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Autore: vocalista91    02/12/2007    7 recensioni
Mi ricordo che una presentazione l'avevo già fatta, ma non importa: questa storia racconta di Zakuro Fujiwara che, la prima volta che la vidi, non capii per quale recondito motivo pregasse Dio ed allora ho provato a darmi una risposta. Non so se sia quella giusta, ma...Posso dire di averci provato! Buona lettura.
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La chiesa è vuota

La chiesa è vuota.

C’è solo una donna: Zakuro Fujiwara, l’attrice.

“Perché ti prego, Kami-sama? Perché?” E cerca delle risposte.

Ma la chiesa rimane muta attorno a lei: la brezza autunnale entra da qualche spiffero e gli accarezza le vesti, raffreddandole ulteriormente.

A quanto pare, Kami-sama non intende replicare.

“E perché continuo ad insistere, venendo qui una volta alla settimana? Ma questa è una risposta facile…Sei sicuro di non volerla dare Kami-sama?” Niente spezza il silenzio.

“No? E pure è così stupidamente semplice: l’ultima persona che fu legata a me in maniera speciale, era una povera cristiana che credeva in te ed essendo io una ragazza testarda, mi sembra logico ostinarmi a pensare che tu possa darmi la chiarezza che cerco.” Il suo sguardo si alza verso il crocifisso solo per un attimo e poi si riabbassa: l’ira che da sempre attanaglia il suo cuore, scintilla negli occhi per un breve istante.

“Ma come sempre, la tua superiorità non ti permette di abbassarti al livello di noi comuni mortali, caro Kami-sama.” Vorrebbe ridere, ma il suo buon senso la frena: non ci tiene a sembrare una sciocca.

E comunque non ne vale la pena.

“Non vale la pena sprecare il mio maledetto tempo, per uno che non si è mai degnato di lasciarmi niente, se non una vita da schifo.” Un raggio di luna attraversa le vetrate del luogo, inondandolo di luce chiara e fredda: Zakuro reprime un brivido non solo per l’ambiente esterno, ma anche perché sente che il proprio cuore sta diventando un pezzo di ghiaccio.

Vorrebbe alzarsi ed andarsene sbattendo i tacchi rumorosamente, giusto per fare un dispetto, ma rimane lì impalata senza muoversi.

“Già, la mia vita è davvero terribile: bella, ma futile. Tanto cosa potevo aspettarmi, dopo un’infanzia vuota per qualsiasi bambino, eh Kami-sama?” Domande su domande sopprimono qualunque altro pensiero ed il furore aumenta a dismisura.

“Un’infanzia passata a piangere silenziosamente, mentre i miei genitori erano troppo impegnati a lavorare per rendersi conto di avere una figlia che stava crescendo sola...” E’ forse triste Zakuro?

“…Un’infanzia passata a non essere ascoltata e poi...” Sta forse piangendo?

“…L’unica persona che sapeva rendermi felice cadde in depressione e li avevo avvisati che sarebbe stato meglio aiutarla, perché io non potevo…La risposta alle mie suppliche fu la sua morte.” Comincia a rabbrividire.

“Dovrei ringraziarti per questo Kami-sama?” L’unica cosa che riesce a riscaldarle il petto è la rabbia.

“Non sei stato in grado di prenderti cura di una bambina, figuriamoci l’umanità intera! La verità è che tu non ci sei mai stato per nessuno!” Ormai Zakuro è furibonda: una vita passata a pregarlo per tutto e niente.

“Dove si trova il tuo amore? Dove si trova il tuo soccorso? Io non li vedo da nessuna parte, Kami-sama!” E’ un continuo urlargli addosso ed in poco tempo, l’unica cosa che riesce a distinguersi dal suo flusso ininterrotto di attacchi, è soltanto una parola: Kami-sama.

Perché non ha mai fatto niente.

Vorrebbe avventarsi contro quel simbolo che inganna da così tanto tempo la sua vita, ma è ancora immobile.

Il coraggio non le manca ed il problema neppure lei sa quale sia: ora vorrebbe davvero piangere fino alla disperazione totale.

Ma non riesce a fare neppure quello e dunque rimane bloccata.

Un combattimento all’interno della sua mente si sblocca e finalmente anche le lacrime si liberano.

Patetica ragazza alla ricerca di una valvola di sfogo, di un qualcosa che potesse aiutarla a sentirsi libera dall’oppressione che la soffocava tutti i giorni: forse Kami-sama non sarebbe stata in grado di aiutarla.

O forse sì?

Cos’è quel debole raggio di luna che illumina i piedi del crocifisso?

La risposta è arrivata.

“Kami-sama, esisti forse?” Cammina lentamente davanti alla croce di legno, oppio di tante nazioni: l’ululato di un lupo le rimbomba nella testa e stranamente sorride.

Qualcosa di straordinario sta per accadere: la sua vita sta subendo un cambio direzione.

“Kami-sama, allora mi vuoi bene?” Un lampo di luce la invade e lei ha la risposta: le possibilità ci sono tutte.

*

-Dammi un paio di forbici Ichigo!-

-Ma a cosa ti servono Purin?- Il suo sorriso si allarga e la sua aura da detective si intensifica.

-Ho scoperto una cosa importantissima! Pensateci anche voi.- Afferra la rivista dalle mani di Minto.

-Ehi!- La rimprovera con una sola occhiata, ma la più giovane delle Mew Mew non le da particolare ascolto.

-Cosa credi di fare?!- Il suo tono di voce si alza tutto in un colpo, alla vista della pagina raffigurante Zakuro Fujiwara ridotta a pezzettini, ma grazie al cielo la sua immagine è immacolata.

-Ora guardate.- Come se nulla fosse appena accaduto, la bambina si volta di nuovo verso le compagne: al fianco della foto in cui compare la Mew Mew misteriosa, c’è l’immagine di poco fa: identiche gocce d’acqua.

Nessuno parla e la prima a riuscirci e Retatsu.

-L’ultima Mew Mew è dunque Zakuro?-

*

“Kami-sama, era questa la strada che avrei dovuto percorrere? E’ per questo che ho vissuto una vita vuota?” Il vento le accarezza la pelle scoperta nella sua corta divisa da Mew Mew: fa più freddo di quella sera di ire represse, ma lei non sembra sentirlo minimamente.

Le altre sue “colleghe” la fissano sbalordite: allora era lei!

“Forse il mio passato è servito a formarmi per questo futuro, Kami-sama?” Combatte elegantemente contro Kisshu: l’aria è sua amica.

-Fiocco Energia!- E sconfigge i nemici.

“Ma mi sento comunque in dovere di fartela pagare…Perché ogni rosa ha le sue spine, Kami-sama…Non sono una che si arrende al fato così facilmente” Perché lo prega e lui le ha dato questo potere, gli è obbligata.

Perché la sua rabbia non è mai svanita veramente, lo odia.

Perché il potere gli fa comodo, non lo rinnegherà.

Perché preferisce così, farà così.

-Perché Mew Zakuro?! Perché non accetti la nostra amicizia?!- Lei fissa quella sua “presunta” fan con la solita indifferenza che rivolge ai giornalisti: non vuole niente da chi non conosce nulla.

-Mi dispiace: sono un lupo solitario.- Perché preferisce così, sarà così.

“Non voglio che qualcun altro prenda le decisioni per me: ti sono riconoscente Kami-sama, ma non dimentico facilmente.” Un ghigno le si allarga sul volto mentre abbandona la chiesa: uno stormo di corvi gracchia verso la luna, molto probabilmente piangenti per aver perso uno di loro.

Una serata troppo piena di eventi per essere facilmente dimenticabile: Zakuro ha capito quale era il suo cambio di direzione.

“Non arrabbiarmi più con il destino, ma sfruttare ogni occasione utile.” Il suo futuro è chiaro però al di là delle stelle.

Cambierai idea, Zakuro Fujiwara.

  
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