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Autore: WizardSdaughter    15/05/2013    2 recensioni
Allora ho notato che ci sono già un paio di storie su A tutto reality/Vampiri, perciò premetto che l'inizio qui è un po' diverso. E' una fanfiction su tutti i concorrenti di A tutto reality, ambientata nel mondo normale.
I ragazzi sono stati scelti dalla nascita, ma alcuni, a differenza di altri non conoscono la loro vera natura.
Poi si ritoveranno a proteggere la loro specie e a collaborare tra loro. Si formeranno coppie e amicizie, ma verrano fuori anche i nemici.
Dal Prologo:
- Chi sei?-
- Prima dimmi chi sei tu- la voce era strascicata, simile ad un sibilo.
- Mi chiamo Gwen. Tu cosa sei?-
- Molti sognano di essere come me, ma non possiedono le caratteristiche giuste- sorrise mostrando due canini affilatissimi – Non so se capisci-
- Sei un vampiro- sussurrò Gwen eccitata – Riconosco gli occhi, i denti e le tattiche: qualunque vampiro avrebbe fatto saltare la luce-
- Brava, sei perspicace. Diventerai un’ottima vampira-
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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 Midnight
 
 
 
Mezzanotte. L’ultimo rintocco del campanile lì vicino svanì nell’aria, lasciando un alone di mistero su Night StChapole.
Resta a casa, non ti muovere e fai la brava. Noi torniamo subito.Le avevano detto così, i suoi genitori. Sì, subito. Erano partiti alle sette e mezzo e a mezzanotte non erano ancora tornati.
E lei rimaneva lì, da sola, in quella casa buia. Era in ansia, dei suoi non c’era neanche l’ombra e non sapeva cosa stavano facendo. Non combinare guai. Un po’ di guai li aveva fatti, come rompere per sbaglio la sua tazza e rovesciare il latte sul divano, ma se lo poteva permettere, con l’agitazione che aveva.
E poi, siamo sinceri, quando mai aveva obbedito seriamente a qualche ordine? Quando la mamma le aveva proibito di tingersi i capelli, lei lo aveva fatto, oppure quando le avevano ordinato di non portare “bestie schifose” in casa, lei aveva adottato due lucertole.
E a volte si stupiva della sua ribellione, era tanto per una bambina di sette anni.
L’ultima frase che i suoi le avevano detto era “non ti avvicinare al barattolo dei biscotti”.
Al solo pensiero della pastafrolla con le gocce di cioccolato, le gambe si mossero per farla ritrovare in cucina. Fece per accendere la luce, ma si accorse che si era fulminata.
Eppure ci vedeva. Vedeva tutto come se fosse illuminato da una lucina rossa.
Poi capì. Appoggiata alla finestra, c’era una figura scura con due occhi cremisi, di fuoco.
- Chi sei?-
- Prima dimmi chi sei tu- la voce era strascicata, simile ad un sibilo.
- Mi chiamo Gwen. Tu cosa sei?-
- Molti sognano di essere come me, ma non possiedono le caratteristiche giuste- sorrise mostrando due canini affilatissimi – Non so se capisci-
- Sei un vampiro- sussurrò Gwen eccitata – Riconosco gli occhi, i denti e le tattiche: qualunque vampiro avrebbe fatto saltare la luce-
- Brava, sei perspicace. Diventerai un’ottima vampira-
- Cosa? Ma i miei genitori…-
- Loro si sono opposti, ma hanno fatto una brutta fine. Sei destinata ad essere un vampiro, non hai scelta-.
Poi Gwen vide tutto nero e svenne. Quando si risvegliò, vide un’enorme stanza, illuminata da torce di fuoco.
Intorno a lei c’erano un’altra ventina di persone, accompagnate da vampiri, che sembravano aver vissuto la sua stessa avventura.
  
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