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Autore: Emmie90    12/05/2013    3 recensioni
Un piccolo spaccato della vita di Amy con Eleven. Ambientata subito dopo Vincent and The Doctor, cerca di sondare quali siano i veri sentimenti del Dottore per lei. Adoro veramente tanto questa coppia, anche se tiferò sempre per i Ponds.
“Dottore, stai di nuovo mentendo, lo so che stai mentendo. Stai facendo la faccia. Quella faccia.”
La mano sinistra era stretta a quella della sua companion: Amy Pond, che correva al suo fianco, continuando a guardarsi indietro mentre degli spari continuavano a seguirli.
“Regola numero 1, Pond, ricordatela. Corri!”
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qua con una one-shot whovian. Ci tenevo particolarmente a scrivere qualcosa con Amelia e Eleven come protagonisti, perchè li adoro veramente tanto insieme.
Detto ciò, buona lettura.

 

Not you, Amelia, never you.

 

 

No, no, oh, no, no!”

Il Dottore stava correndo muovendo le gambe nel suo solito modo buffo, nella mano destra brandiva il cacciavite sonico.

Dottore, stai di nuovo mentendo, lo so che stai mentendo. Stai facendo la faccia. Quella faccia.”

La mano sinistra era stretta a quella della sua companion: Amy Pond, che correva al suo fianco, continuando a guardarsi indietro mentre degli spari continuavano a seguirli.

Regola numero 1, Pond, ricordatela. Corri!”

Percorsero un paio di corridoi, urtando un paio di dame che parlottavano tra di loro.

E io che pensavo che nei film esagerassero con la dimensione delle parrucche...”

commentò Amelia, guardando con aria stupita e quasi schifata le pettinature delle donne che avevano lasciato sbigottite qualche passo indietro.

Svoltarono in una grossa sala che dava su un parco, che a prima vista sembrava veramente enorme e in realtà lo era oltre ogni immaginazione.

C'è una statua dedicata a me laggiù, Amy, un piccolo favore fatto a Madame de Pompadouuuur-ah.”

La voce del Dottore gongolò nel dire quelle parole per poi interrompersi a causa di una brusca frenata, fermandosi apparentemente davanti al nulla.

Oh, si, ascolterei volentieri la storia di come hai ottenuto una fantastica statua al centro del parco di Versailles se non avessi una ventina di guardie reali che cercano di infilzarmi con i loro fucili.”

Tecnicamente direi spararti, non infilzarti, altrimenti usereb-”

Dottore!!”

Amelia lo spinse all'interno del TARDIS, la cabina blu che si era materializzata giusto in quell'istante al tocco del Dottore.

Non una cabina qualsiasi, ma quella che la piccola Pond si era trovata numerosi anni prima nel proprio giardino, qualcosa che aveva totalmente cambiato la sua vita. Aveva lasciato una vita tranquilla e sicura a Leadworth per viaggiare con quel pazzo uomo con il cravattino che si faceva chiamare 'il Dottore'.

La bocca di Amelia si piegò in un sorriso mentre richiudeva la porta alle sue spalle e guardava verso la consolle dei comandi dell'astronave.

Non è che per caso a Re Luigi non piaci perché è successo qualcosa tra te e la regina, vero?”

Chiese con aria furbetta, avvicinandosi e muovendosi attorno all'uomo che armeggiava con le varie leve e bottoni del TARDIS in modo da lasciare Versailles il più rapidamente possibile.

No, io..no, Pond, non faccio queste cose!”

Giusto, tu sei il signor-non toccatemi-ho-novecento-anni. Lo stavo quasi dimenticando.”

Lo prese in giro lei, accompagnando le parole con gesti delle mani e scorgendo la sua espressione corrucciata.

Avanti, non ti offendere, Dottore.”

L'uomo si voltò a guardarla con l'intento di replicare qualcosa, quando scorse un leggero rivolo di sangue scendere lentamente sul braccio della ragazza.

Sei ferita.”

Le prese il braccio tra le mani, puntando il cacciavite sonico verso di esso e leccando la pelle della ragazza con un gesto veloce, per poi rialzarsi con aria guardinga.

E' solo un graffio”

concluse con fare serio, scrutandola poi negli occhi, alzandosi e abbassandosi per assicurare la veridicità della sua sentenza.

Sei disgustoso.”

commentò la scozzese, guardandosi la ferita: non era molto profonda, doveva essersela fatta nella corsa.

Tutto sommato hai un buon sapore.”

Aggiunse il Dottore, mollando la presa sulla ragazza e aprendo uno sportellino sul lato della stanza, iniziando a tirarne fuori le cose più strane, buttandosele alle spalle.

Ecco! Amy!”

Le lanciò una garza e del disinfettante per poi fare una piroetta su sé stesso ridirigendosi verso la postazione di controllo.

Sapore? Caspita, ci sai fare con le donne, tu.”

Ridacchiò lei, afferrando il necessario per sistemare la sua ferita e sedendosi sullo scalino lì accanto.

e...i giardini del Regno dei Sette Giganti, ti piaceranno! Ci sono delle creature simpatiche, alcune potrebbero staccarti la testa con un morso, ma è successo solo un paio di volte, un posto tranquillo.”

Propose con voce entusiasta, affaccendandosi con la consolle di guida.

Okay, adesso spiegami perché sei così gentile con me, è da quando siamo stati alla mostra di Vincent, continui a portarmi in posti che pensi mi piaceranno. Cosa hai combinato, Dottore? Cosa devi farti perdonare?”

Amelia incrociò le braccia sul petto, la piccola ferita ormai completamente curata e sistemata.

Sono sempre gentile, Pond.”

Si passò una mano tra i capelli, scostando il ciuffo dal viso e guardandola con leggera preoccupazione malcelata.

Non devi pensare che lo faccia per qualche motivo, c'è un universo meraviglioso intorno a noi, migliaia e migliaia di anni che aspettano solo che noi li andiamo a scoprire. Persone che chiamano in cerca di aiuto, posti che bramano di conoscerci. Dobbiamo farlo insieme, adesso, Amy. Io e te. Non è quello che facciamo sempre?”

Le sue braccia si alzarono come a voler abbracciare l'immensità dello spazio con quel gesto, per poi andarsi a sedere accanto alla ragazza, sullo stesso scalino, sorridendole in maniera dolce.

La scozzese e l'alieno con il cravattino? Si, direi che siamo un'ottima squadra noi due.”

fu la risposta di lei. Dopo posò il capo sulla sua spalla, lasciando ricadere i capelli rossi sulla sua giacca vecchio stampo.

Il Dottore le portò un braccio a circondarle le spalle, lasciandole poi un bacio leggero sul capo. Era preoccupato, veramente preoccupato: solo qualche tempo prima con loro vi era anche Rory Williams, ma Amelia non poteva ricordarlo visto che qualsiasi fatto legato al ragazzo ora non esisteva più, completamente cancellato dal tempo nel momento esatto in cui era stato risucchiato dalla crepa.

C'era un velo di tristezza da allora nello sguardo della ragazza, lui lo vedeva, lui vedeva tutto e voleva solo che fosse felice. Quasi tutti quelli che lo avevano accompagnato nei suoi viaggi passati avevano fatto una brutta fine, avevano sofferto e lasciato un vuoto incolmabile nei cuori del Dottore. Non poteva riaccadere, non con lei, mai. La piccola, impossibile, adorabile Amelia Pond, la ragazza che aveva così a fondo toccato nell'animo del Dottore con quel suo modo di fare sfacciato e prorompente, quella testolina rossa che non aveva mai avuto paura di un tizio con una cabina blu, nemmeno quando era solo una bambina.

Dottore, a cosa pensi?”

Chiese lei, senza alzare il capo dalla sua posizione, rimanendo appoggiata a lui.

Che dobbiamo arrivare assolutamente di sabato, non vorrei sbagliare e arrivare di lunedì, sai quanto sono noiosi i lunedì. Terribili. Mai i lunedì, o i giovedì pomeriggio.”

Stai di nuovo mentendo.”

replicò la ragazza, questa volta muovendosi fino a poterlo guardare in viso, gli occhi verdi che cercavano una risposta.

Ahhh, è perché questa mia boccaccia non riesce a stare zitta, credo!”

si diede un colpo alla fronte con il palmo della mano, cercando di fermare il fiume di parole che stavano per fuoriuscire dalla sua bocca. Si alzò con un balzo sulle lunghe e magre gambe, iniziando poi a camminare avanti e indietro.

Dottore, inizi a spaventarmi e non so nemmeno di cosa tu stia parlando.”

Amelia si era sporta leggermente in avanti sul gradino, seguendo con lo sguardo i movimenti del Dottore.

Da qualche tempo i sentimenti che provava per Amy si erano fatti più intensi, pensava veramente che fosse una persona speciale e aveva iniziato ad avere paura di perderla o di farla soffrire come era già capitato con le altre persone a cui aveva voluto bene. Non lei, non poteva, avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerla. Allo stesso tempo si sentiva in dovere di difenderla da questi suoi sentimenti, era un periodo difficile per lei, Amy non lo sapeva, ma aveva perso così tanto: i suoi occhi parlavano chiaro. Doveva farsi da parte, d'altronde cosa sperava? Di dichiararle il suo amore e di essere come una di quelle coppie dei film? C'erano di mezzo 900 anni, l'essere un alieno e il fatto che Amelia avesse già scelto. Lei aveva scelto Rory e amarla significava anche accettare le sue scelte e cercare di renderla felice.

Si grattava il mento, continuando a percorrere la stanza con lunghi passi e il capo chino, stava ragionando.

Dottore?”

Ed eccola lì, la sua Amelia Pond, non erano creature fantastiche gli umani?

Oh, Pond.”

Le si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lei e posando la sua fronte su quella di lei e le mani sulle sue spalle.

Qualcosa non va? Sei strano, intendo più strano del solito.”

Gli occhi verdi di Amy percorsero il viso del Dottore in cerca di uno spunto per chiarire quella situazione.

Amelia, i-io...”

Tu, che cosa, Dottore?”

Stava per buttare all'aria tutte le considerazioni fatte qualche secondo prima, a causa di quello sguardo che lo scrutava, per un attimo si era quasi sentito 'umano' e desideroso di renderla partecipe dei suoi sentimenti, di poterla stringere a sé, rivelandole tutto il suo amore e farle capire quanto lei fosse importante.

Nonostante tutto, si fermò in tempo: lei aveva una leggera lacrima che le percorreva la guancia, scendendo velocemente verso il collo.

Stai piangendo, Amy.”

Lui le sfiorò piano la guancia, per asciugarle la lacrima. Non poteva assolutamente mettersi in mezzo ora, lei era innamorata di Rory. Doveva cercare in tutti i modi di sistemare quella falla temporale e riportarle Rory tutto intero, ecco: quella si che era un'ottima idea! Vederla felice, non farle mancare nulla: era questo il suo compito.

Amelia si toccò la guancia, sbarrando gli occhi, incredula di stare veramente piangendo senza saperlo.

No, cosa? Io non sto piangendo. Ho solo una sensazione strana, mi sembra di aver lasciato qualcosa in qualche angolo della mia testa. Non riesco a tirarla fuori.”

Il Dottore la guardò con dolcezza, l'idea folle di confidarle i suoi sentimenti ora completamente svanita. Era stato un momento e per fortuna era passato.

Tornerà Amy, qualsiasi cosa tu creda di aver lasciato indietro. Niente viene mai dimenticato davvero, è solo nascosto da qualche parte, tu ricordalo, Pond, ricordalo sempre.”

La bocca di Amelia si incrinò in un sorriso, finendo poi per abbracciarlo con affetto.

Non ti capita mai di dimenticare qualcosa o qualcuno? Con tutti quegli anni che ti porti dietro! Non è che un giorno ti dimenticherai anche di me, vero?”

domandò lei alzando un sopracciglio e guardandolo con aria dubbiosa.

Io non dimentico. Mai. E di certo non te, Amelia Pond, non potrei. Ricordi? Il primo volto che questa faccia ha visto: sono cose che rimangono segnate qui.”

si puntò entrambi gli indici sui due suoi cuori, sorridendole.

Lo spero bene, Dottore, perché se così non fosse...”

La sua espressione sembrava lasciar intendere terribili vendette se solo avesse osato dimenticarla davvero.

Lui le lasciò un dolce bacio sulla fronte e poi si rimise in piedi, avvicinandosi alla consolle e muovendo alcune leve, si sentì un forte scossone e il Dottore diede in un urletto di giubilo.

Arrivati!”

Alzò le braccia al cielo, passando velocemente accanto ad Amy e andando ad aprire la porta del TARDIS, sporgendo con la testa oltre al legno blu, spiando cosa stesse accadendo fuori.

Ti stai perdendo tutto il divertimento, Amy!”

La ragazza scosse il capo, ridendo: aveva imparato a convivere con le stranezze del dottore da tempo ormai. Gli arrivò accanto, superandolo e uscendo dalla cabina blu prima di lui.

E' normale che le piante qui siano decisamente più alte di qualsiasi cosa io abbia mai visto?”

chiese ridacchiando con tono entusiasta e guardandosi attorno.

Il Dottore si ritrovò a sorridere, chiudendo la porta del TARDIS alle sue spalle. Ne era certo: non sarebbe mai accaduto niente di male, non a lei, mai.

  
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