Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Melipedia    15/05/2013    3 recensioni
Occhioni verdi perseguitava i suoi sogni da quando li aveva incrociati da quel pullman. Erano l'unica cosa che ricordava, l'unica cosa che sapeva
Ora quegli occhioni erano tornati e Thad non poteva, non voleva, credere che fossero di quel diavolo di Sebastian.
Quello che non sapeva era che anche qualcun'altro sognava i suoi occhioni castani, incrociati dallo stesso pullman.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

http://24.media.tumblr.com/5df12a105e81e0f53f4375392f6482d1/tumblr_mmfrqwVMyv1rra7yto1_500.jpg

Sognami che io farò lo stesso e ci potremmo rincontrare 
In un mondo di cui nessun altro sa le coordinate ti darò la chiave lì ti aspetterò 
Lì ti cercherò li ti aspetterò
(Finley- Domani)

 

La gente si aspettava che tornato in Ohio Thad ricominciasse a comportarsi come prima, serate allo Scandals e scopate occasionali, sbronze colossali e stato comatoso tutto il resto del giorno. E bhé, sullo stato comatoso ci avevano preso, ma perché Thad non riusciva più a dormire.

Continuava a rivedere quegli occhi verdi in tutti i suoi sogni, ed erano così reali che quando si alzava di scatto sentiva una sensazione di mancanza, come quando si sogna di essere incinta e di avere il pancione per poi svegliarsi ed avere la pancia piatta come sempre. Questa sensazione era talmente destabilizzante per Thad che aveva paura di addormentarsi e quando inevitabilmente lo faceva si risvegliava con quegli occhi verdi che lo guardavano nel buio della sua camera ed era impossibile riaddormentarsi.
Aveva provato di tutto, dai sonniferi a provare ad uscire la sera, sperando di dimenticarli, ma inevitabilmente continuava a cercarli nella folla. 
Stava per impazzire, ne era sicuro. Se di lì a una settimana non sarebbe iniziata la scuola avrebbe preso il primo volo per Parigi e, a costo di metterci una vita, avrebbe ritrovato quel ragazzo.


Sebastian era un ragazzo intelligente e molto, molto cocciuto.

Senza sapere esattamente in quale momento di follia era riuscito a prendere la targa del pullman del ragazzo dagli occhi scuri. Essere il figlio di un pezzo grosso della mediazione fra Francia e America aveva i suoi vantaggi: oltre a una quantità di soldi inimmaginabile, per casa loro giravano vari tipi di dipendenti, da camerieri a guardie armate, giardinieri e soprattutto avvocati. Avvocati  con stagisti giovani facilmente  corrompibili. Dopotutto,non si dice mai di no al figlio del capo se non ti vuoi ritrovare a casa.

E così aveva scoperto un sacco di cose interessanti su quel pullman. Era diretto all’aeroporto, l’autista si chiamava Stan, era il pullman di un albergo nel centro di Parigi, il Centre Ville Etoile, e i passeggeri erano un gruppo di ragazzi americani, di cui non era riuscito a recuperare i nomi, il cui volo partiva da Parigi, faceva scalo a NY e poi ripartiva per l’Ohio.

Ohio, lo stesso posto dove sarebbe stato lui nel giro di due settimane.


Quando i Niff erano tornati dalla California si erano spaventati nel vedere il loro amico in quelle condizioni, il volto scavato segnato da profonde occhiaie violacee. Gli aveva detto che faceva fatica a dormire, ma non pensavano che la situazione fosse cosi grave, era praticamente uno zombie, e per quanto allora avessero provato a dargli una mano, organizzando dei pigiama party, serate fra amici e sfiancanti scampagnate,  comunque non riusciva a dormire più di un paio d’ore al giorno, crollando varie volte durante la giornata e rigirandosi senza sosta la notte,facendo chiedere loro come avrebbe fatto con il rientro a scuola. 
Un pomeriggio, cercando di tenerlo su di morale, erroneamente gli chiesero delle foto di Parigi.
”Oh, le foto di Parigi, le avevo dimenticate” borbottò lui andando a cercare la sua amata Nikon per mettere le foto sul pc. Ne aveva fatte veramente tante, e in più ogni tanto la macchinetta era finita in mano a qualcun altro, come durante il viaggio di ritorno, di cui restava una serie di foto di gente che dormiva nelle posizioni più assurde ed esilaranti sul pullman, paesaggi sfocati fatti in movimento e una foto a un palazzo buffo, che era piaciuto tanto a Flint, dove vi era il ragazzo dagli occhi verdi. 
Quando Thad vide quella foto pensò che fosse un altro dei suoi sogni, un altro scherzo della sua mente, cosi iniziò a prendersi a pizzicotti finche Nick non lo fermò. 
Non poteva crederci, aveva una sua foto. E ora?
Magari avrebbe potuto mettere un annuncio come quelli degli animali persi.
Cercasi ragazzo con degli occhi verdi incrociato a Parigi, unica cosa che ho di lui è questa foto.
Era comunque un punto di partenza, o almeno era qualcosa. 
L’aveva stampata subito e appesa fra le altre sulla sua parete, ignorando le occhiate e le domande che gli stavano porgendo Nick e Jeff. 
Nick e Jeff, mi ero dimenticato di loro.
Non aveva raccontato niente a loro, o meglio, non aveva raccontato niente a nessuno.

Gli sembrava così stupido dire “Ragazzi non riesco a dormire perché sono ossessionato da un ragazzo di cui ricordo solo gli occhi e che ho visto di sfuggito dal pullman.”, ma ora quel ragazzo aveva un volto, un po’ sfocato si, ma aveva un volto. 
Chissà,forse più tardi gliel’avrebbe raccontato, ma si era fatta l’ora di cena e fra una fetta di pizza e una maratona di Iron man lui si era addormentato sul divano e una volta risvegliato si era trovato nel suo letto e riesciva a vedere il sole che spuntava dalle inferiate chiuse.

L’aveva sognatos si, ma era così diverso quel sogno, così dettagliato e nitido, che sembrava più un ricordo. Di scatto si eri girato verso la parete e aveva riconosciuto il suo sogno in quella foto. 
Finalmente riposato, si era alzato dal letto ed era andato a sfiorare i contorni di quel viso con un dito.
-Ti troverò-
Sussurrò al vento, sperando portasse il suo messaggio a quel ragazzo.


Sebastian era appena sceso dal suo aereo quando una folata di vento lo investì, così rigenerante dopo tutte quelle notti insonni passate a pensare a quegli occhi.
Sentiva che quella nuova aria che stava respirando portava con sé una speranza,sembrava che sussurrasse “ ti troverò” e che ad ogni passo che faceva lo potesse sentire sempre di più. 
Era lì fuori da qualche parte e lui l’avrebbe trovato.

 

 

LaRagazzaConICapelliInFiamme
Piccola precisazione che ho dimenticato dal capitolo precedente. Ho parlato di Louis, gentilmente tratto da quella magnifica storia ‘’ Louis Mercier’’. 
Un paio di persone mi hanno chiesto di approfondire i personaggi di Louis e Nicole, e io c’ho pensato, ma visto che Louis non è di mia proprietà, andatevi a leggere quella favolosa storia, per Nicole invece vedremo più avanti, perché ho in mente di ritirarla in ballo. Ora passo ad altro perché non voglio dare spoiler.
Questo capitolo. Cosa dire? È stato complicato, perché l’idea che avevo una volta scritta era un quarto di capitolo. Il resto non so come e da dove sia uscito. 
Il nome del Hotel è vero, l’ho preso su internet, cosi a caso e sinceramente non so cosa fa un ambasciatore, ho scritto come mi faceva comodo che fosse (?)
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto, soprattutto chi ha recensito, mi fa piacere sapere che vi sia piaciuto, quindi non fate complimenti a esprimervi su questo.
Un grazie speciale a Ness che mi beta <36
Melipedia

Twitter 

FB 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Melipedia