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Autore: SalvoLoPoeta    01/12/2007    3 recensioni
Già...perchè prendersi la briga di leggere una delle tante storie sui digimon che circolano su internet ? ebbene, provate ad immaginare un mondo dove la razionalità esiste come unica legge di vita, un mondo dove la scienza domina l'essere umano, un mondo dove non c'è spazio per la fantasia, un mondo dove tramite la scienza prenderanno vita cose fino ad ora credute pura finzione...
Genere: Azione, Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nella finzione, nella realtà, nella creazione..

Era una sera come tante, un sabato sera noioso per un ragazzo annoiato affetto da una forma di stress così forte che il medico aveva dovuto prescrivergli persino un totale riposo, persino dallo studio al quale comunque in quel periodo si dedicava molto poco eccetto che per la filosofia e la matematica, la prima perchè gli piaceva, la seconda perchè vi era costretto dalle circostanze, non era mai stato bravo in quella materia, e se non l'avesse studiata sarebbe stato rimandato a settembre.

Nella sua stanza la televisione è accesa, uno dei tanti programmi strappalacrime si fanno spazio sullo schermo del televisore, ma il giovane non è piazzato davanti allo schermo, si trova invece seduto al computer, il telefonino poggiato sulla scrivania adiacente, lo schermo illuminato, un piccolo esserino patuffoloso si aggira avanti e indietro in una piccola zona circondata da simboletti vari, era un tamagotchi per cellulare. Il suo telefonino gli era sempre piaciuto, anche se non lo usava mai non avendone quasi mai bisogno, oltretutto quello lo aveva comprato solo per togliersi un capriccio e non tanto per utilità. Era verde e aveva lo schermo richiudibile verso l'interno.

"...Uffa, sto coso che sto facendo passare per digimon nella mia infinita infantilità non fa altro che cacare e perdere felicità, e non accenna a trasformarsi, è ancora un pallino verde con le labbrone giganti...mah..."

Il giovane avvicinò il viso allo schermo e lo osservò spazientito, lo aveva rinominato Tamamon (da Tamagotchi) e si era inventato tutta una gerarchia evolutiva a partire da quello che era il livello recluta, subito superiore al livello baby. Dopo sarebbe dovuto diventare Fairymon il digifolletto dell'armonia, un digimon di livello intermedio che in seguito sarebbe divenuto Arcangemon, Magna Arcangemon e infine Cerubimon, il digi-angelo sacro, il cherubino digitale. Aveva sempre avuto una passione spropositata per i digimon angeli, e Patamon era sempre stato il suo beniamino quando seguiva l'anime dei digimon, ma ora...quello non era altro che un vago ricordo alimentato solo dal videogioco di digimon world 3 per playstation, in quel mondo possedeva tre digimon: Guilmon, Kumamon e Patamon e il suo soprannome era Edo (ispirato da Edward Elrich di fullmetal Alchemist, un'altro manga cui era devoto il nostro simpatico -o antipatico- protagonista).

"...Ha fatto di nuovo la cacca !!!! e ha perso pure felicità e ha fame...ma mangia e và al gabinetto in continuazione o cosa ?"

Esclamò nuovamente con fare esasperato il giovane protagonista della storia tentato più che mai di chiudere il telefonino e di lasciar perdere quell'infantile tentativo di ritrovare un infanzia oramai perduta da tempo.

Intanto in un'altro luogo, ahimè sconosciuto a noi che seguiamo la storia, una figura in penombra si aggirava furtiva per i corridoi di un laboratorio scientifico...

"...questa sera libererò il progetto...questa sera...vedremo se l'esperimento avrà successo..."

sibilò nelle tenebre il losco figuro aprendo con la mancina una porta che dava su uno studio stracolmo di computer. Quì lo sconosciuto si fiondò su di una scrivania carica di cd-rom ed estrasse dalla pila un dischetto dalla copertina rossa sul quale svettava scritta in pennarello nero la dicitura "...Intelligenza Artificiale D-Gate..."

"...eccolo...al diavolo i membri dell'organizzazione, al diavolo i giapponesi che ci finanziano...al diavolo il capo...questa notte lo testerò sulla rete..."

Disse con una voce che sfiorava molto il sadismo di un folle che si accinge a commettere un atto deplorevole di cui si bea tra se e se quasi inconsapevole della gravità delle proprie azioni. Si diresse verso un computer, lo accese e introdusse il cd nello spazio apposito, quindi fece partire un programma alquanto complicato che si presentava sullo schermo come una finestrella dove codici alfanumerici si susseguivano ad alta velocità formando svariati loghi di varie società informatiche

"...bene...vai adesso mia intelligenza artificiale e infetta la rete...vai...mio digital Monster...vai...Digital Gate...che i cancelli si aprano e la rete si mostri per quello che in realtà è..."

Chi mai era quell'uomo ? cos'era il programma che aveva lanciato sulla rete ? perchè quel nome così strano ? domande...domande che forse non troveranno mai risposta, domande che forse vi daranno da riflettere...domande che infine si paleseranno in un unico episodio cui il gentile lettore sarà chiamato a fare da spettatore tornando ancora una volta nella stanza di quello che da ora in poi chiameremo col soprannome di Edo per rendere onore alla sua passione per i digimon

"...eccheccazz...ha cagato di nuovo, ma sto coso non sa fare altro ?"

si bloccò di colpo rivolgendo la propria attenzione allo schermo del pc che si era scurito di colpo

"...dovrò proprio cambiarlo, lo fa troppo spesso ultimamente..."

In effetti erano mesi che lo schermo si spegneva da solo dopo alcuni minuti in cui restava inutilizzato impedendo al nostro giovane protagonista di utilizzare il proprio pc senza prima aver riavviato il tutto. Ma questa volta non si trattava solo di quello...no...lo schermo a cristalli liquidi iniziò a brillare di colpo emanando una luce biancastra mentre si facevano posto alcuni strani codici alfanumerici di cui sicuramente il lettore ricorderà la descrizione

"...perfetto...cos'è mi sono preso un qualche stranissimo tipo di virus ? o forse..."

non gli fu possibile concludere la frase, lo schermo emanò una luce così intensa da accecarlo completamente per almeno 5 minuti facendogli perdere la ragione ed estraniando la sua mente dal corpo, impedendogli di distinguere il sogno dalla realtà. In termini medici qualcuno potrebbe anche dire che era caduto in coma a causa di una forte esposizione ai raggi emanati dallo schermo del computer che aveva avuto conseguenze irreversibili sul cervello del giovane...

Bene, eccoci giunti alla fine del primo capitolo, non dico niente, non chiedo pareri, non chiedo di continuare a leggere la fan fiction, semplicemente vi lascio con una frase dispettosa e accattivante: può una mente restare completamente inattiva ? rinchiusa in un involucro impossibile da oltrepassare ? o è in questi casi che essa sviluppa ogni sua capacità nascosta utilizzando il cervello al cento per cento delle sue funzioni ? scopritelo nel prossimo capitolo...

  
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