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Autore: Inuyasha89    15/05/2013    0 recensioni
La chiusura del pozzo l’aveva lasciata completamente devastata, ma anche impaurita. Aveva paura di riaprirsi di nuovo al mondo, di tornare a vivere la propria vita e quella paura l’aveva resa cieca alle sofferenze degli altri e le aveva oscurato il cuore. Insomma...aveva paura di vivere...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: I personaggi di Inuyasha non appartengono a me, ma a Rumiko Takahashi, tranne Helena. 
La canzone è dei Within Temptation.
Il tutto non è a scopo di lucro



Is it true what they say,
Are we too blind to find a way?
Fear of the unknown cloud our hearts today.
 
Schivare il colpo a destra, accucciarsi per evitare la frusta proveniente da sinistra, erigere una barriera per difendersi dalla forza dirompente dello youki che la sua avversaria le stava lanciando addosso. Tutta la sua vita era racchiusa in quella battaglia, non c’era domani, solo hic et nunc, qui ed ora come dicevano i Latini.
La musica, sparata ad altissimo volume per impedire agli ignari passanti di accorgersi di quello che stava succedendo, le stava entrando nell’anima e martellando il cervello. Troppo concentrata sul mantenersi in vita non aveva prestato attenzione alle parole che si susseguivano, senza senso, accompagnate da una musica che aveva come unico scopo quello di renderla sorda; ma, nell’attimo di pausa microscopica che i martellanti attacchi di Helena le avevano concesso, qualcosa nella canzone che stava suonando in quel momento l’aveva colpita.
Quelle parole, così comuni, ma anche tanto, troppo vicine ad un passato doloroso avevano attirato la sua attenzione: era davvero stata così cieca? Aveva davvero lasciato che la paura dell’ignoto le oscurasse il cuore?
Nonostante avesse provato innumerevoli volte a convincersi del contrario, la giovane sacerdotessa sapeva che era vero. La chiusura del pozzo l’aveva lasciata completamente devastata, ma anche impaurita. Aveva paura di riaprirsi di nuovo al mondo, di tornare a vivere la propria vita e quella paura l’aveva resa cieca alle sofferenze degli altri e le aveva oscurato il cuore.
 
Come into my world,
See through my eyes.
Try to understand,
Don't want to lose what we have
 
Quante volte avrebbe voluto dire quelle parole ad Helena; quante volte avrebbe voluto urlarle contro tutta la sua rabbia. Avrebbe voluto prenderla e scuoterla fino a farle male e costringerla a vedere il mondo attraverso i suoi occhi, la landa desolata che la sua vita era diventata. E qualche volta, in preda ad una follia quasi disumana, l’aveva anche fatto. Le aveva urlato addosso le peggiori cose, le aveva detto che non capiva, che non sapeva come ci si sentiva, che avrebbe voluto tanto che la potente guerriera potesse vedere il mondo con gli occhi di lei, Kagome, distrutta dalla perdita. Era stata arrabbiata con la sua migliore amica per così tanto tempo, si era chiusa in una sorta di mutismo selettivo, scegliendo di non voler svegliarsi dal mondo fantasioso che si era creata, per non perdere quello che aveva faticosamente ottenuto, anche se erano solo bugie.
 
We've been dreaming
But who can deny,
It's the best way of living
Between the truth and the lies
 
Un’altra schivata, questa volta la frusta era arrivata troppo vicino per i suoi gusti. Si stava distraendo di nuovo, si stava ancora una volta ritirando nel suo mondo dei sogni, l’unico luogo in cui si sentiva al sicuro. La giovane guerriera che le stava di fronte aveva provato qualunque cosa per tirarla su di morale, al di fuori di quel mondo a metà tra verità e bugie.  Lei non aveva voluto sentire, l’oscurità che stava calando sul suo cuore e la giovane sacerdotessa era troppo stanca per provare a combatterla. Stava annegando in un mare nero, stava diventando invisibile anche a sé stessa. Stava morendo e parte di lei ne era anche quasi sollevata dal fatto. Ma un’altra parte, quella caratterizzata dallo spirito guerriero che aveva attirato Yasha dalla prima volta che si erano visti, non voleva gettare la spugna. Voleva essere salvata!
 
See who I am,
Break through the surface.
Reach for my hand…
 
Come un angelo, la cui forma lei continuava a prediligere, Helena era arrivata a salvarla! Aveva risposto alla sua richiesta di aiuto mesi prima e l’aveva portata via dal Giappone fino in America. Le era rimasta accanto senza fare nulla, senza dire niente ma rimanendo al suo fianco, come una luce all’interno di un tunnel buio.
Anche in quel momento, in mezzo a quell’allenamento massacrante, quando aveva notato il suo sguardo spegnersi e la sua mente iniziare a percorrere quella strada oscura non aveva detto nulla, si era semplicemente limitata ad aumentare la frequenza e la potenza degli attacchi, effettivamente riportando la sua mente alla realtà, se non altro per tentare di salvarsi la pelle.
 
Let's show them that we can
Free our minds and find a way.
The world is in our hands,
This is not the end.
 
Il ritornello della canzone risuonava profondamente dentro l’anima della sacerdotessa. Mentre schivava un altro colpo che aveva come obbiettivo farle lo scalpo si fermò brevemente ad osservare la sua avversaria. Per la prima volta notò come la corrente situazione non fosse stata gentile nemmeno con lei. Profonde occhiaie marcavano la pelle diafana e i suoi bellissimi occhi violetti non brillavano più come prima. Quanto era stata stupida a pensare di essere da sola in quel momento così difficile! Era stata la peggiore egoista sulla faccia della terra. Aveva creduto che solo il suo mondo fosse andato in pezzi senza nemmeno rendersi conto che anche il mondo di Helena si era disintegrato sotto i suoi occhi.
Mentre caricava il proprio potere spirituale per lanciare un attacco si promise, e promise alla sua migliore amica, che avrebbero fatto vedere al mondo di che pasta erano fatte! Insieme si sarebbero liberate, o almeno li avrebbero tenuti a bada, i fantasmi della mente e avrebbero trovato un modo per tornare e vincere la guerra. Avevano il mondo nelle loro mani, quella non sarebbe stata la fine! Si rifiutava di crederlo!
 
Fear is withering the soul
At the point of no return.
We must be the change
We wish to see.
 
Ma non era così facile come sembrava; la paura della perdita, il terrore con cui si svegliava ogni notte mentre nella sua testa rivedeva gli ultimi attimi passati nell’Epoca Sen Goku, il puro shock e terrore inciso sul volto del suo amato mezzo-demone, le urla disperate dei suoi amici, il pianto senza fine del piccolo Shippo, ma soprattutto il ruggito che aveva preceduto l’arrivo di Helena, pieno di amore ma anche di un dolore insopportabile. Tutto questo la lasciava spossata e vuota ogni volta che si svegliava e le rendeva difficile anche fare le cose più semplici.
Sapeva che se voleva portare un cambiamento nell’Epoca Sen Goku avrebbero dovuto farlo loro, ma a volte non si sentiva assolutamente all’altezza.
 
I'll come into your world,
See through your eyes.
I'll try to understand,
Before we lose what we have.
Ma, ancora una volta, come se percepisse il terrore che albergava nel suo animo, Helena era venuta a salvarla. L’aveva stretta mentre piangeva lacrime amare sulla sua sorte. Era rimasta sveglia con lei notte dopo notte per tenere a bada i demoni che minacciavano la sua sanità mentale. Si era immedesimata nel suo dolore, anche se Kagome temeva che il dolore di Helena fosse paragonabile al suo come una ferita mortale ad un taglietto da carta. Si era fatta carico anche del peso portato da Kagome, aveva provato a capirla per non perderla nell’oscurità.
 
I hear the silence
Preaching my blame.
Will our strength remain
If their power reigns?
 
Nel silenzio della notte, quando finalmente anche Helena soccombe al sonno, poteva sentire le voci in quel silenzio che le parlavano della sua colpa. Che le dicevano che se non fosse mai esistita non avrebbe condannato ad una sofferenza così profonda tutte le persone che aveva a cuore: Yasha, Helena, mia madre, Sango, Shippo, Miroku e tutti gli altri… e più ascoltava quelle voci, più temeva che non avrebbe avuto la forza di andare avanti, di allenarsi per controllare il suo potere per partecipare alla guerra e vincerla, per tornare al posto che le spettava: al fianco di Inuyasha.
Ma quando posava gli occhi sulla figura addormentata della sua migliore amica tutte le paure svanivano come neve al sole.
Insieme sarebbero sopravvissute a tutto quello che la vita le aveva lanciato addosso. Insieme avrebbero combattuto la guerra che era stata profetizzata. Insieme sarebbero tornate nel periodo a cui appartenevano.
 
Mentre rilasciava tutta l’energia spirituale che aveva caricato per l’attacco e nel frattempo erigeva una barriera per proteggersi dal contraccolpo che Helena le aveva scagliato addosso riusciva a pensare ad una cosa sola:
 
This is not the end
  
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