Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Segui la storia  |      
Autore: girgetta    16/05/2013    2 recensioni
Se solo potessi averti un ultima volta
Sogno che t'innamori di me
Fosse anche solo per un istante
Per favore,per favore.... sto pregando!
Noi, noi, noi insieme
Perchè sono così innamorata di lui
Sto diventando sempre più avara
Ti vorrei solo per me
Sto andando fuori di testa
la mia follia cresce di più ogni volta che ti incontro
la mia mente si confonde
il mio cuore si confonde
ormai non so più che fare
Occhi che non possono mentire
Adoro quando guardi solo me in quel modo
dimmi "cara"
E' la mia ossessione.. non maledirmi
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: T.O.P.
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Non riuscivo ancora a crederci, finalmente stava per accadere. Ero così nervosa, avevo quasi il fiatone, come se avessi fatto una lunga corsa, ansimavo, sentivo le gambe tremare e avevo le palpitazioni, ma dovevo stare calma o avrei rovinato quel meraviglioso momento che da tempo attendevo. -Adesso rilassati- dissi tra me e me, sai come si fa, devi solo chiudere gli occhi, avvicinarti un altro pò e piegare la testa. Poggiai le mani sulle sue spalle, mentre quelle di lui mi circondavano la vita, erano così grandi, forti, ma nonostante la potenza che trasmettevano, il loro tocco fu delicato. Mi attirò a sé, spostò una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio.
Si, si!! adesso stava accadendo davvero, sorrisi e mi preparai a ricambiare il bacio, le nostre labbra erano vicinissime, finalmente avrei sentito il suo sapore, e a quelle distanza così ravvicinata, avrei potuto sentire anche il suo profumo, che da tempo immaginavo odorasse di cioccolato. Era assurdo, ma ogni volta che lo vedevo o mi passava accanto, respiravo profondamente associando il suo odore a quello del cioccolato, forse era per questo che immaginavo anche di mangiarlo. Scossi lievemente la testa, fu un movimento così impercettibile, che lui non se ne accorse neanche.
-Smetti di pensare al cioccolato e bacialo!!-  La vocina nella mia testa aveva ragione, dovevo darmi una mossa. Un altro piccolo passo e i nostri corpi adesso combaciavano alla perfezione, i nostri petti erano l'uno contro l'altro e il mio cuore batteva all'impazzata. Feci scorre le mani sulle sue spalle, sui suoi bicipiti per poi fermarle e intrecciarle dietro la sua nuca, mi sollevai in punta di piedi, schiusi le labbra...

-Se solo potessi averti un ultima volta.- La sveglia puntata nel cellulare aveva cominciato a suonare e continuava a cantare.. -Sogno che t'innamori di me.-  Allungai una mano e ancora con gli occhi chiusi, cercai di raggiungere il comodino accanto al mio letto -Fosse anche solo per un istante.-  a tastoni cercai il cellulare, dopo svariati tentativi lo trovai vicino a quello, che, secondo il mio tatto, aveva tutta l'aria di essere la lava lamp regalatami dalla mia migliore amica lo scorso compleanno.
-Per favore... per favore, sto pregando.-
Aprì gli occhi e fui accecata dalla luce dello schermo, che indicava le 07:00 del mattino, mi coprì gli occhi con la mano e premetti il tasto STOP per far smettere di suonare quella maledetta sveglia che aveva appena rovinato il mio sogno.
Adoravo quella canzone, il testo esprimeva esattamente quello che più bramavo, essere amata da lui, ma sapevo e accettavo, che questo non sarebbe mai accaduto.
Gettai lo smartphone ai piedi del letto, mi voltai su un fianco e con il piumone mi coprì fino alla testa, dovevo assolutamente riaddormentarmi e scoprire la fine del sogno.
La mamma bussò alla porta della mia camera, stavo per dire avanti, ma non feci in tempo, spalancò la porta e fece capolino puntando dritta alla finestra.
-Buon giorno tesoro mio. Il sole splende alto nel cielo ed è ora di andare a scuola- I raggi che entravano dalla finestra illuminarono l'intera stanza e le pareti arancioni sembrarono ancora più luminose.
-Questa sera non ci sarò, sfortunatamente dovrai cenare da sola. Sentiti libera di ordinare una pizza e invitare qualche tua a mica-  fece una piroetta e si sedette sul bordo del letto -indovina chi vedo questa sera?- chiese con gli occhi a cuoricino.
Oh la mia adorata mamma. Una donna così allegra e sempre di buon umore, ma anche fragile e amorevole con tutti.
A prima impressione può sembrare svampita,e sinceramente un po' lo è, ma proprio per questo le voglio così bene...
Mi alzai dal letto, indossai le mie ciabattine a forma di panda, e, somigliante ad uno zombie, mi trascinai fino all'armadio -No! No, no!- alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
- Non dirmi che ti vedi con l'uomo senza collo?-.
Era un 48enne, rozzo,brutto e con un collo talmente piccolo da essere invisibile, -cosa ci trovi in quell'uomo mamma!?-  tirai fuori dall'armadio una camicia a quadretti, un paio di blu jeans e dal momento che era una giornata bellissima, avrei indossato le mie scarpe preferite, le ballerine a quadretti in pendant con la camicia. -Potrei farti la stessa domanda.-
Mi voltai di colpo e spalancai la bocca. Si trovava al mio fianco a braccia conserte e con uno stupido sorriso stampato in faccia.
-So che ti piace quel tuo compagno di classe, quel ragazzo asiatico con i capelli azzurri. Mhh come si chiama?-
Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro, come faceva a sapere che mi piaceva Choi? - mamma per favore, sono già abbastanza in imbarazzo, ti aspetti anche che ti dica il suo nome?- Continuava a ridere come una stupida -Mamma!- l'ammonì.
-Va bene, va bene. Tanto lo scoprirò alla prossima riunione con i genitori- mi abbracciò e uscì dalla camera la sentì urlare dal corridoio.

-Coraline!!- non appena Denise mi vide entrare in classe sorrise e fece cenno di sedermi al suo fianco, come ogni giorno, ma, quella mattina non andò così.
Per colpa della mamma e della sua curiosità, quel giorno arrivai tardi a scuola, non mi era mai capitato prima d'ora, sono sempre stata una studente modello, brava in tutte le materie e sempre puntuale.
Proprio per questo motivo, la professoressa non disse nulla, l'unica cosa che fece, mentre continuava a spiegare la lezione, fu indicarmi con la testa l'ultimo banco in fondo alla classe. Lo raggiunsi mortificata per l'accaduto e scusandomi a bassa voce, mentre passavo accanto alla mia migliore amica.
Ma non appena mi accorsi di quale banco si trattava, mi sentì gelare il sangue nelle vene, anzi no, il contrario, cominciai a sentire caldo e le guance mi si imporporarono di rosso.
Poggia lo zaino per terra e mi sedetti al suo fianco. Si, avete capito bene, quel giorno, grazie a mia madre e al ritardo a scuola provocato da lei, ero finita vicino a Choi....



 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: girgetta