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Autore: ladyme    14/05/2013    5 recensioni
SPOILER 5X24
Tengo gli occhi bassi, non avrei mai immaginato che la nostra storia sarebbe finita proprio su queste altalene dove ho preso il coraggio di presentarmi a casa sua un anno fa.
Egoista ecco cosa sono, ci sono voluti quattro anni per far crollare quel maledetto muro, per concedere a lui di amarmi davvero, e ora lui mi lascia perché mi ama, perché vuole che io sia felice.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Tengo gli occhi bassi, non avrei mai immaginato che la nostra storia sarebbe finita proprio su queste altalene dove ho preso il coraggio di presentarmi a casa sua un anno fa.

Egoista ecco cosa sono, ci sono voluti quattro anni per far crollare quel maledetto muro, per concedere a lui di amarmi davvero, e ora lui mi lascia perché mi ama, perché vuole che io sia felice.

Egoista.

«Katherine Hougton Beckett will you marry me?». Alzo gli occhi da terra e mi volto verso di lui, è inginocchiato nella terra sporca e bagnata, ha un anello in mano. Lo fisso senza dire nulla.

Non vuole farmi andare via, non mi sta lasciando, mi vuole al suo fianco anzi vuole stare al mio fianco per sempre.

«Always è per sempre» sussurro, Castle sbatte le palpebre velocemente cercando di cogliere in quelle parole una risposta. È lì, fermo, completamente vulnerabile, in cerca di una risposta positiva ma pronto ad accettare anche un no.

Alza di più il viso verso di me. Vuole una risposta, vuole sapere che non fuggirò più.

«Ti amo Rick» dico lentamente guardandolo negli occhi, lui abbassa il capo.

«Lo devo prendere come un no, vero?» chiede mordendosi il labbro inferiore, abbassa la mano con l’anello in mano, sospira. Appoggio la mano destra sulla sua guancia, lui alza gli occhi mentre io scuoto la testa negando. «Allora perché non dici sì?».

«Perché ci ho messo tanto ad imparare a dire queste parole». Sorrido. «Ti amo Rick».

«Quindi è un sì?». I suoi occhi si riempiono di speranza, ma io scuoto nuovamente la testa. «Allora che cos’è Kate?».

«Un noi». Mi inginocchio davanti a lui, i nostri occhi ora sono alla stessa altezza. Gli tendo il palmo della mano sinistra, lui mi porge la sua mano, le nostre dita s’incrociano, chiudo gli occhi, inspiro l’aria intorno a me. C’è odore di fango, erba, inquinamento eppure in mezzo a tutti quegli odori scorgo il suo profumo. «Aiutami a togliere la collana» dico spostando i capelli di lato e voltandomi. Esitando si avvicina a me e sgancia il gancetto, la collana con l’anello di mia madre cade tra le mie mani. «Posso avere il mio anello?».

«Non hai detto di sì». Annuisco, ha ragione. Faccio scivolare l’anello di mia madre fuori dalla catenella. «Cosa stai facendo?».

«Lo metto al suo posto». Mi guarda confuso. «Aiutami a metterlo all’anulare sinistro». Gli porgo l’anello di mia madre, nuovamente esita, con un gesto delicata fa scivolare l’anello sul mio dito. Sorrido. «Non ho detto sì, perché ho detto noi e noi non è su un stupido dito, noi è qui sul cuore» dico portando la sua mano all’altezza del mio cuore.

«Kate perché?».

«Perché voglio  portare il tuo anello nella catenina che ho sempre al collo e non all’anulare? Perché lo voglio proteggere, voglio proteggere te e non più mia madre, lei avrebbe voluto così, avrebbe voluto vedermi vivere».

«Kate dove stiamo andando?». Rido. È la sta domanda che gli ho fatto io qualche sera fa.

«Non lo so, forse a Washington, forse a casa mia, forse a casa tua o forse ancora in qualche isola sperduta del Pacifico e devo dirti che non m’interessa, l’unica cosa che voglio sapere è che tu sarai al mio fianco, voglio di più per entrambi. Vuoi sentirti dire sì? Se vuoi te lo dirò».

«No, non voglio uno stupido sì, mi basta essere certo che non ci sarà più nessun io e te, ma solo un noi».

«Always means Always, but Us means Forever». Ride passandosi una mano tra i capelli.

«Com’è diventata romantica detective Beckett» scherza. «Ti amo Kate» dice serio. «Ti amo davvero». Prende la catenina dalle mie mani, fa scivolare l’anello a metà di essa, si sporge verso di me e chiude il gancio intorno al mio collo. «Noi».

«Quindi ora rischio di diventare la signora Castle numero tre?» chiedo scherzando mentre gioco con l’anello al mio collo.

«Solo la numero tre? Devo affrettarmi a trovare la quarta». Gli tiro un pugno sul braccio, lui ride. «Solo se lo vorrai, perché se no sono disposto io a diventare il signor Beckett». Scoppio a ridere.

«Forse è meglio se rimaniamo Rick e Kate» dico alzando le spalle. «Ancora per un  po’, non tanto, giusto il tempo fino a quando dirai a mio padre che ci sposiamo».

«Io? Ma è tuo padre, perché non glielo dici tu…». Scuoto la testa. «Va bene, lui non porta una pistola, vero?». Rido.

 

 

This is Fluff!

Una puntata come quella dell’ultima stagione non può non scaturire sentimenti diversi da qualcosa di dolce, tenero, morbido, fluffoso (?). Io non sapevo come esprimere i miei sentimenti così ho urlato, saltato, ballato e pianto di fronte a mia madre, sembravo impazzita e probabilmente lei ora avrà contattato qualche psichiatra molto bravo, ma non potevo non scriverci qualcosa al riguardo e sono ancora talmente presa che non riesco neanche a pensare come lei possa dire di no.

Non è ammesso, lei dirà di sì. DEVE DIRE DI SI’.

Grazie di aver letto.

Spero vi sia piaciuta.

Baci Becky

   
 
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