We understand each other
C’era
un silenzio innaturale, in quel luogo.
L’unico
rumore era il leggero sciabordio provocato dalla Jolly Roger, che lentamente solcava
la grande distesa d’acqua che circondava l’Isola Che Non C’è, tenendosi a
qualche metro dalla riva.
Uncino
era al timone ed Emma era poco distante da lui, mentre con il cannocchiale che
gli aveva prestato osservava la riva, alla ricerca di qualche segno di Henry,
Greg e Tamara. Il resto dell’equipaggio improvvisato che era partito da Storyrbrooke si trovava sottocoperta; Regina e Tremotino
erano nella cabina di Uncino a studiare le mappe di quel mondo a loro
sconosciuto, mentre Biancaneve e David stavano preparando dei giacigli per la
notte, dato che dì lì a poco tempo sarebbe calato il sole.
-
Vedi nulla? – chiese Uncino ad Emma, che scosse il capo. - Converrà
allontanarci, allora. Potremmo essere scoperti da un momento all’altro –
aggiunse poi, virando leggermente a tribordo per allontanarsi dall’Isola.
-
Ti prego, facciamo un’ultima perlustrazione – lo implorò la donna, voltandosi
verso di lui, in un tono che non nascondeva la propria disperazione.
-
Swan… - tentò di farla ragionare Uncino, inutilmente.
-
Per favore – lo interruppe Emma. – Un’ultima volta.
Uncino
la guardò negli occhi e vi lesse uno sguardo che conosceva fin troppo bene,
perché troppe volte lo aveva visto allo specchio: era lo sguardo di chi aveva
perso tutto, di chi si era ritrovato privato degli affetti più cari all’improvviso,
di chi aveva sofferto e continuava a soffrire.
All’improvviso
Uncino comprese. – Non stai cercando solo Henry, vero? – le domandò, dando voce
alla propria deduzione.
Emma
abbassò lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi. Uncino aveva colto nel
segno. Non gli aveva chiesto di perlustrare l’Isola Che Non C’è una terza volta
soltanto per trovare qualche segno di Henry. Inconsciamente aveva sperato di
scorgere il corpo di Neal abbandonato su una spiaggia e, magari, di trovarlo
ancora vivo. Speranza vana. Sapeva benissimo che le sue ferite erano gravi e
che le possibilità che fosse sopravvissuto erano quasi nulle. In più non era
detto che, tra tutti i mondi esistenti, Neal fosse finito proprio sull’Isola
Che Non C’è. Poteva essere ovunque.
-
No – disse, in un sussurro. Si sentì una stupida per aver anche solo pensato
all’eventualità di trovare anche Neal. Doveva cancellare ogni speranza dalla
propria mente e fare quello che le riusciva meglio, ovvero essere razionale. Doveva
pensare a come ritrovare suo figlio, e non a possibilità remote. – Hai ragione,
Uncino – disse, riscuotendosi dai propri pensieri. – Conviene allontanarci. È inutile
cercare – decretò infine, rialzando il viso e guardando Uncino con espressione
risoluta.
-
Non ho detto che è inutile – la contraddisse il pirata. - È pericoloso, ma non
inutile – precisò, con uno sguardo carico di sottintesi. Se al posto di Emma ci
fosse stato lui, si sarebbe comportato allo stesso modo. E voleva farlo, perché se c’era anche solo una minima possibilità che
Baelfire fosse stato catapultato sull’Isola Che Non C’è, valeva la pena fare un’ultima
perlustrazione. Glielo doveva, e lo doveva anche a Milah.
– Se è qui lo troveremo, Swan – aggiunse poi, senza
specificare a chi si riferisse.
-
Grazie, Uncino – disse Emma, con un sorriso tirato. Che forse valesse la pena
sperare ancora? Per dare enfasi a quelle parole, gli posò una mano sulla spalla
e la strinse leggermente, mentre lui le sorrideva di rimando, poi tornò a
scrutare l’Isola, grata ad Uncino per averla assecondata.
Anche
quella volta si erano capiti.
Note:
Partiamo
dal titolo, estrapolato da una battuta di Emma nella 2x22.
Non
so da dove mi sia uscita. Cioè, certo che lo so…
Tutta colpa della 2x22, appunto. Quella puntata mi ha devastata, davvero. E
così eccomi qui a mettere nero su bianco i miei pensieri, ma mai avrei pensato
che ne sarebbe uscita una Captain Swan,
seppure accennata molto lievemente e con la presenza, anche se non fisica, di
Neal. Forse ho voluto mettere un po’ troppa carne al fuoco; volevo puntare sul
fatto che Uncino ed Emma si capiscono, cosa che è innegabile, ma anche far
riferimento all’affetto del bel capitano per Neal/Bae,
emerso molto bene nei flashback.
Insomma,
non so cosa pensare. Ho esultato come una pazza quando ho visto che Neal era
ancora vivo (anche se nella Foresta Incantata e non a Neverland),
eppure ho scritto questo. Datemi un vostro parere, dato che le mie perplessità
sono tante! xD
A
presto^^
Sara