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Autore: Klainester    15/05/2013    3 recensioni
Alle prese con gli inizi delle loro carriere a New York City, un giovane dottore e un promettente attore di teatro si scontrano.
Questo è l'inizio di una serie di eventi che porterà Kurt e Blaine a incontrarsi con il destino.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blaine era in piedi ormai da diverse ore: si era svegliato nel cuore della notte per via del suo cellulare che non smetteva di suonare neanche per un secondo. Quello era un giorno molto importante: il suo primo giorno di lavoro al nuovo ospedale. Blaine Anderson, era uno dei medici più bravi e talentuosi che l'Ohio avesse mai conosciuto. Ma quella era New York, e non poteva non sentire un po’ di pressione.

Anche se aveva trovato lavoro come ginecologo in uno dei più prestigiosi ospedali di NYC, era molto nervoso e aveva passato tutta la mattina a prepararsi a quel primo giorno. La sveglia sul suo comodino segnava le 06:40 e lui doveva essere in ospedale alle 07:10, così prese le sue cose e uscì di casa. Per strada non c'era molto traffico e arrivò in un lampo, anche se avrebbe preferito rimanere in auto.

Una volta nell'ospedale, si diresse nell’ufficio informazioni per chiedere dove potesse trovare il capo reparto, quest’ultimo infatti doveva dargli le ultime istruzioni sul da farsi. Si avvicinò alla scrivania dell'assistente del capo reparto e, con voce tremante, si rivolse alla ragazza "Ehm! Salve, sono Blaine Anderson il nuovo assunto. Dovrei incontrare il capo repar-".

Non riuscì a finire la frase che la ragazza lo zittì posandogli un dito sulla bocca. Blaine abbassò lo sguardo sul cartellino appeso al camice bianco, leggendo il suo nome: Santana Lopez. La ragazza dai capelli neri e dai tratti ispanici lo fulminò con lo sguardo e lui non riuscì a dire una parola che lei lo anticipò: "E' la seconda porta a destra e… Hobbit, ti tengo d'occhio".

Perfetto, era lì da neanche 10 minuti e già si stava mettendo nei guai.

Attraversò in fretta il piccolo corridoio e si ritrovò di fronte a un porta con su scritto: "Artie Abrams - Capo reparto". Bussò e aspettò con il cuore in gola e poco dopo arrivò la tanto attesa risposta. Blaine aprì la porta e si ritrovò in una stanza molto spaziosa, i muri erano color miele e al centro della stanza c'era una enorme scrivania, dietro alla quale -su una sedia rotelle-, sedeva un uomo che leggeva una cartella.

“S-salve” provò a dire Blaine per attirare la sua attenzione.

Artie alzò distrattamente lo sguardo e sorrise “Lei deve essere il talentuoso ragazzo che viene da Lima.. Mh! Ma prego si accomodi” indicò una delle due poltrone che aveva di fronte, Blaine si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania e appoggiò la tracolla per terra. “Allora, deve compilare questi moduli e dopo pensavo di mostrarle un po’ l'ospedale e di farle conoscere la sua prima paziente della giornata”.

Blaine annuì e iniziò a compilare la pila di moduli che il capo reparto gli aveva messo di fronte.
_ _ _


“Questa è la sala comune e con questo il tour credo sia finito” concluse il ragazzo con un enorme sorriso sul volto. Blaine sorrise a sua volta e si voltò a guardare la stanza. Non era molto grande, c'erano delle sedie e qualche tavolo. Ai lati della stanza, affiancate alle pareti, c'erano della macchinette del caffè e Blaine le guardò desiderandone uno.

“Allora, Signor Anderson, pronto a conoscere la sua prima paziente?” Blaine riportò lo sguardo sul ragazzo e annuì con un sorriso sul volto. “Si chiama Rachel Berry ed è qui per via di una gravidanza a rischio” disse porgendo al ragazzo la cartella della sua prima paziente per poi continuare “Dovrà stare in ospedale per un paio di settimane, ma comunque la vedremo molto spesso qui--Ah, ragazzo, un consiglio: non affezionarti troppo ai pazienti” lo disse con un tono che diede da pensare a Blaine, ma non chiese niente ed entrò nella stanza.

Rachel Barry era seduta sul letto con le gambe incrociate, mentre faceva dei respiri profondi accompagnata da un ragazzo che le sorrideva. La ragazza aveva i capelli castani e indossava una vestaglia rosa con dei fiorellini, il ragazzo accanto a lei era altissimo e indossava un paio di jeans consumati e una camicia a quadri. La ragazza smise di fare quello che stava facendo quando vide entrare Blaine e il capo reparto Artie.

“Oh salve!” sorrise con fare dolce “Lei deve essere il medico che si prenderà cura di me. Sono Rachel Berry e questo è mio marito. Dai Finn non fare il maleducato e saluta” disse in fretta la ragazza mentre afferrava per manica della camicia suo marito, facendo segnò di parlare e presentarsi e dopo tornò a fissare Blaine e a sorridere.

Il ragazzo camminò con fare insicuro verso Blaine e gli porse la mano “S-salve, io sono Finn. Finn Hudson piacere di fare la sua conoscenza”, disse quando Blaine ricambiò la stretta e sorrise per il suo fare cosi impacciato.

Blaine sorrise ancora a quella coppia prima di esclamare: “Il piacere è tutto mio. Io sono Blaine Anderson e sarò felice di essere il suo medico”, concluse la frase sporgendosi verso Rachel e stringendo anche la sua mano.

“Perfetto allora,” disse Artie sorridendo “il mio lavoro qui è finito, ci vediamo dopo Dottor Anderson. Signora e Signor Hudson è stato un piacere rivedervi” e così dicendo, uscì dalla stanza.

Blaine sorrise ancora una volta e aprì la cartella medica, non riuscì a leggere i vari risultati degli esami segnati o quali esami erano stati fatti alla paziente, perché qualcuno gli finì addosso all’improvviso.

“Oddio, Rachel va tutto bene? Kurt mi ha appena chiamata e mi ha detto che eri in ospedale. Lo sapevi che ero di turno perché non mi hai chiamata? Oh! Ciao Finn” disse infine la ragazza sorridendo. Blaine la guardò con gli occhi sgranati. Rachel le indicò il medico un po’ scosso e scoppiò in una sonora risata. “Oddio, mi scusi cosi tanto, ero cosi in ansia che non me ne sono neanche accorta” si affrettò a porgergli la mano “Io sono Quinn Fabray, la pediatra dell'ospedale”.

Blaine, ancora un po’ scosso, le strinse la mano e le rispose con un sorriso “Io sono Blaine Anderson, il nuovo ginecologo”.

Dopo le presentazioni, Blaine si congedò lasciando le due ragazze e il ragazzo -scosso quanto lui- a parlare.
 
Qualche ora più tardi…

Era appena sopravvissuto al suo primo giorno di lavoro. Doveva solo passare di nuovo dalla sua prima paziente della giornata e poi sarebbe potuto tornare a casa. Ma prima, aveva una montagna di moduli da dover compilare e consegnare all'assistente del capo reparto, cosa che lo spaventava un po’ a dire il vero.

Mentre camminava incerto nel corridoio - con una pila di fogli tra le mani, stando bene attento a non farli cadere - un ragazzo gli venne addosso e tutti i fogli si sparpagliarono nella piccola corsia e Blaine sgranò gli occhi. Tutti a me devono venire addosso oggi, pensò passandosi una mano tra i capelli.

“Oh mio dio! Mi dispiace cosi tanto, andavo di fretta e non ti ho notato. Aspetta, t-ti do una mano a raccogliere tutti questi fogli” disse il ragazzo, abbassandosi di fonte a Blaine per aiutarlo. Sembrava mortificato mentre inizia a impilare i fogli uno sopra l’altro.

Anche Blaine si abbassò e alzò lo sguardo verso il ragazzo che aveva appena scontrato, quasi a volersi scusare a sua volta, per farlo sentire meglio. “Ehi, non ti preoccupare, anche io ero distratto..” Silenzio. “Cercando di non farli cadere” disse poi ridacchiando, prendendo tra le mani qualche foglio accanto alle sue gambe.

Il ragazzo più alto lo fulminò con lo sguardo e mise su un piccolo broncio adorabile, e quando Blaine alzò nuovamente lo sguardo sul ragazzo, per qualche secondo si perse nei suoi occhi. Non era facile capire di colore fossero, sembravano azzurri ma avevano diverse sfumature di verde, con accenni di marrone - grigio qua e là, ma non era tanto il colore a lasciare senza fiato il ragazzo, ma l'intensità di essi.

Non seppe con certezza quanto tempo passò a osservare quegli occhi, ma quando notò che il broncio dell’altro non accennava ad andarsene si affretto a dire: “Ehi, stavo scherzando” dandoli poi una leggera pacca sulla spalla “ma ho visto che anche tu andavi di fretta, quindi lascia pure finire a me”.

Il ragazzo lo guardò per qualche secondo “Ne sei sicuro? Sì, è vero vado di fretta, ma sono stato io la causa di tutto questo..” disse indicando i fogli per terra “Mi sentirei realmente una brutta persona ad andarmene e a lasciarti qui a raccogliere tutti questi fogli, che tra l’altro sembrano anche molto importarti”, concluse in fretta il ragazzo sorridendo alla fine.

“Non ti preoccupare, vai.” concluse a sua volta Blaine, rimanendo poi solo a raccogliere i fogli ancora sparsi sul pavimento, mentre il ragazzo che lo aveva messo in quella situazione riprese a correre dalla parte opposta, non prima di aver ringraziato e poi scusato ancora.
_ _ _


Il suono squillante della sveglia lo riporto alla realtà. Kurt non aveva dormito tutta la notte, il giorno precedente Rachel - la sua migliore amica - aveva avuto una serie di dolori allo stomaco e, data la sua gravidanza a rischio, era molto in ansia. Si alzò di mala voglia dal letto ed entrò nel bagno. Si guardò per qualche secondo allo specchio e si diede forza per cominciare la giornata.

Kurt Hummel era un attore di teatro, aveva appena finito di frequentare l'ultimo anno alla NYADA ed era stato preso in una compagnia di musical e stavano mettendo in scena Moulin Rouge. Lui era riuscito, con un grande sforzo, a ottenere la parte da protagonista e per quanto adorava l'idea di cantare Come What May - che considerava una delle più belle canzoni d'amore di tutti i tempi - aveva paura di non riuscire a non trasmettere niente, in più, il fatto che Rachel non poteva provare con lui, lo agitava ancora di più. Finì di prepararsi, prese le chiavi, la sua borsa e uscì di casa.

L'aria era gelida, ma non se ne curò e continuò a camminare fino alla macchina. Il teatro era lontano mezz'ora da casa sua, ma adorava guidare, lo rilassava. Arrivato in teatro, entrò con la consapevolezza che ci avrebbe passato gran parte della mattinata e che quel giorno avrebbe dovuto provare due canzoni.

Durante quei pochi minuti di pausa che gli erano stati concessi, Kurt prese il telefono e vi trovo un messaggio di Rachel e - preso dalla paura e ansia - aprì il fretta il messaggio, non prima di un lungo respiro per calmarsi che ovviamente non servì a niente, e iniziò a leggere:
"Ciao Kurt, non ti agitare come tuo solito.
Sono in ospedale per via delle fitte allo stomaco: mi stanno facendo morire.
Con me c'è Finn quindi non ti preoccupare, vedrai che non è niente.
Appena finisci da teatro raggiungimi in ospedale..

Ti voglio bene.
- Rach"

Lesse e rilesse così tante volte quel messaggio, che si aspettava che da un momento all'altro quelle lettere si muovessero formando una frase come: ‘Ehi, ti scrivo solo perché mi manchi’ o una cosa del genere. Compose in fretta un numero e si nascose dietro il sipario per non farsi vedere. Ovviamente Quinn - sua coinquilina e amica sua e di Rachel - aveva il cellulare occupato e partì la segreteria telefonica, così lui si affretto a lasciare un messaggio:

“Ciao Quinn, ascoltami non posso parlare tanto ma Rachel è in ospedale per via delle fitte allo stomaco e mi ha detto di non preoccuparmi, perché è con Finn, ma per quanto adori il mio fratellastro questa cosa non mi fa sentire meglio, quindi se hai il turno in ospedale passa da lei. Io qui ho quasi finito, appena posso vi raggiungo” sospirò e chiuse la chiamata. Rimise il telefonino in tasca e tornò alle sue prove.

Due ore dopo era in auto a metà strada. Aveva provato più volte a chiamare Rachel, Quinn e anche Finn ma nessuno dei tre aveva il cellulare accesso o libero, quindi una volta in ospedale si diresse verso l'ufficio informazioni, cercando di sembrare calmo e ricordando a se stesso di respirare a intervalli regolari.

Lui odiava gli ospedali, gli ricordavano la perdita di sua madre e l'infarto di suo padre, ma dovette farsi forza e con voce tremante si rivolse alla ragazza seduta alla scrivania “Salve, stavo cercando la stanza della paziente Rachel Berry” disse il ragazzo mentre con lo sguardo si guardava in torno.

La ragazza che aveva di fronte lo guardò per qualche secondo e poi parlò: “Come scusa? Mi dispiace ero distratta dalla tua acconciatura e non ho sentito la tua domanda. Sei andato nello spazio per riuscire a tenerli cosi alti o qualche alieno dalla luna ti è venuto a trovare durante la notte?” chiese fissando i suoi capelli, dopo si riscosse dai suoi pensieri e domandò: “Potresti ripetere zuccherino?”.

Kurt sgranò gli occhi e fece un respiro profondo. Avrebbe voluto rispondere con il suo solito sarcasmo ma andava di fretta e non voleva perdere altro tempo, cosi chiese ancora una volta: “Stavo cercando la stanza di Rachel Berry, so che è qui-” non riuscii a finire la frase, che la ragazza fece una risata e gli indicò il corridoio a destra.

“Oddio è la ragazza con il nasone, vero? Ho sentito che il tipo alto più una montagna è suo marito, Sono una coppia molto buffa non trovi? Comunque, sono da questa parte, elfo delle nevi, l'ultima porta alla fine del corridoio”.

Kurt andava sul serio molto di fretta e non aveva tempo di dirgliene quattro, cosi le riservò un'occhiataccia e iniziò a correre lungo il corridoio. Era cosi preso dai suoi pensieri che non si rese conto del giovane medico che stava girando l'angolo e così gli finì addosso. “Oh mio dio! Mi dispiace cosi tanto, andavo di fretta e non ti ho notato. Aspetta, t-ti do una mano a raccogliere tutti questi fogli” disse subito, abbassandosi poi per aiutarlo.

“Ehi, non ti preoccupare, anche io ero distratto..” Silenzio. “Cercando di non farli cadere” disse ridendo il ragazzo che aveva di fronte a se. Kurt lo fulminò con lo sguardo e iniziò a pensare che quello più che un ospedale era un covo di attori comici mancati o qualcosa di simile.
“Ehi, stavo scherzando” disse subito il ragazzo a un certo punto, dandogli poi una leggera pacca sulla spalla “ma ho visto che anche tu andavi di fretta, quindi lascia pure finire a me”.

Kurt lo guardò per qualche secondo. I suoi occhi si incrociarono con quelli del ragazzo, che erano corvini, tendenti al verde, estremamente caldi e intensi così tanto, che Kurt credette di precipitaci dentro. Quando si rese conto di stare fissando il ragazzo di fronte a sé, iniziò a scuotere la testa e rispose: “Ne sei sicuro? Sì, è vero vado di fretta, ma sono stato io la causa di tutto questo..” disse indicando i fogli per terra “Mi sentirei realmente una brutta persona ad andarmene e a lasciarti qui a raccogliere tutti questi fogli, che tra l’altro sembrano anche molto importarti”.

“Non ti preoccupare, vai”. Kurt gli regalò un piccolo sorriso, lo ringraziò e si scusò ancora, prima di tornare in piedi e riprendere a correre nel corridoio, spalancando poi la porta dell'ultima stanza, come le aveva detto la ragazza dell'ufficio informazioni, ed entrò.

Una volta nella stanza, vide Rachel e Quinn sul letto a parlare e Finn seduto su una sedia a guardare la TV ”Ehi! Kurt, eccoti finalmente” gli sorrise l'amica, allargando le braccia, invitandolo ad avvicinarsi e a stringerla, come se ne avesse bisogno, come se lo avesse aspettato solo per quello.

Kurt le si avvicinò e le diede un bacio dolce sulla guancia, mentre si sporgeva per abbracciarla. “Scusami Rach. C’era un po’ di traffico, la segretaria ha iniziato a fare battutine e poi, mentre venivo da te--” non riuscì ad aggiungere altro, quando la porta si aprì. Lui alzò istintivamente lo sguardo e il dottore di pochi minuti prima fece il suo ingresso nella stanza.

Kurt sgranò gli occhi e quasi senza accorgersene esclamò: “Oh, tu!”.
Il dottore spostò lo sguardo su di lui e, sorridendo impacciato, esclamò: “Oh! Sì, io”.


 





 
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Note:

Buonasera gente!
Noi siamo Fra e Hanna, cioè le autrici ( Banana!). Teniamo un sacco a questa anche perché è la prima storia che scriviamo insieme lol.
Che dire della storia, abbiamo pensato che Blaine come ginecologo lo vedevamo troppo bene. In realtà la storia ci è venuta in mente da una manip, credo, stile Glee!Dottor House ed è uscita questa Klaine!
Aggiorneremo ogni Mercoledì, speriamo che la storia vi piaccia e si, promettiamo delle note migliori nei prossimi capitoli.

PS. Se lasciate una recensione per farci sapere se vi è piaciuta, se vale la pena andare avanti eccetera, a noi fa piacere ^^

-Klainester
  
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