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Autore: ThePirateSDaughter    13/05/2013    6 recensioni
"È fottutamente sbagliato.
Com’è che il tempo ha deciso di riavvolgersi e rivivere la situazione esattamente al contrario?!
È stato Alejandro a essere gabbato, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a non ricevere aiuto, quella volta. Non Heather.
È stato Alejandro a prendere fuoco, quella volta. Non Heather.
È stata Heather a guardarlo bruciare. Non Alejandro."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Alejandro/Heather Moments'
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3.
She fucking hates me 
And I love it 




 

Presto la porta si sarebbe sfondata. Oppure un qualche vicino si sarebbe svegliato e avrebbe chiesto cosa diamine stesse succedendo alla tizia dell’appartamento 716, terzo piano, condominio numero tre.
È la ragione per la quale Heather, alla fine, maledicendosi e cercando di mascherare la paura, apre.
“I medici non si sono voluti sbilanciare granché, ma resta certo il fatto che Alejandro Burromuerto abbia ancora dei considerevoli squilibri psichici, che lo porteranno ad essere seguito per qualche tempo…”.
Dove cazzo era il suo medico? Dove cazzo era?!
 


 

Faceva male ad ogni colpo, ma non lo avrebbe mai ammesso.
“Cazzo, Heather, apri, parleremo e basta! Io non sono un assassino come te, sai? No te haré nada” urlava, senza preoccuparsi di tenere bassa la voce.
Poi la porta era aperta improvvisamente e l’espressione orripilata di Heather, celata male da un finto odio, lo aveva reso più felice di quanto quel famoso milioncino non avrebbe fatto. Percorreva ogni centimetro martoriato della sua pelle.
“Allora? Non mi fai nemmeno entrare?”.
La voce, un sibilo.
Qualche mese fa si sarebbe soffermato su quanto il suo sguardo fosse penetrante, o quanto potesse apparire carina anche scarmigliata com’era; ma ora no. Non più.
[110]
 
 

Non era preparata a una visione simile.
L’ultima volta che lo aveva visto stava lontano, sull’isola e non aveva visto la lava abbattersi su di lui e consumarlo.
Ma si poteva sfuggire forse al proprio destino? Eccoli là, i segni di quanto era successo: migliaia di piaghe e orrende bolle sulla pelle bruciata di Alejandro. Non si riconosceva nemmeno dall’espressione: non c’era più quella divertita traccia di calcolo, ma una cinismo totale, una luce che la inquietava oltremisura.
“Allora? Non mi fai nemmeno entrare?”.
“«… considerevoli squilibri psichici, che lo porteranno ad essere seguito…»”.
Si era semplicemente spostata e l’aveva fatto passare, stringendosi nelle spalle e cercando di mostrare indifferenza.
Errore.

[110]


 
Gente pucciosa, stiamo procedendo speditamente ed ecco qua il terzo capitolo *___*
Grazie mille a tutti coloro che si sono fermati a recensire il secondo capitolo, spero di trovarvi anche in questo e nei prossimi!
 
   
 
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