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Autore: Olivia Spich    14/05/2013    2 recensioni
Lentamente alzo gli occhi verdi che si dice siano dei bugiardi.
Chiunque lo abbia mai affermato, non sa quale ironia abbia adesso sollevato.
Questi miei occhi verdi hanno dovuto sostenere lo sguardo di chi ha mentito.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Adesso non voglio sentire rumore. Voglio silenzio.
Ogni pensiero ti riguarda, o capita nella quotidianità di noi due, della nostra vita che si incontra. Che si scontra.
La musica batte alla porta del cuore, che sobbalza, inquieto e desideroso di qualcosa che non sa. Spalanco ogni cosa. È vero, non voglio sentire niente, ma il mio vuoto deve essere colmato. Almeno momentaneamente. Lentamente alzo gli occhi verdi che si dice siano dei bugiardi. Chiunque lo abbia mai affermato, non sa quale ironia abbia adesso sollevato. Questi miei occhi verdi hanno dovuto sostenere lo sguardo di chi ha mentito.

I tuoi capelli. Sento ancora il profumo di quei giorni in cui ci abbracciavamo a casa con gli amici, senza farci scoprire, nemmeno da noi stessi. Lei delicatamente te li sposta dagli occhi color nocciola.
Gli stessi occhi che mi hanno confermato quel “ti voglio bene” nella mattina di febbraio, con un freddo disumano ed un abbraccio che mi teneva dentro il tuo corpo, le tue mani, il tuo cuore.
Sono gli elementi che stai usando per continuare questo gioco disperato lontano da me, ma vicino a qualsiasi altra ragazza. Come lei, la vittima di questo venerdì sera. Povera preda, non sa con chi ha a che fare.
Quelle mani sui fianchi mi fanno ricordare la notte di follia di fine scuola, quando un bicchiere di troppo mi aveva spinta tra le tue braccia che mi avevano chiamata più volte quando ero ancora lucida.
Le mani al collo di lui mi sconcertano. Le mie stesse reazioni.
Sei tu che fai il solito effetto a tutte le ragazze, o te le cerchi tutte uguali?
Non importa una risposta. I fatti stravolgono ogni mio piano, rivelatosi giusto.
Un bacio sulla sua bocca mi sovviene agli occhi. Al cuore. Lo stesso cuore che si è aperto quella notte in cui mi hai chiesto un bacio, quel segno di affetto che mi viene da ricordare come nostro. Infinito. Lo stesso cuore che si è fermato quando mi hai detto di non aver provato niente. Lo stesso cuore che si è fermato adesso.
Che sciocche, io e lei.
Volto gli occhi. Il mio sorriso mi segue, stanco, e la frangia copre il mio sguardo come per proteggermi da tutto il male che c'è stato. Da tutte le delusioni che mi sono state vicine in questo periodo con te. Tutte le scuse, le parole di poco conto a cui non sapevo dare un senso. Le stupide lacrime versate per l'immaturità che era in me, solo perché non riuscivo a capire il tuo atteggiamento. Solo perché non volevo vedere la verità.

- “Tutto bene?” due occhioni azzurri si preoccupano per me.
Ciò che ho sempre desiderato, tranquillità e certezze le trovo in questa calda sera, la stessa dove mi sono accorta di aver fatto un grande errore in tutto questo tempo.

- “Adesso si.” sorrido e chiudo gli occhi appoggiando la testa sul suo petto e dimenticando a poco a poco il dolore, sentendo la musica e il corpo che si muove a ritmo. - "Grazie"
  
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