Eri sdraiato in terra, appoggiato su un fianco, un po’ ammaccato dalla caduta, eri rimasto lì. Io ti fissai, inclinando la testa di lato, abbozzasti una parola incomprensibile poi allungasti una mano verso di me e mi diedi una tenera carezza , la tua mano era calda, sentì un brivido di piacere lungo la schiena.  
Mi sorrisi dolcemente, pioveva, ricordo che le gocce si schiantavano contro la mia pelle così violentemente da far male, ma tu sorridevi e dimenticavo il dolore.
Mossi qualche timido passo più vicino al tuo viso, le tue labbra tremarono come per dire qualcosa, ma non sentii la tua voce, così ancora un po’ mi avvicinai a te, sentivo il tuo respiro, un po’ affannato, lievemente roco, farmi calore sulla guancia… cominciavo a capire.

Cominciavo a capire che quelle che scorrevano sulle tue gote non erano gocce di pioggia, ma lacrime e che quel tremore era una scusa smorzata. Rizzai le orecchie,  la puzza di gomma bruciata e metallo della bici poco distante penetrava intensa nelle narici; e tu con quegli occhi vitrei continuavi a sorridermi, ignorando il sangue che scorreva dal tuo orecchio, sulla mascella, cadeva a terra e macchiava l’erba.
Rimasi chino tra le tue braccia, con una zampa sulla tua bocca, sentì il verso dei fearow che si avvicinavano come avvoltoi, tu non riuscisti a trattenere il sussulto, lessi la paura nel tuo sguardo vacuo. Mi abbracciasti e mi trovai schiacciato sotto di te, provai a liberarmi, dovevo proteggerti! E tu con insistenza quasi meccanica continuavi a sussurrare “scusa, scusa, scusa!”.  Io volevo vivere,  viaggiare con te! Volevo…

Vorrei dimenticare il momento in cui vomitasti sangue e quell’ultimo fottuto sorriso che ti dipinsi in volto prima di accasciarti, mi liberai, coscio del fatto che fosse troppo tardi, raccolsi la mia disperazione, le scintille vorticavano feroci attorno al mio corpo e scaricai tutta l’ira in un tuono. I fearow caddero a terra, carbonizzati, gli occhi gonfi, scoppiati.

Mossi qualche timido passo più vicino al tuo viso, le tue labbra erano tinte di rosso e non sentivo più il tuo respiro, mi rannicchiai tra le tue braccia, erano fredde e umide, ma cercavo comunque il loro calore, volsi gli occhi al cielo, vidi Ho-ho che lo solcava maestoso, mentre le ultime gocce lacrimavano dal cielo.
Io aspetto ancora la fine del temporale, tra le tue braccia, cominci a puzzare, quando mi verrai a prendere?  Io aspetto ancora la fine di questo maledetto temporale….

Dove sei?...Io ti aspetto ancora…

Dove sei?

Io ti aspetto… potremo viaggiare insieme…

Dov...