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Autore: Mannu    02/12/2007    1 recensioni
[TNG] In una regione del primo quadrante apparentemente lontana da tutto e da tutti una sorpresa incredibile attende solo che qualcuno la sveli. Un evento tale da spostare gli equilibri delle potenze del primo quadrante, Federazione inclusa. Ma l'imprevisto è in agguato...
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Data, Jean-Luc Picard, Nuovo Personaggio, Worf
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek: la nuova frontiera'
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Giorno di Caccia, Giorno di Sangue - 1
Nota dell'autore: il breve racconto che segue è ispirato all'universo di Star Trek. In nessun modo esso intende violare alcun copyright. I personaggi descritti sono frutto di pura invenzione e si muovono all'interno di un universo "trek" alternativo immaginato dall'autore. Per fare un esempio in questo universo alternativo Praxis non è mai esplosa. Per questo motivo i personaggi noti porebbero comportarsi in modo difforme rispetto a quanto ci si attenderebbe.
Si tratta di un'opera di fantasia di un appassionato e dunque non è da prendere sul serio.



A Cassiana

***
1.

All'improvviso il cupo ponte di comando fu illuminato debolmente dalla luce del teletrasporto.
- Che vuoi? - abbaiò K'tann all'indirizzo della figura appena materializzatasi davanti a lui.
- Dove sono i nemici da razziare? - gridò di rimando quella.
- Ti stai annoiando, sorella? - il ghigno di K'tann mise in mostra i denti limati per renderli triangolari.
- Non mettere alla prova la mia pazienza, fratello!
- Non sapevo ne avessi – le rispose ironico quello. Portava sul viso i segni indelebili dell'affetto che la sorella nutriva per lui, scavati con i denti appuntiti. Lui l'aveva ricambiata ricamandole il seno sinistro usando il suo affilatissimo daqtagh. Ricamo che lei ostentava orgogliosa.
- Ci siamo spinti troppo oltre. Non troveremo nulla qui!
- Non c'è gloria in una vittoria facile.
- Non...
Brell non fece in tempo a rispondere al fratello. Il segnale acustico dell'allarme rosso precedette di un solo istante un brusco scossone che mandò a gambe all'aria la giovane così come tutti gli altri ufficiali sul ponte che non avevano trovato un appiglio in tempo. Le luci e gli strumenti cremisi del ponte di comando lampeggiarono, si spensero, si riaccesero balbettando incerti. L'intera nave continuò a sussultare spaventosamente per diversi secondi: alcune console di comando furono danneggiate e i loro sistemi energetici collassati bruciarono riempendo l'aria di un fumo acre.
K'tann, seduto sull'unica poltrona di tutto il ponte, fu il primo a riprendersi. Si alzò infuriato perché qualcuno aveva osato attaccare la sua nave, perché era stato attivato l'allarme rosso senza un suo comando, perché il suo boccale di vino di sangue gli aveva inzuppato i pesanti pantaloni borchiati.
- Il bersaglio! - gridò, passandosi sulle labbra le dita umide di liquore raccolto dai pantaloni.
- Sensori danneggiati! - gridò prontamente il suo ufficiale tattico – Portata limitata, nessuna nave! - aggiunse subito dopo.
K'tann ruggì di rabbia.
- La mia nave! - gridò furente la sorella, subito in piedi. Afferrò per le spalle l'ufficiale alle comunicazioni appena ripresosi dall'improvviso scossone e lo scagliò lontano dalla sua console. Gettò sui comandi le mani ornate di anelli di acciaio dalle forme irte di punte e cercò furiosamente di stabilire un contatto con lo sparviero sotto il suo comando. La risposta dalla Jaj'lw si fece attendere: il rapporto che Brell ebbe dal suo primo ufficiale era disastroso. Il nucleo a curvatura si era spento, scudi e armi erano danneggiati, il teletrasporto era fuori uso e in alcuni punti della nave erano avvenuti piccoli cedimenti strutturali. Non avevano fatto in tempo a sollevare gli scudi ed erano rimasti gravemente danneggiati. Anche la Jaj Chon, la nave di suo fratello, era stata colpita ma la prontezza del suo ufficiale tattico l'aveva salvata dai danni più gravi: gli scudi erano stati attivati appena in tempo.
Impossibilitati ad attivare sia la curvatura che l'occultamento, dovendo proteggersi da un ulteriore attacco, K'tann ordinò di orbitare intorno alla Jaj'lw alla distanza pari alla massima portata dei sensori in modo tale da estendere al massimo l'area controllata. Non era molto: la nave della sorella era così malmessa che quando fu ripristinato lo schermo principale essa apparve circondata da una nube di plasma ionizzato, fuoriuscito probabilmente dal motore a curvatura danneggiato.
- Perché non si mostrano? - disse Brell colma di rabbia.
- Se credono di batterci in astuzia, sbagliano – ringhiò basso K'tann, studiando approfonditamente lo schermo tattico. Man mano che i sistemi danneggiati venivano ripristinati, esso si riempiva di informazioni sempre più precise. Nel momento in cui erano stati colpiti stavano procedendo alla massima velocità consentita dai motori a impulso per permettere al suo ingegnere capo di eseguire una piccola riparazione al nucleo di curvatura. La registrazione dei sensori mostrava chiaramente che non c'erano navi di alcun tipo a distanza di tiro, e che la tremenda bordata che li aveva quasi investiti non poteva essere stata generata da una sola nave. Inoltre l'onda energetica, pur avendo in parte la configurazione tipica di un'arma a energia, non poteva essere stata prodotta da un phaser né da un disgregatore. Forse era una nuova arma al plasma romulana. In questo caso doveva esserci un enorme falco da guerra occultato nelle vicinanze.
- Siamo troppo lontani dai confini romulani – rispose acidamente la sorella quando K'tann le ebbe esposto le sue osservazioni.
- Non sappiamo fin dove si estendano gli interessi dei romulani.
- Perché non ci finiscono? - sibilò tra i denti Brell.
- Gh'norak! - gridò all'improvviso K'tann voltandosi di scatto verso il suo ufficiale tattico. Questi scattò immediatamente sull'attenti in segno di rispetto. Il suo comandante gli puntava il dito contro come se fosse un disgregatore.
- Hai salvato questa nave... ora trova i nostri nemici! - lo incitò K'tann stringendo la mano a pugno, come se il destino di quei nemici giacesse sul suo palmo.
- Phaser ad arco, pronti! - ordinò subito Gh'norak, sapendo che c'era ben poco da fare per tentare di capire se c'era una nave occultata nelle vicinanze. Presto il ponte di comando fu attraversato dall'insolito rumore dei phaser difensivi dello sparviero azionati ad arco per coprire la maggior quantità di spazio possibile. Con un po' di fortuna, sensori raffinati e ufficiali attenti ed esperti, il fuoco dei phaser a bassa potenza avrebbe interferito con il campo di occultamento dei loro aggressori, svelandone la posizione con sufficiente precisione per aprire il fuoco.


- Voglio tornare sulla mia nave!
Brell colpì con il dorso della mano la spalla del fratello, impegnato a discutere le letture dei sensori con i suoi ufficiali.
- Non mi seccare. Stiamo cercando i romulani.
- Non ci sono romulani – disse la sorella seccata, incrociando le braccia sul seno.
- Cosa ci ha colpiti secondo te? Vento solare?
- Ascolta la tua stessa voce, fratello mio. Non sei convinto.
K'tann tra sé e sé dovette dare ragione alla sorella, anche se non lo avrebbe mai ammesso di fronte al suo equipaggio. Se c'era davvero una nave di classe D'deridex occultata, se essa aveva aperto il fuoco con una nuova arma... perché lasciava in vita testimoni pericolosi?
- Comandante!
Fratello e sorella si voltarono contemporaneamente verso Gh'norak.
- Credo che non si tratti di un attacco.
Brell disgustata volse le spalle a K'tann e Gh'norak. Scacciò l'ufficiale addetto alle comunicazioni dalla sua postazione: desiderava comunicare personalmente con il suo primo ufficiale. K'tann invece fece cenno a Gh'norak di andare avanti.
- Ho elaborato ulteriormente le registrazioni dei sensori prima che l'emanazione di energia ci passasse vicino. - L'ufficiale aveva abbassato la voce, come se volesse farsi sentire solo dal suo comandante.
- Passare vicino? Non ci ha colpiti? - si meravigliò il comandante.
- Stando ai sensori, no. Ci è solo passata vicino.
- Ha abbattuto i nostri scudi, danneggiato la nostra nave e anche la Jaj'lw e ci ha solo sfiorati?
- La Jaj'lw è stata fortunata: noi eravamo più vicini di loro. Gli scudi ci hanno salvati.
- La prontezza di un guerriero ci ha salvati – disse K'tann appoggiandogli sulla spalla una mano coperta da un nero guanto chiodato.
- L'emanazione energetica? Quale origine ha? Dove?
K'tann lesse visibile imbarazzo sul volto del suo ufficiale tattico. Era più anziano di lui e serviva la sua famiglia da sempre. Suo padre lo aveva assegnato alla sua guardia privata, oltre che come ufficiale tattico a bordo della Jaj Chon. Si conoscevano da molto tempo.
- A quindicimila kellicam da qui.
Una smorfia indecifrabile deformò il volto di K'tann. L'origine del colpo era ampiamente entro la portata dei sensori della sua nave. Due sparvieri klingon, due navi di classe K'vort pesantemente modificate per stare al passo con le navi più recenti della Federazione e nessuna delle due aveva rilevato la presenza di un nemico. K'tann non poteva credere a una cosa simile.
- Solo il generale Chang poteva sparare restando occultato.
- Non si è trattato di un attacco – insisté Gh'norak.
Brell si frappose fra i due bruscamente. Afferrate le spalle del fratello, tentò di scuoterlo fortemente.
- Impulso e armi operative. Possiamo combattere. Riportami alla mia nave!
- Distanza di teletrasporto! - ordinò K'tann. Lo sparviero Jaj Chon manovrò per avvicinarsi al gemello Jaj'lw e, abbassato temporaneamente lo scudo di dritta, Brell fu teletrasportata a bordo della sua nave.
   
 
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