Ormai erano
passati
mesi da quanto Tremotino l’aveva portata con sé al
castello oscuro. Spesso si
chiedeva se tutto questo fosse successo a causa di quel continuo
desiderio che
la tormentava quando ancora viveva con suo padre, la voglia di nuove
avventure
che interrompessero quella monotonia resa sopportabile solo dalla
presenza dei
libri che allietavano le sue giornate facendola viaggiare con la
fantasia.
Anche se in realtà la sua immaginazione le aveva sempre
mostrato scene di tutt’altro
genere.
“Dearie,
ti sei
addormentata?”
Belle trasalì riprendendosi, era ferma in mezzo al corridoio
con il vassoio tra
le mani, da quanto si trovava lì?
“Il thè, Dearie.”
Non era da lei incantarsi a causa di simili pensieri, che non dormisse
abbastanza? La cosa non era da escludere dato che la notte faticava a
chiudere
occhio.
Belle si affrettò a percorrere il breve tragitto che la
separava dalla sala da
pranzo, ssentiva su di sé lo
sguardo
indagatore del suo carceriere, che fosse preoccupato? Impossibile.
“Ero pensierosa…”, ammise posando il
vassoio sul grande tavolo e versando con
attenzione l’infuso nelle tazze.
“Anche uno stupido se ne sarebbe accorto, Dearie.”
L’Oscuro si avvicinò per prendere la propria
tazza. Solitamente si allontanava
dall’arcolaio solo per bere il thè in sua
compagnia o per svolgere i suoi
affari fuori dal castello. Forse lui non se ne rendeva conto ma Belle
non aveva
potuto non accorgersene, un giorno dopo l’altro
quell’uomo le faceva dono di
piccoli gesti, che fossero brevi momenti o regali che
all’apparenza potevano
non avere alcun valore. Pian piano la ragazza stava imparando a
conoscerlo e a
capire il significato di ogni sua singola azione.
Lui non era quello che voleva far credere a tutti.
Sedendosi, Belle, aggiunse due zollette di zucchero nella tazze e con
il
cucchiaino argentato finemente decorato iniziò a girare il
thè.
“Siete occupato dopo?”, azzardò nel
tentativo di aprire un discorso sensato.
“In realtà…”, Tremotino
alzò l’indice della mano destra,”Avevo
intenzione di
dedicarmi alla lettura, Dearie.”, e Belle sapeva che non aveva
la minima
intenzione di leggere, da qualche tempo aveva preso la
l’abitudine di
ascoltarla mentre lei si immergeva in quei mondi che solo i libri
potevano
mostrarle. Non sapeva perché lo facesse, probabilmente
sentiva solo il bisogno
di distrarsi per qualche oretta dalle sue solite faccende.
Cosa avrebbe potuto leggere questa volta? Erano così tanti i
libri della
biblioteca che spesso non sapeva cosa scegliere. Questa volta avrebbe
dovuto
optare per un racconto che sarebbe potuto piacere anche a lui,
chissà che
genere preferiva…
Fece vagare lo sguardo per l’intero salone per poi
soffermarsi sulla grande
finestra ormai priva di tende, fuori splendeva il sole e le pareva
tanto un
chiaro invito a non rimanere chiusa entro quelle quattro mura che
raramente
abbandonava.
“E se andassimo a leggere fuori?”,
domandò la principessa tornando a posare gli
occhi sulla figura dell’uomo. Molto probabilmente non avrebbe
accettato, non
sembrava apprezzare particolarmente le belle giornate come quella e
tantomeno
stare all’aria aperta.
Anche lui si voltò a guardare la finestra, sembrava
contemplare quel cielo
azzurro che si estendeva al di sopra dei boschi che circondavano il
castello.
Infine rivolse nuovamente lo sguardo su di lei, non occhi freddi, Belle
riuscì
a leggervi una trepidante attesa che l’Oscuro cercava di
nascondere con il suo
solito comportamento:”Ottima idea, Dearie, ne
approfitterò per raccogliere delle
erbe.”
Sul viso di Belle si stampò un sorriso dolce, aveva previsto
una scusa del
genere nel caso avesse accettato la sua proposta. Bevve
l’ultimo sorso di thè e
alzandosi posò la tazza sul vassoio che in seguito avrebbe
riportato in cucina.
“Andiamo?”
Belle si voltò di scattò non appena
sentì quella voce alle sue spalle, quando
si era mosso? In effetti non avrebbe più dovuto stupirsi per
quel genere di
cose, Tremotino lo faceva spesso e ogni volta si spaventava.
Sospirando si portò una mano sul petto e socchiuse gli
occhi, non voleva
mostrargli quel genere di reazioni, aveva il sospetto che dopotutto
l’altro lo
facesse apposta.
Voltandosi si trovò ad annuire, prima sarebbe andata in
biblioteca per prendere
qualche volume che poi gli avrebbe fatto scegliere… O almeno
queste erano le
sue intenzioni.
L’uomo le afferrò la mano e Belle sentì
una del calore provenire da essa, una
sensazione piacevole che l’avrebbe portata a non lasciare
quella mano se non
fosse stato per l’altro che la ritirò non appena
la sala da pranzo sparì per
farli ritrovare in giardino.
Sul volto della ragazza si era dipinto un lieve rossore, non seppe dire
se
fosse per quell’improvviso cambio di temperatura o per
l’emozione del momento,
o meglio cercò di giustificarsi cercando di nascondere a
sé stessa quell’imbarazzo
all’apparenza inspiegabile, ma Tremotino sembrava non averlo
notato e questo
bastò per rincuorarla.
Sotto un albero vi era sistemata una pila di libri che
l’Oscuro doveva aver fatto
comparire insieme a loro. Belle afferrò la gonna per alzarla
quel tanto da non
infastidirla mentre si trovava a camminare sul prato dominato da
piccole
margherite bianche.
Era davvero una bella giornata, la temperatura calda era contrastata da
quel
venticello primaverile che le scompigliava i lunghi capelli castani.
Era
davvero felice di aver fatto quella proposta.
Sedendosi composta sotto l’albero prese a studiare i titoli
dei volumi, erano
tutti racconti d’avventura, proprio i suoi preferiti.
“Raccontami, Dearie…”, disse
l’uomo sedendosi al suo fianco. Belle non riuscì a
trattenere un sorriso, sperava tanto di poter godere al meglio di
quelle poche
ore che avrebbe passato in sua compagnia.
Allungando una mano afferrò il primo volume della pila e,
dopo averlo posato
sulle gambe, sfogliò le pagine appena ingiallite per poter
raggiungere l’inizio
del racconto.
“C’era una volta…”