Lo amavo, ormai dovevo ammetterlo, e farlo mi faceva sempre più male. Il problema infatti non era lui ma io.
La colpa era della mia testa che continuava a sperarci, a credere di avere una possibilità quando invece mi stavo solo illudendo
la colpa era del mio cuore che accellerava ogni volta che mi passava davanti o mi guardava negli occhi. Il cuore che batteva così forte che ogni tanto dovevo portare la mano sul petto per evitare di farlo scappare via.
La colpa era dei miei occhi che lo vedevano e vedevano collegamenti con lui in ogni angolo. Ricordi di banalità che lui si sarà dimenticato. Ogni stupidagine mi riportava a lui.
La colpa era della mia lingua che si bloccava quando cercavo di parlargli, come recita Dante nella suo sonetto che è il mio preferito "..e la lingua deven tremando muta..".
La colpa era delle mie orecchie che adoravano il suono della sua calda voce e che continuava a risuonare in me ogni sera a volte cullandomi, a volte facendomi soffrire.
La colpa era del mio naso che ricordava il profumo dei suoi vestiti, del suo dopobarba e delle lenzuola del suo letto. Odore che avrei voluto avere addosso per più tempo.
La colpa era delle mie spalle, deboli, che chiedevano di essere coperte dalle sue possenti braccia e del mio corpo tremante che voleva stare attaccato al suo e rubargli tutto il calore per avere protezione.
La colpa era delle mie lacrime nelle quali c'è scritto il suo nome.
La vera colpa era delle mie mani e delle mie labbra che fremono ancora per il desiderio di essere sfiorate da lui.
Perchè lo amavo e lo amo ancora.. Con tutta me stessa!