Grazie, Darrin.

“Ehi, Darrin!”

Un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verdi ti si avvicina e ti chiama. Strano, non ricordi il suo nome anche se avete giocato assieme qualche partita. Non vieni chiamato per nome da un sacco di tempo, anzi, proprio non vieni chiamato. Poco t'importa, però. L'importante è continuare il gioco, salire di livello. Non devi distarti, quei maledetti cattivi ti potrebbero uccidere. Ma il ragazzo, cui nome è rimasta sconosciuto, nome dimenticato in una coltre di nebbia che invade la tua memoria, insiste. Rispondi con un annoiato “che c'è?” prima di ritornare al tuo gioco. Speri che se ne vada.

“Che anno è?”

Quel ragazzo ti sta dando fastidio, non è vero? Vuoi tornare al tuo gioco, tranquillo e sereno. Vorresti chiamare la sicurezza e denunciarlo per averti dato fastidio, ma non ci riesci, ti dovresti distaccare dal gioco e non puoi. Ti si accende una lampadina, nella testa, che rischiara debolmente la tua mente intrisa di nebbia bianca. “Nel gioco?” chiedi, leggermente incuriosito ma lo guardi male, tanto per ricordargli che ti sta dando fastidio.

“No. Nella vita vera.”

È stato furbo, il ragazzo. Ti vuole incastrare, ti vuole far perdere la partita. Ma devi rispondere, sei quasi costretto. Distacchi il tuo volto, di pochi centimetri, dallo schermo e ci pensi su. Ricordi vagamente una data, non il giorno e nemmeno il mese, solamente l'anno. Sei lì da sole due settimane e già ti sei dimenticato tutto, eh Darrin? Che bella memoria. “Il 1997” rispondi, senza neanche guardarlo. Ora vuoi solo giocare, vuoi lanciarti in ogni sorta di gioco per dimenticare tutto quanto.

“No, sul serio”

Ora sei infastidito, anche molto. Quel ragazzo ti deve lasciare in pace. Non lo puoi più sopportare e avvicini il tuo volto allo schermo, come per avvicinarti al tuo giocatore. Ti guarda ancora, quel ragazzino fastidioso, ansioso. Ma tu hai già risposto, ti sei ricordato l'anno e questo basta. “Hei, amico. Capto brutte vibrazioni. Ho una partita da giocare”, dici prima di immergerti completamente nel gioco. Ora lo ignori completamente e lui se ne va, finalmente. Lo vedi correre verso gli altri giocatori, chiedendo sempre l'anno. Non sentì le risposte, non ti sembrano interessanti. I tuoi occhi incrociano un nemico e sorridi, quasi. Un po' di pace, finalmente.

Senza saperlo, il giocatore Darrin ha salvato Percy.

Grazie alla sua risposta, il mezzosangue è riuscito ad evitare la guerra.

Grazie, Darrin. Gioca felice per il resto dei tuoi anni.

Angolo dell'autrice:

Questa è, esattamente, la terza storia su Percy Jackson. In questi giorni sto rileggendo i libri e leggendo il primo, mi è venuta questa ispirazione su questo personaggio. Darrin è praticamente una comparsa, ma in un certo senso è lui che grazie alla sua risposta, fa ragionare Percy. Grazie alla sua risposta, Percy va dagli altri e si accorge che qualcosa non va. Spero vi sia piaciuta e sarei grata dei vostri pareri, tramite recensione. Grazie ancora, ora vi devo salutare.

Saluti,

Alya_ (ex Summer38, per chi si ricordasse).