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Autore: stillfreeit    13/05/2013    0 recensioni
Nella penisola Italica del 1458, in pieno Rinascimento, non è affatto comune che il Capitano della polizia locale sia una donna. D'altra parte, a quanto pare, esiste una piccola città sulla costa tirrenica della penisola che può vantare questo singolare prodigio. Viene da sé che Elena abbia sempre da dimostrare di essere all'altezza del suo ruolo. Il killer silenzioso piombato dal nulla in città è esattamente l'opportunità che Elena non avrebbe mai desiderato di dover cogliere per mostrare di che pasta è fatta.
Genere: Mistero, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 6 Aprile 1458

La sfregiata.

Era dietro di lei.
Ed anche maledettamente vicina.
Il coniglio che corre in fuga dal lupo.
Corri Agnes, non può finire così. O forse sì?!
In fondo non aveva nulla da perdere. Quanto valeva la sua vita?
Quanto valeva a quella missione che aveva intrapreso?
Quanto valeva la sua vendetta?
Stava nuotando in un mare di confusione. E proprio nel momento più alto della sua corsa sconclusionata, vide profilarsi per lei la soluzione di tutto.
Il ponte che attraversava il corso d'acqua principale e collegava quella zona più o meno malfamata della città al fetido borgo dov'era nata.
E' fondamentale che ci sia una spartizione netta tra i buoni e i cattivi.
Decise in quel momento che la sua fine sarebbe stata lì, nel mezzo, e si scagliò come una furia pronta a lanciarsi oltre quella ringhiera che la separava dall'inferno alla libertà eterna.
"Fermati!"
Il suo cuore si cessò di battere dinanzi alla vista del fiume che scorreva impetuoso sotto di lei a causa della pioggia della notte precedente, e della voce cristallina del Capitano
che le ordinava di fermarsi. Le stava ordinando di non buttarsi. Le stava chiedendo di rimanere tra i vivi.
Perchè? Per quale motivo? Cosa le sarebbe importato se fosse morta?
Rimase pietrificata a quella vista, il resto del corpo le si bloccò automaticamente, finchè i muscoli tesi dalla corsa non si rilassarono, e tutti i pensieri, tutte le sensazioni,
coinvogliarono in una sola: la rassegnazione.
Si voltò verso il Capitano, abbandonando quella visone di liberazione per ascoltare cos'è che aveva da dirle.
Perchè se le aveva chiesto di fermarsi, qualcosa sicuramente doveva dirle, pensò.
Sospesa a metà tra la bambina smarrita che era una volta, e la donna ferita che era ora, le venne spontaneo arretrare quando vide la sua inseguitrice avanzare verso di lei.
"Non voglio farti del male, lo giuro!".
"Non ti avvicinare!".
Le urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Neanche lei si aspettava una reazione così isterica da se stessa. Tutto era precipitato in un istante, il solo non sapere cosa ne sarebbe stato di lei, aveva trasformato nuovamente le sue sensazioni. Reagiva di conseguenza.
"Che cosa vuoi, vuoi forse arrestarmi? Perchè.... Io non voglio più stare qui. Lasciami andare"
Si lasciò andare rapita per un momento dal rumore del fiume che scorreva sotto di loro, lasciando tutto sospeso in una pausa silenziosa.
"Lo amavi? Nonostante quello che ti ha fatto, come puoi amarlo ancora? L'ho capito dai tuoi occhi. Tutti mi hanno sempre detto che sono una stupida. Ma certe cose so capirle. Io non voglio più stare qui. Lasciami andare. Ti prego".
   
 
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