Note:
Vorrei
dire due paroline, prima di lasciarvi alla lettura.
Questa
song-fic va accoppiata
con un’altra che non ho ancora scritto, non so se la
pubblicherò entro questa
settimana, dipende dalle interrogazioni. Ma lo farò, non
temete, perché non me
la sento di lasciarla da sola.
Ora a voi.
20 sigarette
Non è poi per
sempre
Voglio vivere ogni istante
Eri tu.
Infondo
sembrava anche così facile.
Incontrarsi,
spogliarsi l’un l’altro e poi fare
l’amore.
Tutta la
notte; quasi tutte le notti, per poi crollare
sfiniti e addormentarsi, così, abbracciati. Ma insieme.
Almeno so fingere bene
Ero io.
Quante volte mi
sarò ripetuto questa frase? Per placare il
rimorso.
Quante volte
ho cercato di convincere il mio cuore che il
dolore che provavo quando tu non c’eri non era dettato da uno
specifico
sentimento ma solo dall’insoddisfazione di certi
“bisogni della carne”?
Quante volte
ho provato, per poi sistematicamente fallire...
E gli alberi
si svestono
Piegandosi un
po'.
“Caro
vecchio Watson!
Unico punto fisso in un’epoca di cambiamento. Si sta ,avvicinando
il vento dell’est, un vento che non ha
mai soffiato sull’Inghilterra.
Sarà un vento freddo e pungente,Watson, e molti di noi
rabbrividiranno alle sue
raffiche.”*
Ricordi
il giorno in cui abbiamo letto “L’ultimo
Saluto”?
ricordo
che quando lo finimmo un groppo mi
serrava la gola e dovetti più volte cercare di riprendere
fiato, prima di poter
ritornare a parlare. Perché lo sapevo.... sapevo che se mai
Guy avesse deciso
di utilizzare quell’episodio, quel momento avrebbe decretato
la definitiva
rottura del nostro rapporto.
Da quella
sera, cominciai a pregare Dio, o chi per lui, che
quella decisione Guy non la prendesse mai.
Guardandoti su foto che io
Io non scorderò.
Qui, seduto
sul letto, mi crogiolo
fra ricordi di te e me, sepolti per sempre nei nostri ricordi.
Ormai la
stanza è completamente invasa
dal fumo, ma io nemmeno me ne accorgo, troppo perso a contemplarci
insieme,
sorridenti. O forse troppo impegnato a riversare sulle sigarette tutta
la
frustrazione di questa storia.
Solo un
aquilone che resiste al vento gelido
Se a portarlo
ero solo io
Come sai non
è per sempre, per sempre
Non
più.
Ma io no, ho
preferito chiudere
gli occhi davanti alla verità, come sempre
d’altronde.
Come il
più stupido degli
innamorati.
Ma se
c’è uno sbaglio che ho
fatto, è quello di pensare che anche tu mi amassi.
Ora so che non
è così, però.
Tu hai scelto;
per te, per noi.
Comunicandomi solamente che non potevi più sopportare la
situazione.
Sopra
un pianoforte
Si sparpaglia
la mia mente
Anche se
E spero che tu
sia felice
Come me.
Sembra quasi
che ricordarti non sia più così difficile, come
i primi tempi, quando il solo sentire pronunciato il tuo nome, mi
apriva una
voragine in petto. E l’unica cosa che riuscivo a fare era
piangere.
Due occhi che
guardano i miei
E non sono i
tuoi
Ma poi, quando
la sera mi ritrovo con Susan, nell’intimità
di casa mia, l’unica cosa che riesco a notare è
che gli occhi in cui vorrei
specchiarmi non sono quelli in cui guardo.
Niente
potrà mai essere come i tuoi occhi.
Ho voglia di
camminare
Solo con me
E quello che riesco a
fare, è solo lasciare mia moglie e uscire di casa. Per
camminare.
Da solo.
E pensare.
Pensare a
quello che è stato, e a
quello che sarebbe, se le cose fossero andate diversamente.
E
penso che eravamo solo passi piccoli
Che vanno in due diverse direzioni
E se per caso tu domani ti trovassi qui
Sarebbe bello dirti in fondo va bene così.
La
felicità.
Mi piacerebbe,
veramente, poter
dire, o anche solo riuscire a pensare che questa situazione mi vada
bene.
Questa
sofferenza, che non mi fa
dormire, non mi fa vivere.
Ormai, ombra
pallida, dell’uomo
che una volta ero.
E non
c'è niente di speciale su nel cielo
Solo un
aquilone che resiste al vento gelido
Se a portarlo
ero solo io
Come sai non
è per sempre, per sempre
Non
più
Non
è per sempre, per sempre
Non
più.
Ma io non posso far
fronte a tutto questo da solo. Non posso
continuare a far finta quando dentro mi sento morire.
Non posso. Lo
capisci, Jude?
Non più.
* ovviamente è preso da
“L’ultimo Saluto. Un Epilogo” dalla
raccolta L’Ultimo
Saluto di Doyle
Note
dell’autrice:
Rieccomi
a
commentare. Non che ci sia poi troppo da dire, a parte che è
stato straziante
scriverla. Ma complice lo stress per la scuola, complice nonloso,
questo è
uscito.
La canzone
è 20 sigarette di Marco Mengoni, se volete
ascoltatela, se non volete, amen! xD
Penso di aver
detto tutto, quindi Baci a tutti e non
bagnatemi troppi fazzoletti!
Naky