’uomo, che era rimasto a distanza da Castle, disse seccato “Troppe domande signor Castle, troppe.” Fece un cenno al suo collega, che gli mise nuovamente il bavaglio e poi disse “Torneremo quando il nostro amico si sarà calmato.”
Uscirono dalla stanza spegnendo la luce. Castle era di nuovo solo. Impotente di fronte a quello che stava succedendo, ma con un unico pensiero nella testa: La sua famiglia? Come stava la sua famiglia? E Kate? Come stava lei?
 
Intanto, al distretto…
 
Beckett si corse subito dalla Gates per raccontargli cos’era successo e, appena finito, la Gates rispose:"Detective Beckett, lo so che lei è agitata per il signor Castle, ma non possiamo infrangere la legge per trovarlo. Dobbiamo restare calmi e avere pazienza. È importante sfruttare le informazioni che abbiamo, anche se in questo momento non abbiamo niente in mano, ma qualcosa troveremo con la dovuta tempistica e ragionevolezza. Non creda che io non sia preoccupata, detective, ma se ci facciamo prendere dallo sconforto, non andremo da nessuna parte."
"Signore, lo so. Lo so. Lei ha ragione, ma io.. ecco,
non posso stare ferma senza sapere più di così, perché mentre noi stiamo qui a cercare, lui è in pericolo, chissà dove, e se gli succede qualcosa io… giuro che…"
Kate, non riuscendo a trattenersi, cominciò a piangere tenendosi la mano sul viso, come per trattenere le lacrime.
"Si calmi, Beckett. Su, si calmi, la prego. Faremo qualsiasi cosa per trovarlo, qualsiasi! Glielo lo prometto. Ora, però, lei deve calmarsi e restare concentrata. E’ troppo coinvolta. Lo so quanto lo ama, lo so."
"Non so cosa dirle signore, non lo so proprio. Io, io…" Kate riprese a piangere e la Gates fece un sorriso, rincuorandola e stringendola a sé.
“Calma, calma! Senta, non dovrei fare queste effusioni davanti a colleghi, ma le ripeto che io sono con lei. Ho sempre ammirato la sua lealtà nei confronti di tutti e la sua determinazione sul lavoro. A parte qualche eccezione, noi due sappiamo a cosa mi riferisco.”
Beckett sorrise e disse: "La ringrazio di cuore, signore, veramente. Anch'io all'inizio pensavo che lei fosse un altro tipo di persona, ma col tempo ho incominciato a considerarla diversamente. Ha ragione quando sostiene che Rick..” un nodo in gola le impedì di continuare. “Castle non si comporta in modo professionale qui dentro, ma io non posso fare a meno di perdonarlo perché lo amo. Sì, lo amo e ho bisogno di ritrovarlo. Devo trovarlo, a tutti i costi!”
"Ok, detective, bene. E ora al lavoro, forza!” esclamò la Gates, dando una bella pacca sulle spalle di Kate.
“Dai, lo troveremo e arresteremo chiunque lo abbia preso. Salveremo Rick. Si, Kate, lo dica pure. Salveremo Rick. Forza, andiamo!"
Beckett sorrise e, anche un po’ costernata, allo stesso tempo felice per ciò che era appena accaduto lì dentro. Qualcosa dentro di lei si stava muovendo, si sentiva a un passo dal ritrovare quella felicità di cui aveva sempre avuto bisogno e al quale nessuno dovrebbe rinunciare per nulla al mondo.
 
Il giorno dopo, all’interno della cantina..
 
Castle rimase tutta la notte dentro quella cantina, da solo, senza mangiare e dormire. Era stremato. Le borse sotto gli occhi lo dimostravano. Si sentiva spaesato e intontito. Era un giorno che non vedeva la luce del sole e già gli mancava. Così iniziò a pensare alle cose più belle che avrebbe potuto fare in quel momento, alle cose che si stava perdendo. Rivedere la luce del sole era una di quelle. Ad un tratto si accese la luce ed entrarono i due uomini, sempre gli stessi.
“Allora, vediamo se il nostro scrittore preferito ha capito.”
Lo stesso tizio, alto almeno un 1.70, snello e con tatuato sul collo uno scorpione, si avvicinò a Castle per togliergli il bavaglio. Questa volta Castle rimase zitto. Sapeva che non gli conveniva parlare, altrimenti sarebbe rimasto lì, nelle stesse condizione della notte precedente.
“Oh bene, a quanto pare ha capito. Noi due dobbiamo fare un bel discorsetto.. Ah, ma non mi sono presentato! Sono proprio un maleducato. Scusa.” Si avvicina a lui e gli allunga la mano pur sapendo che le sue sono legate. “Ops, piccola gaffe, ma rimediamo subito.”
Fa un cenno con il capo al suo amico che gli libera le mani, ma prima che Castle possa difendersi, l’amico ha già puntato la pistola alla tempia.
“Ah, ah. Non si fa. Ma come? Io ti libero e tu mi vuoi colpire alle spalle. Non sei un gentiluomo. Visto che dovremo convivere per un po’, passerò sopra questo tuo colpo di testa. Quindi, piacere, Sergei.”
Castle allungò la mano e disse, con un sorriso sarcastico sulle labbra “non credo che abbiate bisogno di presentazioni. Suppongo che voi sappiate già chi sono io. La vera domanda è chi siete voi. A proposito, bel nome Sergei. Sentendolo mi viene in mente Mulan. Non sarà mica un suo parente?” Sergei, nonostante rimase stupito dalla sua pungente ironia, non batté ciglio.
“Oh oh, il nostro amico è di buon umore oggi. Potremmo lasciarlo qui ancora per una notte. Che ne dici, Sinagi?” Il collega annuì, e Castle appena sentì queste parole disse “No, no. D’accordo. Starò zitto, anche se mi piacerebbe sapere cosa volete da me.” Evitò di fare altre domande, anche se ne aveva così tante da poterci scrivere un libro.
“Curioso il nostro amico, ma credo sia giusto. Vogliamo solo una cosa da te. Vogliamo sapere dov’è tuo padre. Non credo sia difficile per te, no?” Castle rise divertito alle sue parole “Ma stai scherzando? Io so ben poco di mio padre e di certo non viene a dirmi dove si trova. Dovresti saperlo, no?” disse Castle con una punta di ironia.
“Va bene, ti va di scherzare oggi. Sarà divertente. Sai, anche ai miei uomini piace giocare, ma loro barano, usano mezzi pesanti per vincere.”
Entrano dalla porta due uomini muscolosi, alti e grossi quasi il triplo di Castle, con in mano una mazza da baseball.
“Tornerò quando avrai qualche informazione per me. Spero che vi divertiate insieme. Buona notte” sorrise, mentre esce dalla porta insieme a Sinagi, lasciandolo solo con i due uomini.
Sapeva cosa stava per accadere, ma confidava in Kate e sapeva che avrebbe solo dovuto resistere un po’, ma lei lo avrebbe salvato. Ne era sicuro. Proprio nell’istante in cui stava pensando a Kate, gli arrivò sul viso un pugno che lo fece sanguinare “Porc..”. Improvvisamente i due uomini spensero la luce e…
 
 
Capitolo 3_Una decisione sorprendente
 
Le indagini proseguirono nei giorni successivi con ritmo incalzante e senza alcuna sosta.
Beckett non mangiava quasi più e non si riposava da almeno 3 giorni. In realtà, sembrava già passata un'eternità, tanto che non riusciva a distinguere più il giorno dalla notte.
"Ehi, Beckett, dovresti riposarti un po'. Sono giorni che sei qui e non alzi lo sguardo nemmeno per un'istante" disse Ryan, poggiandole la mano sulla spalla.
"Non posso, Ryan, non adesso. Non posso fermarmi" esitò un attimo e poi riprese a parlare.
"Se mi fermo ora, non avrò più pace. Se gli succedesse qualcosa e non riuscissi a tr…" esitò di nuovo, ma questa volta rimase in silenzio.
"No, Beckett" disse Ryan. "Non puoi crollare tu ed annullare tutto, altrimenti come continuiamo le indagini? Lo troveremo fidati.”
Kate fissò Ryan con un mezzo sorriso, e disse "Grazie, Ryan. Se non ci foste voi, non saprei che cosa fare. Grazie di nuovo. Sai com'è… non gli ho neanche detto tutto quello che provo per lui. Sai, stava incominciando ad aprirsi ultimamente, e stavamo per fare quel salto di qualità che ci serviva. Lo stavamo per fare."
Rimase in silenzio un attimo e poi disse: "Dannazione. Sono costretta ad utilizzare quella carta che non avrei mai voluto usare, mai nella mia vita."
"Cosa?" chiese Ryan, senza immaginare minimamente a cosa stesse pensando Beckett, e lei rispose: "William Bracken."
"Il senatore Bracken? sul  serio, Beckett?" chiese, Ryan, stupito e incredulo.
"Sul serio. Non ho altra scelta. Questa è l'ultima carta che mi rimane da giocare, non ne ho altre. Abbiamo battuto tutte le piste. Non abbiamo niente sulla vita di Castle, o, almeno, non abbiamo elementi sufficienti per continuare. Sai, quando quella volta l'ho accompagnato fuori dal distretto, mi ha ringraziato per avergli salvato la vita e ha detto che se avessi avuto bisogno di lui sarebbe stato disponibile a darmi una mano. Al momento ho rifiutato, ma adesso..” Beckett pensò un attimo tra sé e sé e poi disse:
"Adesso chiederò un appuntamento al suo segretario, così da potergli parlare. Lo so che non è facile visto quello che lui rappresenta per me, ma non ho altra scelta."
“Ok" disse Ryan. "Se è quello che senti di dover fare, allora fallo. Procedi pure, ma c’è un problema. Come lo dirai alla Gates?"
"Le dirò la verità. Il fatto che se mi fosse servita una mano, in futuro, lui avrebbe contraccambiato."
"Sì” rispose Ryan di nuovo. "Ma come può aiutarti dire questo alla Gates? Non puoi dirle la verità. Non puoi dirle che Bracken è un criminale e che ha ucciso molte persone per arrivare fin lì e si è servito dei ricatti. Non puoi nasconderle tutto. Anche perché, come potrebbe aiutarti a trovare dei criminali professionisti se non fa parte di quel girone? Perché di questo si parla. Visto che non abbiamo trovato indizi che riconducessero a loro, devono essere professionisti. La Gates potrebbe anche chiederti in che modo sei coinvolta nella questione, e quindi dovrai raccontarle la storia di tua madre. Sei pronta per tutto questo?”
Beckett esitò un attimo e poi rispose "Non mi importa, Ryan. Qualcosa la devo pur fare, non posso rimanere con le mani in mano. Devo agire, devo rischiare. Quindi, ne parlerò prima col diretto interessato e, in seguito, troveremo una soluzione, sempre che nel frattempo non ci abbia ripensato. Magari sarà lui a raccontare alla Gates un'altra bugia, oramai lui un maestro in questo, il maestro delle menzogne e dell'inganno."
Beckett fece un sospiro tirato e poi ribatté "Vado. Torno tra pochissimo, tu coprimi."
"Dove Kate? Non starai pensando di andare proprio a casa del senatore?" Ryan rimase in silenzio con uno sguardo stupito e subito dopo scosse la testa. Continuò dicendo: "Non lo starai pensando davvero, no?"
"Purtroppo sì, Ryan. Adesso chiamo il campidoglio e controllo se Bracken è in ufficio, così mi regolo se andare a casa sua o meno. Così potrò anche vedere la sua villa e conoscere la moglie. Potrò assaporare la mia sconfitta quando lui farà quel sorriso compiaciuto. E soprattutto, so che non si sorprenderà di vedermi lì. Probabilmente dirà che non si aspettava che io chiedessi il suo aiuto. Tipico.
Ok, meglio se telefono per strada, in macchina, così la chiamata non partirà dal distretto. Ti farò sapere com'è andata e, mi raccomando, restiamo in contatto."
"Va bene, Beckett" rispose, Ryan annuendo.
Kate, intanto, si stava allontanando verso l’ascensore per uscire dal distretto.
 
 
Capitolo 4_L'incontro
 
“Salve, sono il detective Kate Beckett del 12° Distretto, vorrei parlare col Senatore William Bracken, è urgente.”
Un attimo, resti in linea.”
“Ok” rispose mordendosi un labbro.
Detective Beckett! Qual buon vento la spinge a chiamarmi?” Sentì nella sua voce un pizzico di scherno.
“Vento di disperazione, Senatore, non di guerra!” disse Kate con tono serio.
Ok, parli pure che io la ascolto!”
Non al telefono, signore: dove possiamo incontrarci?” domandò con agitazione.
Venga a casa mia detective, così ne parliamo più liberamente. Io adesso sono occupato con alcune riunioni per discutere di alcune proposte di leggi. Ci sentiamo. Verso le 20.00 per lei va bene?”
Me lo farò andare bene” affermò Beckett con aria tesa. “E comunque grazie, senatore.”
 
PIU' TARDI ALLA VILLA DEL SENATORE BRACKEN…
 
Si accomodi, Detective, prego” disse indicando gentilmente il divano.
“Grazie senatore, si sieda anche lei.”
Il senatore annuì, con aria seria, e si sedette sulla poltrona che dava sul salone.
“Ok detective, inizi a parlare.”
Sarò breve, Senatore. Da 3 giorni, purtroppo, hanno sequestrato il mio partner, lo scrittore Richard Castle, e non riusciamo più a trovarlo. Abbiamo battuto tutte le piste, sia quelle della criminalità locale che non. Siamo ad un punto morto e, quindi abbiamo dedotto che si tratti di professionisti, altrimenti non si spiegherebbe.”
Quindi, vediamo se ho capito un po’, signorina Beckett. Lei mi sta chiedendo aiuto per liberare il suo partner, giusto?” chiese con aria interrogativa.
Non mi serve che lei mi rinfacci quello che mi ha detto l’ultima volta quando eravamo fuori dal distretto. Io le ho salvato la vita, e lei mi ha detto che avrebbe ricambiato se mi fosse servito qualche cosa in cambio.” Il senatore la interruppe.
Ferma, Beckett, ferma! Non le sto rinfacciando nulla e non la sto schernendo. Sto solo dicendo che ha già il mio appoggio e ho già provveduto a risolverle la questione con un paio di telefonate che mi son permesso di fare.”
Beckett rimase stupita dall'affermazione del senatore Bracken e, soprattutto, di come avesse già capito tutto, vista la sua risposta.
“Già sapeva, senatore? Come faceva a sapere? Chi l'ha informata?”
Il senatore rimase in silenzio. Silenzio che appesantiva l’aria nella stanza. Pochi secondi che sembravano essere diventati un'eternità.
Alla fine il senatore esclamò: “Mi erano arrivate delle voci sul fatto che lei stesse indagando sulla scomparsa di un suo collega e, visto che tengo sempre d'occhio la situazione, mi aspettavo che lei mi chiamasse, anche se ne è passato di tempo prima che si decidesse.”
Kate fece una breve pausa e poi rispose “Non è facile chiedere aiuto ad una persona che ha fatto del male alle persone a cui tengo più della mia stessa vita e, per giunta, lasciarla impunita, come io ho dovuto fare con lei. Le ho anche dovuto salvare la vita. Purtroppo, mio malgrado, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti in questo frangente e non posso permettermi di lasciar perdere solo per il mio orgoglio: ne va della vita del mio collega.”
Il Senatore esitò, ma poi disse “Ok detective. Le spiego tutto quello so in questo momento. Il suo partner è tenuto prigioniero da un gruppo di Commando altamente addestrato, che fa capo a Sergei Volkov, fratello di Gregor Volkov, un ex del KGB che rapì la figlia del suo partner, Castle. Ricorda?”
“Sì, certo che ricordo.”
“Bene, questo Sergei ha rapito il sigor Castle solo per vendetta e per riuscire a far uscire il padre allo scoperto. Se non ci riuscirà, avrà lo stesso la sua vendetta, perché suo padre ha ucciso suo fratello e, tanti anni fa, anche sua moglie. Ma questo già lo sa.
Allora, tramite un nostro conoscente, siamo risaliti a questa notizia.”
Quale notizia, signore? E posso sapere chi gliel’ha detta?” chiese Beckett con aria stupefatta e sospettosa.
“Il signor Jackson Hunt, ovvero il padre dello scrittore rapito, Castle.”
Kate impallidì e si appoggiò con la mano sulla poltrona su cui era seduta. Qualche istante dopo esclamò: “Jackson Hunt. Come diamine ha fatto a rintracciarlo?”
Le mie risorse sono illimitate, Detective. Questo dovrebbe saperlo oramai!” sorrise compiaciuto.
“Comunque, è stato lui a chiamarmi direttamente nel mio ufficio e a spiegarmi la situazione, così che io potessi riferirle già qualcosa.”
E perché ha aspettato tanto a dirmelo se già sapeva tutto? Da quanto poi? Da ieri? da oggi? Sempre troppo tempo!”
Da ieri, ma sapevo che prima o poi mi avrebbe contattato lei. Se non lo avesse fatto, avrei anche agito senza di lei. Ecco dove lo tengono prigioniero, vede? Proprio qui” disse indicandole il luogo su una mappa digitale.
“Vogliono ucciderlo? Cosa vogliono fargli?” chiese in tono allarmato.
Non vogliono ucciderlo. Come le ho già detto prima, vogliono soltanto avere in cambio suo padre, Hunt, anche se non è il suo vero nome, ma questo è facile intuirlo.”
“Lo so” rispose Beckett fissando il pavimento per pensare.
“Come dobbiamo procedere?”
 
Si vedono dei flashback in cui Beckett spiega  ai suoi uomini il tutto e, dopo aver detto alla Gates del coinvolgimento di Bracken e del padre di Castle, organizzano una Task Force composta di tutti i migliori agenti del distretto, con il supporto logistico dell'FBI.
 
Intanto, nella cantina..
 
Quella notte Castle perse i sensi dopo un paio di colpi ben assestati. Per fortuna, i due uomini di Sergei, sapendo che Castle gli sarebbe servito, si fermarono ed uscirono da quella stanza, dopo avergli legato nuovamente le mani e averlo imbavagliato.
Il giorno successivo, Castle non riusciva a parlare dal dolore. La sofferenza gli si leggeva in viso. Probabilmente aveva qualche frattura e un paio di costole rotte, ma il dolore lo sentiva solo ora.
Da lontano sentì la voce di Sergei e poco dopo la porta si aprì.
“Eccoci qui” disse accendendo la luce. “Uh, sei ridotto proprio male, ma chi è stato?”
Sembrava divertirsi nel veder soffrire gli altri, tanto che si avvicinò a Castle e gli prese la mascella così forte che egli non poté fa altro che urlare dal dolore. “Uhm, non pensavo facesse così male” sorrise togliendogli il bavaglio intorno alla bocca.
“Allora, ti sei divertito l’altra sera?”
Castle ricambiò il sorriso e disse “Non è stato molto divertente. I tuoi amici hanno barato davvero bene. A luce spenta non è leale, non credi?” Lo guarda negli occhi e poi si guarda intorno all’improvviso.
Era circondato dagli uomini di Sergei, ma non capiva da dove fossero entrati. “D’accordo, d’accordo. Non so dove sia mio padre. Non sono così stupido da farmi torturare senza alcun motivo.”
Sergei sorrise alle sue parole abbassando la testa al livello di quella di Castle. “Lo so. Lo so bene. Solo, mi piaceva l’idea di torturarti un po’. In fondo, l’unica cosa che voglio è tuo padre. So che ti segue sempre, quando può, ovviamente. Quindi, qual è l’esca migliore per inchiodarlo se non suo figlio? Castle, mi sorprendi. Uno scrittore che non ci arriva non è un grande scrittore” sorrise, sapendo di averlo punto nell’orgoglio, ma in quel momento a Castle non interessava. Voleva solo uscire di lì vivo.
“Già, a quanto pare non sono un bravo scrittore” disse piano piano, sforzandosi di parlare.
“Mi dispiace non poter rimanere a parlare con te, Castle, ma ho molte cose da preparare per la partenza. Qui non è più un posto sicuro” affermò Sergei dopo che Sinagi, avvicinandosi a loro, gli disse qualcosa all’orecchio.
Castle, vedendolo preoccupato, fece un sorriso sarcastico. “E dove volete portarmi? A Parigi? Non sono stupido. Ho capito chi siete, ma come non avete avuto mia figlia, non avrete neanche me. A quanto pare Beckett ti sta dando nuovamente del filo da torcere.”
Sentendo l’affermazione di Castle ribatté “Non è di lei che siamo preoccupati, noi non ci preoccupiamo di nessuno. Sono gli altri che dovrebbero stare attenti. Tu più di altri, perché se tuo padre non si fa vivo entro domani, tu sei un uomo morto.”
Non rispose alla domanda di Castle, perché lo volevano uccidere prima di partire.
Pronunciando l’ultima frase, Sergei uscì dalla cantina con tutti i suoi uomini a carico, ma questa volta la luce rimase accesa e Castle non era imbavagliato. Sapeva che urlare non sarebbe servito a niente, così cercò di trovare qualcosa di appuntito per riuscire a liberarsi. Insomma, aveva scritto romanzi e romanzi con queste dinamiche, ma in quella cantina non c’era niente che poteva aiutarlo. Poteva solo sperare in Kate.
 
 
 
 
Capitolo 5_il Salvataggio di Castle
 
Al distretto tornò in servizio Esposito, con gran stupore di Beckett.
Esposito, ma come diavolo…”
Non preoccuparti Beckett, sto meglio. I dottori dicono che posso rientrare in servizio. Mi dispiace che tu non mi abbia chiesto aiuto in un momento così difficile: Ryan mi ha spiegato tutto.”
Kate lo guardò e sorrise a Ryan. In seguito scosse la testa, essendo consapevole che quei tre erano una squadra, e che non l’avrebbero mai abbandonata.
 
Luogo dove tengono rinchiuso Castle: Esterno
 
“Ok, Ryan ed Esposito, con me! Capitano Gates, lei segua l'agente Karl e tutto il team della SWAP, entrando dall'altra parte dell'edificio. Noi andremo di fronte e cercheremo di attaccarli velocemente e silenziosamente. Non si ammettono errori” disse tutta d’un fiato.
“Lo so, signore, lei dovrebbe dirigere le operaz…”
La Gates la bloccò poggiandole la mano sul braccio.
“No detective, la capisco. Guidi lei l’operazione. Solo... resti lucida e concentrata e non si faccia prendere dalle emozioni, mi raccomando. Qui, stiamo rischiando tutti quanti, non solo il signor Castle.”
“Ok, signore. Andiamo.”
 
In cantina..
 
Dopo un paio d’ore che Castle continuava a dimenarsi per poter uscire da lì, si sentirono forti rumori provenire dal corridoio, come se qualcuno stesse organizzando una fuga. Qualche istante dopo si ricordò che dovevano partire, che quel posto non era più un nascondiglio perfetto, ma soltanto una trappola. Improvvisamente Sergei entrò nella stanza e senza dire niente gli puntò la pistola alla tempia. “Adesso tu vieni con me. Dobbiamo andare via. Immediatamente.”
Rimase in silenzio e obbedì agli ordini.
 
Dall’esterno all’interno..
 
Sfondarono la porta sul retro, da lì iniziarono a sparare contro i Commando.
Lo scontro a fuoco durava troppo a lungo, ma Kate riuscì a farsi strada e ad entrare nello scantinato dove tenevano Castle in ostaggio.
 “Castle?” gridò Kate. “Castle, dove sei?”
Beckett attraversò il lungo corridoio che dava sulla stanza dove tenevano Castle. Castle cercò di urlare, ma, avendo ancora il bavaglio in bocca, si sentì solo uno strano mugolio.
“Castle?” sentì uno strano rumore e si mise a correre “Sono qui, vengo a prenderti!”
 Sergei stava per liberarlo, quando ad un tratto sentì la voce di Beckett nel corridoio, e dopo un susseguirsi di spari.
“Cambio di programma, amico. Aspetteremo che la tua ragazza venga qui, così potrai vederla morire davanti ai tuoi occhi. Non sei felice? Tanto la raggiungerai molto presto” sorrise con la convinzione che tutto sarebbe andato secondo i suoi piani, e spense la luce mentre aspettava l’arrivo di Kate nella stanza.
 
 
 
Appena Kate giunse sul luogo, trovò Sergei nella penombra di quella fredda stanza e, accanto a lui, con una pistola puntata alla tempia, c’era Castle.
“Salve, Detective Beckett” disse con uno spiccato accento russo. “Lei sicuramente sa chi sono io.”
Lo so, lasci stare Castle e parliamone con calma. Sa benissimo che è finita, si arrenda.”
Mai, mai.  Metta giù l’arma, altrimenti pianto una bella pallottola in testa al suo amico. È chiaro il concetto?”
Beckett per un attimo non cambiò posizione, ma, rendendosi conto di non poter far niente per il momento, gli diede retta.
“Ok, ok. Adesso si calmi” disse abbassandosi per poggiare l’arma sul pavimento, e, nel frattempo, aggiunse “Sto facendo quello che ha chiesto, ma lei resti calmo, ok? Non abbiamo bisogno di cadaveri.”
Kate era sul punto di posare l’arma, ma da una porta secondaria, proprio dietro le spalle di Sergei, Esposito e Ryan si lanciarono su Sergei per immobilizzarlo.
Butti l'arma, Sergei, ora è veramente finita per lei! Tutti i suoi uomini o sono morti, o sono stati catturati. Si arrenda! Con un cenno della testa all’amico disse: “Ryan, prendigli la pistola.”
Già fatto” sorrise sapendo che ormai il peggio era passato.
 
Beckett, una volta finito tutto, corre verso Castle e lo liberò dai lacci e dal bavaglio che lo tenevano bloccato. Lo abbracciò piangendo di felicità. Tutto quello che avrebbe voluto dirgli in quel momento, era quanto lo amasse e quanto le dispiacesse per tutto quello che era successo giorni prima.
“E’ tutto finito, Castle. Tutto finito. Mi dispiace tanto che tu abbia dovuto passare tutto questo, non sai quanto!”
“A chi lo dici, Kate. Sono stato lì lì per farmela addosso” disse sdrammatizzando.
Kate scoppiò a ridere, liberandosi di quella paura che le impediva di respirare. Era così felice che non le importava di nient’altro. Il suo amore era lì, in salvo. Ed era solo questo che contava.
Andiamo, Castle? Forza, ti sorreggo io.”
Grazie, Beckett. Mi sa che qui ci vogliono più di due settimane, altro che il ginocchio.”
Non preoccuparti, ci penserò io a rimetterti in sesto.”
 
Dal tono malizioso con cui lo disse, lasciò presupporre che intendesse una cosa in particolare. Che voleva diventare un tutt'uno con lui, un corpo ed un'anima.
 
Capitolo 6_Dove Stiamo Andando?
 
Dopo aver passato diverse ore al distretto per l'interrogatorio effettuato dall'FBI al Commando ed al loro capo, Sergei. E dopo aver effettuato tutti i controlli medici per verificare lo stato di salute di Castle, lui e Beckett si ritirarono nel loft per dedicarsi un po’ al loro riposo e alla loro situazione di coppia. Arrivati al loft, rassicurando Martha ed Alexis per telefono, visto che erano in vacanza. O per meglio dire, Martha doveva partire per un lavoro e chiese ad Alexis di andare con lei. Si trattava di un corso di recitazione New Age...
 
APPARTAMENTO CASTLE, ENTRATA DALLA PORTA PRINCIPALE:
 
Ehi, sei strano. Cos’hai, Castle? So che ne hai passate tante in questi giorni, ma ora sei qui e io sono qui con te, per te. Noi due soli, nessuno ci può fare niente ora.”
Lo so, Kate, lo so. Sai, quando ero lì, al buio e legato su quella sedia, pensavo e ripensavo solo a noi, nient'altro che a noi.”
Lo so, Rick.”
Per la prima volta, sentendola pronunciare il suo nome, il volto di Castle si illuminò come non mai.
“Sai, tra tutte quelle volte che hai pronunciato il mio nome, questa, per me, è stata la più importante, la più significativa” disse accennando un sorriso.
“Sì, conosco quello sguardo, Kate. È lo sguardo, lo sguardo di chi vuole sapere "dove stiamo andando?" Mi dispiace non averti risposto nel modo corretto, la scorsa volta, interpretando nel modo sbagliato la domanda. Ma non ho paura a dirti che questo è solo l'inizio. Per me, ora, questo è ricominciare di nuovo. Dove andremo? Lo sapremo solo vivendo giorno per giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo, respiro dopo respiro. Sì, Kate, tu hai e avevi..” disse bloccandosi improvvisamente, ma riprendendo qualche istante dopo dicendo “dannazione. Mi incarto facilmente. Sono più bravo a scrivere e trovare le parole per i libri che a fare discorsi nella vita reale, ma sono fatto così e lo sai bene” sorrise dolcemente guardandola negli occhi.
“Tu hai bisogno di sentir vicino un uomo che sia in grado di aprirsi con te, che si fidi di te. All'inizio, quando ti conobbi, eri un muro chiuso senza alcun foro di apertura tra i mattoni…” si bloccò. “Che eufemismo, degno dei peggior scrittori” ride divertito. “Questa non me la segno, è terribile.”
“Concordo, Castle, concordo. Ecco, ti ho richiamato per cognome.. Ormai è un’abitudine” disse Kate abbozzando un sorriso, e tenendo le mani sui fianchi come faceva di solito. Castle le ricambiò il sorriso.
Eri diversa, però, piano piano ti sei aperta, e io sono riuscito a vedere una bellissima luce, la luce che era in te e che si era fermata lì e aspettava il momento giusto per uscire di nuovo. Ci sono riuscito, dopo tante peripezie ce l'ho fatta. Ora ti stai facendo la stessa identica domanda: dov'è la luce di Rick? Perché non esce? La verità, Kate, è che avevo paura di mostrarmi per quello che sono in realtà, di portare alla luce quei momenti bui che ho tenuto dentro di me per tanti anni, di avere alle spalle tante gioie, ma anche tanti rimorsi, come il non essermi curato dei precedenti matrimoni. Il fatto di non aver avuto un padre accanto, anche se  c’era nell'ombra, e ancora mia madre con le sue esperienze negative e il dover combattere la mia gelosia per l'unica figlia che ho, almeno per ora. Si, Kate, a volte ho pensato di dirtelo, mi ripetevo tra me e me ‘devi dire a Beckett che vorresti formare una famiglia con lei, allargandola e riempiendo gli spazi vuoti che ci sono,’ poi mi sono chiesto se tu avessi voluto questo o no, o, magari, se ti aspettavi qualcosa di più. Ti avrei anche potuta deludere, raccontandoti proprio tutto di come sono realmente, come il fatto che dietro quell'idiota col sorriso da ebete, si nasconde la malinconia, la sofferenza, l'amore viscerale per tutti quelli che mi sono accanto. Oppure il credere alle cose folli che tu tanto detesti e che, ogni tanto, mi fai pesare. Ma lo ammetto, alla fine riesci sempre a comprendermi.”
Castle fece un passo avanti avvicinandosi così a Kate.
Vedi, Kate Beckett, Richard Castle nascondeva tutte queste insicurezze, ma tu sei riuscita a fargliele superare.”
Always.”
 
Entrambi si guardarono negli occhi sorridendo. Intanto Castle, con la mano, le accarezzò delicatamente il viso.
Però ora ho capito che tutte queste cose che sono successe nell'ultimo anno, il triplo omicida , il rapimento di Alexis, e, adesso, anche questa cosa, mi hanno fatto riflettere e portato a decidere una cosa importante per il nostro futuro. So cosa stai per dire, ma aspetta...”
 
 Kate lo bloccò e disse: “No, Castle, non è come pensi tu. Ora ascoltami, per favore, e smettila di torturarti e torturare anche me. Se mi avessi chiesto se ero pronta  al matrimonio o a quant'altro, ti avrei risposto di no, solo per il semplice motivo che volevo ti aprissi di più con me, che mi raccontassi tutto Castle, tutto quanto. A partire dalle cose ti preoccupano, fino a quelle più banali. Apprezzo queste cose di una persona che amo, più di quanto tu possa pensare, sono anche aperta alle imperfezioni, ma dovresti fidarti di me. Ehi, anch'io non sono perfetta, sbaglio come tutti, ma tu mi hai spinto a vedere le cose in modo diverso. Rick, non volevo che succedesse come con Meredith, che si era stancata di aspettare che tu ti aprissi con lei. Tu sapevi tutto di lei, ma lei non sapeva nulla di te. Me l'ha detto lei. Mi ha raccontato della causa della vostra separazione.”
“Sapevi tutto e non me l'hai mai detto? Allora, perché, perché non mi hai chiesto di più? Io..”
“Me l'avresti detto? Eh? Mi hai appena confermato che non l’avresti fatto, che non ti saresti esposto di più confidandoti con me anche per le cose più intime. Dovresti fidarti di me, ma non è così. Io mi fido di te. All'inizio no, non mi fidavo, però col tempo ho imparato ad accettarti per quello che sei e ad aver fiducia di te. Questo, anche quando avevi tutte quelle donne che ti ronzavano attorno. Pian piano mi hai dimostrato che meritavi la mia fiducia, la mia stima, ma per quella intima era assolutamente troppo presto. Ho aspettato tanto tempo, Castle, e quando ti ho chiesto "Dove stiamo andando?", tu mi hai risposto semplicemente "in camera da letto.” Lì mi sono sentita triste, demoralizzata, e avevo una paura tale che mai avrei pensato di provare per una persona. Non ho mai provato un amore così forte e grande come quello che ora provo per te in tutta la vita mia. So che mi ami e, per questo, avresti dovuto farlo anche tu. Avresti dovuto darmi quelle risposte che io mi aspettavo da te. Non puoi chiuderti a riccio in mezzo alle tue paure. Lo dicevi anche tu a me due anni fa, ed ora che fai? lo stesso? Perché, Rick, perché?”
Castle si piegò in avanti, scuotendo la testa, e disse: “Mi dispiace di averti fatto soffrire così per tutto questo tempo. Ora non so cosa possa fare, se non dirti che, forse, anche se ci amiamo, ho avuto paura di morire, di vederti rischiare di perdere la vita per me. Anche se siamo più che partner, non possiamo nasconderci davanti all'evidenza, abbiamo bisogno di una pausa per riflettere, o almeno io ne ho bisogno. Dobb..”
Kate lo interrompe.
“Prima che tu continui, ti devo dire una cosa importante” rimase in silenzio qualche istante, guardandolo negli occhi, e decisa aggiunse “Mi hanno proposto una promozione proprio oggi, quando ero nella sala interrogatori con l'agente Karl. L'ha fatto di nuovo, mi ha chiesto se volevo entrare nell'FBI, e mi ha detto che prima devo fare uno stage a Washington della durata di 1 mese. Sai, per imparare tutte le dovute procedure e precauzioni e poter affrontare gli esami che mi attendono. Gli ho detto che ci avrei pensato su. Ti ricordi quando lo abbiamo aiutato per l'affare sui droni? Ecco, lui mi ha  aperto un nuovo mondo davanti agli occhi e mi ha  parlato di tante cose, cose che ignoravo sulle mie capacità, cose che non sapevo di poter fare. Ha anche detto che sono sprecata per questo ruolo e inizio a pensarlo anche io. Voglio fare qualcosa di veramente utile per gli altri. Credo che lui abbia capito, quando gli ho detto che ci dovevo pensare, che il vero motivo per cui non ho detto subito di si è perché nella mia vita ci sei tu, adesso.
Ora, visto che, come dici tu, dobbiamo prenderci una pausa per riflettere e capire bene dove stiamo andando e cosa vogliamo fare, credo che accetterò l’incarico di cui mi ha parlato. Non mi ha spiegato tutto, ma mi ha detto che sarebbe stato pericoloso, visto che  dovrò infiltrarmi in una gang di narcotrafficanti e che sono una donna. Un loro agente aveva bisogno di una compagna personale per la missione. Castle, non mi guardare così, è solo per lavoro” disse Kate vedendo l’espressione corrugata di Castle, come se fosse geloso.
“Dove?” ribatté Castle, con voce tremante. Proprio non se lo aspettava. Lui pensava a qualcosa di temporaneo, ad una pausa di riflessione, ma qui sembrava tutto tranne che una pausa di riflessione.
“In Italia” rispose Kate “esattamente a Roma. Andrò lì appena avrò finito l’addestramento necessario. Non so di quanto tempo si tratti, Castle.
 
Rick rimase impietrito senza saper più che cosa dire. Lei era riuscita a zittirlo, il che era davvero strano: avvertiva una paura tremenda e si stava accorgendo di aver sbagliato, di aver fatto un grave errore nel non aprirsi con lei e nel proporre quella maledettissima pausa. Lo sbaglio era stato il suo fin dall’inizio e lui lo sapeva. Si rese conto anche che stava rischiando di perderla per sempre, o almeno era quello che lo aspettava se lei si fosse allontanata da lì, da quel distretto che li ha fatti conoscere.
Castle non riusciva a guardarla negli occhi e così iniziò a fissare un punto lontano nella stanza, lontano da lei, lontano da quella sensazione di perdita che gli procurò un brivido sulla schiena, un brivido impercettibile, che gli faceva più male delle ferite inferte dagli uomini di Sergei.  In quella stanza, dove regnava un silenzio assordante, l'unica cosa che si percepiva era l'ansia di Castle, la paura di quello che sarebbe potuto succedere e la consapevolezza che niente sarebbe stato più come prima.
 
 
FINE
 
GRAZIE A TUTTO IL CAST DI CASTLE
 
Grazie per tutti i bellissimi momenti che mi avete fatto trascorrere in questi anni.
Grazie a voi anche alla fine di una giornata pesante/difficile riuscivo a sorridere e passare un'oretta di serenità, senza troppe preoccupazioni per la testa.
Grazie...Always!!!!!!  <3
Serena Pellizzari
Grazie per tutti i remarkable, maddening, challenging, frustrating moments! <3 Grazie a voi che rendete la mia vita una cosa meravigliosa, siete i migliori!!! non so cosa darei x incontrarvi...maybe one day... never say never... I love you 4ever and ALWAYS <3… <3 <3 <3 Grazie x quello k fate per tutti noi fan, siete nel mio cuore!!!!!!! <3
Marta Camana Caskett
Grazie mille per averci regalato tutte queste emozioni fantastiche! Paura, Speranza, Odio, Stupore e tutte le altre emozioni che Castle ci ha fatto provare! E non sarebbe stato possibile se non ci fossero stati attori come voi! Castle non avrebbe MAI ottenuto lo stesso successo senza Nathan e Stana. Esattamente come non lo avrebbe ottenuto senza Jon, Seamus, Tamala, Molly, Susan e gli altri! L'affinità che c'è tra voi è spettacolare. La parola "Always" è diventata ancora più speciale! E il tutto grazie alla sintonia perfetta di tutto il cast!! Vi siete riusciti ad immedesimare nel personaggio talmente tanto che sembra reale! Grazie ancora, alla serie che mi ha fatto capire molte cose della vita e vorrei non finisse mai! ^-^ <3
Casterina Redfield Musanti
Inizio modulo
I'm not kidding when I say that Castle really changed my life. It made me feel every kind of emotion: love,hate,fun,joy. It made me smile when nothing else did. So thank you Marlowe, thanks Stana,Nathan,Jon,Seamus,Tamala,Susan,Molly,Juliana. Thanks to all the people that work for us and put all that love in their work. I love you all, you are amazing!
Giulia Pavesi Astua - G.Sk
Mi avete accompagnato negli anni più difficili della mia vita, dal liceo fino all'ammissione in un'università di un altro paese. La vostra forza e il vostro impegno mi ha fatto vivere ogni giorno in modo meraviglioso. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto e per tutto quello che ancora farete per noi. Avrete un posto speciale nel mio cuore, ALWAYS
Annamara Accardo
Obrigada por tudo! Eu sempre procurei uma serie que me completasse...que eu me apaixonasse...e a historia não seria a mesma sem vcs guys...não são só as falas que nos comovem ou nos fazem rir...são suas caras, seus jeitos e nós sentimos a energia que vcs tem, passarem para o personagem...e é maravilhoso, Castle mudou minha vida...depois de Castle um café nunca mais foi o mesmo..."apples" se tornou minha safeword...um balanço e uma chuva mudam o cenário e trazem cenas de Castle a minha mente...cereja não é só uma cereja...até a palavra "Always" mudou pra mim...e tudo isso graças a vcs...amo tudo e todos em Castle...e não gostaria que acabasse nunca....
Leticia Guimaraes
 Un grazie a tutti voi: Stana, Nathan, Semus, Jon, Molly, Penny, Susan, per le splendide emozioni e sensazioni che ci avete regalato nell'arco di queste 5 stagioni passare in vostra compagnia, siete una squadra affiatata e stupenda. Grazie di cuore.... Always
Iolanda G. M. Pellegrino
Castle means that there's a reason to smile even if the world seems to put you down. Castle inspire me to be creative. This is only because of Marlowe and all the amazing cast. Without Castle i would have never known about these great actors. Stana means perfection. Nathan is so funny. The bro are great.. It's the best cast ever.. I couldn't see no-one-else in their place! So thank you to all! Love you so much guys. ALWAYS!
Helene Oprea
 i want to thank the entire cast for an amazing show that has brought all of us fans together like one big family  and here is to more season's bring on Season 6 baby!
Jen Gossel
 I love the Cast of Castle too!!!!
Sarah Camen
I wanna thank you all for your incredible work! Andrew Marlowe: Thank you 4 creating Castle & 4 every single ep. Nathan Fillion: thank you 4 being so funny, sweet, childish, smart & protective. Stana Katic: Thank you 4 being string, lovely, passionate, “remarkable, maddening, challenging, frustrating.” i.e. estraordinary. John Huertas: Thank you 4 being the tough one, but with a gentle heart. Seamus Dever: Thank, first of all, 4 saving Beckett xD, 4 being the razionalo ne, but thank you also 4 following, sometimes, Castle with his foolish theories. Molly Quinn: Thank you 4 being so lively, thoughtful, sweet & looking after Castle. Susan Sullivan: Thank you for being so hilarious & such a great mom & grandma. Penny J.J.: Thank you for making us feel a lil less Montgomery’s absence. Tamala Jones: Thank you 4 every funny joke with Espo & Castle. Ruben S-H: Thank you for the 2 years dedicated to this amazing show. Love ya, Guys!
Leila KJ Sirianni
Grazie a tutto il cast di Castle che ci ha fatto ridere ed emozionare. Siete stati grandi! È un vero piacere seguire Castle, Always!!! Grazie mille
Lucia Donato
Grazie al miglior cast che si possa desiderare!!! Si, perché senza di voi, Castle, non sarebbe lo stesso, senza di voi sarebbe solo una serie come tante altre, un serie senza sapore. Grazie infinite per tutto l’amore che mettete nel vostro lavoro e per tutte le paure, le gioie, le ansie e le speranze che ci fate provare.
Alice Donato
Semplicemente grazie: per questi 5 anni in cui ci avete regalato le piu' grandi emozioni che non riesco a descrivere per quanto son state forti per me: grazie a te Stana,la dea delle dee,che con il tuo sorriso e la tua dolcezza mi hai illuminato il cuore; a te Nathan che con le tue battute e le teorie folli mi hai fatto sorridere e commuovere quando c'erano delle scene tristi e strappalacrime come in always; a voi Seamus e Jon, che con le vostre battute allegre e spensierate mi avete fatto divertire, creando veramente una coppia solida con i vostri personaggi, come lo sono Rick e Kate; e poi,per finire, a tutto il cast di Castle, che senza di loro lo show non sarebbe potuto esistere,e.. thanks Andrew,creator for the best show in this time and,well...maybe in this world: thank you, Always!!!
Dalro
 Hard to find right words to say and not taken for granted .. and everything 'that I would say is just "Thank you"! Thank you for the sleepless nights to wait for the episode, thank you for introducing me to wonderful people anywhere in the world thanks for all of the emotions that make me try, thanks to Nathan and Stana to make real the love between Caskett and thanks to Andrew who has made this possible.
Maria Stefania Cirella Sciokky
Voglio ringraziare tutto il cast di Castle per tutte le emozioni che mi ha fatto provare, per tutti quei momenti divertenti che donano alla serie qualcosa in più rispetto alle altre, per tutte quelle incomprensioni che ci hanno lasciati a bocca aperta, per tutti quei momenti che significavano qualcosa di più di quello che sembrava, per tutti i “ti amo” non detti, perché senza quella interminabile attesa, sarebbe stato tutto diverso: meno emozionante, meno travolgente, meno esilarante, meno sconvolgente. Tutto questo è possibile grazie ad un cast GRANDIOSO & UNITO ed a un creatore degno di essere chiamato tale, Andrew Marlowe!!! Quindi.. THANK YOU FOR EVERYTHING Castle, ALWAYS!!!
-Rory-
 
 
Ormai siamo arrivati alla fine di questo meraviglioso anno passato ad attendere, di settimana in settimana, un nuova puntata di Castle. All’inizio, cercavamo tutti qualcosa di diverso dai soliti telefilm, quelli che, dopo qualche stagione, annoiano, ma grazie ad un video, ad un’immagine o ad una trama letta su internet, ci siamo imbattuti in questo MERAVIGLIOSO TELEFILM, Castle. Una serie capace di suscitare diverse emozioni, capace di far emergere il nostro lato più sensibile. Insomma, Castle è UNICO nel suo genere, Castle può essere TUTTO, ma niente di diverso dalla PERFEZIONE, Castle è il nostro amore.
Volevamo fare qualcosa di diverso per ringraziare i fans e come farlo se non inventandoci un finale di stagione tutto nostro, inventato da noi?! Sottolineo che è nventato da noi, quindi non crrisponde alla vertà, ma speriamo che vi piaccia lo stesso.
 
GRAZIE INFINITE PER LA VOSTRA PAZIENZA E PER IL VOSTRO CONTRIBUTO, CASKETTIANI. SENZA I VOSTRI PENSIERI, IL PROGETTO NON SAREBBE STATO LO STESSO. <3
  
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