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Autore: Ponytail    02/12/2007    6 recensioni
"Sotto la pioggia battente, Ravi barcollò, cercando di rimettersi in piedi. Si sentiva stordito e la testa gli girava...Una pianura desolata, una distesa di fango devastata da pioggia e lampi..Ma dov'erano finiti tutti?..." Rating giallo per le parti un po' macabre...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hooooooolaaaaa!!! =^^=
Rieccomi qua di nuovo ad occupare spazio nel web!
Anche stavolta, questa NON è la Kanda/Ravi a cui avevo accennato, ma un semplice delirio (perché, gli altri? ndMeStessaCheParlaDaSola), anche se i protagonisti sono grossomodo sempre loro…

Wabbè, parlando di cose serie…CONTINUA LA PUBBLICAZIONE DI DGM!!! =^O^= !!! Euuiuaaaaaaaaa!!!! <-- zompa qua e la spargendo coriandoli.
Grazie ad Asu-chan che mi ha passato la notizia!! i_i speriamo che sia davvero a gennaio e non ci tirino un altro pacco…

Chiuso con le cavolate, avanti con la fic!
Buona lettura!




.-.-.-§ * §-.-.-.





WHISHES AND FEARS





Sotto la pioggia battente, Ravi barcollò, cercando di rimettersi in piedi.

Si sentiva stordito e la testa gli girava.
Una fitta penetrante che partiva dalla testa lo percorse al minimo movimento; si portò cautamente una mano alla fronte e la ritirò macchiata di sangue misto a pioggia.

Un colpo in testa?... Accidenti...doveva aver perso i sensi...

La pioggia...colpiva con violenza a gocce pesanti e il vento minacciava di ributtarlo a terra. Il buio era pressoché totale, salvo un bagliore verdognolo verso l'orizzonte, talmente fioco da non illuminare altro che le nuvole più basse. I tetri bagliori dei lampi mostravano, a tratti, istantanee di un paesaggio devastato: una pianura priva di erba che si estendeva oltre il suo raggio visivo, qualche albero morto qua e là dai rami pendenti appesantiti dall'acqua...e, tutto attorno, pezzi di corpi di Akuma sparsi un po' ovunque.

Istintivamente, cercò la sua arma e si accorse di stringerla ancora in mano.

Nessun movimento, nessun cenno di vita.
Pareva che i nemici fossero stati abbattuti fino all'ultimo.

Ma...dov'erano finiti tutti?
Aveva la mente confusa...Colpa della botta... Pensò che era un miracolo essere ancora vivo.
Però dovevano esserci anche gli altri, ne era sicuro, non li aveva certo fatti fuori lui tutti quegli Akuma...ma dov'erano?

E soprattutto lui dov'era?
Perché non ricordava dove si trovava...?

Si guardò attorno, sforzandosi di vedere qualcosa attraverso l'oscurità e la vista che di quando in quando gli si offuscava, di udire voci o richiami sopra l'incessante fischiare del vento e il rombo dei tuoni. Niente. La furia degli elementi copriva ogni cosa.
Si sentiva male...

Infine la vide. Stagliata sullo sfondo di un cielo lacerato dai fulmini, la Torre dell'Ordine Oscuro, più nera del nero della notte, appariva e scompariva tra i bagliori, come una visione assai poco rassicurante. Lugubre, perfino.
Nonostante ciò Ravi provò un po' di sollievo.
Allora erano a casa! Meno male...
Ora non restava che trovare gli altri e rifugiarsi tutti dentro, prima che gli Akuma decidessero di riapparire o prima che quella dannata pioggia li facesse annegare tutti.

Sì, gli altri...
Gli altri...
Ma dove sono finiti tutti?! si chiese per l'ennesima volta. Per quanto sforzasse vista e udito non vedeva e non sentiva nessuno.

Involontariamente rabbrividì.
C'era qualcosa...qualcosa che non andava. Qualcosa di sbagliato in tutta quella situazione, nel paesaggio, nei suoni, nelle luci...
E soprattutto era sbagliato il fatto che lui, il futuro bookman, non riuscisse a ricordare il motivo preciso per cui si trovava lì, solo, in mezzo ad una strage di Akuma. Non poteva essere tutta colpa di una botta in testa.

Poi improvvisamente capì cos'era quel qualcosa che lo disturbava.

Le luci del Quartier Generale erano tutte spente.

Non un barlume, non una sola finestra illuminata.

Non c'era nessuno.

Nessuno, né dentro, né fuori.

Avvertì a quel punto la paura insinuarglisi nelle ossa, lenta e insidiosa e crescere, mano a mano che, guardandosi attorno, si accorgeva di essere completamente e inevitabilmente solo.

Voleva gridare, gridare forte, gridare per far udire la propria presenza, o anche solo per sentire un rumore diverso dal frastuono che lo circondava, lo opprimeva, gli impediva di pensare razionalmente.

Ma nel momento in cui la voce stava per uscire, vide Kanda.

Era in piedi a qualche decina di metri da lui e gli dava le spalle, così perfettamente immobile che Ravi non si stupì poi tanto di non averlo notato prima.

Emise un sospiro di sollievo, mentre la paura gli scivolava di dosso, allentando la presa.

"Yu!!" , chiamò, facendosi avanti.

Ma l'altro parve non sentirlo: la sua voce si perse nel rombo dell'ennesimo tuono. Non si mosse nemmeno quando Ravi fu a pochi passi da lui, avanzando a fatica: la terra, tramutata in fango, arrivava alle caviglie. Ma quanti cavolo di giorni doveva aver piovuto per ridurre il terreno in quello stato?...
Il piede gli scivolò sotto qualcosa di lungo e rigido, incespicò e quasi cadde, prima di accorgersi di cosa fosse.

Era Mugen, semisommersa dal fango, lasciata lì come un relitto qualsiasi...

Si volse di scatto verso Kanda, sbalordito.
Le braccia dell’Esorcista giapponese pendevano lungo i fianchi, vuote e inermi; i capelli e il lungo cappotto, resi pesanti dalla pioggia, sbatacchiavano scompostamente sul suo corpo, ma per il resto non sarebbe potuto essere più immobile se fosse stato una statua.

"Yu!", chiamò di nuovo. "Ma mi senti?!"

Non esiste!
Non esiste che Yu getti via Mugen in quel modo!

Allarmato, percorse i pochi passi che li separavano e, raggiunto Kanda, lo afferrò per una spalla, aspettandosi una qualche reazione che però non arrivò.

"Yu, ma cos'hai...?" cominciò, ma la domanda gli morì in gola quando vide il suo viso, illuminato dalla luce cruda di un lampo.

Non era pallido. Era grigio.
Pareva fatto di cenere.

Anche la sua espressione pareva di cenere, le labbra madide appena socchiuse, come se fosse sul punto di dire qualcosa, i lineamenti contratti. I capelli intrisi di pioggia gli si appiccicavano al viso, ma lui non pareva nemmeno accorgersene. Anzi, pareva non essere cosciente di nulla.
E gli occhi...

"Dio mio, Yu..."

Anche gli occhi erano cenere. Grigi e spenti.
Fissavano un punto davanti a sé, ma lo sguardo era vacuo e appannato, come se non vedessero nulla.
Non sembrava aver subito ferite o altro, ma, semplicemente, se ne stava lì. Yu-chan pareva un cieco.

"Yu!! Yu, svegliati, maledizione! Ma che ti prende?!", urlò Ravi.
Lasciò cadere il martello e afferrò Yu per le spalle, scuotendolo e udendo la propria voce farsi quasi isterica quando si accorse che l'altro non dava cenno né di vederlo, né di udirlo, né di sentire il suo tocco. Sobbalzava appena tra le sue mani, come una bambola di cera.

Un tuono più forte degli altri coprì le sue grida e il frastuono gli fece tremare il sangue nelle vene...chiasso...troppo chiasso! Non riusciva a pensare!
Non poteva credere di vedere Yu Kanda ridotto in quel modo...non era possibile...!

Disperatamente, si guardò intorno per l'ennesima volta, in cerca di quel qualcosa che Kanda sembrava fissare senza vedere.
Nello stesso istante la scena fu rischiarata da un fulmine, l'ennesimo fulmine...e lo vide.

Vide un corpo, a terra, a pochi metri da loro, riverso nel fango. Gli arti spalancati, contratti dal rigore di una morte violenta.

Vide un'uniforme dell'Ordine squarciata all'altezza del petto, la cassa toracica sfondata e, chiaro, un vuoto sanguinolento dove avrebbe dovuto trovarsi il cuore. La ferita proseguiva verso il basso, come se qualcuno avesse voluto tagliare il corpo a metà con qualcosa di male affilato. Difficile capire dove terminava la carne e dove iniziava il tessuto.

Poi vide il viso e l'aureola di capelli bianco-argento sparsi a raggiera attorno, e sottili rivoli di sangue colare dagli occhi e dalle labbra semiaperti. Il marchio rosso della maledizione sull'occhio sinistro pareva una ferita.

La vista gli tremò.
Sì sentì improvvisamente debole, come gli avessero succhiato il sangue dalle vene in un sol colpo. Le gambe gli cedettero, e un sapore acido e metallico gli invase la bocca. Non provò nemmeno a reggersi in piedi, lasciò la presa sull'uniforme di Kanda e scivolò in ginocchio, la testa che gli girava, mentre annaspava per respirare...sentiva che stava soffocando.
Si voltò di lato e vomitò, senza riuscire a controllarsi.
Vomitò finché gli parve di essere rimasto totalmente vuoto.
Vuoto e freddo.

Rimase a lungo a terra, tremando e tossendo a più riprese. A lungo cercò il coraggio di sollevare gli occhi per assicurarsi che quella...cosa...fosse davvero...Allen. Quella cosa fatta a pezzi come un animale da macello...Allen… Voleva vomitare di nuovo. Raramente in vita sua si era sentito così male, così vulnerabile.
E poi Yu...Yu che sembrava aver perso la testa...Yu che in quel momento sentì muoversi alle sue spalle.

Si voltò di scatto e lo vide avanzare lentamente, come un automa, verso il corpo spezzato davanti a lui, rimanere in piedi qualche istante a guardare per poi chinarsi su di esso, affondando le ginocchia nel fango.

"Yu...", chiamò di nuovo, debolmente, quasi supplicando una risposta.

Ma Kanda, di nuovo, non parve neppure sentirlo. Lo sguardo privo di vita, sollevò appena una mano che vagò, incerta, sulla fronte, sulle guance di quello che sembrava essere proprio Allen, sfiorando con le dita le labbra insanguinate, come una carezza.

Ravi sentì le lacrime gonfiargli gli occhi e distolse rapidamente lo sguardo. Non voleva...non poteva vederlo così...Yu.... impazzito... come poteva essere impazzito...? Non era vero, era...era sbagliato!

E Allen?
Era proprio Allen, quello? Sì?...
Ma come?
Quando?
Chi??

“Quante domande inutili, bookman!” <3

Sollevò la testa di scatto.

"Eh?"

Rimase un attimo in ascolto. Niente.

Eppure l'aveva udita chiaramente, quella voce. E anche se non aveva capito da dove provenisse, gli era sembrata maledettamente vicina.

Mentre si sforzava di credere che non stava impazzendo, vide Yu, ancora chino, irrigidirsi a sua volta e rimanere immobile.
Poi sul suo viso assente apparve qualcosa di simile ad un'espressione... stupita, guardinga e in qualche modo spaventata... Lentamente, alzò il viso e guardò dritto nella pioggia di fronte a sé, gli occhi sgranati, le mani abbandonate sul corpo di Allen.

Ma di fronte a lui non c'era niente. Assolutamente niente che si potesse vedere con gli occhi.

Rimase immobile per qualche momento, come in ascolto. Poi, mentre il vento calava quasi improvvisamente, si alzò in piedi e, lentamente, la sua espressione smarrita parve sciogliersi a contatto con l'acqua e divenire assente, indifferente, come se stesse andando alla deriva.

All'improvviso Ravi lo sentì.
Sentì una presenza, proprio lì dove si trovavano loro, benché in quel luogo orribile non si vedessero che lui, un Kanda fuori di sé e il cadavere di un ragazzino che non era...non poteva essere Allen!

Qualcosa...

“Pardon, Qualcuno!” <3

Allora Ravi ebbe paura.
Una paura diversa da quelle provate prima in vita sua.
Un gelo penetrante eppure, in un qualche assurdo modo, seducente, che sussurrava e paralizzava e lo faceva sentire piccolo, sempre più piccolo... Un male che non proveniva da fuori, ma, scoprì con sconcerto, da dentro di lui, come se lo conoscesse da sempre, come un nemico antico e intimo, e gli bisbigliava all'orecchio parole che non capiva.

Senza aver bisogno di prove, ebbe la certezza che quella cosa aveva afferrato anche Yu.
E stava vincendo.

Allora si strinse in sé stesso e, per quanto poteva, tentò di scuotersi di dosso quel tremendo torpore, lottando per convincere il proprio corpo a muoversi: dovevano andare via di lì, subito!
Doveva afferrare Yu e correre via, nascondersi da qualche parte...in un rifugio qualsiasi...ma...ma dove?!
Quello li avrebbe ritrovati ovunque, lo sapeva.

Ciononostante riuscì a sollevarsi dalla sua posizione quasi rattrappita e a rimettersi in qualche modo in piedi. Di nuovo, chiamò, anche se non sperava in una risposta.

"Yu...!"
Dio, quanto gli sembrava pateticamente debole la sua voce! Nient'altro che un tremolio supplichevole nel fragore della pioggia e dei tuoni.
"Yu…andiamo...andiamo via di qui..."

In quel momento una serie di lampi in successione esplose in cielo, illuminando con netti contrasti il paesaggio devastato, la terra che non era più terra, Allen che non era più Allen, Kanda che non era più Kanda e la cosa che quest’ultimo sembrava fissare...e ascoltare...

Una figura grande...anzi, grossa...perfino tondeggiante.
Indossava un altrettanto tondeggiante cappotto giallo e un bizzarro cilindro viola a forma di candela. Le mani guantate poggiavano l'una sull'altra sul pomo a forma di zucca di un ombrello, usato a mo' di bastone.
Leggermente chino su Kanda, sembrava fosse impegnato in una fitta conversazione. La sua bocca però, come paralizzata in un ghigno mostruoso che forse doveva sembrare un sorriso, non si muoveva e non emetteva alcun suono che Ravi potesse sentire.

Il personaggio di un incubo distorto, che sussurrava promesse di morte come fossero lusinghe.

Il tempo di un battito di ciglia e la figura era scomparsa con il bagliore dei lampi.

Ma Ravi non aveva bisogno di sentire niente, né di vedere altro, perchè sapeva già chi, o che cosa fosse quell'essere.
E cosa stava proponendo a Yu di fare.

E cosa Yu stava accettando.

No...

L’urgenza spazzò via paura ed esitazione.

"Yu!! Non ascoltarlo!!"

Con uno scatto, si lanciò su Kanda e lo afferrò da dietro, circondandolo con le braccia, immobilizzandolo, come qualcuno che voglia impedire a qualcun'altro di buttarsi da un precipizio. E strinse forte.

A quel suo gesto, Kanda fu come percorso da un fulmine.

Spalancò la bocca e urlò.
Un urlo di cui Ravi non aveva mai sentito l'uguale.
Un'esplosione di rabbia e dolore e frustrazione e follia che sovrastò il fragore del temporale e scosse Ravi da capo a piedi.
Urlò fino a svuotarsi i polmoni, poi prese a dimenarsi, a scalciare, convulsamente, cercando di liberarsi, con violenza, urtando, strappando, divincolandosi come un ossesso.

Ravi, pur preso alla sprovvista, tenne duro, disperatamente, stringendo i denti e conficcandogli le unghie nelle braccia. Ma l'altro riprese a urlare, raddoppiando gli sforzi, frapponendo alle grida pezzi di frasi sconnesse, senza senso, ma chiaramente rivolte alla presenza invisibile, che, Ravi lo sapeva, era ancora lì.

Con uno sforzo ulteriore, allungò una mano e gli tappò la bocca. Doveva impedirgli di...

"VATTENE!! VATTENE DA NOI!!!", gridò a sua volta, con tutto il fiato e la rabbia che aveva in corpo. Il grido dell'umanità.

Con uno scarto più violento, Kanda fece perdere l'equilibrio a entrambi. Finirono nel fango, ma continuarono a lottare, Ravi, dietro di lui, stringendogli il busto e le braccia nel tentativo di immobilizzarlo, Kanda contorcendosi, cercando di sollevare il viso verso l'alto, mordendo a sangue la mano che gli impediva di gridare.

Una lacrima, una sola, scivolò sul viso di Ravi.
Stacca il cervello, si disse.
Stringi i denti.
Resisti.
Concentrati solo sul tenerlo fermo. Impediscigli di parlare.

Poco dopo i movimenti frenetici rallentarono, facendosi a scatti. Ravi non mollò la presa. Ormai erano entrambi coperti di fango e il sangue gli scivolava liberamente lungo la mano, il polso e il braccio. Kanda diede ancora qualche strattone, rabbioso, ma ben presto dovette cedere, stremato, boccheggiando, singhiozzando, ringhiando contro la mano di Ravi, come un cane idrofobo.

Ravi piangeva in silenzio, senza lasciarlo, incurante del dolore alla mano.

Ora ne era sicuro.

Quello non era Yu.

Non era Yu, era un incubo.

DOVEVA essere un incubo, è un incubo, è un incubo...

Ma allora perchè non riusciva a svegliarsi?

Svegliati, Ravi! Svegliati!!

I movimenti e i sobbalzi sotto di lui erano cessati. Ora Kanda tremava, incontrollabilmente. Gli occhi iniettati di sangue fissi sul corpo di Allen, i denti dolorosamente serrati sulla sua mano.

"Yu..." riuscì a mormorare contro la sua schiena, ma la voce gli uscì rotta "Yu, Allen non è morto...e questo... questo non è che un incubo, vedrai...andiamo via, andiamo via..." Parlava e lui stesso non credeva ad una sola parola di quello che diceva, anche se avrebbe tanto voluto farlo...

Tuttavia Yu parve calmarsi. I brividi che lo percorrevano si attenuarono fino a cessare quasi del tutto; Rabi sentì i muscoli tesi cedere quasi di colpo, le mascelle serrate sulla sua mano abbandonare la presa e il respiro farsi più profondo e cadenzato, quasi normale.

Stava per allentare a sua volta stretta su di lui quando Yu cominciò a singhiozzare.
O almeno così gli parve, vedendo le sue spalle sobbalzare, udendo il suono di quelli che sembravano proprio singhiozzi. Dovette aspettare che l'altro puntasse le mani nel fango e si sollevasse lentamente sugli avambracci prima di capire che non era così.

Yu stava...ridendo...?

“Un incubo, Bookman? Ma nooo....” <3

…Rideva…

"Via...?"

Yu parlò per la prima volta, spostandosi sulle ginocchia e voltandosi finalmente verso di lui.

Il cuore di Ravi mancò un battito.

Non riuscì a distinguere se la voce che aveva parlato fosse quella di Yu o quella di Allen.
E il viso che ora lo guardava, anche se era indubbiamente quello di Kanda, aveva assunto una lucentezza quasi metallica e i lineamenti parevano mutati in quelli rigidi di una maschera: sorrideva, un sorriso distorto che coinvolgeva nient'altro che la bocca e i denti, perchè gli occhi erano diventati completamente neri, come se il colore delle iridi si fosse sciolto, invadendoli.

Sembrava un Akuma. Era un Akuma?

"Via dove?", chiese di nuovo con quella voce assurda.

Poi, senza distogliere gli occhi da quelli di Rabi, allargò un braccio, mostrandogli il paesaggio che li circondava.

"Siamo già tutti quì."

Come rispondendo al suo gesto, i lampi si scatenarono, illuminando nuovamente lo scenario, ma stavolta mostrando una scena molto più vasta, come i proiettori su un palcoscenico.

I corpi di una moltitudine di esseri umani coprivano ora la pianura nella quale si trovavano, come un macabro tappeto... a perdita d'occhio...e Ravi, con orrore crescente, si ritrovò a riconoscere ogni sagoma, ogni viso tra quelli riversi nel terreno fangoso.

Linalee, Komui, Crowley, Miranda, Reever, Johnny e tutti i ragazzi della sezione scientifica, uno per uno, Daisya, il vecchio Marie, Suman, i generali, tutti e cinque, Jerry della mensa, Touma e tutti gli altri finder...

Il vecchio Panda.
A meno di due passi da lui, gli occhi spenti, fissi nella sua direzione, che parevano accusarlo.

Tutti i corpi, come quello di Allen, squarciati dal petto in giù e privi di cuore.

Non aveva più nulla in corpo per sfogarsi vomitando, né abbastanza forza da mettersi a urlare. Rimase in ginocchio nel fango, come inebetito, ricambiando lo sguardo morto del vecchio Bookman finché Kanda non lo riportò alla realtà. (Ma quale realtà? Era realtà questa?...Come poteva?....)

Yu gli si fece più vicino, sollevò le braccia e gliele allacciò attorno al collo, un gesto che poteva essere un abbraccio come pure un modo per impedirgli di tentare la fuga.

"Tu non puoi andare via," lo sentì dire, il viso a pochi centimetri dal suo, riconoscendo stavolta quella voce come la propria, "Perchè io sono qui."

Labbra umide e gelide come la morte gli sfiorarono lo zigomo…l’angolo destro della bocca, la linea della mascella… e poi giù lentamente fino al collo, mentre le braccia stringevano più forte e quello che era stato Yu nascondeva il viso contro la spalla bagnata della sua uniforme. Rabbrividì, incapace di reagire, un brivido che era un misto di orrore, paura e dolore, le mani sollevate a mezz'aria, incerte se ricambiare l'abbraccio o respingerlo con ribrezzo.

"E poi...se te ne vai Moyashi muore."
La voce stavolta era proprio la sua. Quella di Kanda.

Yu...

Non riuscendo a trovare qualcos'altro che potesse fare, le lacrime cominciarono a scorrergli liberamente sulle guance, senza che riuscisse o provasse a fermarle.

"Yu..." tentò un'ultima volta, sentendo la propria voce implorare.

L'altro parve in qualche modo colpito dal suo tono, perchè sollevò il viso dalla sua spalla e fissò le sue lacrime con aria meravigliata. A stento Ravi riuscì a sostenere lo sguardo di quegli occhi di petrolio.

"Piangi?...", chiese, la voce di nuovo un miscuglio di due. "Ah, già...tu ce l'hai ancora, vero?"

Sciolse le braccia dal suo collo e con dita gelate aprì senza esitazione la casacca della sua uniforme, scoprendo la pelle, appoggiando poi il palmo aperto sul suo petto.

Ravi seguì i suoi movimenti con occhi sgranati, senza capire, sussultando al contatto con quella mano gelida.

“Capire? Già, come potresti? Quello è pur sempre il tuo Yu.” <3

"Si, c'è..." disse l’altro, gli occhi chiusi, ascoltando il battito.

Ravi rimase immobile, un campanello d'allarme nella sua mente pronto a scattare, ma ancora incapace di fare qualunque cosa.

"Però, a te non serve, vero? Bookman..."

Allora capì, e il campanello iniziò a suonare all'impazzata.

"No..." provò a dire, cercando di scostarsi. Ma quello si fece più vicino, gli occhi due pozzi vuoti.

"Lo puoi dare ad Allen." Sentì le unghie conficcarglisi impietosamente nella pelle.

"Yu, no...!"

"Perchè a bookman..." Sentì le dita affondare.

"Asp....!!"

"...non serve un cuore."

Sentì il rumore della propria carne lacerata e il suono delle proprie urla salire, salire...

Poi più nulla.




































*


*


*



-*-




Il respiro tornò a riempirgli i polmoni in una sola, enorme boccata, come se fosse stato sul punto di annegare.

Con uno scatto si rizzò a sedere, portandosi d’istinto una mano al petto.
Aveva la maglia madida di sudore, ma il cuore, sotto di essa, batteva all’impazzata.
Strinse forte, come se temesse...

“Ehi…”

Una voce al suo fianco. La sua voce.
Sollevò lo sguardo di riflesso.

“Ah....”

Yu Kanda, in piedi di fianco a lui, lo squadrava dall’alto.

Non portava l’uniforme, ma una semplice camicia bianca e dei pantaloni scuri, i capelli legati in una coda bassa e due fascicoli e un grosso volume sotto il braccio.
Mugen era al suo posto. L’espressione al suo posto (ovvero, piuttosto seccata).

Accorgendosi di stare trattenendo il fiato, prese a boccheggiare, per recuperare ossigeno, continuando a fissare Kanda come se gli fossero spuntate due teste.

“Che è quella faccia?” , fece l’altro, mentre l’espressione seccata si intensificava.

“E..Eh?!..” esclamò, quando riprese fiato.

“Stavi delirando.”

“Cos…?”

“…” ==*

“Ma do..dove…?”, balbettò, guardandosi intorno.

Era in biblioteca, semisdraiato sul vecchio divano di pelle accanto alla sua scrivania. Yu, in piedi davanti a lui, non stava cercando di ucciderlo. Non ancora. E non strappandogli il cuore, per lo meno.

“Stai ancora delirando”, sentenziò Kanda. “Muoviti. Komui ci vuole entrambi nel suo ufficio e ha detto di venire a chiamarti. Andiamo in missione”, concluse, facendogli cadere in grembo uno dei due fascicoli.

Ravi fece scorrere lo sguardo sul fascicolo, poi su Kanda, poi di nuovo sul fascicolo, evidentemente incerto su quale delle due cose lo confondesse di meno.

Kanda fece per dire qualcosa, ma un lampo, seguito dallo scoppio di un tuono lo interruppe.

Ravi non poté fare a meno di sobbalzare.

L’altro brontolò qualcosa di incomprensibile e si allontanò per chiudere le imposte spalancate della grande porta-finestra, dalla quale entravano vento e pioggia. “Quando se ne accorgerà il vecchio che ti sei addormentato in biblioteca con la finestra aperta nel bel mezzo di un uragano saranno rogne,” disse. O meglio, ringhiò.

Ravi seguì i suoi movimenti come in trance.

Yu…

“Ehi, ci sei?!” esclamò Kanda, ritornando, nel vedere che la sua espressione svanita non cambiava di una virgola.

Yu…

“Ti vuoi muovere?! O devo farti alzare io co..”

Non poté finire la frase. Ravi si era alzato e lo aveva abbracciato.

Stretto.

Strettostrettostrettostretto.

Più che un abbraccio era una morsa.

Con un sollievo ineguagliabile, Ravi sentì che non era più bagnato fradicio, né freddo come la morte…era tiepido.
Benché si trattasse di Yu Kanda, mister Ghiacciolo in persona! Rincuorato oltre ogni dire, affondò deliberatamente il naso tra i capelli dell’altro, inspirando a fondo.
Inevitabile la reazione.

“Ma che…CHE DIAVOLO STAI FACENDO, IDIOTA??!!”

Ma Ravi non vi badò, intento com’era a determinare la sua temperatura corporea e a sentirsi sollevato.

Dio mio. Diomiodiomiodiomiodiomio…

Un sogno.

Un maledettissimo, iperrealistico e dannatamente finto sogno!!

Strinse più forte.

“Urgh… l-lasciami immediatament-te…b-aka…!!”

“Yu..?”

“CHE???!!”

“Sei arrabbiato.”

Che, tradotto, stava a significare “sei vivo e sei te stesso”.

CHE ACCIDENTI VUOL DIRE “SEI ARRABBIATO”???!! LEVAMI LE MANI DI DOSS…!

“No.”

Kanda ristette, le vena sulla tempia pericolosamente ingrossata.

Ravi sembrava sul punto di mettersi a piangere come un neonato. E se c’era una cosa che Yu Kanda non sopportava (una delle tante) erano i piagnistei, specie quelli senza senso come questo.

“Tsk!”

Iniziò a contare mooolto lentamente fino a dieci…poi, arrivato a dieci, ancora più lentamente fino a venti…giusto quanto bastò al respiro di Ravi per farsi meno affannoso.

Poi afferrò saldamente il libro che portava sottobraccio (un bel volume antico con una spessa copertina in cuoio, richiestogli da Komui) e, senza pensarci troppo, lo sbattè con forza su quella bacata testa rossa. Il colpo fu probabilmente udito anche nelle stanze adiacenti.

Ravi mollò immediatamente la presa, saltando via come se si fosse scottato e portandosi entrambe le mani alla testa.
Per qualche lungo istante rimase a fissarlo con un’espressione così stupidamente meravigliata che per un momento Kanda ebbe il dubbio di aver colpito un po’ troppo forte.

“AHIA!” esplose alla fine, indignato e chiaramente in ritardo.

Ahia un accidente!!” imprecò l’altro e, girati i tacchi, si avviò verso la porta.

“Yu, mi hai rotto la testa!!”

“Impossibile. Non c’è buco dentro.”

“L’ho sempre detto che sei un demonio, Yu!! Perfino in sogno!!!”

“Non è colpa mia se hai il cervello di una scimmia e ti sogni cose assurde… E NON CHIAMARMI PER NOME!!”

Un po’ per il nervoso, un po’ per l’abbraccio strangolante, un po’ (Ravi ne era sicuro) per l’imbarazzo, Yu-chan aveva assunto un bel colorito rosa tendente al salmone, ma prima che l’altro potesse ricamarci sopra qualche altra battutina, si voltò con un altro degnissimo “Tsk!” e uscì a passo di carica nel corridoio, sbattendo la porta e spaventando a morte un paio di finder che venivano nella direzione opposta (Sempre loro…poveri!! XD ndA).

Ravi ne fu contento e dispiaciuto allo stesso tempo. Per qualche istante rimase a fissare la porta.
C’era stato un momento, un attimo prima che la librata in testa lo facesse tornare in sé, mentre stringeva Yu tra le braccia come mai normalmente avrebbe osato fare, in cui si era ritrovato a...

I suoi pensieri furono interrotti dall'improvviso trambusto proveniente dal corridoio. Due voci che bisticciavano: una era quella di Yu e l’altra, inevitabilmente…

“Ravi, ci sei? Dobbiamo andare nell’ufficio di Kom…ma che hai fatto alla testa?”
La testa bianco-argentea di un Allen Walker vivo e vegeto sbucò da dietro la porta, ornata da un sempre più voluminoso Timcampi.

Ravi sorrise tra sé. Un Allen vivo e vegeto era decisamente meglio di uno cadavere.
Ma il sollievo che aveva provato subito dopo il risveglio si era già abbastanza mitigato…anzi, cominciava anche a sentirsi un po’ un’idiota per prima… Non saltò quindi al collo di Are-kun con le lacrime agli occhi, ma si limitò a raggiungerlo, il solito sorriso/ghigno stampato in faccia, e ad arruffargli i capelli con la mano che non era impegnata a massaggiare il doloroso (e vistoso) bernoccolo causato dal dolce carattere di Yu-chan.

“Niente, niente…”, rispose, ignorando le proteste del più piccolo. “Solo il bacio del buongiorno di Yu.”

“Ti ho sentito, sai??!” La voce della coscienza dal fondo del corridoio.

“Bacio del buongiorno…?” Occhioni che sbrilluccicavano di innocenza. “Credevo che Kanda lo riservasse solo a Mug…”

“TU STA’ ZITTO MOYASHI!!”

“ALLEN!!! MI CHIAMO ALLEN, BAKANDA!!”

E mentre l’ormai rituale discussione su nomi e soprannomi continuava lungo il corridoio del Quartier Generale e tutto il mondo riprendeva a girare nel solito, prevedibile e rassicurante modo, Ravi seguì i suoi compagni, ridacchiando.

Almeno in apparenza.

In realtà, i suoi pensieri, lasciati liberi di vagare, finivano inevitabilmente per ritornare alle immagini, ancora fin troppo vivide, del suo incubo. E ciò che vedeva, nonostante fosse ormai perfettamente sveglio, non gli piaceva.

Perché i sogni ci toccano, poco importa se sappiamo che non sono altro che sogni.

I sogni possono essere desideri, come diceva qualcuno, ma possono essere anche lo specchio delle nostre paure.

I sogni ci mostrano quello che vorremmo vedere e quello che non vorremmo mai dover vedere.

I sogni non predicono il futuro. I sogni illustrano possibilità.

I sogni sono la nostra estensione nel mondo di tutto ciò sul quale noi non abbiamo il Controllo.

Per questo, soprattutto, Ravi, futuro Bookman, ne era inquietato.


-fine-



.-.-.-§ * §-.-.-.


Accipicchia…è venuta più lunga di quel che mi aspettavo! °_° Ma mi sa che è tutta colpa della mia tendenza a perdermi nei particolari…Verso la fine non riuscivo più ad andare avanti…e mi mancavano solo le ultime righe!!!@@
Beh, che ve ne pare? °_°
Che ve ne pare? Che ve ne pare? °_° °_° °_°
Non è proprio la Kanda/Ravi a cui avevo accennato, anzi, a dire la verità l’idea per questa è saltata fuori proprio mentre buttavo giù la traccia per quella…che al momento giace in attesa di completamento! UU’’’
E’ il mio primo tentativo di scrivere qualcosa di inquietante, per cui…non ho la più pallida idea di come sia uscita!! @@ Anche perché (non so se capita anche a voi), a forza di leggere, rileggere, aggiustare, pensare, rivedere, correggere… insomma, a un certo punto non ci capivo più niente! @@ Ho bisogno di qualcuno che mi legga le ff prima di pubblicarele…@@
E ho bisogno di un letto perché mi sto addormentando sulla tastiera (in questo momento sono le due di notte….mi sa che la posterò domani = =)

Ah, giusto!
Ne approfitto per ringraziare (u.u <-- inchino) Lithia del Sud (riguardo “Mission”: sono andata un po’ OC con Kanda, lo so, specie nella parte “tenera”…Y_Y e il bello è che mi ero ripromessa più volte di non cascarci…), renachan (sempre riguardo “Mission”: il motivo…ehm…beh…ecco……!!!! -->fugge a nascondersi perché non lo sa neanche lei --), e di nuovo Asu-chan per le recensioni ai miei due precedenti deliri!! =^^= GrassieGrassieGrassie!!! Me è stata molto felice di riceverle!!
E lo sarà esponenzialmente di più se ne riceverà anche altre!! Di qualunque tipo =*




  
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